Lo Stato Moderno - anno III - n.20 - 20 ottobre 1946

478 propaganda, democratica, repubb!icann, ecc.; ma con, la propaganda non si crea– no ropidamen.te grandi orientamenti po– !i.tici. Occorre fazione Jpo!itica cniaro– veggente e coerente, e questo non vi fu da parte del partito d'azione •. Quì oc– corre appena osservare la funzione stru– mentale che Togliatti attribuisce agli altri partiti in rapporto al piano polit1- l'O comunista. E' fuori discussione l'in– sufficienza politica del partito d'azione; ma è 111ote-vdle che questa insutticienza si;i valutata da Toglia-tti come incapaci– :.à di realizzare la svolta che era n<'I progelto c-orm1nista. Con il che Togl:at– t,j qui, e lungo tutta la sua interv,ista, viene valutando e sWJ;lutando i vari movimenti politici in ,apporto alla loro possibilità di contribuire o sminuire il « nuovo corso di politica economica». Da questo punto di vista muove anche la valutazione di borghesia e ceto me– dio. Togliatti dichiara mort:i. la bori:he– sia, in Italia, perchè legata a nodi for– tissimi col fascismo: la borghesia può sopravvivere ancora q11alche tem;,1 0 per ragioni contingenti, ma è già morta per la sua incapacità di partecipare a\1.ari– pr~s:i morale e politica della ndzionc L'argomento, sebbene un po' usato, è sempre forte: peccato che Togliatti lo indebolisca con una sfumatura deami– cisiana, intorno al grosso borghese di cuor~ cattivo, che non ha ospitato in casa sua i b:mbi di Cassino, a differen– za del rude ma onesto p(oletario emi– liano. Non morto è invece il celo medio, CUiTogliatti riserva ampie funzioni nel campo dell'iniziativa privata e posti direttivi in _quel nuovo corso di politi– ca economica, chesigniificapoi,1npaa-ole povere, « ricostruzione economica con– trollata•• per non dire pianificata. Il toi;io originale di Togliatti su questo punto non è però in questo, perchè qui anzi manca la distinzione chiara del– l'amblto della pianificazione statale da ~uel!o dell'iniziativa privata, così che la libertà concessa al ceto medio rimane una generiea promessa; il tono origi– nale è in queste parole dlel t:utto d,i– vergenti daJila impostazione pertiniana: • a.lh.ddoa ,va.stis.simi istr~4 di pioco!i e medi produttori, di artigiani, di profes– sionisti, di lntel!ettu.ali, i quali sono tut– t'altro che proletari e tutt'altro che da proletarizzare •· UNITA D'AilONE E DIVÈRGENZA DI PARTITI Nella stessa intervista Togliatti ritor– na suJ,problema dell'unità d'azione coi seclaUsti; e sostiene che l'unità d'azio, ne i, da volere, proprio r,er impedire cl;te il proletariato comunista sia respin– to su posizioni estrenie, mentre si co– stituirebbe sull'altra riva '11blocco 4el– l'estrema destra. Se si tiene inve-ce il proletariato in una zona di non estre– mdsmo e di democrazia, lo si fa pro– Pl'io per attirargli il ceto medio. Anche questa dichiarazione è interessante; ma ci sçmbra che allora non valesse la p~ na di ironizzare tanto sulla- • filosofia sociale molto a buon mercato• alla Sa-• . LU ~TATO MODER~O ragat. L'Unità del 16 ottobre (Belf;igor, • Democrazia contro Saragat •l hai rin– calzato poi l'ironia di Togliatti rinfac– ciando a Saragat la frase seguente di una sua radiocomunicazione: « in una situazione di tensione e di violente ri– valità tra maggioranza e minoranze, il valore formate delta democraz~ viene fata!merote annu!lato da!la esasperazio– ne degli antagonismi •. Il senso di que– sta frase è certo discutibile nelle sue conseguenze per quello che riguarda lo Statuto di Trieste /dove tuttavia l'opi– nione di Saragat ci sembra seria); ma in sè il pr'1111cipio saragatiano di non spingere agli estremi le forze antagoni– ste d: un sistema democratico, non ci sembra poi tanto lontano dalla « filoso– fia sociarle • assunta per il motriento da Togliatti. Certo è cpe i capi spcialisti e comunisti continuano ad auspicare il patto di <Unitàd'azione; sotto sotto però la polemica continua: i comunisti non smettono la loro campagna contro Sa– ragat e Corsi, « Iniziativa socialista • chiede l'uscita dal governo dei sociali– sti, che vorrebbe dire, oggi come oggi, un distacco dai comunisti. L'on. Nino Mazzonì, sulla Libertà di Piacenza del IO ottobre, considera « Una polemica ingenua,. il diverbio socialcomunista; egli sostiene che la fusione è resa diffi– che non dal malcomportamento rifor– mista, ma dall'eq'uivoco in cui ~i tra– vaglia il comun:smo stesso: • A!tro che chiedere a! partito socialista di fonder– si; o accusare di cattiva volontà o d'o– struzioni~mo i riformisti. Sono i' gruppi comunisti delle varie nazioni che si tro– vano travolti in crisi e sbattuti tra <L'i– deate internazionale e !e parti che de• vono rect la.re a! seguito delLe ragìoni di Stato. « Certamente sono, tra i comunisti italiani, numerosslmi militanti di fer– vido cuore e di limpida !ea!tà verso !'i– deate inte,-nazionalista. Costoro sentono certamente i! penoso imbarazzo del !o– ro animo. Essi credono in una idea ma ... c!evono seguire una. politica. • Credono in una idea che supera !e patrie ma non !e nega; e devono segui– re una ll)O!itica che arriva 111 .postergare i diritti de!!a. autonomia, detta geogra– fia, de!!a lingt!a, de!(a cultura. Credono ne!!a Ubertà e ,possono 1:tetestare .Zi coto– nia!ismo... quando però non è pa'troci– cinato da!la Rt1.ssia. In ·quésto drammatico cozzo sta !a crisi che mette in contrasto - malgrado i predicozzi rivoluzionari ,e !le (frasi fa:– te - socialisti e comunisti•. Ascoltiamo, dopo un socialista, un de– mocristiano, che analizza acutamente la s:tuazione in terna del Parti fo socialista: Dino del Bo, sul Popolo dei 13 ottobre, (« Domani del socialismo»): qui il Del Bo fa sop.attutto notare l'apparente di– stacco tra le conclusioni di Critica So– ciale e quelle di Iniziativa socialista: la pr:ma. sfocia nella energica volontà di rinsa:dare nel sociaUsmo la caratteri– stica di partito di governo, la seconda vµole, come abbiamo detto, il ritiro. Il Del Bo ritiene che s9!0 un accordo tra queste due tendenze possa salvare la indipendenza del socialismo: « Nono– stante alcvni contrasti - in primo luo– go la valutazione detta funzione di go– verno - noi credianto che !'accordo possa venire raggiunto, perchè in am– bedue !e correnti si rivela !a fiducia nel Partito e la conmpevo!ezza de!la ,.çua insostitt!ibilità: ma se questo avvicina– mento non riuscirà a verificarsi,• allora suite sorti de! socja!ismo italiano appare lecita ogni incertezza e legrttimato · ogni pessimismo». In pratica, un invito ab extra all'unità del partito; mentre una voce suasiva ma esile si leva dal partito stesso qaando il prof. Adelchi Baratone d~SCO'l're sul Lavoro del! 12 ottobre di • Tendenze, !e azioni è partito•· li Ba– ra tono ritiene che le tendenze interne del partito non giungano a frazionarlo, perchè non sono tra loro incompatibi.Ji. Resta tuttavia da precisaa-e se l'incon– cludenza del pairtito sociailista ne~ ul– timi mesi non sia dovuta proprio ad u– na incompatibHità, che ha come con– seguenza la impossibilità ~ collabp,ra– mone positiva e unitaria. Le conclusio– ni del Del Bo, meno idill!iche dii quelle del Baratono, ci sembrano cogliere più nel giusto. CLASSE DIRIGENTE E COSCIENZA POLITICA su· questo te-ma, importante, sebbene un po' schematico, è ,l'a.rti.colo di tale ti– tolo di Guido Gonella sul Popo!o del 2 ottobre. Dice il Gonella che importa che i partiti progrediscano contempo– raneamente nei -due sensi: formiiz:one d\ é!ites ed elevazione di coscienza nella massa; e che prevarranno nella demo– crazia i veri eserciti con veri capi, e non· gli eserciti senza capo, dediti solo ad agitazioni, e i capi senza esercito, privi di contatto con Ja realtà sociale. A questo proposito è notevole il com– plesso delle seguenti considerazioni: « La sitfìazione in cui viene a trovar– Si• i! nt1ovo ordine politico è inversa a que!!a del!'antecedente ordine liberate. Infatti, mentre co! !ibera!ismo si aveva– no una classe dirigente matura e u_na coscienza politica delta massa penna– nentemente atrofizzata, con !a nuova democrazia, formata nelle dure lotw d'el movimento popolare, si ha una co– sciern:a ,politica più matur,a, m11•una ctasse dirigente più acerba e si p1,1ò di– re inesperta de! potere, te cui amarezze si vanno ora assaporando per la prfma vo!ta. « Sia ne!la storia tramontata come in queUa che è a! suo primo mattino si ri– leva un costante sfasamento tr11 capa– cità de!!a c!asse dirigente e maturità delta coscienza politica del!f masse: prima una c!asse dirigente senza radici profcmde neUa ,coscien.ro politica de! popo!o, poi una ,coscienza politica tormentata ,n,e!!a ,fotta 13enza !un.a cla.s– se dirigente a!l'altezza de! coml)ito gi– gantesco di interpretare !a disciplina. 1! , le a.spirarioni déUe ma63e •· u. s .

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