Lo Stato Moderno - anno III - n.17 - 5 settembre 1946

• 398 LO STATO MODE~NO di un contrasto oon le moderne tendenze dell'economia verso la oonoentrazione ,delle imprese. Senonohè, per un verso, la idea di una tendenz•a, generale e irresistibile, alla ooncen!Iru– zione delle lÌm,prese può considerarsi un ,pregiudizio superato: un'espierienza ormai seoolare ha mostrato nell'agricoltura una tendenza contraria, e ha mostrato ohe, nell'industria •stessa e 111el commercio, la tendenza alla concentrazione è limitata a certi settori e non va oltre un certo segno. Per altTo verlio•, capitale e lavoro nelle stesse mani non significa polveiiizz:ta zione di limprese; nel pensiero mazziniano, al contral!Ùo,quelh formula è strettamente legata alla « ~sociazione », cioè, in termini medesiimi, significa essenzialmente cooperazione: coo– perazione tra piccole e medie imprese individuali e impresa cooperativa di lavoratori. Quest'ultima ha dietro di sè vicende liete e vicende tristi, ma, comunque, una ormai vasta espe– rienza, dalla quale è lecito trarre la conclusione che il suo successo è legato soprattutto all'educazione (il che riiconduce all'altro fondamentale terna mazziniano, <lel quale si è ragio– nato da principio). La prima si. è largamente affermata; si può dire che già forma l'ossatura dell'economia agrall'ia di alcuni paesi, come Ja Svizzera e la Danimarca, e tende a diffondersi sempre più anche tra noi. Ciò, d'altra parte, ~on toglie che, quando veramente si manifesti, per naturali ten– denze economiche e non per riflesso di vincolismi o <privilegi destinati a sparjre, la convenienza di grandi complessi !indu– striali, grandi imprese possano formarsi o sopravvivere, salvo l'ulteriore que&ito circa '1a opportunità di •assoggettarr"!:l queste grandi imprese al controllo della co!Jettività o di sostituire, per esse, una forma di ;iniziativa pubblica a quella privata. Il che è perfettamente compatibile con un sistema economico caratterizzato dalla coopera.irione, così comé in un sistema caratterizzato datla impresa capitalistica è compatibile l'esi– steni;a di imprese pubbliche: quel che conta è, per un verso, la generale tendenza alla elimina'llione del ..sistema del salario, e, per 'l'a.Jtro verso, la persistehw deH'eoonomia di mercato. Un'altra obbiezione: se anche il fine è attraente, come realizzarlo? Mazzini era alieno da forme violente, delle quali egli intuiva la precarietà dei risultati economici e paventava le deviazioni verso la tirannia di un uomo o di una classe. Propugnava una conquista graduale, attraverso la partecipa– zione consentita, aj lavoratori 1Sugliutili delle imprese (Doveri dell'uomo, p. 119); attraverso la formazione di una nuova classe di piccoli proprietari per mezw di imprese di coloniz– zazione interna (H moto delle classi artigiane e iJ Oongresso, cit.) e della as'segnazione in enfiteusi .dei beni delle mano– morte (decref:? 15 aprile 149 della Repiibblioa romana, cit. da Aurelio Saffi, Il pensiero politico e sociale di G. Mazzini, p. 28 nota); attraverso agevolazioni fiscali e di credito, e .sop~attutto attraver1So l'associazione. Oggi ia riforma agraria dovrebbe appunto tendere alla formazione di una huova classe di coltivatori lindipendenti, associati iin oooperative, assistiti da tecnici, soggetti a un processo oontinuo di selezione naturale; il principio della par- Leggete e diffondete "LO STATO tecipa'llione agli utili, introdotto così nella agricolrura, là dove ll'imangano operai salariati, .come ne!Ja industria, non solo darebbe ai lavoratori un mezzo di aocumulare quel minimo di capitale ohe occorre per iniziare, isolati o più spesso asso– cial!i, una impresa indipendente, ma darebbe loro un senso più elevato della propria posizione rispetto all'impresa, una più forte adesione alle sorti di questa, diminuirebb.e fa peno– sità e aumenterebbe il rendimento del lavoro, attenuerebbe i contrasti di classe; il favore pubbl,ico per tutte le· forme della cooperazione, unito con uno ,sforzo di educazione allo spirito cooperativo, potrebbe a sua volta s~ibilmente acce– lerare il proces.so di superamento deL sistema del salario e di sostituzione ad esso del lavoro •liberamente associato. E, a proposito delle ooncrete possibilità di .attuazione, 1110n è senza una grande importanza che la Democrazia Cristiana abbia informato in rostanza a questi concetti i.l suo pro– gramma sociale, anche se alla sua a-eal!izzazionecontrastino, nell'interno stesso di quel pairtito, forti correnti conservatr.ici. o o • Primato dello 15pirito,capitale e lavoro nelle stesse mani, associazione (sulla quale già poneva l'accento' Gabriele iPepe in uno degli ultimi fascicoli de L'Acropoli) costituiscono, a mio modo di vedere, dl nucleo, oggi ,più che mai attuale, del pensiero mazziniano. A questo nucleo io oredb che possiamo tutti ~guaùnente avvicinarci, quanti .sentiamo .Ja necessità di uri rinnòvamento morale e l'ansia di uscire da1 dilemma tra la conservazione de,lla società capitalistica e l'avventura totalitaria de~ oollet– tivismo. Che cosa importa ohe le basi gnoseologiche del pen– &iero di Mazzini siano superate o non chiare, quando ,il ri– sultato della sua meditazione e del ISUO apostolato - almeno nei limiti ohe or ora ho cercato di delineare - non dipende da quelle? Mazzini - si dice d'altra .parte - era uno spi– rito ,reJ.igiosç,nel senso di una ,religione trascendente, mentre lo spirito della società moderna è laico, e i;e mai tende a una religiosità immanentistica: ma, a prescindere <lalle riserve che personalmente dovrei fure su questo punto, mi pa,r certo che, ancora una volta, un dissenso su questo tema non sia decisivo per il mie di cui ora si discute· Così come non è de– cisivo - ovviamente - il riconoscere quel che .di caduco vi è nel pensiero di Mazzini, come l'idea della decadenza del CattoLicesimo e della prossima fine del Papato, il vagheg– giamento di' una « miziativa » provvidenziale dell'Italia (dhe sembra quasi riecheggiare il tema giobertiano del Primato), Ja speranm in un ajuto 1Spontaneo delle classi possidenti alla elevazione economica delle altre classi e via dicendo. Anzi, lo sforw di separare il nucleo vitale da1Ie parti caduche può essere nec~ario per vincere le diffidenze superstiti e allar– gare e intensificare quell'interessamento per il pensiero e l'opera deli Maz:rini, che si vede risorgere da qualche tempo fuori della cerchia del maz2li:nianesimo tradizionale. ARISTIDE FOA MODERNO " Abbonamento dal 1° luglio al 31 dicembre 1947: L. 600 Soc. An. RUSSO - EDJTORE - MILANO C. C. Postale N. 3/30908

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