Lo Stato Moderno - anno III - n.11 - 5 giugno 1946

250 LO STATO MODERNO , Vi è un altro Timedio che potrebbe essere efficace. Ri- durre il numero degli studenti universitari, e ciò si otterrebbe dando agli esami una maggiore severità, eventualmente in• troducendo esami di ammjssione alle faooltà, ponendo degli ooami-catenaccio, d ,persino generalizzando il sistema già usato in qualche facoltà scientifica: ossia il sistema del « nu– merus clausus ». Questo, si dice, comporterebbe un vantaggio: ridurre il numero degli studenti in alcune .facoltà è assoluta– mente necessario, LSenon si potrà per ragioni economiche, - e questo più che probabile è sicuro - sdoppiare 4e cattedre e sdoppiare ,gli istituti. Taluni istituti sòno oggi gremiti fino all'inveTOsimile: ta– lune cattedre - e non solo nelle facoltà ad mdirizzo scien– tifico-sperimentale, ma anche nelle facoltà di scienze monrli - non possono .più balStare per seguire il ,numero .stragrande degli .allievi. . , Ebbene, il « numerus clausus », che può essere ed è utile nelle varie professioni è qualcosa di estremamente an– tipatico nel campo della epura .scienza. Un conto è l'essere severi negli esami, l'instaurare tali criteri di rigore che possano, infliggendo una serie di solen– nissime bocciature, allontanare gli inadatti e gli jncapaci da quelle che dovrebbero essere le aule della scienza, ed un conto è l'allontanare a priori m base a criteri di giudizio jnadeguati e molto spesso casuali- (come potrebbe essere la priorità <della domanda, la residenza in un luogo), elementi che poi, alla prova dei fatti, si potrebbero rilevare ottimi Alla carenza degli istituti e delle cattedre si potrebbe per il momento rimediare con uno sfruttamento più mtenso del materiale ~istente, con l'istituzione di cm-si parificati af– fidati ai liberi docenti (corsi .però che dovrebbero essere <Ti– munerati in misura adeguata; si potrebbe inoltre convogliare nelle piccole Università di provincia, così ricche di splendide tradiziom OU:tumli e di dovwia di matel'iaLi scientifici, che forniscono possibilità di studio superiori alle grandi città ed in cui spesso insegnano professori giovani ed attivi, mo!ti degli studenti che sono attirati iclallavita delle ~andi città, che è tanto meno propizia agli studi. Ma che non siano .gli studenti peggiori, desiderosi di conquistare quella laurea a buon mer– cato, che Ja grande Università ritenuta ,più severa è restia a dare. Iii numero degli studenti in una Umvel'Sità giustamente serera .doVTebbe ,essere di molto minore nell'ultimo rumo che nel primo e per ottenere ciò, come dicevamo, dovrebbe adottarsi qualsiasi accorgimento aJto ad introdurre un po' di serietà negl istudi universitari, .gli esami-catenaccio dovreb– bero estell'dersi •a tutte le facoltà, e comportare }a &anzione di ripetere l'anno; per alcll'Ile materie dovrebbero introdursi prove scritte. Si riu.soiTàperò d'un rolpo a riportare -!a serietà negli studi 11uperiori?PUTe ritenendo persona!mente che è do– veroso fare rutto il possibi'.le in questo campo, non riteniamo che sole misure legislative possano ,d'un colpo far sparire un sistema di faciloneria .eh~, purtroppo, non è un mal costume lsolato, ma -risponde aò una concezione sba~iata òi vita. , Certamente la cosa più grave sarebbe l'adagiarsi, il non reagire, il non cercare di cooperare, ognuno nell'ambito delle proprie forze a quella ohe è una questione di serietà e di di- gn.i,tànazionale. SANDRO MJGLIAZZA leggeie Anticonformismo La guerra contro la fede assunta senza sforzn cnntro l'aodettaizione passiva di principl1 e di sentenze, contro il oalore teorwo del numero, numero di anni o numero di uomini, conta molte battagl,e, poche,· e soprattutto inutili, vittorie, ma sempre la sua neces!Sità si riprop011e in tte,,mini mwvi, adatti alla nolJità deU'epoca. Soorate aJ. tempo dei Greci, Bocca,ocio alJ'orlÒ terminale del Medio-Eoo, C~sio e Spinoza, razionalisti e libertini aJ. primo schiudersi della vita moderna e poi i dottrinari, e pdi i sooidliisti e poi quel dolenk ·epig0110di tutte ,/.e libertà che fu Piero Gobetti, tutti han combattuto una stessa battaglia contro i vari ooùi di 1m medesimo nemico: il conformismo, l'ortodossia, il gregge. Oggi u nemico prende il volto del, « ,pantito di massa•· Ricettacolo d'ogni luogo comune quando .s'atteggia a difensore della giustizia; rwettacol.o . d'ogni superstizione quando si atteggia a difensore de:k religione; ricettacolo d'ogni faoilqnismo quando si atteggia a difensore della li– bertà, il partito di massa è il nemico contemporanJeo della dignità, della fierezza, della I indipendenza ckl pensiero ummw. In sede storica ne conosciamo /,e origini, in sede critica ne oalutiamo i motivi, ma in sede intellettudle e morlde ne denuncimno i pericoli. « Ci oogliono grandi forze ptn- resi– stere al torrente, ma n011ce ne oogliono per segwlo ». E' segno di debolezza scorgere nel numero una prova di verità. « La te;um,onianza di coloro che credono una cosa generalmente accettata non ha ,nessuna efficacia. per c01100- l-u:larla;ma la testimonianza di coloro che nqn ci credono ne ha per distruggerla. I primi ,poss0110non c011osoere le ragioni ai non credere; ma è impossibile che i secondi igno– rino le ragiMi di credere». E badate che queste cose nM le diceva un temerario o un eroe, ma piuttosto «n tranquillo aristocratico, un lfflJa· rtta timido, ma strtmuamente deciso a vivere conformemente alla sua iegge, il Fontanelle. Troppo si parla di libertà e -troppo poco ci si sente li· beri, e qualsiasi allettamento è buono per cçdere alle sedu- J zioni d-eJle maggioranze, e nessun motivo è valido per stac– oarsene. Sorse un tempo a Bol.ogna 1m' Accademw di Scienze elle si ch}amò « Accademia degli Inquieti». E fu il principio del trionfo delle scienze. Che la politica ·italiana, per fiorire, abbia biisogno di un partito degli Inquieti? VITTOR LA RA S S E G N A D' I T A L I A . Diretta da FRANCESCO FL08.A La più bella, la più interessante, la più intelligente rivista di lettere e arti.

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