Lo Stato Moderno - anno III - n.24 - 20 dicembre 1946

572 _______ _ LOSTATO MODERNO plda diminuzione dell'~a riserva di carbone, Jo sc:opero dei m:natori avreb– be importato la !orzata astensione dal lavoro di un numero crescente di operai: si calcola ch'esso sarebbe stato di 2 mi– lioni a partire dal 14 dicembre e di 5 milioni a partire dal 21 dicembre. L'im– ponenza di queste c:fre è abbastanza eloquente: la lettera indirizzata da John Lewis 11.I )llembri del suo sinda– cato per invitarli a riprendere il lavo– ro, almeno sino ai 3l marzo, affinché la Corte Suprema degli Stati Uniti, quando esaminerà la s:tuazione deter– minata dallo sciopero, « non subisca la pressione di un'opinione pubblica esa– sperata da:l'acuità della crisi economi– ca», conferma ch:aramente come lo stesso Lewis abbia avvertito che il suo successo iniziale si andava di giorno in giorno ritorcendo contro di lui. Comun– que, la situazione è ancora assai in– certa: la S!(:On1ittadi Lewis, « dell'uomo che da solo ha osato 6iidare il gover– no», potrà dirsi veramente def:nitiva quando l'introduzione di una nuova le– gislazione dei lavoro, non schiavistica ma neppure demagogica, avrà reso im– possibile nuovi e più pericolosi colpi di testa dei grandi capi sindacali. SITUAZIONE IRANIANA Da molti mesi l'Iran è diventato uno del focolai d( disor~ine di questo no– stro mondo inquieto: il contrasto tra sovietici ed anglosassoni è a:Ja base di tali disordini. Come si ricorderà, l'in– tero paese era stato occupato dalle for– ze aLeate nel 1943; la questione del ri– tardato sgombero russo nella parte set– tentrionale lu causa di vivacissimi di– battiti in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel febbraio scorso. Sotto la pressione costante e concorde degli anglosassoni i russi sgombrarono il territorio, ma riuscirono a tar rico– !loscere dal governo di Teheran l'auto– nomia dell'Azerbaigian, importante re– gione dell'Iran nord-occidentale ai con– fini con J'U.R.S.S. con capoluogo Ta– briz, e a concludere un accordo per la creazione di una società russo-iraniana per lo sfruttamento petrolirfero in tale reg' ne. II governo iraniano, barcame– na,..dosi tra g;i uni e gli altri con soup– pleue tipicamente orientale, riusci per molti mesi ad evitare nuove complica– zioni. Sul finire di novembre però, es– sendo state indette per 1'8 dicemb.re scorso le elezioni politiche generali in tutto il paese, il governo di Teheran, con la scusa di dover garantire in tut– to il territorio la libertà e:ettorale, de– Cl!le di inviare truppe fedeli anche nel– l'Azerbaigiao; ciò J:u naturalmente in– terpretato come un pretesto per sotfo– ca.re l'autonomia concessa nel:a prima– vera scorsa ed impedire in particolare Il trionfo elettorale del partito demo- rat!co dell'Azerbaigian che era il de– tentore effettivo del potere, grazie al– l'appoggio sovietico. Negli 11Jltimissimi giorni le truppe governative in una ra– pida marcia non contrastata su Tabr~ hanno liquidato il secessionismo irania– no, i cui esponenti sono riparati in Rus– sia. Il governo ha intanto rinviato le elezioni sine die, cosi che la situazione permane assai incerta. Ch'essa si stabi– lizzi, dipende in ultima anali.si solo dal– l'atteggiamento dell'U.R.S.S., la quale, dopo aver sopportato che l'accordo per la concessione petrolifera rimanesse in sospeso per Ja mancata ratifica del par– lamento iraniano, difficilmeRte potreb– be consentire un'ulteriore e cosi grave diminuzione del suo prest:gio e della sua in1luenza nel vicino Iran. CINA INQUIETA Alnche in Cina si sta svolgendo attual– mente un complesso gioco po:itico-mili– ta,re-<lip:amaUco in cui lii Unnzstano sulle ormai vecchie discord:e intestine dell'immensa Cina i contrasti recen– tissimi tra la politica russa e la politica americana nell'Estremo Oriente. Tra la Cina di Ciang Kai-scek e del Kuo-min lang e la Cina comunista di Mao Tse– tung il conflitto è di assai vecchia da– ta, risa:rndo infatti alla scissione ope– ratasi entro il Kuo-min-tang nel 1927. QueJ contrasto ebbe varie e diverse vicende: fu ora aperto ed ora sotter– raneo, !u ora armalo ed ora soltanto diplomatico, ma !u sempre vivo anche negli anni della lotta nazionale contro ii Giappone, quando Si addivenne alla fittizia costituzione di un fronte unico e Mao Tsc-tung accettò di essere come comandante dell'VJII armata cinese - armata comunista operante autonoma– mente nel nord dietro le linee giappo– nesi - agli ordini del generalissimo Ciang Kai-scek. Il crol:o improvviso del Giappone rivelò assai presto l'estre– ma fragilità di quel fronte: i comunisti cinesi poterono approfittare della situa– zione per impadronirsi di buona parte del territorio settentrionale e raffor– zare la loro situazione politico-militare con le armi, le munizioni e gli approv– vigionamenti dei giapponesi arr~si. Da allora sono cominciate tra il governo di C1ung-King e quello di Ye-nan in– term:nabili discussioni aventi per og– getto i seguenti punti fondamentali: allargamento del governo centra:e; uni– ficazione dell'esercito con l'inserzione e dispersione delle forze comuniste (10 divisioni) entro le 60 divisioni gover– native; formazione -ciiun'assemblea co– stituente, i cui membri dovrebbero es– sere designati dai partiti po:itici in at– tesa di avere concretato una legge e– lettorale per la c~vocazione alle urne del popo:o cinese. Nonostante·1e nume– rose missioni americane, intese a tro– vare una base di intesa tra i due go– verni, non si è finora approdati a nul– la: anzi, lo stesso intervento ameri.:a– no è stato consideralo dai com11nisti ci– nesi come mancant2 della necessaria .moarzialità per raggiungere risultati concreti accettabili per entrambe le parti. Indubbiamente, il governo ame– ricano è troppo interessato a che l'uni– ficazione cinese venga operata in senso favorevole ai suoi interessi, perché es– so possa considerarsi come un paciere idea:e . .Non v' ha dubbio imatti ohe, quale possa essere il giud:zio che una parte dell'opinione pubb:ica americana possa dare del governo corrotto e rea– zionario dl Ciang Kai-scek e quale pos– sa essere la simpatia che gli stessi am– bienti dimostrano per i grandi progres– si in campo socia:e realizzali dal go– verno di Ye-nan, il gioco difficilmente superabile degli interessi e ,:!elle ideolo– gie porta inevitabilmente Mao Tse-tung / nel campo sovietico e quindi, per natu– ra:e reaz:oru?, Ciang Kai-scek nel cam– po americano. Dopo molti armistizi, regdlannente vìo:ati - senza che si possa attr:buirne \a responsabilità all'uno o all'altro deì contendenti -, si è avuta negli ultimi mesi una successione di avvenimenti eh~ lasciano pensare che in fondo en– trambe le parti mirino solo a guada– gnare tempo per essere in condiz:oni più vantaggiose e dettare così la pro- , pria volontà. InJ:atti, quando ì •russi si decisero finalmente a mantenere la pro– messa di sgombrare la Manciuria, si poté constatare che !a loro ritirata da– va luogo regolarmente al-l'immediata occupazione dei territorio sgombrato da parte dei comunisti cinesi. Natural- . mente, il possesso di una ;regione cosi importante per l'equilibrio economico e politico del paese, costituiva nelle mani del governo di Ye-nan una carta formi– dabile per le trattative col governo an– tagonista. Ciang Kai-scek, maestro nel– l'arte dì attendere, rinviò ogni decisio– ne definitiva sino a quando non si senti di poter contare su mezzi superìori ai propri avversari; l~ntamente, ma pro– gressivamente fece avanzare le sue truppe verso li nord conquistando mol– le città importanti, in particolare, nel– l'ottobre scorso, la dttà di Kad-gan, importantissima per ì collegamenti del– l'esercito avversario. Dopo di che, at– tuando una promessa !atta nei primi mesi di quest'anno, indisse per il 15 no– vembre scorso la convocazione dell'as– semblea nalZionale a Nanchlno (dal maggio nuova sede del governo cen– trale) per !are approvare la prima co– stituzione di una Cina democratica. Se– noché, i comunisti, e con loro molti altri gruppi democratici minori, non si sentirono dì acceltare di partecipare ai lavori in una condizione di eviden– te inierìorità. Ciang Kai-scek aprendo i lavori della nuova assemblea, cercò pateticamenle di conciliarsi il fav'lre degli avversari, asserendo di essere ormai stanco dell'attività politica, ohe io assorbe da ben vent'anni, e di tIBsere pronto ad abbandonare il potere nelle mani della nuova a~emblea e del go– verno che questa eleggerà. Ma il fatto che questa non rappresenta in fondo che le forze del Kuo-min-tang, dì cui egli è l'unico capo indiscusso, lascia ri– tenere assai poco verosimile una tale affermazione. Intanto, stando alle af– fermazioni della radio comunista ci– nese, le forze governative si avvicine– rebbero alla stessa Ye-nan, da cui sa– rebbe già stato incominciato, per misura di sicurezza, lo sgombero delle per– sone inabili alla dilesa e di molti dei p:ù importanli dicasteri. La Cina è un territorio immenso, la politica cinese è un rompicapo ,per un europeo; sarebbe quindi assai azzardato dire che sia pross:ma una soluzione decisiva del quasi ventennale conflitto. Quello che forse più sorprende è tuttavia l'improv– visa passività dalla politica russa, ri– scontrabile in questi ultimi mesi, un po' in tutli i settori de Medio e dell'Estre– mo Oriente. Ar. B. Reapomabile: GAETANO BALDACCI!, Sbablllmeoto 'l'ipoir,-afico: Vii.a Senato, 311,

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