Lo Stato Moderno - anno III - n.11 - 5 giugno 1946

248 LO STATO MODERNO LA I rivo4uziollari idi professione indicano con tal nome la provincia, intesa quale unione di paesi, villaggi e abi– tati isolati che più o meno gravitano attorno ai grandi cen– tri cittadini. Tale nome ebbe un tempo un significato di coraggioso conservatorismo e comunque un alt.Il. valore mo– rale fra uomini che sapevano morire per una loro fede, per errata e retrograda che fosse. Ma nella sua particolare accezione di oggi esso a9Sume esclusivo senso di retriva reazione e di gretta ostinazione neH'ostacolare qualunque iniziativa progressista, che naturalmente sarebbe preroga– tiva e5e}usiva degli elementi cittadini. E' naturale che a questa pregiudiziale in provincia si reagisca con l'opposta accusa, vel'So la città, di inconsistente verbalismo e di vel– leità rivoluzionarie astratte, senza alcuna conoocenza o ap– profondimento dei ·problemi immediati delfa campagna e degli stessi inter~i cittadini. Questa situazione che ripete, in soala più piccola e con minore acidità la crisi di sfiducia tra il nord ed il sud d'Italia, tende tuttavia a creare una dolorosa situazione di fatto che può portare lentamente . a creare una frattu.a tra l'elemento cittadino e quello provinciale con la con– seguenza inutilmente pericolosa di aumentare la diffidenza verso la politica considerata espressione di machiavellici • circoli chiusi e successivamente di favorire il quietismo, il conformismo e la stupidità. Se invece esiste per la democrazia rinascente i; Italia una possibilità odi stabiJi.rsi in modo saldo e duraturo, ba– sata su di una specifica educazione .politica, questa è pro– prio in provinci-a, dove non esistono la necessità di pro– paganda di massa che nelle città trascendono purtroppo ad ~ressioni d'emagogiche, di <destra o sinistra che siano, e~essioni che ben difficilmente portano a un reale pro– gresso degli organizzati e si limitano quasi sempre ad una esteriore imposizione di formule più o meno adattabili. In provincia, per contro, esiste la più ampia possibilità di quella conv(nzione in profondità che può farsi solo singo– larmente senza bisogno di conformare .ampi gruppi a schemi o a premesse necessariamente equivoci; l'educazione poli– tica di sviluppo assai lento, l'unica ,però che .prometta ri– sultnti sicuri e durevoli. A chi osservi oggi a grandi linee il panqrama .politico della provincia italiana e tenti di fissarne una sintesi, non sfug– girà che essa rili!ette in sè ,a cond.izrionegenerale de:fo vitn ponti-ca italiana, sia pure con alcune particolari caratteristiche quali una prudenziale lentezza nell'assumere definitive posi– zioni e in ,genere un atteggiamento nettamente anti-rivoluzio– nario. In particolare esiste un .ben de1imitato gruppo di atti– visti socialcomunisti, reclutati in massima parte tra gli ele– menti che per ragione di 1-avoro affluiscono ai .grandi cen– tri cittadini, elementi che purtuttavia presentnno una so– stanziale differooza dal ceto operaio cittadino, in quanto in essi la recente tradizione di fabbrica si innesta sul più an– tico tronco agricolo ricavandosene quindi una particolare figura di operaio--contadino che ascolta e &egue si le diret– tive dei partiti di spiccata tradizione operaistica, ma, ritor– nato la sera allai sua anche piccola proprietà, riflette su quelle direttive e le modifica con atteggiamenti suoi pro– pri, così da rappresentare un positivo freno di fronte agli eccessi -a cui più facilmente possono esrere portati i gruppi più accesi e meno individualisti del proletariato industriale cittadino. B e I Di fronte ad essi ,e con netto carattere di opposizione, malgrado le caratteristiche su accennate, sta la democrazia cristiana, che qui particolarmente e con più chiarezza che n6lle grandi città è portato ad assumere quelila posizione che fatalmente la meccanica del gioco politico italiano le va assegnando; una posizione conservatrice cioè che, men– tre nelle grandi città è più facilmente passibile di atteg– giamenti progressisti" per l'esistenza di altre formazioni po– litiche definitesi più chiaramente in senso conservatore nella provincia, per il volatilizzarsi dei pa,rtiti minori e per l'~· teggiamento indifferenziato assunto dai socialisti e dai co– munisti, tende a dichiararsi in senso molto più arretrato; se si aggiunga a ciò la propaganda del loro cl-ero molto più sensibile e in genere anche meno accorta che nei grandi centri e il compli=i di tale posizione con interessi par– ticolaristici di necessità più spiccati in ap-ibienti ristretti, si vedrà che nella provincia la .democrazia cristiana tende ad assumere un significato molto più preciso che nelle città dove le risulta mO'lto più facile restare nel campo dell'in– determinato. Il centro è anche qui e più che alh"ove tipi– camente vuoto: e in questo vuoto si agitano tutte quelle individuahtà ohe in occasione delle :recenti elezioni ammi– nistrative hanno tentato di raggrupparsi in formazioni va– rie: indipendenti, ,gruppi ,locali, concentrazioni di centro; che in taluni comuni hanno riportato lusinghiere afferma– zioni, altrove sono 1,tati schiacciati dal crescente conformi– smo ai pa,rtiti di mass11; ma che stanno in ogni caso a significare una esigen2Ja_ insoddisfatta; esigenza che - si può dire con la sicurezza di non essere smentiti - è di buona parte degli spiriti migliori i quali pter la loro stessa i1 1SOdd:i.sfazione sono .rimasti tagliati fuori dai ,partiti di massa; isi che,. definitisi su .di una linea strettamente co– mune il ,partito socialista ed il comunista e barricatasi la demoorazia cristian~ ru di una posizione di stre~ua resi– stenza si è ;verificato in più località delle provincie il caso di consigli amministrativi che avevano un~ spiccato signi– ficato politico, inevitabile e giusto del resto, ma che in buona parte hanno eliminato dai posti direttivi gli ele– menti più adatti ad essi e ,cioè qu~Ua piccola borghesia composta di avvocati e di medici provinciali, di maestri di 5C'Uolae ,dj piccoli amministratori, modesta e mediocre forse, ma ~uscettibtle di una profo11.da educazione alla li– bertà e funica capace di assicurare una:' solida e onesta runmini.str-azione; risultato di cui si potranno avere dolo– rose con&eguenze nei prossimi mesi. Malgrado quindi fampiezza degli schieramenti verifi– catiisi in occa,sione deNe elezioni .amministrative, la situa– zione appare più che mai fluida e SU&Cettibiledi ampie modifiche; particolarmente in zone come queHe !Provinciali in cui la penetrazione politica è avvenuta senza continuità e sotto ia pressione di urgenti interessi elettorali; si può in genere affermare ohe .al disotto del colore assunto momen– taneamente ,l'anima idelia provincia italiana rimane tuttora da individuare: anima difficile e compi!essa e ben più che nelle città ricca di contraddizioni _:_ ma il cui bisogno si riduce oggi allla richiesta di una ,attività politica concreta che riporti llui piano delle possibilità attuali la rinascita delia democrazia ita4iana e non la ,disperda neHa nebulo– sità dei finalismi terreni e- divini. VITTORIO ORILIA

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