Lo Stato Moderno - anno III - n.20 - 20 ottobre 1946

464 LO STATO MODERNO slancio vitale necessario a rianimare le speranze e le pro– spettive di ricostruzione civile e sociale. Cosi, prendendo rea– listicamente atto di una situazione dominata ormai dai grandi schieramenti di massa e delle conseguenze ehè essa compor– ta, gli avversari del progetto si sono in larga misura astenuti dal voto, lasciando libera vja, con una silenziosa protesta, alla nuova costituzione. Paradossi e realtà della vita poli– tica contemporanea, non della so:a Francia, ma di tutti i pae– si, ormai, dell'Europa democratica, ed ai quali il popolo fran– cese ha dimostrato non di inchinarsi, ma soltanto di ras– segnarsi. A parte i punti sui quali ci siamo soffermati, la costi– tuzione, sia sotto l'aspetto formale che quello sostanziale, presenta aspetti sui quali neppure ad un'indagine affrettata è lecito sorvolare, e che la differenziano singolarmente ri– spetto al progetto respinto il 5 maggio 1946. Mentre tutta la prima parte del progetto di cui sopra - una quarantina di articoli - era stata dedicata alla di– chiarazione delle libertà e dei diritti sociali ed economici, contenente affermazioni di principii generali che solo nelle leggi concrete avrebbero potuto avere reale difesa ed estrin– secazione, la nuova costituzione si fa precedere da un pream– bolo che raccoglie sinteticamente la dichiarazione in oggetto, escludendo dal corpo delle statuizioni vere e proprie enun– ciazioni di principio: sicchè è evidente in essa,· a;meno da un punto di vista•formale, l'influenza di un più severo spirito giuridico. Io qualche punto, tuttavia, la soppressione di tutte le enunciazioni di principio ha avuto per effetto di modifi– care il carattere stesso del precedente progetto· di costituzio– ne: così, ad esempio, per quanto riguarda il carattere laico dello Stato. Il progetto respinto, all'art. 40, definiva la Fran– cia « una repubblica indivisibile, democratica e sociale »: la nuova costituzione, all'art. 1, la definisce una repubblica « in– divisibile, laica, democratica e sociale». Ma la separazione del potere civile e del magistero religioso, colle conseguenze che ovviamente comporta, era assai più nettamente ed ener– gicamente affermata nel progetto respinto, dove, all'art. 13 si stabiliva essere la.libertà di coscienza e di culto assicurata dalla neutralità del:o Stato rispetto a tutte le credenze e a tutti i culti, e specialmente garantita dalla separazione de;la Chiesa dallo Stato così come dalla laicità dei poteri e del pubblico insegnamento. Codesta chiara ed inequivocabile enunciazione è invece completamente scomparsa nella nuova costituzione: lo Stato è dichiarato, sì, laico, ma tale vocabolo è suscettibile di opposte interpretazioni, come si è visto nelle discussioni sorte in proposito alla Costituzione francese. Sul terreno politico, naturalmente, le conseguenze di questo Af– fievo!imento nella vivacità dell'istanza ìaica democratica po– tranno farsi sentire - se la situazione lo consentirà - in funzione •del peso politico del movimento popolare repub– blicano oell' equilibrio complessivo àelle forze, qua:e risul– terà ·dalle prossime elezioni. La nuova Costituzione, del resto, per quanto riguarda· il regime dei .dipartimenti e rerrit01ri d' oltre-rniare, e dei l'er– ritori e Stati associati, dà prova di larghezza di vedute, e rap– presenta un primo avviamento al passaggio dal regime co- Leggete PAISI LIBIRO Settimanale Politico Indipendente • ESCE A MILA.NO IL LUNEDI' . loniale a un sistema di amministrazione imperia:e su basi associative e rappresentative. Così l'art. 65 prevede fa .(or– mazione di un Consiglio superiore dell'Unione francese, pre– sieduto oal presidente di questa e composto dalle rappre– sentanze che ognuno degli Stati associati ha la facoltà di designare presso il presidente dell'Unione: Consiglio, che ha per compito di assistere il Governo francese nella direzione generale degli affari. E' prevista poi la formazione di una Assemblea dell'Unione francese, pure di cà'rattere consultivo, competente ad emettere pareri sui progetti di legge che le vengono sottoposti dal!' Assemblea nazionale, dal Governo della Republica o dai Governi dello Stato associati, e ad avanzare, di propria iniziativa, progetti di legge ali'Assem– blea nazionale, al Governo francese e al Consiglio superiore dell'Unione. I territori d'oltremare, poi, sono dotati di un particolare statuto che tiene conto dei loro specifici interessi nel quadro degli interessi della Repubblica, stabilito dietro parere dell'Assemblea deìl'Unione e delle Assemblee territo– riali: ed è affermato il principio che gli statuti dei membri dell'Unione francese sono suscettibili di evoluzione e di re– visione sotto forme determinate. Degna di nota, infine, oe:Ja nuova carta costituzionale, l'istituzione di un Comitato costituzionale, presieduto dal pre– sidente della Repubblica e comprendente il presidente dei ministri, i presidenti delle Camere, sette membri eletti. dal– !' Assemblea e tre dal Consiglio della Repubblica, -col com– pito di esaminare se le leggi votate dal!' Assemblea implichino upa modificazione della costituzione. Con esso, è vero, siamo ancor lontani dalla corte costi– tuzionale: la scelta delle assemblee politiche in sede di ele– zione dei membri del Comitato, cadrà su elementi di partito, e in ultima analisi è probabile che i commissari così eletti non dimostrino una sensibilità costituzionale diversa da quella dell'Assemblea; siamo pur tuttavia dinnanzi ad un organo di controllo e ad una limitazione della minacciosa onnipo– tenza de:J'Assemblea nazionale, e -l'affermazione- stessa del principio rappresenta di per sè un val.ore 'politico positivo. Chiuso ormai definitivamente l'inquieto periodo dell'ela– borazione e della pubblica discussione delle nuove norme sta– tutarie, la più elementare saggezza politica impone a tutti i partiti, i gruppi e le personalità francesi, quale possa essere la loro importanza e la loro ·statura, di far buon viso al re– sponso· del suffragio universale e di far buon uso della fiuova costituzione. Se gli avversarii del progetto .approvato intendono pervenire agli effetti cui miravano grazie ad una diversa elaborazione statutaria, occorre che essi provochino, attraverso la normale azione po:itica, profondi mutamenti nell'attuale consistenza degli aggruppamenti politici, valen– dosi degli eventuali spostamenti di maggioranza in un se– vero e corretto gioco parlamentare e costituzionale. La Fran– cia, travolta e smarrita nel turbine della guerra, è risorta nel– la lotta di liberazione, ma tuttora inquieta ed ansiosa di or– dini che salvaguardino la sua libertà di fronte allo spirito di fazione e di avventura, sente suprema la necessità d'una nuo– va moralità politica: e questa si può fondare soltanto sul ri– spetto delle istituzioni e la sincera volontà di elevarne lo spi– rito e di emendarne il funzionamento. Così, e soltanto così la nuova generazione politica francese uscita dal fuoco della Resistenza non fallirà al compito, che il destino le ha ser– bato, di vigorosamente operare, per avviare ancora una volta la' patria, nel sereno meriggio della libertà, verso una rin– novata grandezza nel futtlro equilibrio europeo. V. ALBASINI SCR08ATI

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