Lo Stato Moderno - anno III - n.17 - 5 settembre 1946

Lt:) STATO MODERNO S95 L'ultimo discorso alla Costituente e le dimissioni di Var– varo da segretario generale del Movimento hanno dimostrato due cose: 1) l'incapacità di Finocchiaro di superare i suoi rancori personali e di guardare ad una politica di obietti– vità; 2) rincapacità dei separatisti di lottare per uno scopo comm;1e.L'unica preoccupazione finocchiariana è stata infatti quella di insultare i suoi avversari po:itici (Aldisio, Matta– rella Farri), non di spiegare ai dwutati di tutta Italia, spe– cialmente a quelli dell'Italia settentrionale, le ragioni vere, \toriche• e sociali, economiche ·e morali da cui poteva origi– narsi, e si originava, in Sicilia, un movimento di forte auto– nomia. E che la Sicilia in 86 anni di unità abbia subito im– posizioni ed ingiustizie sia nel!'ordine economico che nell'or– dine morale, questo era un fatto positivo, innegabile; che il patto di unità nazionale si sia risolto in vantaggio dell' econo– mia industriale del Nord, perpetuando ie condizioni di infe– riorità del!'economia agricola del Sud, questa era una cosa sulla quale nessuno poteva contraddire Finocchiaro; che ur– gesse una revisione del patto unitario, nel senso del ricono– scimento di una vita nuova siciliana nel quadro della comu– nità italiana, questa era una battaglia alla qua'.e nessuno, alla Costituente e fuori poteva non ,riconoscere ragioni vive e idealità politiche. Ma Finoochiaro preferì fare la polemica personale, affrontare il problema dal lato oratorio, a fine prettamente speculativo. Preferì questo perchè le forze che fanno capo a Luivolevano questo e non altro; volevano da lui I' atl'o di provocazione all'Italia. Tutto questo dimostra come il problema siciliano non potrà essere risolto dalla speculazione finocohiariana nè oggi nè domani, perchè il pensiero di Fi– nocchiaro non ha niente di essenziale, ma verte e punta su un dato esclusivistico, su un interesse limitato di casta, su una richiesta di ceti equivoci. Che cosa infatti rappresenta Finocchiaro? Chi rapp11 ,– senta? Coloro i' quali hanno seguito attentamente lo svilupi;o della specU:azione separatista ne:Je sue fasi più importanti e anche nei suoi retroscena meno noti, sanno che, oggi come oggi, Finocchiaro rappresenta le forze della mafia e natural– mente gli interessi di coloro i quali si servono della mafia per garantire le proprie prerogative e la propria posizione. Sta di fattn che il discorso di Finocchiaro alla Costituente se dal lato politico ha segnato il fallimento del separatismo, dal lato prettamente elettoralistico torse ha segnato e segnerà una ragione di ripresa. Può sembrare un paradosso; ma ve– dremo che proprio in quesl"o sta, in tutta la sua est:ensione, la ragione de;la crisi attuale del separatismo. Non può dirsi che Finoochiaro abbia agito politicamen– te, pronunciando quel discorso alla 'Camera, soprattutto per– chè si è preclusa ogni anche minima possibilità di intesa e l'eventualità dell'inserimento delle tesi indjpendentiste nei la– YOridella Costituente. Egli ha agito invece strategicamente rispetto alla mentalità imperante negli ambienti del separa– tismo dove si delineavano gravi dissensi. Con un colpo solo Finoochiaro ha risolto i dissensi più pericolosi per l'esistenza del M.l.S, Il riagganciarnento della mafia, che si disperdeva in seguito alla sconfitta elettorale del separatismo, è stato in– fatti ·possibile con la provocazione finoochiariana ai democri– stiani, l'insulto agli azionisti, il misconoscimento dell'autorità del:o · Stato, l'offesa alle forze di polizia definite sbir,:aglia. Non appena infa~ti si sparse la notizia della tumultuosa se– duta e della reazione al piscorso di Finocchiaro, reazione che impaurn a tal punto Varvaro da indurlo a scegliere precipi– tosamente la via delle dimissioni (il ricordo del confino di polizia terrorizzava il.buon Varvaro), negli strati bassi del sepa– ratismo vi fu un'esplosione fanatioa di simpatia per Finoc– chiaro. Oentinaia di telegrammi partirono alla vdlt:a di Roma, ed eran"Otelegrammi di piena solidarietà. Varvaro fu giudi– cato severa111eqte 1 e definito un traditore. Questo elemento psicologico portò al M.l.S. l'appoggio di simpatie vecchie e nuove, proprio nel momenl"o in cui Finoochiaro e Varvaro si trovavano di fronte, tanto è vero che i varvariani, i quali da qualche mese pensavano idi fondare un Partito Socialista se– paratista, esitarono, infine risolsero di evitare la crisi, e si limitarono a cercare gli elementi possibili di giustificazione dell'atteggiamento del loro capo, del quale, del resto, ricor– davano l'indiscutibile fede, separatista. E' certo comunque che gli interessi dei latifondisti e della mafia cercano di imporsi definitivamente, e si sono forse imposti, al M.I.S. L'episodio di Caccamo, a •cui i sepa– ratisti sono estranei, ma a cui non sono estranei i grossi pro– prietari filoseparatisti, è sintomatico. I contadini di Caccamo furono spinti alla rivolta (agosto 1946) da chi aveva inte– resse di colpire la politica e il sistema degli ammassi del grano. Soffocata la rivolta, si assistette alla giustificazione economica e politica dell'episodio, attravers.:>una vivace cam– pagna di stampa contro g'.i ammassi. Un articolo di don Lii– cio Fasca Bordonaro, che è uno dei capi più in vista del M.l.S., avanzò su L'Ora di Palermo stringenti argomentazioni per dimostrare ohe le requisizioni di grano danneggiano lo Stato, i contribuenti e i consumatori. Possiamo allora chiederci: tutto il separatismo è specu– lazione? No, natura'lmente. Speculazione è la tesi finoochia– riana. Speculazione è la politica dei baroni e dei grossi ,pro– prietari terrieri attraverso il M.l.S. Speculazione è I' asservj– mento del M.l.S. al:e forze antisociali (alleanza E.V.l.S.•ban– da Giuliano per esempio) e alle clientele cittadine e rurali (a:leanza M.l.S.-Mafia). Specu!azione è l'equivoco creato dai separatisti per cui centinaia di giovani hanno creduto e ere• dl'.>llo di combattere per una causa santa, mentre ,hanno com– battuto e combattono per un gruppo di volgari poditicanti, preoccupati esclusivament:e del proprio successo elet– toralistico (vedi po'.itica elettorale del M.I.S.) o dei propri in– teressi di classe (vedi atteggiamento dei grossi latifondisti). C'è una corrente sana, ed è la laburista-autonomista con– tro la quale si sforza di agire l'estremismo separatista. La crisi della compagine del M.l.S. è appunto attualmente acuita da– gli sforzi dei laburisti di rompere l'intr;msigenza dcl finoc– chiarismo e di riportare tutto lo schieramento separatista sul terreno del!a tradizione storico-sociale autonomistica o, al massimo, federalistica. Finooc:hiaro, che in fondo non è nep– pur lui, come nessuno in Sicilia, un separatista convinto, chiede il massimo (l'ind'ipendenza) per ottenere il minimo (l'autonomia). I laburisti invece chiedono il minimo, l'auto– governo regionale) per giungere alla federazione. Qual'è la tesi più intelligente? • Per noi, anche se non condividiamo lo sviluppo della politica autonomuta, indubbiamente quest'ultima.• · La lotta tra indipendentisti e laburlsti, in se~o al M.1.$. è da tempo in atto e costituisce una delle possibllità più forti e decisive di rottura del fronte separatista. E' nostra per– sonale convinzione che la rottura avverrà; forse più presto di , qua11-tonon si immagini in questo momento. 1l separatismo finocchiariano resterà allora quale fondamentalmente è: un pallone gonfiato che perde aria da mi;le buchi. L'altro, il se– paratismo laburista-autonomista (separazione amministrativa, giudiziaria, fiscale, cioè autogoverno), sarà la base di forma– zione di un nuovo grande partito siciliano. Noi questo since– ramente auguriamo alla Sicilia: che la parte sana del separa– tismo si &ganci dalla speculazione, si !iberi dall'equivoco, e riesca a trovare la via giusta: la via dell'interpretazione delle reali esigenze sociali dell'Isola; e a porre il problema dei rap– porti tra Nord e Sud sul terreno dell'onestà politica e non della demaiogia, GUGJ.lE.LMOAJUSTJ:I

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