Lo Stato Moderno - anno III - n.11 - 5 giugno 1946

'ì LO STATO MODÈRNO ·249 PROBLEMI UNIVERSITARI Uno dei -pochi punti su cui, nel momento attuale tut~ in Italia si trovano d'accordo, è la necessità di riformare le Università. Uomini ,di partito e uomini di scienza, laureati e studenti affermano concordemente che si deve procedere aq una vasta ed immediata riforma, che muti tutto o quasi tutto·; il numero delle Università, la disposizione delle Facoltà, l'ordinamento amministrativo, il numero delle cattedre, i ti– toli di ammissione: nuUa rimane esente da critiche e si può dire che ben ,poco venga giudicato degno di sopravvivere. "- Questa unanimità di dissensi impressiona più chi alla vita universitaria è estraneo che ohi la vita universitaria ben conosce. Chiunque abbia seguìto la vita delle Università italiane sa che i ,prob'lemi attuali .di organizzazione e di fun– zionamento sono, è vero, gravissimi, anche per i danni note', voli e spesso irreparabili che 5 anni di guerra hanno arre– cato alle sedi ed al materiale_ universitario, ma sa pure che l'Università italiana è un organismo fondamentalmente sano, che ha conservato in 20 anni di regime accentratore ed au– toritario una propria fisionomia ed un proprio spirito demo– cratico; che è bisognoso '51di cure, e debbono essere cure im– mediate, ma che in· sostanza ha una struttura che merita di essere co~ervata. La prima critica che si muove all'Uni– versità, parte ,dalla constatazione esattissima della assoluta im– preparazfone, del live1lo estremamente basso di cultura di cui dànno ,prova j laureati. E questa è la macchia ,più grave. Ma purtroppo è una macchia che colprsce non sodo la vita universitaria italiana, e neppure soltanto la vita scolastica in genere, ma tutta la vita nazionale. La faciloneria, male cro– nico di moltissimi itlcl'iani, cresciuta a dismisura durante il fascismo, ha jnvaso tutti i rami della vita economica e cul– ~raile de~ Pa~se: e le frasi « in fondo è urr povero ragazzo», ti « non 11:icancartene (o meglio il 5\.10 corrispondente dialet– tale) », « e un ,padre di fami,glia » eoc., non venivano solo ri– petute dagli 11 membri deil1e Commissioni di laurea che da– va_n_o un 66 ?d u_ncandidato ignorante, ma anche nella vita mihtar~ 'da'hl ~fficiale 5Uperiore che rifuggiva dal prendere una misura ~1 necessaria severità contro il suba'lterno inca– pac~ di porta_re le spalline, nel'la vita economica dai funzio– nan deille vane corporazioni o ,dei vari Ministeri che non vo– levano denunciare i casi gravissimi di corruzione e di in– competenza di cui erano ogni giorno testimoni. Modifacare il carattere degli Italiani mediante una edu– cazione -democratica sarebbe d'unico rimedio efficace per ques~o male. Ma ,poichè 'secoli di lotta saranno necessari per raggiungere la Jlleta, dobbiamo cercare, mediante misure re– strittive e mediante la rigida applicazione di criteri di severi– tà, di ottenere, almeno nel nostro campo, risultati parzia:Ji. La prima meta ,da raggi-ungere è quella di abbassare il n~mero di laureati che in molte facoltà è assai superiore al bisogno, e di alzarne i'! livello di cultura. Però qualsias5im'isura in questo campo, va .applicata con molta cautela ed urta contro gravi difficoltà. ,Diminuire il numero dei laureati è passibile solo fino ad un certo punto: le prof.essionihanno bisogno tutti gli anni di un gettito di ele– menti nuovi,· e se iper avere, ad esempio, solo dei medici ottimi riducessimo a ,ta1,punto i1 numero dei laureati da non poter provvedere alle esigenze della salute pubblica, avrem– tno escogitato un rimedio peggiore del male. L'errore sta qui: consiste nel legare necessariamente la laurea al tito1o di ab/litazione !Professionale. Ali' estero gene– f~ente il titolo di dottore in medicina è un titolo accade– J?ico che si acquista dopo un certo periodo di tempo dail– l acquisto del diploma che abilita alla professione, e si ottiene pubMicando una monògrafia scientifica, e talvolta sostenen– fo al_triesami. All'estero è comunissimo il caso di ,procuratori ega:li o di medici che n001acquistano mai la laurea. Ciò ri– ùP?nde indubbia.mente -ad una corretta distinzione fra abi- tà pratica e 'Sapere scientifico: è ,pacifico che per essere pro– curatori lega1Jie medici occorre un certo numero di nozioni scientifiche, ma è pure vero che per aspirare ad un titolo dottorale occorrerebbe mo1to .di più, yn amore per la ricerca scientifica in quanto tale, uria capacità in sintesi, una cul– tura generale che un pratico, anche ottimo può anche non avere. , . L'·esame di laurea, non 1Più ridotto ad un mezzo neces– sario ,per guadagnarsi il pane, acquisterebbe in serietà, e pro– babilmente non si vedrebbero più quelle scene pietose a cui i membri deille Commissioni in questi anni si sono abituati, ,di studenti privi di qualsiasi cultura, incapaci di un ragionamento scientifico, del tutto inadatti ad inquadrare il tema che ,de– vono trattare in un più ampio tproblema di ricerca, ripetenti frasi imparate a memoria; &sgraziati a cui, per l'indole bo– naria degli italiani, la Commissione non sa ,negare, a oond!u– sione di una q1rriera universitaria estremamente misera, il minimo dei .voti. Il l'iveUo·bassissimo di cultura ,della media dei faureati ha prodotto, specialmente nella facoltà medica, una ricerca affannosa di titoli che possano attes~are la ca,pacità e la pre– parazione 'Cle'I laureato. Ne è derivata .una corsa affannosa al-le specializzazioni e soprattt1tto un enorme aumento nel nu– mero dei liberi docenti.. Lo sfogliare un elenco dei liberi do– centi nelle facoltà mediche italiane persuade che oramai la libera docenza ha perso la sua funzione c1a:ssica fondamen– ta'le di formare, accanto ai professori ordinari di Università, un corpo di profe's5ori liberi :che tengano corsi autonomi o speciali, conferenze, ecc., e non costituisce oramai_nel 90 per cento dei .casi che un attestato di serietà e di ,preparazione scientifica, concesso ad una serie di ,pratici, che, una volta ot– tenut-ala, si oocuperano di tutto ma non di seguire la vita universitaria. Quindi anche ·La libera ,docenza si è molto abbassata di liveilt:o. Chi pensi al tono scientifico dei « professe1.l'J'S agre– gés » svizzeri e francesi e dei « Privat Dozent » tedeschi, e rimanerne addolorato, tanto ipiù se consideri che il livello scientifico delle nostre Università, è, .sotto molti aspetti, non inferiore e spesso superiore a quello ,delle Univèrsità sviz- zere, francesi e tedesche. , Meno laureati, ed anche meno liberi docenti, dunque. Ma dicendo « meno laureati » non si vuole affatto dire che l'esame di laurea dovrebbe essere abolito; esso dovrebbe anzi rima– nere, ma non con la funzione di una dissertazione scientifica, bensì quella di un esame conclusivo e riassuntivo delle prin– cipali materie che formano oggetto di studio. Un esame così concepito dovrebbe, per talune professioni dove non è previ– sto un periodo di pratica (ad esempio per la professione di commercialista e ,per quella di sanitario), costituire ~ddirit– tura un titolo di abilitazione; per gualche altra come la pro– fessione legale e notarile; .servire semplicemente come titolo di 2mmissione a:Ua pratica: l'abilitazione ,professiona4e do– vrebbe essere datJa, 1 ddpo un periodo di tirocinio, da altri esami sostenuti, ma fuori delfambito universitario, esami a carattere ancora più decisamente pratico e con un tono di se– verità tale, che allontanasse dalle libere pròfessioni gli' in– capaci. Non ci illascondiamo che ad introdurre una ,iforma di questo genere osta una gravissima difficoltà. c1 Come e1liminare la ingiusta disparità di trattamento fra i laureati fino -ad ora, che, so,prattutto in questi ultimi tempi, hanno ottenuto un titolo dottorale con .scarsissima fatica, ed i nuovi laureati, che otterrebbero il titolo con tanto maggiore sforzo e tanto maggiore merito? L'obiezione è .grave; ma pensiamo che oggì una maggiore parte dei casi si ambisce ad un titolo dottoral_e, non per la dignità .scientifica che il titolo dottorale comporta ma per il .va[ore professionale che esso ha: u-na volta che si fosse 5eparato il ,titolo professiorrale dalla distinzione acoademica, non crediamo che possano sorgere troppe discussioni al riguardo.

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