Lo Stato Moderno - anno III - n.11 - 5 giugno 1946

262 che solo una realizza:llÌone storica, ne– gLi Stati Uniti, ha saputo gualt'darsi dal– la tentazione della itirannil.de ; ma, os– sarva, « qu.e!,!o è un miroco.Lo dovuto atla coincidenza di mo!tepUci fattori stòrici, che ~rebbe pu.fo oa,so vedere riprodursi altrove •· Si escluda dunque la Rep~bblica; non resta che votare per &a monarchia: ma quaae monarchia? "-1Ue1laforma dli regime, ragiona l'Ei– uaudi, nehla quale !Ìl1. capo dehlo Stato « tragga ragioni di vita da. una fonte diversa daUe elezioni. Questa fonte è una forza. storioa, costituita da tradi– ztoni, da oper,e compiute in pa.i;sato at– trav-erso •secoU di ,lotte e eh.e non pos– aono essere distrubte da er.rcm com– mellS'i in un term,po recente, eh.e è un attimo nella vita dei popoli». Mi. sem bra ·,giustissimo: unico linconveniente, si è che la giusl!ifica'llione della monar– chia,· cosi presentaita, non è nè attua– le, nè propria ahla situa:llÌone italiana. N,on attuale, perchè ~a monarchia in Itaùia, accettato lil principio del refe– rendum, abbassa il suo d:ia:itto storico a1. principio della votazione, e si pre– senta quindi, anche in caso di, referen– dùm favorevole, una monarchia di par– ti.te { e non più di traddzion-e metaparti– tica:. Non.propria, perchè le vicende se– ool!lri di Jotte e .di conquiste della di– nastia dei ·Savoia non ,sono .fondate sul principio di una rappresentanza sim– bòlka d~l;a volontà popolatre con vM'i mezzi accfu-ta.ta , ma sul prdncipio dello stia.to inteso oome ~atrùm>nio della dina– stia; al. chè il popolo non può dare af– fatto quel consenso intimo e indiscus– so, pèr lll quale, come bene OS5eI1Va l'Ei– naudi, ],a monarchia • di,venta quel– l'istituto di cui in .LnghiJterra si dice che non se ne pacla mai •. La monar– chia che l' Einaudi ha in vista non è dunque Ja monatTIChia l!Jtailiana, bensi, appunto, Ja monMlChi.a inglese, quale i secoli, e le classi, e il senso di libertà del popol.o inglese, e da decapitazione di un re, hanno !P01luto.tramandare sino ad oggi in una tomia perfettamente cor– retta, e cosi rispettosamente rappresen– tatilva de]!o spirirto ombrosamente de– mocratico di quelila nazione, che nes– BUilo pensa' a discuterla. Ma.J'Einaudi pensa che altrettanto potrebbe accade– re in Italia: bisogna :rispon.dergii con le sue parole: « Quello è un mira.colo do– vuto aL!a coincidenza di molteplici fat– tori .storici, eh.e sarebM puro caso ve– dere riprodul"Si cùtrov.e ». La monaxchia per la quale deporrà ila sua scheda nel– l'urna li senatore Einaudi, ne siamo certi, lllOll sad nè quella dei privile– giati nè quella di!!! queux, nè queli1a d-i ooloro che temono ili saito nel buio: sa– rà la monarch!ia di un sogno non im– !Jiano, ,una monal'Chla clte, ,può esistere, oerto, · ed esiste, ma nel,le isole fortu- ' nate ·del Regno Unito. La repubblica dei socialisti iLa esclusione della repubblica è, da parte d~ll• Einaudi, la <lOIISeguenza di rigOl'O$e .considerazioni ,g!urÌdiohe e co- . "' LO STATO MODERNO s1rl.twàona1i: « Se si pa,rte - egl,i dice - da41a premessa, eh.el' unico, la vera fon– te del ,potere sia la volontd del popolo, è chiaro che da essa .soltanto debbano provenir.e tutte Le foru a,olitich.e esi– stenti nel pae.se. Quando 4 cittadini hanno eletto un'assemblea a ,au.ffra,gio , universaie segreto, a .eh.epro' una se– conda assemble1'Ì ed un IJ)Teridente eletti con metoao diveno, diùlo stecso popolo, i- quali a!t-ro non pot,-ebbero fare, .se volessero fatr qu.alçoaa, se non frastor– nare o ritardare. i deliberata dell'a-s– semblea popolare? •· Cur.ioso metodo, questo, di ~m-si l'avven;ar,io secon– do una coerenza cartesiana, e il pro– prio ,iderue, quello mona«"cllico, ,con tut-– td gli., accorgimenti e [e cautele .che la es,pei,ienza storica su,iier.isce (non ,tanto però da ma•scheraire l'ilil;,otesi di un e– sempio stordcò, come abbiamo sopra ri– levato): questa dupldcità di metodo nel considerare le due alternative darebbe, megld.o di ognd a1tra considerazione, la misura dellla spassionatezza delll'atteg– ~amento deill'Einaiudi. Ma quelli che nehl'ultdma battuta della doro propa– ganda sono stati più accorti, sembrano i socialtisti, i quali hanno certo dovuto atfirontare la questione « quale irepUb– blfoa? •, per gettare qualche sprazzo discrdminatore nell'oscurità cosi grave– mente ilrrazionade di un referendum fondato su due nomi ~iohè su bene specificati quesiti; ma si sono ,ben guar– dati da,1 definwi in mod'O r,igido per una delle due forme '11ip:iclle di repub– blica; sono stati meno loici ma più po– litiici di quanto le destre mona<rchiche e ,!,e destre anti~te potevano pole– micamente desiderare. Si vedano in pro– posito ,l'articolo • Qurue repubbliea • di Umberto Calosoo (Sempre avanti!, 22 maggio), e •l'altro, daillo stesso titolo e in due puntate, -Di Lucio puzzatto (Avan– ti!, 21 e 24 maggio). Il Luzzatto mostra di tenere nel dovuto cO!llto que11.'esigen– za alberale che ddrevamo sopra essere divenuto l'ali.mento comune di tutti i pa.rtlti moderni, compresi i pall'titi di massa: « Una democrazia attuate si di– stingue dalle traqizioffllli costituzioni liberali, per l'esigenza di dare a!le e– nunciazioni dei diritti di Ubertd e di eguaglianza un contenuto concreto ed una ,portata effettiva. Una dichia-razio- LO STATO M DERNO edito dalla CASA EDITRICE GE~E MILANO - Foro Buonapane a. d Telefono M.811 Direttori: M-arlo P.aggl e Gaetano Baldace!' Vice Direttore: Antonio Basso Redattori: V, Albat!Di Scrosatl, Ma– rio Boneschl, Enrico Bonoml, Li– bero Lenti, Giuliano, Pischel, Um– berto Segre, Ser~o Solmi, Cesare, Spellanzon. I manoscritti non· ri restituiscono ne di tali diritti è oggi $entita quanto mai necessaria, ma altrettanto neces– sario sembra eh.e ad essa ,siano co!!e– gate disposÌZion'i a, reoi.se, ;,er le quali I dir{tti di ciascuno siano in concreto ga. -ranU.Udalla legge costituzionaLe, e neUa più larga misura ~b'i,le a tutte le di• sposizioni della Carta costituzionale sia data applicabilitd in <>gni .singoU> caso .... tatch.è divengano, come .si dice tecnfca– mente, azionabili.•. Ll Luzza.tto non so– stiene affatto ill sistema monocamera– le, v,uole che la seconda camera non sia un sem,pl,ice dupllcaito deMa prima (al– trimenti avrebbe l!'a~one l'Einaudi), ma un consesso :funzionaJmente utide e com– pJementall'e: ~ una specie di SeMto - dice dl Callosso - anch.' esso èlettivo, senza potere idi arrestare le leggi,. ma solo tli discuterle, il che del resto è morto importante», e destinato anche, secondo i~ Luzzatto, ad « affiancare le diverse branche della amministrazlDM centrale ». I due scrittor:i continuano cosi a ·delineall'e l!'~damente il tipo di repubblica democraitlioa propugnato dal loro pal!'tito, ma ciò che impo,r;ta è quel– l'esigenza sperimenta,}e, an-ti:fonnulisti– ca, da « vdrtù jmpenfetta • che inten– dono deWberatamente assumere. • La repubò!ka, come tutto ciò che la Co– stituente dovrà mettere in piedi, dovrd basarsi esclusivamente S'ldl'esperienza ventennale del fa,scismo, e cercare di · rime~,re alle tare naziona!Jt ohe questa esperienza li.a ,m,eSISO in luce. Co– si facendo resterd ancorata a,Ua realtd sperimentale, non ,si prop01Td problemi fittizi, non mirerd a,Zla a,erfezione, non av-rd .paura dei difetti, ma mirerd so– prattu.tto a fare qualche cosa di vivo, sia pure coi difetU e le ,t,,regolaritd del– la vita •· A noi piace questo tono anti– dogmatico e antifillalistlco, -allmeno tino ad un certo punto; una sola cosa ci mette in sospetto: qu~ progetto di un « quarto ,potere•, costituito ·da ).1Il • pia– no economico sociale •, çhe. temiamo possa accompagnami a tutto ·quanto di veilileitarlo .contengono &imili carte o i– sUtuti: ci sembra che su ques~ punito sia da sottolilneare .i.a critica cootrotti– va espressa assai lucidamente ne11'~– ticolo di Vittorio Foa (Saltare il fosso e prender il toro per le coma, Non moUa,-e del 25-V), M q.ua [e assai giu· sta-mente vuole si elimini, ne-1 campo dei dkitti economici e sociali, ogni ten· tazione ll'ivendicatlva, per 3'tkontare e rendere immediatamente etficie-nte la politica eoonomica dehlo sta-to: efficien– te, cioè taile da fllll' reaMz7Jall'e senza in– d~o un progresso nei!Jle ll)OSSiibilità di consumo di tutte [e dam sociali. E' la tesi 1ben nota del Foa, della lotta con– tro i pri'Y'illegl; ma che ba, rispetto al sociaMsmo, un tono di mawore l\lrgen· za, ~ un ~to iài immediamza poliitka piuttosto che ideologlea, u. s.

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