Lo Stato Moderno - anno III - n.6 - 20 marzo 1946

LO STATO MOfrERNO RASSEGNA DELLÀ SXAMPA ITALIANA . . Commenti alle prime elezioni 1 risulitati deTie elezioni In 409, co– muni, sebbene ancora non siano pie– namente noti per ciò che concerne il computo e la distribuzione della massa e1ettorale, oltre a palesare un ~tto che non ammette equivoci - li successo della Democrazia cristiana - rivela un cosi notevole scarto tra i secondi arri– vati, I sociakomunistl, e i terzi, i li– berali, che merita di esseTe preso in, primaria considerazione il commento dell'Avanti! del 13 maTzo: « le elezi~ni hanno rivelato l'autentica e non vantata forza dei partiti di massa,: eppUTe nello stesso tempo si impon– gono altre considerazioni che a nostro avviso non sono meno importanti. E anzitutto che, nella distanza che se– para i socialcomunisti (partito di mas– sa) dal liberali (partito di c!Ute?), pren– dono posto cospicuo ben 75 . comuni •indipendenti•· Che cosa può slgnif!- ' care questo termine? per lo meno que– sto: che vi sono del comuni la cui po– polazione non ha accettato di àccor– dF.rsl a trattare la politica ammirii~tra– tlva dal punto di vista dell'Ideologia, ma evidentemente soltanto da quello delle libertà locali e dell'accordo de– mocratico - ]ive]Jo indubbiamente me– no impegnativo - ma certo anche me– no dogmatico dJ quello ideologico. Co– se empiriche, si dirà; e certo difficili da valutare; peTchè in certi casi le soluzioni « indipendenti • saranno il ri– sultato di compromessi, e risultato che si consegue con una coscienza poli ti– ca che non è arrw.ata-alla solidarietà di classe; ma In altri casi significherà Invece una ripugnanza consapevole al– le soluzioni . classiste, e nello stesso 1-.emJPouna non accettazione dell'unica grande soluzione non classista propo– sta agli elettori, che è quello della de~ mocrazia cristiana: In questi casi, gli indipendenti rappresentano una demo– crazia progressiva In campo laico, rfon legata ain'ideolog!a marxista. Se I par– titi .che rapwesentano ques1'a esigèn– z:a, che sono fino ad- oggi dei partiti veramente minori nella vita politica italiana, considerassero 1' indicazione che viene loro offer1'a dagl'indipenden– ti, dovrebbero acquistare fiducia per il futuro. L'altra considerazione che accenna– t•amo, è appunto una conferma: non si ·devono illudere, su questo punto, le sinistre: la Democrazia ·cristiana, Il cui successo è veramente quello Indicato da Attillo Piccioill! sul Popolo del 13 marzo, e cioè che questo partito non si è battuto e nella quasi totalità del èesl contro I comunlst! o I socialisti singolarmente pre– si, ma co11tro comunisti e soclali.,;tl e az!o– niatl e repubblicani, e 5pes,o qualcun al• tro, messi insieme•. (Prime impr<e,..!onl). la Democrazia cristiana, dicevamo, non si presenta come pal'tito di massa nel senso che dànno a questo termine i partiti pl'(j}et,ari: la Democrazia cristia– na è partito di massa solo In conside– razione del numeTo imponente del suoi elettord, non nel senso che la sua ·ba– se sia socialmente omogenea: anzi, è nota l'impostazione aclassistica, e, nel– le più profonde espressioni, cattolica~ mente. personalistica dell'ideologia de– mocrdstiana. Se mai il successo demo– cristiano va commisurato ad altre con– siderazioni: anzitutto che è un succes– so prevalentemente realizzato nei co– muni minori e minimi, dove effettiva– mente Il cattolicesimo è forse l'unica luce di intelligenza· etico-politica pe– netrata in coscienze dJ evoluzione so– ciale scarnamente complessa; e In se– condo ,J.iogo· che le elelJ!onl finora av– venute . non riguardano '1'Ita•lia indu– striale. Meno significante ml sembra la Impostazione del Piccioni su un dissi– dio politico eminentemente basato sul– l'antitesi anticlericalismo-dlerlcallsmo: impostazione che Immeschinisce la por– tata di un contrasto storico, a.il centro del quale non è più una mediiocre po– lemica contro o per il prete, ma una inevitabile diveTSità, che In politica di– venta opposizione, di correnti storico– culturali. La democrazia cristiana po-' trebbe aMi allietarsi di vedere che i pretesi anticlerlcaLi · praticano proprio, nella lotta politica, quel -rispetto della libertà personale che è una verità cri– stiana ·divenuta esigenza politica an– che dei non professanti. _Infatti, i d– ·Jlevl ottimistici del Piccioni sull'anda– mento delle elezioni, cioè sullla quasi perletta regolarità demoaratica e sul grande concorso dJ elettori, che costi– tuiscono l'opinione concordemente sod– disfatta della stampa su questa picco– la ma significativa « ripetizione gene– rale •• ne sono una <lOilferma. LO STATO M DERNO edito dalla CASA EDITRICE GENTILE MILANO - Foro Buonaparte n. '8 Telefono M.611 ,Direttori; Mario Paggi e Gaetano Baldacci Vice Direttore: Antonio Basso Redattori: V. Albaslnl Scrosatl, Ma– -rio Boneschl, Enrico Bonoml, Li– bero Lenti, Giuliano Pischel, Um– bertQ Segre, Ser&[o Solml, Cesare Spellanzon. I manoscritti non ri restituiscono u·na coofessiqne prezios~ n 3 mano, Il ministro Broslo ha te– nuto un discorso al secondo Congresso dei liberali siciliani: un forte discorso, scrive [' Opinione di Torino del 4 maa-zo: « Egli -ha detto che il referendum è sta– to deci.,;o come forma d! ·consultazione popolare per decidere sulla forma dello stato e laS<:ia pienamente. arbitro il po– polo italiano di scegli-ere tra la forma monarchica e qu.ella repubblicana. La Co– stituente •enza re!erendum ~ulla questio– ne istituzionale avrebbe con ogni proba– bilità s:gnµicato, dato l'attuale schiera– mento .politico, la fine della monarchia. I liberali devono, nel prendere questa fondamentale decisione, anzitutto avel'e presente la loro esigenza di antlfase"ismo non In una posizione faziosa ma In una posizione <li in1ransigenza necessaria per salval'e I valori della Ubertà. Non si può escludere olle, ove 1'16tltùto monarchico si possa ancora presentare In una for)'Ila che lo di.,;tacchl nettamente da ogni le– game con il fasci6mo, esso pOS6a assol– Vel'e ad una funzione nella vita naziona– le... E' però indi.,;pensab!le chè un grande part!to, quale quello liberale, di fronte alla storica decisione che il popolo' Ita– liano deve prendere, non si sottra ,g.ga alle sue responsabilità. Se cosi facesse, con– servaµòo ancora l'agnosticismo, verrebbe meno alla sua ragion d'essere•. L i-ngua.gg !o di una chiarezza e di u:1a onestà rara. Anzitµtto si precisa che la campagna per il referendum svolta con ogni lecito mezzo ~ parlito LI– Ì>el'llle aveva l' esatto e premedl tato scopo d,i evitue ·la soluzione repubbli– cana: e dal:le pa,role del ministro Bro– sio si intende che egli giudica la De– mocrazi~ cristiana abbastanza propen• sa alla soluzione repubblicana da far piegare verso questa soluzio9-e l'even– tuale risoluzione della questio!l'"e isti– tuzionale in seno al:la Costituente. hl secondo Luogo si nota che Il ministro Broslo auspica che l'opinione del Par– tito esprima chiaramente se stessa In favore di una pairticoiare soluzione mo– narchica, che le permetta di differen– ziarsi dal movimenti monarchici para– tascisti, e nello stesso tempo che con– fermi 811 Partito la sua fµnzione di orientamento, della sensibilità politica degli italiani. Speriamo che il Congres– so Nazionale accetterà i suggerimenti del Broslo, che porterebbero .finalmen– te al chiarimento del.la posizione dei liberali di sinistra, stabilirebbe senza equivoci quali sono gli amici e i nemi– ci di un partito che, benchè si defini– sca grande, non ha certo la sua gran– dezza nella vastità dellè adesioni po– polari; e Infine potrebbe rendere· alla causa repubblicana d1 buon servizio di presentare il ~onte monarchico. ancor più distintamente trazionato, anche se llll'+ççM'<> 91 ~uovi c;Uchlllrati· a<t~tl-

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