Lo Stato Moderno - anno III - n.22 - 20 novembre 1946

\ - A codesta stato'.atria ci si deve opporre come a un er– rore. irreparabi'.e: noi prevediamo, senza grande sforz6 d'im– maginazipne, quale sarebbe, che cosa sarebbe, codesto mo– struoso demanio edi'.izio stata:e; sappiamo, e non occorre darne Ja dimostrazione, che ta'.e .soluzioni) costerebbe a'.la- coI:ettività mo;to di più di ogni ~tra. > -. Ma, a parte le considerazioni economiche, vi è in noÌ Ùna ripugnanza sentimenta'.e a questa so:uzione: la 'casa è qual– cosa di troppo intimo~ di troppo :egato a:Ia no~tra persona- . iità, a'.'.e sorti de:Ja nostra famitia, per abbandonarla a~la meroè di un mastodontico or~anismo stata'.e. _ ' Qua:cosa in noi (a-'.meno in moltissimi di noi) repugna a sentirsi dipendenti da altri per un bisogno così essenzia-'.P come.il la casa. Noi sentiamo che un minimo di proprietà è necessario per un minimo di libertà, que::a libertà a cui tutti, anche inconsciamente, ane'.ia,mo, come al:a condizione ne– cessaria per mantenere la nostra iridividua:ità, per esp'.icar'.a ne::'opera'nostra, anche sd modestissima. Questa semplice,· e'.ementare esigenza deve es;ere am– messa, io credo, da fotti e suscitata dove non c'è; mi si può solo obiettare che' sfondo porte aperte, e che :a questione _non è se ciò sia opportuno, ma se sia possibi'.e. -Jo :o crédo, non so:o poss'bile, ma re!at:vamente faci'.e: si tr_lltta,<!Ome tutti sanno, di indirizzare parte del risparmio in– dividua'.e a investirsi ne!'.'abitazione: e questo è certamente faci'.e in mo:tissimi casi, per mo'.ti ceti sociali; e non è dif– fici'.e, se pur necessariamente lungo, per chi ha redditi di lavoro, cioè per :a grande maggioranza. Parte dei redditi di lavoro- so,no devoluti a provvidenze ed assicuraziòni: somme rilevantissime, ,a-'.meno1: 40 % del SJ1lario,sono versate ag:i, istituti appositi, tutti, ahimè, para– stata'.L Attua'.men_te a qùeg'.i istituti, da parte di nove mi– lioni di !avoratori, vanno circa 680 miliardi àl'anno, cifra che dà 1: capogiro, quando si pensa che rapp~esentano quasi i: d_?ppio dei danni riportati dal patrimonio edilizio !lllZiona'.e. Ma queste- spettaco:ose somme sono maJe amministrate: i· sei:vizi effotti_viche l'interessato ne ritrae va'.gono, sì e no,_ un terzo de! versa_to. Gli altri due terzi sono sprecati in spese dei ma!i organizzati uffici, e assor,biti dàl'-erario sui notevo– li_ssimiavan~zi di ~estione; di tutto ciò si può dare la dimo- 1 strazione; a:meno a:,;'ingrosso, dato il mistero àì cui, pour cause, si circondano quegli enti. Fanno parte di codeste somme le indennità di licenzia– mento, coattivamente convogliate all'l.N.A., e i fondi di previdenz . E' possibile, benchè sia un po' lungo dame la dimo– strazione tecnicamente esatta, devolvere parte di queste som– me a::a destinazione che si è detta e al::e mo:te provvidenze aggiungere, in modo più efficace_ de:Ie a'.tre, que[à del:a · casa: anzitutto que:Ja parte che è inuti'.mente sperperata; poi, una buona quota di que:Ia che l'er~rio assorbe è che è In defininva un'enorme imposta su tutti i prodotti,_ a carico, come sempre, di Panta!ol!e consumatore. , 521 anche di soddisfare i ·bisogni deg'.i impiegati costretti a fre– quentj ·cambiamenti di sede. · Circa la rapidità di attuazione di ·1:1n simi!e programmar basterà dire che da alcuni i:omputi sommari risulta che,• con la sola indennità di Gcenziamento, si potrebbe provvedere di •a-!"loggio proprjo, ogni anno, circa il 33 per mi'.1~ delle fa. mig'.ie impiegatizie: C conto è fatto ne:•!'ipotesi 'che i: costo di un !ocale equivalga a un .anRo di stipendio medio:· ipotesi assai prudente, poichè anteguerra un'annualità media corri– spondeva a un ,ocale e mezzo; e a questa proporzione, con I' equi~ibrarsi del mercato, si dovrà tornare. · Con quel:a so'.a sorgente di risparmi, supposto ~ milione di impiegati, si costruirebbero, o~ni anno, 132 mi'.a locali, cifra non ·mo'.to a: disotto di que:Ia che rappresentava I' atti– vità edi!izia anteguerra per tutti i 10 milioni di famiglie ita:-iane. , , . \ -vantaggi, che qu~sta soluzione offre, sa!tano ,all'occhio: nel campò economico, dare a chi lavora un bene reale, ot– tima riserva di capita'.e individua'.e, che si può render aquida, attravei:so operazioni di mutuo, da agevolare soprattutto in certi oasi,· ad· esempio di disoccupazione. : Nel campo socia,:e ed etico, i vantaggi sono assai mag– giori: i,: senso di indipendenza che deriva da]a proprietà, il conso:idamento de: nucleo familiare, la sicurezza di aver provveduto per sempre per sè e per •i familiari, a un bisognò così fondamentale com'è :a casa. \...._ Si deve aggiung;re che nel programma si devono com– prendere anche speciài previdenze assicurative, per mezzo de::e qua-'.i, nel caso che l'interessato muoia prima di aver pagato le rate del mutuo, gli eredi abbiano :a proprietà de:Ia casa, netta da debiti. · · Non si intende con ciò naturalmente abolire ìe ·case di affitto: esse resteranno e saranno indispensabili per l'abita– zione di partico:ari strati socia:i, o:tre natura,mente per altri u~i, C8!Jle que'.:i commercia!i; e in tal caso ;•edificio entra ne'.la categoria dei beni strumentali. Come si possa attuare- codesto principio e quale sia il metodo più conveniente, è uno sfudio assai interessante, che ' può essere esposto; nei suoi particolari tecnici' e· finanziari, in ·un successivo articolo. E' bene però subito accennare che, nel momento attua:e, le iniziative possono 'esser molto age– vo'.ate dal concorso che.:'~ Stato promette e ~tl,lfaticosamente cercatido di precisare proprio in questi mes(. _ A questo proposito mi sembra uH'.e dire che la forma di intervento verso la qu!\le pare si vada orientando il C.LR . -·un versamento a fondo perduto di 20 o' 30 mila lire per vano - è !a meno efficace e- ~a più onerosa _per feratio. Assai rrtig'.iore il metodo del -concorso statw.e a una quota deJ' onere dei mutui che g:i enti costruttori dovrànno assu– mere: i crediti fo!!diari,_considerando coperta dal:o Stato ta!e quqta, fargheggeranno ne:Ja somma da mutuare; gli affitti _ potranno stabi'.irsi in base a un tasso di rimunerazione del capita:~ più basso di que'.'.o di mercato; il carico per l'erario sarà diluito ne! tempo, e quindi ,' aiuto che si dà, a parità di spesa per lo Stato, può essere ben maggiore. _ Il ceto impiegatizio è r! primo per il qua!e si dovrebbe adottare il prinèipio di cui si è detto, cercando •di dare al maggior numero ,la proprietà catasta!e del:' abitazione, sia Cl!· setta unifami!i<1re,sia appartamento in un condominio. Eer i ceti veramente operai, ci si potrebbe· orientare an- Dal:'esa~e di que:J'intricato problema che è •lo sblocco che verso ,Ja fonna di proprietà indivisa, attraverso coopera- deg'.i affitti - reso più "'mtricafo da motivi extra:'economici - tive, 1mmobiiari: si ·a'.leggerireb~ero così i compiti ormai a_ii ? v~nuto spo~tan:o di ~~-ssare aI:o_stud:o dei futuri indi– troppo estesi deg'.i_ Istituti di case popo:ari, i 'qua'.i minaccian9 nzz1 de.la pro~n.et_à1~mobi._1are;e rm sembra che_ 1:o~enta– di assumere proporzioni elefantesche, con Tinevitabile ma- m~nt~ _che qm _si mdi~~ e s1 propugna, - e _che 51 1 s~ua al l tt . d ll' 1 ·f t' ·- 'pnnc1p10 racchiuso ne.:.a breve formu.a « ciascuno sia pa- a 1a e e e an 1as1. , - d Il •· ·b · al In ogni caso occorrerà pensare. àla p-ossibLità di per-, drone e a propria casa » -. possa__ co,~tn mre non po~. d · Il ,: • • od. d · 1•· · d' s· 0 ·• di nostro più Jano, più tranquillo; pm ,ibero assetto socia.e. muta eg.i a oggi, in--.n o a segmre mgran IT I ll • minuire del ouc'.eo fami'.iarei accorgimento che permetterà AMBROGIO GADOLA . 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