Lo Stato Moderno - anno III - n.24 - 20 dicembre 1946

568 Eg!i ha un nuovo genere di abi!itd: que!!o di avvicinare e rendersi fami– liari !e macchine più di qualsiasi altra Tazza». Questo nuovo tipo d'uomo, del quale gli stranieri <pOISSOno diiscutere Ja te-na– ee !iduda senza l!)erò mancare di in– vidiarla, è il prodotto d.i una menta:ità Jsti11atagli fin dall'infanzia attraverso un crescenite S;pirilto di competi7lione, che sarà spor,Liivo, ma 11100 sa,rà per questo meno implaoabiJe nel giudicare chi non riesce. « E', questa, una morale a~ai adatta, se non !'unica possibile, ad una nuova civi!td in ascesa. In societd più antiche e più stJabi'li, il singolo individuo che ~i sposta fra le varie classi sociali è subito cara,tterizzato con gli appe!La– tivi di « 11ocia! c!imber », «arrivista•, « declassé •· Soltanto una societd in svÌlluppo, che costantemenbe riceve nuo– vo ,sangwe, può fare di questo « uomo mobile » !a norma e raffigura.re in esso il proprio ideale •· SITUAZIONE NUOVA Il pro!;i_lema ora è: la llll\lova situa– zione ohe si è verificata !in questo do– poguerra, modificherà sostanzlalmeote questa caratteristica mentalità oppure no? Per la quarta volta in questo secolo, l'America si trova di fronte al pericolo di -un «collasso»; oggi molte delle tra– dizionali basi economiche su cui la sua mi&bi.canazion.ale Si fondava sono sva– mte e d'orse, ,per sempre. Le circostanze reali cui si appoggiava l'ideologia del «successo• sono scom– parse, oggi, per molti americani. La « mobild.tà ECOnomka • è ridotta oggi quasi aJJa 1Sempllce sosbi,tuzione di fa– miglie di ll'an,go elevato che si estin– guono. E' vero che società più antiche hanno accettato prima degli americam questa situazione di fatto, che ad un certo punto deve verificarsi; ma in America ,la situazione è differente: « co!d, non riuscire a salire ne!la sca!a sociale, è un peccato per il quale !'in– dividuo è condanna,to sia dalia valuta– zione degli a!tri che dalla sua coscien– za». V>isono due modi per ovviare a que– sta disarmonia fra irea!Jtà e d.deale na– zionale: <a'VVicilllaire J'i<leale a'1Ja realtà, oppure ,riportare la ,rea:tà alla visione. Alcuni educatori e politici americani sono convinti che l'America possa rimo– deJlare i .propri i,deali: Ja polibi.ca del New Deal aveva dn !I)arte questo scopo. Il nuovo riliev_o daito alla « giustizia so– ciaJe • faceva drubitare che la vittoria spettasse sempre al [Più dotato e aJ più me.rite'Vole. Cosi diversi programmi e– ducabivi di anni rece111bisi sfQinavano di iru:uloaire un maggior rispetto <per valori morali che non fossero semplice-– mente quelli clle ,portavano al succes– so; e molti liberali, come Herbert Agar o Lewis Mwnford auspica'Vano una « stabilità spirituale• che si armoniz– zasse con la crescente sta.bilità del si- stema economico amel1ÌJCaatO. • « Ma anch.e se l'America potesse mu– tare ì propri ideali, è dubbio che lo vorrebbe. Non è necessario insistére ,sulla « propaganda capital,i,stica. •, cioè !a « manipolazione • ,politica delle o:i- scienze in favore di pochi. L'americano comune oggi non è oonvinto -eh.evi sia alcunché di erroneo nel suo ideale •· Di -cooseguenza, J'amer:icaaio è indot- LU STATO MODERNO to a riportare ~a ,realtà a,i su<>i ideali. Egli quindi guairda ançora una volta a quelle .kontiere il oui ampliamento geo– grafico, economico, politico, è stato fi– nora un effetto nabull'aJe della sua ait– tLvità. La «missione• dei pioni.eri di colonizza.ire il Nuovo Mondo v>a ora con naturalezza ,più o:tre, dopo ohe P0II' due volte in trent'anni l'Ameirica è stata chiamata a • radlàri=e la 'bilancia del Vecchio Mondo•· E, questa, una cosoienza di nuove esige112e e di nuovi destini, espressa sotto diw~! aspebti dal fiore deùJa ,lettera bull'a amell'ica-na d'oggi: ,l'Ameri-can Oentury di Heniry Luce, l'American World Chance di E– rie Johnston, la « Diplomazia atomica» di William BuJliJtt, J' .M!antic Community di Wa1ter Lippman-n, 'l'One Wor!d di Wendell WiLlkie. LA• POLITICA DEL DOPOGUERRA . Certo vi sono tendenze contrastanti neLla politica americana. L'i,solazioni– smo -riguadag,n,e,rà probabilmente terre– no i'll questi anni. Il so:.dato americano che ,ritorna daJl' Europa ,ne è spesso • disgustato •; una ceiita diffidenza è sor-ta fra gli americani contro la « du– plicità• europea ed asiaitica· ma tutto ciò è nulla ÌJll conm-Ollllo deÌ!a gravità che questi stessi sentimenti ebbero do– po ,Ja prima ,guei:ira mond>iale, e del re– sto essi sono soffocati daJ sommerge-n– te impulso espansionistico della nuova Amerka. Ai nostri abbonati Per concessione della Casa Edi– trice AUTAS, il DIZIONARIO DICULTURA POLITICA pubblicato a cura di A. Basso, che nelle sue 754 voci - pagg. 684 - de– finisce dottrine e partiti; imposta problemi di attualità; informa su av– venimenti di interesse nazionale e internazionale; precisa termini del linguaggio comune e scientifico; rac– coglie abbondanti notizie storiche e biografiche; comprende accurate im– parziali monografie dei più noti cul– tori italiani della politica e dell'eco– nomia (V. E. Alfieri, R. Bauer, M. Boneschi, L. D'Aragona, G. De Rug_ gero, A. Garosci, A. Gobetti, S. Ja– cini, L. Lenti, G. Luzzatto, P. Malve– stiti, U. G. Mandolfo, M. Montagna– na, M. Paggi, F. Parri, G. Perticone, G. Pischel, U. Segre, ecc.), è ceduto a condizioni di favoi:e a coloro che invieranno etnro il 31 gennaio 1947 l'abbonamento per un anno a " LO STATO MODERNO ,, Prezzo del Dizionario L. 500. Abbo– namento annuo alla Rivista L. 600. Prezzo del Dizionario e della Rivista L. 1000 (oltre L. 15 per le spese di spedizione del Dizionario). Indirizzare richieste e rimesse a: Soc. Ed. « Lo Stato Moderno•, via Senato 38, Milano. I versamenti pos– sono eseguersi anche a mezzo del c/c postale N. 3/32384 a noi intestato-. Coloro che hanno già versato il prez– zo di abbonamento per il 1947 rice– veranno il Dizionario dietro Invio · della differenza di L. 400. La forma de<fi,nilti'Vaohe tale espan– sione deve assumere non è an<:Oll'a ben delliill'Ìia. « Ma la politi-ca americana del do-pogueicra è indubbiamente rivolta a ristabilire ie.d a.mpUare campi di sfrut– tamento vecchi e nuovi per il su,o com– mercio mondiale•· Gld Stati Uin-iti si mosbrano pa~ticolairmente desiderosi di assicu-rairsi liibertà di commeircio i·n o– g,nj luogo ,e, ,proclamano dl principio del– !'« open door •, che tuttavia non appli– cano sempre nei paesi in cui detengono U primaito ipolitico, come ad esempio nelle F 'illippi.rr~ . Così i-n altre ,regioni am– plissime e ipiene di iri>SOll'ISe i~lcolabi- 1:i, come in Cina e nell'Ameirica deJ Sud, essi usano con decisione dei mezzi politici o degli Imponenti mezzi militari a loro disposiziione per assicurarsi dei mercati, mentre nelle nazioni vinte o lmra.te dell'Europa promuovono rap– porti cordiali con :tubti ~ elementi • good business•· :La stessa Ex.po11t-Irn– port Bank è un potente e palese stru– mento del commercio illordamericano. « Quando Byrnes a Parigi rimprovera– va a Molotov di non apprezzare abba– stanza -!a partecipazione die<Ll' Ame.-ica agli affari (economi-e.i) euro-pei in mi– sura mai raggiunta ,prima, egli voleva far considerare come virtù americana,, ciò che invece era un vantaggio. « IL mondo dovrebbe va.!uta,-,e ciò che l'Ameri-ca è og9i senza illusioni. Essa è la maggiore potenza mondiale, ma si trova di fronte ad un diLemma econo– mico e ,spirituale. Se iessa dovesse de– cidere che la sua « missione » è que!!a di rinnovare i! mondo, Lo potr-ebbe proba– bilmente fare e to potrebbe fare bene. Le pressioni interne di,e ia possono spingere su questa ~trada, ,sono indub– biamente più forti di un tempo •. AMERICA E RUSSIA L'impulso espan,sionistico -americano deve essere ,preso i•n ~icola.re consi– dera2iione da queJ-le na~on.i dn cui taile impulso si è estinto: esso è natural– mente un fattOll'e irn ,porian.te anche del lòro J'uturo. «Alcune sono fegate da pat– ti assai solidi e stretti al!' America; iesse dov?'ebbero r.endersi conto però che la Loro posizione non potrd essere che quel– la del socio minore di una societd. Altre, sotto !'impw!so de!!o sdegno per quel ch,e iesse con.side-rano uno sfruttamen– to, si rivolgono ve1'So l'unica altra na– zione che possiede una comparabile for– za e fiducia di sè - -l'Unione SoVieti– ca - cambiando un « principale • con un {l,!tro, probabilmente meno gene– roso». ,,Nell'uno e nell'albro de>idue 11)8.esi - neg~i Sta,ti Uni,ti e nell'Unione S_o"!e-11!-· ca - sono sfati espressi concetti simi- lari di d~iidenza e di antipabi.a per aJ– tre nazioni più vecchie, meno • tita– niohe •· E' stato debto che « Russia ed America si po=no -comprendlere; esse pa?"!ano !a :;tessa !in,gua •. Esse indub– biamente partecipano di un « innato materialismo pragmatico »; ma entram– be sono corwin-te -ohe J.e ,loro rispettive formule, in cui ,rientrano naituraJmen.te a-'.!triconcetti oltre ,a questo comune ma– teriallismo, siano estensibili all'intero mondo. « Lo sviluppo !ogi-co del co– munismo è il comunismo mondiale; lo sviluppo logico dell'americanismo è !o ameri-canismo mondiale •· O.B.

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