Lo Stato Moderno - anno III - n.17 - 5 settembre 1946

L_Q_ S'.J'A+U 389 ·coNF iRENZA 'DI p ARI Cl 1946 L'attesa Conferenza della Pace si è finahnente aperta il t9 lugho, a quasi qlllildici mesi daila tine de..ia guel'fa m .l!lu– ropa: e, si noti, per 1 elaborazione dei trattalli di pace con Stati che d:a.Ua· guera-a fil erano ,jtirat:i da più tempo ancora, l 1tal:ia, la prima, cta quasi ti·entacinque mesi, ,l'ultima, l Ungher-ia, da diciotto. L altra v01ta (HH8-Hi) meno di dieci settimane erano bastate, e dopo poco più di oinque mesi di conferenza ~i era firmato il tr?ttato piu importante, guello con la Germania; oggi la pace con la GeJ1Il1llil.ià non verrà neppure affrontata, si ;egue i ordine ,inverso: 1Pnma si ,sistemano J .rapporti cdl g1up·· po de.le Potenze minori, ipoi si penserà a quelli còn la Ger– mania. K vero che nel Hl46, a dilierenza ohe nel Hll9, le Potenze alleale_ si presentano alla Conferenza con uno sche– ma, o meglio con <:inque scherni di trattati già pronti: ma torse non occorreranno egualmente meno dei cinque mesi del l!H9 per arriv.u-e alla firma: solo che questa volta si potraèmo firmare a -breve distanza tutti i cinque trattati, mentre ven– tisei anni fa ti-ascorsero tredici mesi e mezzo mia la Hrma del primo (Versaill~, 28 giugno, 1919) e quella del quinto (Sèvres, 10 ago.sto 1920) trattato, che fra r altTOnon entrò mai in vi– gore e dovette essere sostituito il 24 luglio 1923 dal trattato di Losanna. Ma ci vorranno altre conferenze per i trattati-con l'Austria, la Germania e ii Giappone, per ii quali nulla ancora è previsto. La Confere1ha della Pace· si è riunita, come nel 1919, a Parigi, e Bidault non ha mancato di fa:r-lonotate compiacen– dosene. Ma la situazione, -per la Francia, è lungi dall'essere la stessa. Allora la ]f.ranoia era la Potenza continentale militar– mente più forte dell'Europa, quella ohe aveva dato il mag– gior contingente di truppe e il comandante supremo alla vittoria alleata. Oggi essa ha partecipato alla battaglia finale con una sola armata, equipaggiata in gran parte con materiale fornito dagli a1leati, e Parigi è stata scelta come sede della Conferenza, oltre che per la sua posiziene geografica, anche perohè costituiva in un certo senso un terreno neutro rispetto ai tre grandi vincitori che avrebbero potuto rivaleggiare. nel diritto di ospitaa-la. Qualcosa di mutato c'è anche nella presi– denza. L'a!ltra volta essa fu attribuita a Clemenceau, capo de) Governo ospitante; questa volta ,le delegazioni minori si batte:– rono perchè fosse analogamente ,riservata a Bidault,. ma i Quattro avevano stabilito !in precedenza - e la Russia insi– stette perchè fosse mantenuta - la pres,idenza a turno ai capi del:le cinque· delegazioni principali. . Novità pure ne43 Hngua. Dopo la prima guerra II100· diale, al francese si aggiunse come lingua internazionale delle relaiioni diplomatiche l'iinglèse·- che ottenne una ·condizione di IJ)atità nella redazione del <trattato di Versailles, e poi in seno alla Società de.Ile NaZ>ioni-, ed ora v'è anche il msso (sempre meglio che a S. Fhncisco, dove le Jingue ufficiali erano cinque): il che è cagione non ultima del prolungarsi dei layori per la necessità delle ,molte traduzioni (un discorso pronunciato in italiano o in spagnolo dev'essere successiva; mente tradotto per be'il tre volte), e <li !-Incerto irilassamento nello svolgimento dei favori medesimi, in quanto a ogni ver– sione solo una parte, talora non cospicua, dei delegati s'in- teressa. ' Alla Conferenzà della Pace del 1-919 furono in~ritati tutti gli Stati" che avevano dichiarato guerra alla Germania o ai suoi alleam Ò anche solo rotto con essa i .rapporti diplomatici; ad eccezione del Montenegro che la Jugoslavia, aveva nel frat– tempo assorl>ito,. e compresi invece alcuni Stati (Pol.onia, Ce– coslovacchia) che si El1'anoformati allora. Ne1 1946 gl'inviti furono limitati a que1le tm -le 51 Nazioni Unite che, a gi1.1dizio dei Quattro, avevattÒ partecipato éon forze notevo1i àna guerra contro gli Stati nemici d Eu.ropa, cornplessivamente ven;:uno. ·1 ra esse, cmque grandi i'otenze (ma quat>tro solo lw-ono per volontà -CiiMosca le l:'otenze inv1tantiJ, di cui tre • sono le vere « grandi » che ,hanno 1ettettiva chrezione della Conlerenza. Come veòtisette anni prima, ma con qualche spostamento di nomi: ha i tre al posto della F.rancia c è la 1tussia, mentre ila .r·.ranoia occupa tra :i cmque il, posto che era a.uora decl ltalia, e Ja Cma que.lo del Giappone. Gli altri sedici sono cinque membri del Commonwea1th· Hritan– ruco (Austrll!i:ia, Canadà, Nuova Z,eianda, Unione dèI Sud Ahica, lndia), due ,repubbliche 1ederate deli U.KS.S. (Ucrai– na e !lussia bianca) che turono tra i più disputati teatri di guer,ra e a cui è stata ·riconosciuta la ,personautà intemazi0'- 1i.a.te ,sette ::.tati europei (belg10, Olanda, orvegia, l'olonia, J ugo,·1avia, Grecia, ed anche Ja .Cecoslovacchia che ali-inizio C16Jlla guerra aveva cessato di esistere come Stato), uno atri– cano, l ~twpià, essa pure ricosl'iruitasi durante la gue.ra , in– nne uno solo dell'America Latina, che fu tutta ail banco degh Stati Uniti ma per •la .l'Jlaggiorparte non n'lanç:tòcontingenti di , ti'uppe in Europa: il Brasile. C'è poi una terza categoria: quella degli Stati cli-e, su esplicita wro richiesta, furono invitati a partecipare a.l:l'ésame di specifiche questioni ma con semplice voto consultivo. ~ue– sti sono tmo ad oggi in numero di cinque (A!1bania, Cuba, Messico, Egitto, lran) e ira essi c'è i'Albania, che non fa parte delle Nazioni Unite - a cui a suo tempo dichiarò guerra - e con cui anzi la Grecia si consider,a in guerra tuttora. Ammessa ad espriimere i·l suo ipunto <li vii.sta sul tratrt:ato con l'ltalia è ~tata rinfine anche r Austi;ia, !indubbia– mente ex-nemica. La quarta. ed ,ultima categoi;ia è _costi– tuita dagli Stati ex-nemici con cui saranno fimlati i trattati che 1a Conterenza è chiamata a discutere: nell'ordine, Italia, Ro- mania, Bulgaria, Ungheria e Finlandia. • L'altra vÒ!ta, cozn'è noto, gli Stati nemici non parteci– parono ip alcun mo.do ai lavori della Conferenza; solo man mano che gli scherni di trattato venivano allestiti furono in– vitati a manda.re W1ll delegazione per iriceverli e presentare per di;c,rjtto ile we osservazioni, di ·cw fu pur tenute, in l!ll5U· ra assai !mutata, qualche conto. La procedura è stata questa volta più 1ibera1e, ma meno di quel che si crede. C'è stato peffiino chi ha. esaltato la magnanimità dei vincitori, rilevan– do che « per la prima volta » i delegati dei paesi v,inti ve– ni,;~o ammessi allo stesso tavolo dei vittoriosi. Nulla di più falso: ohè in passato era uso appunto; e ben. logico, che questi e quelli discutessero allo stesso tavolo le clausole del trattato che gli Wli e gLi alt!li awebbero poi dovuto fumare. Ora invece gli Stati ex-nemici sono chiamati non a discutere, in sede di elaborazione del '-trattato, ma a presentm"~ le lorp osservazioni, ,a voce. oltre che per iscritto (è vero che furonq sentiti. un paio di volte anche dai Quattro in sede di elabo– razione), ,su .uno schema sosbuÌz-ialrnente già preparato; ed è sperabile che gj!i interwnti possano essere parecchi-. Ri– cordiamo a questo proposito come anche i minori' alleati so– no 5tati questa volta, come si è detto, posti di fronte a un testo già p.reparato - sia pure non in tutti i dettagli - e sul quale dovrebbe 1'itenel'Si impegnata la soliqarietà dei quattro ·grandi che ne furono gli 114tori, mentre ne1 1919-20 i trattati furono elaboratii in sede ,di conferenza. Era pre– sumibile tuttavia ·che qualche modificazion.e ,anche sostan; ziale dovesse essere apportata ai testi già predisposti (di– remo poi come tale presuil2lione si sia dimostrata -fallace); senza di che non si -~ustificherebbe da mes~ ,i.n scena della Conferenza. '

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