Lo Stato Moderno - anno III - n.2 - 20 gennaio 1946

48 --· ·LOSTATO MODERNO-,-----'- RISO SIAMESE Un po' più rapidamente di quello con il «cobelligerante•, si è addivenuti all:;i firimi del primo trattato di pace con l paesi ex nemici dell'asia orientale, cd a notevoli ,condizioni. Ci stupisce tra l'altro la rapidità della conclusione an– che per il fatto che un intervento del sottosegretario americano Aoheson nelle trattà:tivé in corno aveva mos~rato co– me esse suscitassero neg.Ji Stati Unili il più vivo interesse non esente da cri– tiche, sopettandosi che la Gran Breta- 1;na- potesse artivan: a imporri: uria propria egemonia politica· ed economi– nel paese. Essa si è limitata a chiedere assieme all'India, aggiuntasi alla firm; del trattato, Ja restituz:one di t4tti i territori e dehla proprietà conquistata con la forza tra il 1942 e il 1945 e c<;nne riparazio~i la ,consegna delle giacenze di riso sino ,ad un massimo di un mi– lione e mezzo di tonnellate oltre alla consegna di tutto il raccolto di riso ec– cedente i propri ·bisog,ni nel eorso dei prossimi ventun mesi. Esso dovrà ser– vjre per i ~rritori già un tempo tribu– :ari del Siam per tale prodotto, specie l'India anteriore, l'In,;;ulindia olandese e Hong-Kpng; una commiss:one mista anglo-americano-·siamese controllerà la requisizione e la distribuzione. Posto ohe i diritti del Siam quale stato indi– pendente (politicamente vengono rista– biliti i conf.ini del 1941) vengano ri– spettati - pare anzi che <verrà presto ammesso ,nell'O.N.U. - ci si attende u– na fa<vorevole ripresa economica, con un aumento ·della. produzione di stagno e di oauociù. Contempol'àneamenJe la Gr~n Breta– gna si è quasi completamente ritirata da1l'lndocina francese, Q"itirando in ba– se .ad un accordo militare le proprie truppe venso J'India, tolti esigui reparti che restano a _vigilare i .campi· di pri– ~ionieri nipponici. Se pure l'America da parte sua non ha ancora i·inunciato all'idea di un mandato fiduciario inter– nazionale sull'Indocina sui-tipo di quel– lo stabi,lito ,per ola Corea, ,pare però che ad· essa preferiscano gli 4nglesi lasciar~ 'il p.'lsso m questa faccenda, a non appe– santire Je relazioni anglo.-<francesi, già non •brillantissime, con una praposta si– mile che a ,Parigi non sarebbe certo molto bene accolta. Gli interessi bri– •tani:ci si arrei;tano ,perdò a1la frontiera siamese. LA RUSSIA E BRETTON WOODS- , Un'errata irnforma:r:ione•ci aveva 'i)Or– tato a comprendere tra le nazioni che avevano ratificato •l'accordò monetario intemazionade l'Unione Sovietica. Esso è stato ll)ertanto sottoscritto egualmen– te, essendosi lo stesso r,agg,iunto con 115 paesi il contingente necessario di rati– ficazlorti. Ed è ,proprio questo ,parfico- - lare che, dltre a un onesto desiderio di esatitezza, cl Induce ad esaminarne I motivi che pAsono aveiTJ"e dèteTJl)inato l'astensione. La politica monetàTia TUSSB è condi– , zionata alle pa<rticolarità del proprio sistema economico. I prezzi e con essi anche il potere di acquisto del rubllo all'interno sono determinati' in base ad un <piano; la stabilità delJa moneta è quindi' mantenuta con mezzi diversi dà quel!li di altri paesi. D'altra parte però pare che i delegati r,ussi stessi, sotto– scrivendo a suo tempo all'accordo a Bretton_ Woods siano stati del qirere che i,l nuovo sistema internazionale non •fosse incompatibile con quello ,loro in– terno. L' U. R. S. S. inoltre, ,in quanto Stato 'tendenté all'esportazione, come ]3 Inghilterra e gli Stati Uniti è partico– larmente interessata ad una stabilità dei cambi; con par,bicolare favore poi deve vedere il ricollegamento deHa moneta aH'oro. Clò è comprensibile, chè i1 paese ne è un notevole prod'\lttore: - calcoli americani ,lo fanno ascendere a due miliardi di dollari. Il Governo so– vietico ha ora dich:11rato che intende studiare più a fondo l'accordo (cosa che deva avère già fatto da tempo) e che non reputa il momento come adatto. Qui J, probabilmente il vero nocciolo del problema: vi è tendenza .nell'U.R. S.S. a crearsi una base favorevt\le per le prossime trattative con l'America per· la concessione di un prestito finanzia– rio per ,1a ,ricostruzione. La buona vo– lontà di aderire· all'accordo dovrebbe a– vere la sua contropartita e dipendere dalla fissazione delle condizioni del prestito stesso. Fondamentalmente in– fatti Bretton Woods dovrebbe offri.te a1!a Russ:a unà serie di vantaggi. I cre– diti a breve spdenza ~el Fondo pé-r la stabilizzazione delle monete, e so– prattutto gli anticipi a ,lunga scadenza de•Ua banca internaziQnale ad esso col– legata, concepiti per flavorire la rico– struzione riei paesi che vi aderiscono dovrebbero apportarle sensibile sollievo. CAMBI DELLE MONETE Il problema del cambio della moneta è stato ancora una volta rinviato 'siqe die; pare che Si voglia proprio di pro– posito evitar'è ogni e qua;sia~i forma 'di vigoroso intervento atto a tentar di ristabilire le sorti della vaciHante nostra monetà', contrari anche aH'ap– pllcazàione di 1.IJl principio che, p.ur differendo nel suo mlOdo di applica– zione da paese a paese, è stato rico– nosciuto nella sua formulazione gene– rale da tutti come il migliore ,appli– cabLle. All'esempio del Belgio è segui– to quello francese (con la trattenuta, quale risparmio forzoso; di una parte del danaro cambiato), e poi - quello gr,eco a parte, in cui per ogni dracma nuova si pretendevano 50 milioni delle vecchie - successivamente le opera-' zfoni di cambio in Danimarca, in Fin- landla. e, per altri 'motivi, persino in · Etiopia. Giunge ora notiz!,a che è ter– minato co-là il cambio nel pèngo nei tagH da 1000, 5000 e 10.000, con una, · svalutazione deg,li stessi del 75% . La · idea base è sta,ta quella stess.a d~e set– timane fa applicata pel !"°arco· finlan– dese. L·a banconota venne In questo paese tagliata in due · lasclaindone al p~ivato una sola metà: ·que~ta acqui– stava imm>ediatamente H 50% del va– lore del biglietto di origine.· Il resto veniva versato come prestito forzoso al 2_% allo Stato. Qui in' Ungheria in– vece la svalutazione si è effettuata con l'a:pplicazione di una marca gialla su,J– ie banconote di grosso tagtio, a,l dd so– pra dei 500 pengo;, pura misura ,tecttl– ca questa che, non essendo una vera e propria svalutazione, tende solo a contenere i,iomentaneamente l'aumen– tare continuò dei prezzi e a limitare in ijuakhe. modo le onnai astronomi– che cifre del bilancio. Si éalcola-che Il circolante ,emesso da'11a Banca Nazio– nale potrà così venir ridotto di un buon 30%, rispetto aHa metà dello scorso mes~ di dicembre. Ma soprattutto si verrà cosi a separare dalla circolazio– ne ungherese le forti quantità di pengll che 'Si trovava per molti motivi m ma– no dei paesi ·con:final)ti. Salari e sti– pendi non ne vengono toccati, nè la , misura concerne i deposifli bancari. Ma lo sviÌÙppo della valuta unghe~se di– penderà però non da espeddentl di stampigliatura ma dal corso dell'iinfla– zione determinata dalle forti spese sta– ta li in gran te pa·rte sooperte. L. M. LO STlTO MODER edito dalla CASA EDITRICE GENTILE MILANO - Foro Buonaparte n. 48 Telefono 84.613 Direttori: Mario · Paggi ,e Gaetano Baldacci • Vice Direttore: Antonio Basso Redattori: v.. Albaslni Scr_òsati, Ma– rio Boneschi, Enrico Bonomi, Li– bero Len'ti, Giuliano Pischel, Or– lando Ronchi, Sergio Solmi, Cesare Spellanzon. - I manoscritti non si restituiscono Responsabile: GAETANO BALDACCI Stabilimento Tipografico: Via Senato, 8f ,'utorlzzazlooe N. lt . P.W.B,

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