Lo Stato Moderno - anno III - n.2 - 20 gennaio 1946

44 LO STATO MODERNO RASSEGNA DELLA .STAMPA ESTERA La _politica britannica 1n '-7ermau1a :1 Governo laburista ha affidato a JOM nyna, cancewere ael aucalo di Lancaster, u compno denso ct1 respon– sao1uta - in pane po1rncne, m pane soc1au - ct1 esanunare 1a snua«1one m uermania e di tracciare la l.Ulea c11 conctou,a ae1 governo oni.anrucco. Mau– n<.:e .i,,ae11nan, membro aeua camera dei Comuni, che accompagno i1 mm1- •Stro nel suo v1agg10 cii osservazione, ne prospeua i nsu1tati nel numero del 1• ct1ce1nore della l:'1cture Pose. Dopo aver descritto Le tragiche condizioni materiali del popolo C11Berlino, l'auto– re commenta: • E' J)06Sibile che si nsponda che que– ste so1lerenze sono un male di cui i -0.a– zisti - e i Ledesch.i che li sostennero - debbono essi 9lessi assumer_, la respon– sabilità e che es,;c sono meno gravi di quelle con cui essi a!l.Lissero altr.i paesi d'hluropa. · Tali argoment.i, pur avendo ef– fettivo vaiore, non lllllpedu,cono che noi dobbiamo trattare degli esseri umani non con metodi nazi.stJ, ma con i metodi del– la civiltà crdstiana, e che dl nostro stes– so interesse, oltre a ragioni di umanità, esiga che noi !aooiamo di tutto perché non scoppino tra i tedeschi le disastrose epidemie che accompagnano la carestia e che non conoscono 1ront.iere. Le autori– •tà militari britanniche in Germania non hanno mai m,ancato di credere che il tOl'O dovere consiste nell'iassicurare le maggiori provviaenz.e poS6iblli per il be– .,essere della popolai:ione civile •. La conclusione crichiama noti pre– cetti di strategia politica che comple– tano la tesi calda di fervore umanitario del deputato laburista: • 11 problema immediato della Germa– nia, s.e-:c ndo 'e pdl\:>le di Churchill non è di opprimerla ma di sollevarla... La Germania deve essere considerata come un organismo economico unitario, se si vuole impedirne il distacimento. Oiò dm– plica una politica unitaria delle quattro gi,andi Potenze - polit.ica unitaria per il trasporto, La produzione e la distribu- 7Jlone. Ma la Russia .. uribuisce alla denazi– !lca:olone e all'affennarsl dei partiti co– munutti, socialdemocratico, crislliano de– moaratico e liberal-democratico, uguale, lmportanz.a, per il complesso della vita t.edesca che all'unificazione economica. Essa desidera che ,Ja Germania emecrga come '1IÙ\à economica soltanto se tale unità gar;i.ntirà lo svHuppo di una Ger– mania democraticamente organi,szata ~ l'Jmpoosll:>!lità che risorga una Germania militarista o narista. John Hynd deve in breve tempo deoi– dere se la politica della zona britannica ·ve essere condotta su ba.si looali o Be deve portare ad organ1zzai:ioni di carat– tere nazionale ... Soltanto se vi 93ranno in Gennanla forti partiti democratici so– stenuti da tutti i tedeschi, la dena:m~ca– :tione della Germania potrà CS9ere real- mente effettuata. Soltanto in tal caso si l}otrà seguire con fiducla La sua unifica– zione economica, solo mezzo con il qua– le essa può e59efe salvata dalla fame e l'Europa può esser salvata dalle epide– mie che saranno le o~guenze delle disperate condii:ionl dn cui tutta la sua parte cen Lrale-. 9i trova •· La tesi che qui viene esposta, che ci riporta - mutatis-mutandis - alle divergenze franco-inglesi dopo la pri– ma guerira mondiale, si arricchisce in questo particolare caso, di un reale e– lemento umanitai,io. Affiora tuttavia l'antico interesse britannico a che il nemico vinto dal continente non cada completamente in !sfacelo, per ovvie .-a– gioni di equilibrio. La contrapposizione Germania-Russia, che dovrebbe sosti– tuire la tradizionale Francia-Germania, non può essere tuttaV'la cosi efficace, non tanto per le attuali condizioni di debolezza della Germania, quanto per il fatto che una grande potenza d'oggi deve necessariamente essere non pi~ un organismo europeo, se pur potente, ma un organismo mondiale. La Russia sull' Jran L'attività russa in Persia forma, co– me è noto, uno dei problemi cronici della politica ~nternazfonale da circa un secolo. In occasione *ila situazione recentemente verificatasi nel nord del– l'Iran, Azerbaigian e Curctistan, Ken– neth WJlliàms traccia, nel numero del 7 dicembre 1945 dello Spectator un quadro della situazione persiana; pri– ma quindi che la crisi avesse una so– luzione, temporanea o no. • Quando fu sottoscnitto il Lnatt.ato per– S'O•SOll'ieticodel 1921, l'Izvestia notò: « La Persia non é più la vecchia Persia, di contesa per truppe straRiere e diplomati– ci•. ùa polillica sovietica, diceva il gior– nale é sempre ,stata quella di ev.ttare la Persia perché giungesse « a una completa emancipa:oione da contaminanti linf1uen– ze imperialistiche•; e aggiungeva che la considera:tlone per la sovranità degli sta– ti orientali e il non ontervento nei loro artari interni erano per l'Unione Sovic– oa, non dei puri ·e semplici «slogan,,• ma faltor-1 reali formanti la base delle rela– zioni inl'erna:oionaH. « ... Oggi, ,tuttavia Oo stato ,psicologico dell'Iran non è caratteroz:oato da ol'goglio ma da ansietà ,assolutamente genuina; nè tale ansietà é limitata ,all'Iran. Oiò ohe i ,russi hanno tatto nelll'h"an settentriona- 1~ durante gli ultimi mesi non è esau– rientemente conosciuto. Nondimeno é tra– pe1Ja1.o abbastanza perché 9iia chiaro che I soviet! hanno 4ratbato con Leggerezza notevole - la parola non è un eufemismo - le loro obbligazioni verso l'Iran sta– bili te da tratta ti. I prlnclpl proclamati nel 1921 dai pub- W!o!stl di Mosca sono ,at!atto agnorati dal- · la nuo"a generazione di pubblicisti russi · e !'.intera ai:ione russa si svolge sulla ba– se di un evidente dispregio del regime co-' stituzion,ale dell'Iran. Non è neoessario riesaminare dove e come ,i russi abbiano leso la sovranità persiana dn più d'una pro,·incia settentrionale, quanlunque l'at– lmz.one popolare sia d!re,ta a solo d\l~ provincie, l'Az.erbalgian e il Curd'.stan. La questione è quest-t · a quale s~upo. vicino o lontano, sono dirette queste e– nergie? Dato che Mosca ha e, .\~to di rispen– dere, il mondo tira a lndv\lnare. E' sta– to supposto, ad esempio, che prima che le truppe russe lascino l'Iran, ciò che es– se si sono impegnate a fare entro il 2 marzo 1946, esse avranno a tal punto for– tificato il partito Tudeh da rendez,lo do– minante non soltanto nel nord, che é ora sotto controllo russo, ma ,In tutt:o l'Iran. E' stato supposto che i russi intendono ormare un Azerbaigian a\lltonomo (con un governo ohe pos93 dare alla Russia le concessioni' di petrolio del paese), ohe in seguito si tenterebbe di lncoeporare nell'Azerbaigian sovietico. Si è supposto che i russi stiano giocando sulle suscetti– bilità de.i Curdi .ir, modo da poter, in se– guito, esercitare una pressione suila Tur– chia, che ha un numero maggiore di Cur– di che non ~•Iran o l'Iraq. E' stato suppo– sto che, qualsiasi arma usino o si sforzi-· no di usare, li loro scopo principale sia di ottenere quclla concessione ne-ll'lran settentrionale, il cui !'i!iuto da parte del Governo di Teheran, fu il segnale dell'a– zione oppressiva presente. La verità può trovarsi lin una di queste supposizioni o In tu Ue od anche fuori di esse. Una cosa, comunque, é del tutto chiara. I russi, nel compimento dei loro plani, quali essa pos– sano essere, debbono usare grande cau– tela se non vogliono perdere molti dei loro atou.ts col incorrere negli dnevj– tabili sospetti non soltanto dei loro al– leat.i, ma anche di tutto il Me\lio Oriente•. Dal giomo in cui lo Spectator ha pub– blicato questo articolo, alcune delle supposizioni sull'azione russa ed i suoi intenti hanno ricevuto una conferma. Quali che siano gli sviluppi ulteriori della situazione iraniana - chè nessuna politica è contrassegnata da continuo movimento come quella che ha per cal'JllJ)od'azione territori orientali - ri– sultano chiare da questo quadro le vie per le quali la penetraz.ione politi.co -e– conomica russa potrà compiersi, mentre viva è l'aspettativa riguardo ai metodi che l'abile diplomazia sovietica potrà usare per non susai lare i sospetti tra gli alleati e nel Medio Oriente cui l'Autore fa cenno. O. Z. MONT8

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