Lo Stato Moderno - anno III - n.11 - 5 giugno 1946

Lò STATO MODEflNO 243 DOPO LA CONFERENZA DI .PARIGI STORIA DEL CONSIGLIO DEI MlNJSTRl DEGLI ESTERI La creazione di un Consiglio dei ,ministri degli Esteri delle cinque maggiori Potenze (Regno Unito, U.R.5.S., Cina, Fran– cia, Stati Uniti} fu decisa dalla Conferenza di Potsdam (17 lu– glio-2agosto 1945). Scopi del Consiglio, che assorbiva le fun– zjoni della preesistente Commissione Consultiva per l'Europa 1118 non R_uelledelle periodiche riunioni dei ministri degli E– steri degli Stati Uniti, U.R.S.S. e Regno Unito previste dalla c.ònferenza di Crimea, dovevano essere di: a) s1:entlere il testo dei trattati di pace con l'Italia, la Romania, la Bulgaria, l'Ungheria e la,Finlandia; ,b) presentare proposte per il regola– mènto· delle questioni territoriali pendenti al termine della guerra .in Europa; e) preparare le condizioni di ipace per la Germania; d) esaminare altre questioni che potessero di volta in volta ,es~gli sottoposte previo accordo dei governi in esso rappresentati. Èra altresi speoifiicato che ogni ministro degli Esteri sarebbe stato accompagnato da un sostituto di grado elevato e da un piccolo gruppo di esperti, e che per i singoli compiti il Consiglio avrebbe dovuto essere composto a volta a volta dei membri rappresentanti gli Stati firmatari delle condizioni di resa imposte allo Stato nemico in di:scussione, restando inteso che la Francia sarebbe stata considerata fir– mataria delle condizioni di resa dell'Ita'lia. Compito « imme– diato » era dichiarata la stesura dei cinque tr11;ttati di pace sopra ricordati, da sottoporre poi ali' esame delle Nazioni Unite., La prima riunione doveva aver luogo non più tardi del 1• settembre 1945 a Londra, dichiarnta sede permanente del previsto Segretariato. Di fatto E5S8 si riuni l'll, con soli dieci giorni di ritardo sul previsto e si protrasse, per tre settima– ne, fino al 2 ottobre, con la partecipazione dei cinque tito– lari Bymes, Bevin, Wang Shin-dneh, Bidauit, Molotov e dei rispettivi sostituti J. Ounn, Sir R. Oampbell, V, Koo, Couve de Murville e F. Ousev. Ma servi so'io a Tiveiare clamorosamente le divergenze di vedute ,esistenti fra j maggiori alleati, special– mente fra l'U. R.. S. S. e .il gruppo angfo,sassone, divergenze ohe non erano mai ,mancare nelle ;riunioni dei TTe, .ma che si era sempre curato di .soffocare finchè durava lo sforzo bellico e cbe non avevano impedito il ,raggiungimento di conclusioni positive degl'incontri precedenti: ora la guerra era finita pro– prio alla vigilia della riunione di Londra. Cosi, dopo che per dieci giorni si era discusso tra i Cinque con scarsi risultati dei vari problemi all'ordine del giorno, determinatosi un dis– senso insanabile sulla questione dei trattati con la Romania e la Bulgaria di cui Stati Uniti ~ Inghilterra rifiutavano di rico– noscere i governi ligi a .Mosca in quanto troppo scarsamente rappresentativi della volontà popolare, Molotov dichiarava il 22 a Bymes che la procedura seguita nella riunione, se– condo cui tutti i cinque ministri avevano partecipato a tutte le discussioni, -e che era stata concordata il primo giorno, violava l'accordo di.Pot>sdam, ond'egli non credeva di ,poter continuare .in quella forma. Bymes e Bevin difesero l'inter– pretazione data 1'11 settemlrre agli accordi di Pollldam, Molotov mantenne la sua, e su questa divergenza avvenne, dopo altri dieci ,giorni di schermaglie, la rottura, che fu totale nel senso che Molotov rifiutò di firmare quaJ:siasi protocollo. Si seppe poi che sullo schema di trattato per la Fin– landia si era raggiunto raccordo, mentTe per tutti gli altri problemi, ®mpreso il trattato di pace con l'Italia, dichia– rato a Potsdam ,« il primo tra _gli importanti •compiti im– mediati » da affidare al nuovo Consiglio dei ,ministri degli Esteri, ben pochi progressi erano stati fatti. A sanare la rottura òecorreva ora un .nuovo incontro fra le tre mag– giori Pqtenze, che fu convocato nella forma di un con– vegno dei tre .vice-grandi (il ,Consiglio dei tre ministri degli Esteri ,creato a ]alta) a Mosca per il 15 dicembre. Questa volta fu emanato {27 dicembre} un !ungo comunicato, èhe , illustrava i punti di accordo raggiunti: .ma, come osser– vavamo in un ,.articolo pubbUcato su questa stessi rivista (« Dopo la Conferenza di Mosca» nel N. 2 del ,20 gen– naio 1946), tali accordi erano, specie in ordine ai trattati di pace, esclusivamente di forma, non di sostanza. In altri termini, si era .adottata la tesi sovietica circa la composi– zione del Consiglio per la stesura dei singoli sohemi . di trattati, e si era con ciò resa .possibile Ja ripresa de.i lavori del Consiglio. Tale ripresa aveva luogo il 18 gennaio 1946 a ,Londra per opera dei quattro sostituti che -avevano l'incarico di stendere in primo luogo il_ trattato con i'Italia, pientre la elaborazione ,dei trattati con Romania, Bulgaria e Ungheria awebbe dovuto e9Sere compito di tre soli di essi, e di ,due quella del trattato con la Finlandia. Ma anche nella nuova fase il trattato non fece ,grande cammino, e nell:a questione più spinosa, quel'la della Venezia Giulia, la Co~ione d'inchiesta inviata sul posto non riuscì ad ,accordarsi su conclusioni comuni, onde i quattro delegati si limitarono ad illustrare cia!SCuno(29 aprile) un punto di vista diverso. Cosìcchè, mentre, .secondo i deliberati della Confe,renza di Mosca, il l O maggio avrebbe dovuto riunirsi a Parigi la grande Conferenza della Pace (con la partecipazione' dei 21 interessati) ,per la discu9Sione degli schemi di trattati pre– di$posti dal Consiglio dei Ministri degli Esteri, diventava necessario convocare per ,il 25 aprile una nuova -56Ssione • del Consiglio dei Ministri ,medesimo, perchè i quattro tito– lari potessero trovare quelle conclusioni che ai sostituti non erra stato dato raggiungere (per il trattato con fLtalia trui mancate conclusioni riguardavano: la frontiera italo-jugo– slava, il problema di Trieste, le isole <lell'Egeo, l'Afto Adige, la frontiera franco-italiana, le colonie, la sorte deYa .Ma– rina da guerra italiana, l'eventua:le ,Commissione di con– trollo, le riparazioni, tutte iD'Somma le ques'tioni di qual– che ,momento). Al Consiglio, apertosi tra il più grande ri– serbo a Parigi, .il Governo francese chiedeva d'altra parte che il !5110 delegato fosse ammesso a partecipare anche alla preparazione ,dei trattati con i tre Stati danubill;Ilo-balca– nici. H -trattato con l'Ltalia formò argomento esclusivo o quasi, di. di9cu~ione fino .al 6 maggio (il 3 furono an'Che uditi direttamente i due interessati, Kardelj e De Gasperi), ma se ne continuò a parlare anche dopo, ru.ternativamen1:e con le questioni inerenti ai trattati con gli altri ex-nemici. E .ancora una volta non fu raggiunto alcun accordo pre– ciso, .che permettesse di prevedere per una data più o meno iprossima la fuma del trattato di pa~e; onde il 16 maggio, all'atto della .chiusura, la Conferenza approvò, su proposta Byrnes, la sostituzione all' annistizio del 21} set– tembre 1943 di un nuovo testo, che, in difetto di un trat– tato di pace, migliori almeno il ~egime armistiziale del no– stro .paese. Neilo stesso rempo fu <leciso di convocare per il 15 giugno una nuova sessione del Consiglio dei Quattro, poi rinviata al 17;_ma la 1 proposba americana perchè alli'oidine del giorno di tale riunione fossero iscritte anche le 14ue– stioni della Germania e dell'Austria, urtò contro ia Qpp()Si.· zione sovietica. Onde la sistemazione di questi due pro-

RkJQdWJsaXNoZXIy