Lo Stato Moderno - anno III - n.1 - 5 gennaio 1946

18 e quindi si detestano potrà mutarli in due mondi che si comprendano e si aiu– tino. Di queste diJ:!erenze la Russia sembra tener conto nella Germania oc– cupata: si narra che, mentre ha proce– duto alle fatali d1struz:oni e deporta– zioni che rispondono i\llé atroci' violenze dei tedeschi in Russia, essa opera tut– tavia nel campo agrario distribuendo terra in p:ccole proprietà ed a coopera– tive e ponendo le basi di un -nuovo tes– suto sociale che, sia pure in forme dure, sostituirà una nuova economia al domi– nio prussiano dei lati.fondi e del mlli– tarismo: studiosi ritengono escluso che si voglia fare di Berlino una imitazione sociale di Mosca. In Russia per contro, dove abbiamo visto sorgere una categoria di dirigenti, di tunz1onan, di ul1'1c1ali e d1 studiosi, la prolOnda penetraZlone in Jsuropa e il ritorno ·aue opere di pace potranno co– stitu:re un potente incremento per quel– le e.assi medie che sole cost1tu1scono il cemento della società e insieme il liev:to del progredire. Lenin e Stalin, con la « elettrificazione delle campagne • han– no portato l'occidente nelle capanne e con la tecnica e il beneficio econom:co anche la formazione razionale di citta– dini çapaci domani di indipendenza. Al– l'orgoglio per le industrie, a quello per la vittoria subentreranno il raffronto c<>"n il resto del mondo e la riflessione che sola può dissolvere la dittatura in una democrazia. A questa evoluzione 'l'occidente euro_,, pèo può portare un contributo efficace di esempio, di inoorag~iamento, di scainbio e di fusione di istituti'. In pri– mo liuogo· ,l'Ita,Lia, come la Francia. L'Itailia non deve -diventare marca di frontiera, cioè avanguardia di •rigidi si– stemi occidentali in. contrapposto con l'oniente. Se avanguardia sarà per ra– gioni geografiche specialmente nel pri– mo periodo della sua vita libera (o p:ut– tosto avviata- verso la libertà), questa delicab1 posizione non deve essere esa– sperata. Sa,pere e riconoscer-e di dovere molto attendere dai popoli an~losassond non significa af.fiatto escludere la più oordiade simpatia verso ,i russi e la più volonterosa e varia iniziatiV\l per tutte quelle intese che possono fac:.ltitare, an– che con esperimenti dì ord~ne sociale, la più vasta intesa fra Russia ed Euro– pa, fra Russia e Paesi anglosassoni. Qu,mdo si parla di intese e di espe– rimenti non si .pensa a piatte imitazio– ni. Già scriveva Carlo Rosselli, pensa– tore e martire de:l'Italia nuova e della nuova Europa perchè marllire della li– bertà: « Dopo diciassette anni di esi– stenza •l'U.R.S.S. non è più un ideale. Oosllituisce tutt'-a.l più un mito per le folle incolte e sofferenti, e un incorag– giamento per noi. Leviamoci dunque la illusione che si possa f.are in Italia la cop:a, sia pure riveduta e corretta, del– la •rivolu2Jione d'ottobre. Nella storia dcl nostro paese, il giacobinismo fornisce già un esemplare in.felice di rivoluzione ricaloalla. La rivoluzione italiana pro-. LO STATO MODERNO cederà per vie sue, secondo le necessità e le lotte ita-liane ed europee. La Rus– sia, con la quale si stabiliranno certo rapporti fraterni, sarà per noi non un punto di arrivo ma di pa~nza; sarà soprat~ut,to un capi,tale di preziose esperienze. I comun.slli, ,aderendo com– pletamente alla ,realtà russa attuale, a!•ienano senza avved-eTSene la loro spontaneità rivoluziona-ria; costretti a preoccuparsi più di riscuotere la fidu– cia di Mosca che I.a fiducia dell'Ita-lia, non riiescono a dire una parola nuova e f•resca ai giovani. Quanti tra loro sentono J,:assurdo di una lotta contro la diUatu'ra fascista 'condotta in nome di un'altra, anche se divers:ssima, dit– tatura! • (da « Giustizia e L:bertà •, 9 novembre 1934), Nessuna diffidenza verso la Russia, comunque. E nessuna paura del comu– nismo. M•l le differenze ·:tlisiche, etniche, econom:che alle quali poco sopra si é accennato e che sono ben ,più accen– tuate tira la Russia e il nostro plese mediterraneo consigliano e consiglie– ranno cautela anche <heg;li esperimenti. Se per i latifondi meridionali si im– pongono la bonifica e Ira distribuzione, nessuna ideologia potrà far si che la cultura estensiv-a dell'Ucraina o la se– mina dei! grano con l'aeroplano sulle sterminate pianure e i reiativi sisLemi economici possano trovare imitazione nella nostra mirabile vahe del Po, tap– peto intessuto di secolare coltivazione intensiva, nelle nostre colture di po– modoni o di carciofi, di frutti o di fio– ri; né che il capitailis.mo •ru stato ormai riconosciuto nel!la ~de industria del Dnieper o del Don possa trovare appli– cazione a,lla piccola e media industria familiare o nelle infinité varietà del nostro artigianato. L'Italia h-1 bisogno di pronta e pro– fonda oouca2lione, di scuola estesa non solo aà fanciulli ma anche ai giovani ed aperta a tutte le capacità ed a tutti gli strati della popolaz,ione; di una intensa vita sociale, dando a tutti i suoi fitkli l'accesso a un mini– mo sicuro di mezzi, infondendo loro il senso della civica influenza e quindi della dipendenza dalle leggi e non dal– l'arbitrio, offrendo a tutti i capaci la necessaria via e assistenza perché pos– sano elevarsi per sè e per il bene ~– nerale; di pronta e libera r:coslituzione de1 comuni, base della vita loca;e e centri della rLpresa, scuola di vita pubblica e di collaborazione, selezione morale e politica di capacità per i compiti più vasti ai qùali dev,e formars,i una nuo– va classe dirig,ente, capace prima di tutto di conquistare -al comune e a nuo– vi enti intermedi fra esso e lo Stato gran parte delle funzioni di ·ammini– strazione, di assistenza,_ di istrUZ::one, di economia agraria, -industriale, mer– cantile e del lavoro, sottraendole alla tira,nnica .e paralizzante centralità, fo- colare di arbitrio e di militarismo; di libertà nella produzione agraria e industriale e negli scambi di uomini e di prodotti all'inferno e all'estero, dando l'esempio ai quelle larghe intese doganali che debbono avviare' I'Europa sulla via di una prospenità non 'fittizia e non riservata a pochi privilegiati;· di un sistema tributario agile e se– v,ero che permetta, dopo le confische dei patrimoni fascisti troppo ritardate, una regolare e progressiva tassazione dei redditi assisti la d1 competenza e da giustizia nell'accertarli (il Davies, più volte citato, racconta di avere il– lustrato a Stalin l'evoiuzione sociàle americana che non lede la libertà e dà risult1ti più copiosi, citandogli a ri– prova le forti imposte che colpivano g:ià prima della guerra i patrimoni ri– levanti: ega potrà lasc:are ai figli solo la metà del patrimon:o, sua moglie un ,quinto; egli paga di imposte il sessanta per cento del suo stipendio; Stalin sor– preso guarda Mo1otov e sorride). T1li i compiti che appaiono fra i più urgenti pz,r la vera libertà e per una giustizia sociale la quale non sia sem– plice spostamento di privilegi; essi pos– sono costituire il terreno di lavoro per i,u;a alleanza cli· forze democrat'.che, progressiste, atte a guidare nei comu– ni, nelle regioni, neL!a costituente, nel– le istituzioni economiche e culturali.,la nuova Italia, naturalmente repubbli- cana. / Questa democrazia senza 1 aggettiVi avrebbe la grande funzionè di equili– brio sociale, appunto perché non clas– sista, tra le forze socialìste e comuni– ste che si vanno provvidamente immet– tendo nello Stato, la democrazia con– fessiona-le e le al tre forze poli ti che alle quali pure spetta una funzione, siano esse conservatrici, liberali di nome o di fatto, o indistinte ancora nell'attesa di un orientamento politico al quale é au– gurabile abbia ad avviarsi il maggior numero possibile di cittadini. Questa democrazia dovrà indurre i p3rtiti di massa a fare una politica di prezzi economici a vantaggio dei con– sumatori e della esportazione; dovrà essere ape~ta ad ogni audacia sociale che appaia utile, pronta ad aiutarne l'esperimento con le c1utele tecniche atte ad estende,re i benefici ed a cir– coscriverne le eventuali influenze a danno della produzione che é urgente e fondamentale per tutti; essa potrà conservare i più cordiali rapporti an– che con i nostri comunisti. Ma sulla base esplicita ed incrolla– bile della libertà. Senza libertà la lotta politica dege– nera in sopraffazione. Essa ctea la dit.. tatura e l'arbitrio dei vincitori e lascia ai vinti solo la schiavitù. Ferma questa cautela, le risorgenti o nuove democrazie del paesi d'Europ:i. potranno largamente oollaborare '3n,·he con le forze comuniste ed accoiJierne

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