Lo Stato Moderno - anno III - n.11 - 5 giugno 1946

L O S T A T O M OD E'R N O 259 LE CONSEGUENZECONOMICHE DELLEELEZIONI La campagna elettorale è in pieno sviluppo e ha rag– giunto un fervore inconsueto nel nostro paese da ltingo tempo disusato alle manifestazioni politiche della democrazia. I vari programmi politici si possono grosso modo distin– guere fo due gruppi: da un lato que:li che si indugiano sul principio della libertà e de:i'autonomia individuale: da.:l'altro quelli che insistono sul principio della prevalenza dell'attività statale o almeno collettiva. Nel campo economico i <lue principi distintivi divengono rispettivamente quel:o del progresso e quello della sicurezza economica, che informano <li sè l'ordinamento prevalente– mente liberistico e l'ordinamento economico prevalentemente controllato. In un ordinamento liberist!ico ogni soggetto economico prima di s-volgere un'attività economica fa un calcolo e si decide ad agire se il costo previsto è inferiore all'uti:ità pr~untiva conseguibile. Una peCU:iare'importanza ha il calcolo dell'imprenditore che come noto impiega fattori produttivi e per l'uso di questi fattori sopporta un costo che viene di solito coperto qal prezzo conseguito nella vendita dei prodotti. L'eccedenza del prezzo sul costo <là il livello del profitto corrispettivo ai rischi dell'impresa (rischi di trovare clienti solvibili, del mutamento <lei prezzi, de:Ja concorrenza poten– ziale, deCe perdite dei clienti. Quando il profitto tende a diminuire l'imprenditore <leve creare nuove vie ·sfruttando perfezionamenti tecnici, mutando sistemi <li vendita, variando la scelta dei prodotti e dei mercati, e iniziare nuove produzioni dando l'avvio al pro– gresso economico. L'economia liberistica con la tendenza al ribasso dei prezzi e all'aumento de::la produzione favorisce anche i con– sumatori che godono a parità di redditi monetari di un più alto tenore di vita per le migliorate possibilità di. acquisto. L'economia vincolata si conforma invece al principio deJ:a sicurezza economica. · La sicurezza economiéa è l'opposto dell'incertezza e per conseguirla basterà eliminare l'incertezza in tutte le sue forme; incertezza nei prezzi, nei costi, nei redditi, nelle pro– duzioni, nei consumi e in genere nella condotta dei soggetti economici. · Nell'economia vincolata supposto che i regolamenti che fissano prezzi, costi, produzioni- e consumi siano esatta– mente osservati, gli elementi del calco!o economico d'ell'im– prenditore diventano certi e rimane solo il rischio dell'insol- venza dei clienti. ._ Correlativamente all'attenuazione dell'incertezza e del rischio si riducono i profitti. La limitazione dei profitti viene a far mancare uno degli incentivi al progresso, per cui è necessario che più settori della vita economica o più ampi lati di ciasçun settore siano affidati al:'attività pubblica. La condizione dei lavoratori risentirà gli effetti del programma collettivo perchè sa,à minore il numero dei disoccupati. I consumatori avranno un tenore di vita meno elevato che non in economia progressiva almeno per èffetto deJ. calmieri e i vinco!i che limitano il soddisfacimento dei lorr bisogni. . Durante la guerra prevalse l'ordinamento economico vincolato. La guerra con le sue necessità e la sua eccezionale durata aveva gradualmente condotto vari paesi, anche quelli a ordinamento prevalentemente liberistico ad ampliare i set– tori dell'economia in cui interveniva il potere statale sia sotto forma di pubblico esercizio di attività produttive, sia sotto forma di controllo pubblico ·-di attività economiche private. Un caso singolare per la sua portata internazionale fu quello risultante dall'app:icazione del:a Legge Affitti e Prestiti. · A guerra finita la smobilitazione e il riordinarnento delle attività economiche. poteva avvenire prevalentemente ad opera di singoli soggetti economici o essere affidata a pub– b:ici uffici investiti delle corrispondenti funzioni oppure a enti privati sotto controllo pubblico. . In Europa è ancora preva:so l'orientamento verso l'eco– nomia controllata. Così in Inghilterra si sono adottati provve– dimenti che nazionalizzano la Banca d'Emissione, i servizi te!efonici e te!egrafici, lo sfruttamento dell'energia atomica e tra breve anche l'industria del carbone. In Francia la nazionalizzazione ha avuto applicazione in molti _,Ptunpidella vita economica; nel nostro paese sono in atto misure di economia controllata ed esistono in alcuni settori economici enti e soprastrutture che non sempre svol– gono una funzione economica ben !definita. Da un punto di vista economico però non vi è alcuna ragione decisiva per preferire una forma di ordinamento economico all'altro. L'economista non ha e!ementi di giudizio sufficienti per stabilire la razionalità degli ordinamenti econo– mici e studia -soltanto se dati certi fini da raggiungere i mezzi proposti dag;i organi po:itico-economici -siano adeguati. Le finalità da raggiungère sono indicate - come detto - dagli organi politico:econoiltici, e la politica in questo campo ha portata primaria e determinante rispetto all'econo– mia. Questa a sua volta dati i .fini, indica a quali mezzi si debba ricorrere per ottenere· quei _risultati. Attualmente nel nostro paese le finalità da consegnare sono, come noto, mu!tiformi. Bisogna provvedere a,:1a ricon– versione di produzioni belliche; all'ap~andono-graduale delle attività economiche sorte per effetro <lell'autarcl)ia e quindi non più convenienti; alla.ricostruzione ·di ,quello che la guerra e l'occupazione hanno distrutto: alla ripartizione dei prodotti e rifornimenti esteri e così via. I mezzi di cui l'attività ecopomica dispone in rapporto a tali finalità sono molto limitati. E' necessario pertanto che si conferisca un ooefficente di importanza ai vari fini in modo che i fini il cui conse– guimento è considerato più urgente e vitale _prevalgono sugli altri; questi a loro volta potranno essere soddisfatti in seguito. Questa successione temporale, q\_}estoordine di prefe– renza tra i vari fini viene determinato come detto dal partito al potere. La preferenza tra i .fini impòrta, in connessione, una preferenza tra i mezzi, tra gli ordinamenti ·economici più idonei ad attuarli; cosi ad esempio se si considererà come primo fine, in ordine di importanza, della eeonomia- italiana la completa occupazione della mano d'opera ci si doovrà orientare necessariamente verso un ordinamento economico prevalentemente controllato. • Le elezioni, espressione della volontà collettiva del paese indicheranno quale tra i vari partiti politici italiani racçoglie più largo consenso ed -ha più largo seguito. Gli elettori approvando una lista, votando per un partito, sceglieranno implicitamènte aòche i fini che l'attività politico– economica deve raggiungere e, in relazione a questi fini prescelti sceglieranno - pure implicitamente ma necessa– riamente - l'ordinamento (lC()nomicodel nostro paese. NINO PITTALUGA

RkJQdWJsaXNoZXIy