Lo Stato Moderno - anno III - n.6 - 20 marzo 1946

~O STATO MODERNO NOTE Q U IN Dl'CIN ALI FINLANDIA L'elezione d1 Paasikivi a Presidente della Repubblica di Finlandia, che era d'altronde l'unica concepibile, avvenne In un"unica votazione con 150 ~oti fa– vorevoli su 184 membri presenti dei 200 deputati che conta il Riksdag. Solo 14 voti furono dati all'antico prJmo Presi– dente della Finlandia Staahlberg, senza che egli d'altronde fosse stato consul– tato in proposito, ed 11 deputati depo– sero nell'urna la loro scheda bianca. L'elezione si è effettuata per la parte rimanente del periodo per cui era stato eletto Mannerheim, cioè sino al 1• mar– zo 1950, e con una procedura semplifi– cata in base ad una legge speciale ap– provata dal Parlamento il giorno pri– ma, poichè una elezione secondo !a nor– male procedura costituzionale da parte degli elettori sarebbe durata parecchl mesi. La schiacciante maggioranza per i I nuovo Presidente, di soli tre ·anni più giovane del Maresciallo ora ritiratosi, è una riprova deHa ~:ducia che Paasiklvi gode presso il popolo finlandese dopo che presso i suoi compatrioti si ~ impo– sta la considerazione che la politica di accordo e di conciliazione con l'Unione Soivetica, che egli già negli anni della guerra aveva seguita, è l'unica possibi– le. Il settantaseienne uomo pol-itlco conservatore• è una forte personalità e l'un lco uomo di Stato finlandese di grande formato che durante tutta la sua lunga carriera ha sempre dato nuove prove della sua acutezza di governo, del suo realistico gludiziQ della situazione, e del suo personale senso di Intuizione. Ogni volta che la Finlandia In circa tre decenQI dovette trattare per la sua Indipendenza, In situazioni difficili, In pace e In guerra, e.o!suo pptente vicino orientale - due volte, a Dorpat e a Mosca, e due volte, Invano, per tentare di evitare lo scoppio della guerra - tu Paasilcivi l'unico negoziatore al quale ant:he Ja controparte non contestava la propria considerazione e. la propria fi– ducia. Questo costituisce anche oggi il suo grande attivo per Ja soluzione del pros– simi compiti che si yreannunclano. gra– vos1..Essi consistono, come ha dichia– rato Il nuovo Presidente in una intervi– sta, soprattutto nell'addivenire alla conclusione·del d~initvo trattato di pa– ce, dato che attualmente le disposizio– ni dell'armistizio sono in sostanza a– dempiute. Il momento -deHa conclusio– ne della pace dipende però dalla con– clUS!onedel trattato di pace con l'Italia. I rapporti tra la Finlandia e l'Unione Sovietica sono continuamente mjg!iora– tl e tale linea di condotta politica do– ~bbe venLre continuata anche in tu- o, come pure la collaborazione nor- dica non dovrebbe subire alcun muta– mento. Quanto alla po11tlca interna,. il rim• pasto del Gabinetto si pone, con la ri– soluzione dei dlffidli problemi econo • miei, in primo piano. La stampa finlan– dese tanto di destra che di sinistra ha accolto la nomina con viva soddisfazio– ne. Paaslkiv!'non è solo il simbolo vi– vente· della ripresa della Finlandia e del ristabilimento -della fiducia delle potenze vincitrici verso di essa; la sua elezione pone anche le premesse per una leale partecipazione dell'estrema sinistra alla vita pubblica. Tale opinione viene confermatd a.n– che dalle espressioni della stam.i;;a di sinistra, nèlla quale l'elezione viene de– finita come un avvenimento storico e si assicura come il Presidente abbi a nella gran maggioranza del Paese un sicuro e solido appoggio nella realizza– zione della sua politica di pace, di mi– glioramento della situazione econom!– ca e di rafforzamento della democra– zia in tutti I campi della vita pubblir:a Anche la stampa svedese saluta l'av– venimento con calde paro)e e re Gusta– vo ha inviato tra I primi un telegram– ma di congratulazioni. Con la cerimonia solenne dell'Insedia– mento nel suo nuovo alto ufficio si por– rà ora primo il problema della costi– tuzione di un nuovo Governo di coali– zione, alla oul composizione ed alla cui futura azione la forte personalità ·del nuovo Capo dèllo Stato dovrebbe Im– primere la propria Impronta. POLITICA AMERICANA Si è fatta « dura • la politica di Wa– shington di frontQ, alla Russia come il Segretario di Stato Bymes aveva pro– spettato nel suo discorso a Nuova York? Alla luce delle ;recenti note americane a Mosca sulla Persia, la Manciuria e la Bulgaria si tenderebbe a crederlo; e con ciò si spiegano anche le tante spe-, culazlonl su di un atteggiamento • sal– do • degli Sta ti Unti nella ormai pros– sima sessione del Consiglio di Sicurez– za dell'Organizzazione delle Nazioni U– nite, secondo le quali gli americani prenderebbero questa volta Il posto de- . gli Inglesi nella direzione del contrasto con la Russia. Tale.prospettiva diven– terebbe possibile qualora vi si v-enisse a trattare della questione mancese; per quanto riguarda la Persia si deve an– cora consldera=la oggi come piÙttosto inverosimile. Tutta questa inslcflrezza deriva dallo smarirlmento dell'opinione pubblica. Se– natori e membri del Congre·sso, che In autunno dovranno presentarsi alle ele– zioni, approfittano ora dell'ondata an– tisovietica sollevata da qhurchill per tenere discorsi « fortt •• per I quali pos- sano contare su di una-certa eco. Va ri– levato a tale proposito che gli 1nglesl non hanno risparmiato alcun mezzo per cattivarsi l'opinione pubblica. Nella lotta quasi disperata per ingraziarsi la America, e nella quale si tratta, In con– creto, della questione del prestito e del– l'appoggio degli Stati Uniti nel contra– sti attorno all'Impero pericolante, uno degli strumenti più •brillant.; per tàle azione, che un osservatore ha definito recentemente come un tentativo di « ri– conquistare • l'America alla Gran Bre– tagna, è la stampa americana, ch;i nel– le ultime settimane è ·stata dagli lng:est dal punto di vista politico mag1stral– mènte lavorata. Il risultato dell'assieme è da una par– te l'aumentato atteggiamento antirusso. de I I a popolazione, contro l'orco del • pericolo russo per la civiltà cristiana e l'ideologia democratica•, dall'altra un completo disorientamento d'idee .sul corso da intrapr11ndere. Se vi è accordJ nella negativa,$ussiste pèrò la più gran– de if!decisione sulla linea di condotta da applicare. Sarebbe impossibile in o– gni caso ad un uomo di stato americ-a– no di perseguire oggi una \>olitlca quale quella proposta da Churcliil:l, dato che essa è stata, sia pure per differenti mo– tivi, quasi unanimemente re3;>nta. Churchill ha ridotto perciò egli stesso, prima della sua partenza, la sua pro– posta fatta a Fulton di un'alleanza ml– litare ad una « unione dl cuori • che però, come si vuole sapere da alcune lfontl bene informate e co~e è d'altron– <de evidente, secondo l'opinione di Churchil1 stesso non dovrebqe escludere determinati accordi militari. · Orientata com'è oggi l'opinione pub– ·blica è certamente ct,;fficile per Byrnes di seguire Il consl$llo del noto pubbli– cista Lippmaon; « niente è oggi cosi ur– gente come Il rendere chiaro al mondo che gli Stati Uniti non hanno perduto l.a foro Indipendenza di giudizio e la lo– ro iniziativa, e che non vi rinunceran– no neppure nel futuro •· La campagna lanciata nella stampa ame~na da mesi, e particolarmente in questi ultÌmi giorni, ha tutt'altro che favorito o pro– mosso de li e soluzioni costruttive dei gravi problemi della politica lnterna– trionale. Perciò ha dovuto prendere ia parola Il senatore Vandèrberg, repub– blicano, uno dei membri prinoipali del– la delegazione americana alla riunione di Londra dell' O.N.U., per ·parlare al Senato in favore di una politica d'inte– sa tra gli Stati Uniti d'America e la Unione Sovietica. Sos'tenendola egli ha affermato però che sarà possibile tiro• vare un plano d'intesa comune tra due mondi divere! ·solo se gli u.s,A. daran• no anche alla loro politica quel carat• tere declao che 6 proprio dl quella ac;>-

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