Lo Stato Moderno - anno III - n.15 - 5 agosto 1946

356 sd!o la metd di qua:nto, nel passato, fu dedictito a ma.i prepara. -r.si per la guer– ra -, redimere dal deserto e vaLoriz– zaTe. Alle Colonie quindi non dobbia• mo rinunician'e; e protestaire anzi, su– bito, dobbiamo, per le espuisioni dei nostri coloni che abu.sivamente vi si praticano, per ii terrore contro gli ita– liani a cui gU aTabi wno inooraggìati e per cui le case e le coltivazioni che noi facemmo sorgere dal nuUa tornano ora, a poco a pooo, preda dell!a sabbia e delta morte ». In questo senso, che riprende alla lontana il motivo ultrasb'uttato e non periciò lfa1so della • @rande proletaria », lo scrittore socialista si incontrerebbe COllll'Alrvaro dell'articolo « Pace·· anti– proletaria.», su'! Tempo del 14 lugJi.o. Da un .punto di vusta più vasto, e a– perto a prospettive ben più spaziose e insieme problematiche di pold.tica est.e– ra, si pone Luigi Salvatorelli, nelle sue considerazioni su «Russia e ~rmania», ne1la Nuova Stampa del 25 luglio. Il . Sal1vatorel!li osserva che il mondo ha pur avuto qualche ,z,agione di stupirsi della tesi di Mo!otov di una Germania unita, quando era da attendersi che la Russia avrebbe fa,tto di tutto per spez– zettare la Germania ed eliminare il pe– l'li!ClO:.o tedesco &le spa1le delila skurezza e dell'espansionismo slavo: ma in real- • tà è la tesi di Molotov la tesi realistica, e ill'On quella di Bidallllt, antistorica– me-nte westfali-ana e ialcomprensiva della ìmponente unità economioa e na– ziona-le della Germania. Chi tenga conto di questa ll'ealtà « considera che è illu– sorio attend.ersi i! permamente annul– qamento deLl'unità germanica da rifor– me di struttura in senso federa.!istico, anche ,se spinte sino al!a vera e pro– pria divisione in più sta.ti, confederati o no. O, infatti, gli stati tedeschi' (con– tigui, si· tenga sempre pTesente) saran– no perpetuamente occupati e governati dai vincitori; e allora è inutile discor– rere della loro organizzazione, poichè essi di j-atto non esisterebbero. O si ri– conosce ·che un giorno o l'albro essi de– vono ritor.nare a govennarsi da sè; " non si vede come ablora si impedi-rebbe ad essi, in pe,rpetuo, di associarsi, di u.ni -rsi, di fare a;lmen,o una politica co– mune, di comòattere ,insieme. Moltipli– care per otto o dieci i! « tow de force • dell'indipendenza e deLla sepa,razione obbligatoria tentato per l' Ausbria fra le du,e guerre (con i risuiltati che ,sappia– mo) sarebbe il colmo_ dell'assurdo. E' probabile che a Mosca abbia.no fatto queste semplici rifiessioni: e, da realisti qua.ii sono, i dirigenti sovietici a.bbia,no oonclu.so che tanto valeva prendere. l'iniziativa deL!a ricostruzione unita.ria tedesca, dal mcnnen,to che que– sta appariva inevitabiile. Prendere l'ini– ziativa per regol.arla e conbroUarla, in modo da evitare che la n.uova Germa– nia .sia ostite o divenga pericolosa per o a LO STATO MODERNO la Russia Sovietica. Probabilmente, an– che gli anglo-sassoni avram.no pensato a qu,aloosa di simil!e, nei propri riguar• di; ma,· come ,sempre, si sono lasciati prendere la mano ». POLITICA INTERNA Sul· piano della po1itica interna, i te– mi della discussione sono stati in que– sta ,quindlicina ·so~rattutto quelli d,2-l proogramma governativo: teml d'obbli• go, naturalmente; ma non sono man– cati interessanti accenni alla posizione dei partiti e àiUe funzioni deLla Costi– tuente. Sul dibattito intorno al programma ~overnativo, l'attenzione dell'opinione Dubblica si è rivolta naturalmente so– ~ttutto alla formazione di un'opposi– ~ione parlamentare in seno alla Costi– tuente: opposizione curiosa, svolta per un lato da'll'estrema sinistra, che vota però per il ,governo; per ,l'altro da,ll'e– strema destra, che non ha sostanziali ob– bezioni da fare al Governo, ma vota contro di lui dn mate-ria di polltica 1 in- terna. 1 1 '! .! •:k~. E' ancora dl corrispondente romano della Nuova Stampa che su questo pun– to {« La 'llltlova opposizione>, 25 luglio) ha espresso il giudizio più acutam~nte ddscriminatore, osservando quale rela– zi·one nei rJguardi dei socialisti nasca dall'opposizione di Togliatti. L'articoli– sta .giudica oon molta simpatia le pa– 'role di Togliatti: « Un discorso mode– rato nella sostanza e neila forma e di esempla.re chiarezza. Togliatti avrebbe pobu.to , con qualche colpo di lima, pr·o– numciarlo dal S1W banco di ministro. Perchè ha prefi,rito !'a,!to scam.no di de– pututo? Occor:re fO'l'Semettere in rilievo questo interv.ento comunista come con– trapposizione a queLlo di Ivan Matteo Lombardo. In sostanza il programma eonomico ricosbruttivo dei! Govemo reca .l'impronta socialista.... e i socia– J.isti, decisamente contrari all'inflazione, t'itengono indispensabil.e J.a cotlabo:ra– zione dei -ceti medi e in genera.le deUa borghpsia abbiente aUa gigantesca opera ~i rifare l'Italia. Con la migliore delle volontd co!laborazionistiche i comunisti .non avrebbero pot'Uto asswmere una posizione -cosi ftanoaimente fiancheggia– trice come i socialisti. E l'atta.eco di To– gliatti aUa a:,olitica finanziaria del Go– verno, so!o attacco veramente vibràto del suo discorso, appare in sostanza una risposta al Lombwrdo .... Non vorremmo forzare troppo i! significato dei fatti riconoscendo :nei disCOITSO di Togliatti, tiepidamente applaudito nei ~ettari so– cialisti, un epicedio de! pa.tto di unitd d'azione che per ailtro ha resistito ad a!tre e più aspre buJere ». Ora, che il patto in rea1tà non fÙnzi.qni, ;riconosco– no apertamente i socia.Listi (« IHnnoc vore u·;patto di ,unità d'azione» di Fo– sicolo Lombairdi, nell'Avanti! del 25 lu– glio); e che i comunisti si dispongano ,v.;ntualmente. e passare all 'opposiz.io - ne, abbandonando l'astuta manovra dei due flronti, non è impossibile, secondo notizie d'a!gemie straJ11.iere che circo– lano in questi giorni sul,la stampa. '11 secondo itema profondamente sen– tito è queL!o del « quarto partito>, per servirci delil'espressione dei! Sa,!vatoreb1i (Nuova Stampa, 14 .liu~o) o del partito di cen.tro, secondo Ja parOl!a del Borsa (Corriere deila Sera, 20 l.uglio e 1 ago– sto). Il qualJ.'ltop811'tito può nascere .co– me ,PW"tito di cent!ro destro o come partito di rentro sin-istro: sotto l'una o l'altra forma, o sotto ambedlue le for– me, ·si awebbe, secondo i! Sa1vatorelli, quell',inquadramento pOllitko deJla situa– zione italiana, che d « tre g;rossi ·> non sono in ,grado di darsi per il ioro carat– tere prevalentemente confessionale o classista. II Borsa è non lontano da questo punto dli vista; solo che egli non v.ede Ja ,possibilità di furmazione di un centro destro, costitutto eventualmente da un borghesia rigidamente opposta ad ogni seria riforma sociale e perciò grettamente e non costruttivamente conservatrice; e [PI'econizza la concen– trarione di quel partito dii centro si– nistro a cui te:ndono azJonisti, demo– cratici. irepubt(.kani, socia-listi di' de– stra, repubblicani storici, l!,bell'ali di si– nistra. Ohe una simile concentrazione possa realizzarsi è cosa ancora nella mente d,i Giove; ma i suoi fautori, tra i quali ci ,troviamo -noi stessi, debbono segu1re molto attentamente lo svolgi– mento interno del partito Socialista, pea,chè proprio da iWl8 sua quasi ine– vdta:bile, prima o poi, scissione, può oorgere u,na grossa forza politica di centro, alla quale si mi-ra, non solo per motivi ideologici, ma per ,ben concre– te Ta.gioni di democrazia interna e di po!ii,tica estera. Terzo tema da sottolineare è quel– lo delle funziOllli d,ella Costi<tuente; e qui rileviamo la tendenzà della stam– pa democristiana a cell'caire di limi– tare al ma'5;fimo possibi1ìe queste attri– buzioni. Noi non abbiamo dimentica– to che il Gonella aveva sostenuto al I Cong,resso nazionale del Partito che « Il ,problema veramente nuovo della Costituzione sarà quello di porre la questione sociale dn termini ,oostitu– zionali >; e che tutto il linguaggio de– mocristiano era in quei giorni tinto di uno spi.rito ll'ifonnatore assai ardito. Og– gi è interessante notare come ['Italia, per bocca di Firance.sco Saverio Or– lando « Le <riforme della Costituente >, 12 Luglio; « La costi-tu:mone, tendenze e contrasti», 25 luglio) tenda a pro– pugna-re la tesi che la Costituente non può -in sostanza esprimere in questa materia se non massi.me generalissime, lasciandone tutta la concr.èta esecuzio– zione Jegis1ativa al :liuturo parlamento. In questo senso, si vedano anche le considell'azioni di Ernesto d'Al~rgo, sul Tempo del 21 J:ugllo (« Oostitu:llio– ne e iri.fonne sociali >). u. s.

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