Lo Stato Moderno - anno III - n.22 - 20 novembre 1946

LO STATO MODERNO RASSEGNA DELLA- STAMPA ITALIANA I NODI AL PETTINE L'at'enzlone della stampa e dell'opinio– ne pubblica è rlvol' a i::revalent~me3· e al– le elezioni ammlnhtra'lve del 10 no·. em– hr?. Ciò perché g:à a:la v-!g:l!.a de::e e:e– z!onl tutti a.vver,t!vano che la !Oro ,mposta_ zlon.n era en'e:,g!,camente, vo:u1>1mente po:L tka, mol!o -p!ù che c"v'e.a e mrm'c'p,·P: e queste e·ezloni doveva-io v-enire a signifi– care quello che il pop-ilo dei grandi , e1trl urbani, Il popolo d•lla cosc!e-z1 più ag– gl1m1ta ma anche '1lù 'ln••a··re e p"ù 1-,– qu:eta, pensa del Gov-e no, del partiti, del tripartitismo, della c:asse dm1;e,1·e : a.1..- n> de'l:i democrazia e della repubblica, del patto d'unità d'azione- e dello scuro cr- 0 cl.1to. Orbene Il corpo elettorale ha co– m!•1clato col dare due o tre grosse sor– pre,e: Il declino democr!stlano. l'asre--a qualunquista. e Il distacco di m'll'a par·e del ceto medio dagli Interessi urgenti del– la politica. E' da queste sorprese che è più colp!ta l'op'nlone pubblica. Da che cosa è provenuto Il declino de– mocristiano? Ogni partito ne dè 1:i sua In– terpretazione. Sentiamo prima quella dei democristiani stessi. Essi :\ccusan~ Il colpo ricevuto da parte comunista, e non ne n:\– scondono i motivi positivi (6uper 1r•'•à di organizzazione) e de"er!or! (spreg!udlcatez_ za nell'uso di colJ>i bassi); quanto al pro– prio insuccesso, ne cerr:tno gJusnf!caz!l'lni che suon!no a prova dell-a !oro supero:,-e mor:\l!tà pol:tica (e Consuntivo•, editoria– le del Popolo nuovo, Torino, 12 novembre): • non li vuole qua porre nel silenziatore la quota parte di voti perduti dallo Scudo Crociato, In rapporto al risultati raggiunti ne:le elezioni politiche. Anche •e la ste,sa constatazione debbono proporzionalmente fare gli altri partiti di massa. Semmai gli organi dlretth>i del partito hanno il dove– re di valutare la somma de! voti ottenuta dal corpo elettorale. In rapporto all'azione di propaganda. Nulla accade invano nel 111andi movimenti politici e questa tappa della lott11 elettorale può essere fonte di Insegnamenti. • Certo la Democrazici Cristiana ha do– vuto per il bene generale del Paese _fun– gere. in molte troppe circostanze, da ber- 1a111ioe da capro espiatorio di una situa– zione economicamente stremata , politira– mente svlllta. La volontd- di non portare la polemica fino ai limiti della rbsa, pe~ non da.re all'estero, in piena di!ctu.sione del nostro trattato di pace, una prova di anarchia, è stata presentata come mani_fe- 1tazlone di debolezza o di viltd •· Ma i democristiani non si sentono sol– tanto colp!ti a sln!stra; bensl, ph'I grave– ment.,. a destra (« Insegnamenti di una pro– va • di G. Quarello, Popolo nuovo, Torino, 13 novembre), In particolare nel Sud. do– ve • non si è potuta evitare un'afferma– zione delle destre, a.f.'ermazlone che non preoccupa come successo di dottrina o di principi determinati, ma come concreta– mento di una opposizione all'Indirizzò at- tuale•· . . Per l'opinione socialista la sconfitta 'de– mocristiana è dovu la solo In piccola par– te al·dooplo gluoco comunista; I demorrl– stlanl devono, se sono onesti, attribuirla alla loro stessa ambiguità. al lor~ proprio dop!!lo gluoco, al non sapersi decidere a riconoscere nelle sinistre l'au•e11t!ca demo– crazl:i (•Autocritica•, ed:toria!e dell'Avan– ti! del 14 novembre): l'errore del dcmo~rl– stianl è d! avere Impostai,, la loro po:1·I– ca di governo ed e'.ett~rale sul sempl" ce motivo antlcomunlstlco. lndk::i,·•:lo nei co– munisti I soli ne!Jllcl della libertà. Aveva– no d'mentlcato cne Il vero per!colo, per la libertà. è a destra; e racco!.,,mo ora I ~rutt! de:ia :-oro :nwrudem:a nntlntarxls'.a: e Oggi I cattolici che prendono su! <e: io le asserzioni di De Ga.•pe,I, per Il quale i! marxismo rappresenta una minaccia evi– dente per la democrazia. sono ~ modo lo, o logici quand., Invece di v,,•are per lo .•cu– do cr8clato votano per l'Uomo qualunque». In termini non mollo d!sslmill si espri– me l'incora~~iante pqterna:e che rivolge ai d mocrntlanl soccombenti P:e ro lngrao su l'Unitd de' 13 novembre (« Lq lezione del 10 novembre»): • Si parla tanto di crlsl del t•ipartltkmo. Ebbene I! JO novembre e l'assenza delle bandiere democristiane In me·zo al popo'o romano festan•e in Cam– pidoglio, ci ddnno essi let chiave del li– onf 'icatn t'elb criti Ne."~Un'l conte,tazio– ne che oli ifa'i'lni ave.,er,, votr,,to Il 2 giu– gno per uno. democrazia repubb!icanci che avesse un pro_'ondo contenuto popolare e un programma deci.a : conreguente di rin– novamento sociale. Tutti I partiti che en– trarono nella coalizione governcitiva rl , i– ch;amcirono : quella indicazione e!etto-1':: • e pre,ero l'Impegno d'nnanz! al Paese di darle concretezza attraverso una propria azione governativa. Se l'impegn,, non fu aonieno man•enuto è noto che ciò fu con– seguenza delle esita2ioni. delle incertezze. del • donplo gioco• del democri,tlani che non vollero, non seppero romperla co11.aa Interessi conservatori che erano dietro Jl– cune centinala di migliaia di ,chede che portavano lo scudo crociato nelle elezlon, di ph,qno. • Fu un errore grave. Le queatlonl deci– sive che erano di !ronte alici Nazione. il contrasto sempre più acuto tra le forze del Paere e quelle dell'avvenire, la neces- 1itd stessa di agire e di non perdére tem– po, non potevano consentire oltre la poli– tica del piede in due sta. fe e della doppia faccia. Lo sbaglio imperdonabile dei diri- 11enti della Democrazia cristiana è stato di non avere inteso questo e di aver credu:o impunemente di poter reggere al dilemmi che si ponevano ed aga spostamenti della opinione pubblica, con l'arma ormai spun– tata del terrore spirituale. E perciò oggi hanno Impostato la loro propaganda elet– torale sul solito tema religione-antireligio. ne, quando la lotta si combatteva nel Pae– se su ben altri. termini: conservazione o progresso sociale, difesa della democrazia o restaurazione fascista, pace e lndipen• denza o guerra e asservimento allo stra– niero•· Queste le relazioni umc:all della sini– stra allo scacco democristiano. Dobbiamo prenderle assolutamente sul serio? C'è qualche cosa che socialisti e comunisti non potevano dire. perchè Il riguardava troppo da vlcl119; ~4.è che la Democrazia Cristia– na va perdendo una parte del suo credi:ò proprio perchè la sua inizlaava di 11overno non Si dimostra superiore a quella dei com– paenl del tr~part!to. E' v~o che De QJ.Spe- ri è v!ncolato, sia detto a suo onore. da una volontà di regola democraHca dall:i quale Togliatti sa sciogl'ersi con estrema' dls!nvoltura. Ma l'elettore medio, che leg– ge su tutta la stampa ltal:ana lo scai,dalo Crhtlni. quale credito può dare ad un P:c– s!dente del Consigli., che contessa in.~enua– mente. come De Oasperl ba fatto nel suo discors'l a: Brancarcoi, che n<>npo'eva at– tendersi che l'amnistia avrebbe rimesso In libertà ! mag~iori re,ponsab:li del fasci– smo? Delle due runa: o De G.1sperl no.i s'!.ntende d~ legg!, e fa ma:!ss'mo, !.n que– sto caso. a sottoscriverle. senza farsi lllu– m!n,re d1 compe'entl disin'eressati e pro– b!: o non conosce la mag'..! 0 tr.1tura ltal!ana, non sa che essa è cre>cluta, sp~cie ne.alt al 11 ~radi. • · J Il fascismo, e che appli– cherà perc:ò l'dn,nlstla con una troppo dlscut!b"le larghezza: e proprio rispe'to rd un d.,•., di tal f!enere Il testo delr,mnl– stia doveva essere lnequlvoco. (Sulla S!lm– mung de:1•a1ta magistratura. si veda l'im– portante articolo d! un magistrato. sul Mo– mento .del 3 novembre: • L'amnislla e la Cassa:<lone »). L'e:ettore medio, che non è riuscito a farsi un'idea dt,lie colpe di Andreonl o di Savelli, si è accorto però che De Ga– spert ha ceduto una volta a Togl!attl e una seconda a Nenni, In meravigliosa ed imo1rziale m,,,canza di un"oplnlore pro– pria sull'argomento. L'elettore medio che ha sentito tuonare la stampa demorrist'a– na sul111m!sslone Togliatti a Belgrado ma che vede D~ GM"!>erl costretto. per Il be– ne del Governo, a esorcizzare la censura di Gronrhl e a salvare egli stesso la tac– eh d• To,dlatll negli in1eressi della pare, s: dom,nda che cosa ef"etti ame.,•e al– l'infuori del regno del cieli, De Gasp·ri el ·etllvament~ voglia. Se a questo elet:o– re .,,..n è stato imbottito Il qrvelfo Mn la pred:cazlone de!le meravlg!!e del patto di uni'à d"azlone e del patriottismo di To– gliatll. è abbastanza comprens!b'le che egll si rivolga a qualche forza estranea al trl– putito; e di qui nasce Il successo del qua– lunqul=o. II qualunquL'lll'lo deve I! suo ~ucre,so Al suu dn:co attes:~o. a quel– l'aria sfrontata di chi grida ben forte che non si lascerà buggerare da nessuno. alla sopportazione con la quale Incassa l'accu– sa di fascismo, che diviene ogni giorno, con nostra Infamia, meno Infame in Ita– lia. E nkturalmente Il qualunquismo ba ragione, materia!mente e numericamente, di gridare al successo. di dire che egli so– lo ha vinto; e non ha forse torto a gri– dare che pér Il suo torchietto hanno vota– lo anche alcune aliquote di proletariato (v. G:annlnl: • Non sanno darsi pace•• ·ll buonaenso, 14 nuvembre): di qui I qualun– quisti passano a una celebrazio11e ditlram– b'ca dd loro successo: • L4 politica mon– diale 011111 non ha che due idee: quella <'O• munltta -: quella 11ualunqulsta: non c'è niente d" Intermedio, e non c'è da bluf– fare nè col monopolio del cattolicerlmo èo– me ha tentato di fare De Gp,peri nè con la privativa della marchetta Uf/erale come ha tentato di fare Croce. NP1\ c'è _che da 1c.e11ll~re .fra l'l'na e l'altra via e una volta ,celta andare avanti ,mza voltarsi, senZll f.arsi venir crampi di artl~iclo,e nostalgie•· Ma nel campo dei battuti b!sogna 'met-

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