Lo Stato Moderno - anno III - n.1 - 5 gennaio 1946

. ,., I,• I: LO STATO MODERNO 17 L·u CI ED D·E L L A .R U S S I A S O V I E r l.C A .\ Ili. - Qui,l age11dum? Con questa guerra l'Europa ha ces– sato di avere sul mondo il predominio che le spettava da secol:. Trenta anni di violenze, di guerre invo:genti intere popolazioni e separate da un interguerra dominato dall'odio e dall egoismo sgre– tolanti ogni solidarietà d: paesi e di classi hanno portato l'Europa ad una rovina senza precedenti. Nè abilità politica nè genialità indi– viduale potranno rest:tuirle una auto– nom.a se non anrav.:,:,o u sen.,o de.ia Svu-ucu:11::ia u.u1an.:1 .e 1 .U't::OJ. mv1·a ..1 :::..o– p.ra a.i. grel;LO maLena.i.isn10." ::,o.1 ..oar1~tà imt.c:rna"" ..una.1e e so.1.1adr,-~"a o: c..a;:iis1. La n vai1La cne s1 aeHnea tra 1 due grandi vittoriosi, ,a ftuss:a sovietica da una parte e i, comp,esso ang,osassone dai. a,tra, ricorda; p1u di queH"equui– bno europeo sui qua,e durante i1 se– colo scorso la Gran Bretagna amava aiire da arbitro, la riva1ità ang;o--russa ~r le vie del mondo, che fu, .singo.ar – mente· manitesta nel 1815 e nel 1855. Oggi 'èssa appare la dominante e la de– term:nante de:le prossime vicende uma– ne, poièhè incmde anche il Pac,f1co dove il crollo del Glappone ha posto di fronte America e .kus.;,a ancne circa le sorti dell'Asia. Quello che accade sull'Oder o sul Danubio o sull'Adriatico ha r:per– cussioni in Persia o in Corea; g:.i aiuti anglo-americani · alla Turchia o alla Scandinavia m:rano al petrolio •arabo o di·fendono la via delle Indie; la recente pretesa russa su:la Libia ferisee forse più di noi altri paesi ed è una ped:'na nella grande partita a scacchi in corso sul globo. Per quanto riguard:i. l'Europa, ricorda Jean GauvaLn (Schweizer Anna!en, .1944) che Carlo Marx ·condannava iÌ pansla– vismo « che mtra all'impero univer.sale e vuo:e per frontiera occidentale una linea che va da Danzica o meglio da Stettino a Trieste•· La previsione ter– ritoriale si è avverata, atièhe se accom– pagnata da un mito marxista che il Marx non prevedeva al servizio del pan– slavismo. L'Economist, prendendo le mosse da questo fatto, seri veva: « Sia o non sia possibile sfuggire al fatto compiuto di una muraglia cinese attraverso tutta la Europa 'da Stettino a Trieste, il fatto certo è che la Russia vuole avere nella Europa orientale una influenza esclu– siva; ma l'unico modo di concepire una Europa liberamente unita e federata è ·che i paesi dell'occidente e possibilmente quelli del MedLterraneo si uniscano più strettamente insieme. E ciò è cosi vero ' che I russi sembrano ora propensi a re- di GIVLIQ BERGMAN·N (Continuazione e fine) cedere dalla loro opposizione ad una più stretta associazione occidentale•· Il so– gno è stato breve perchè la Russia ha manifestato la sua avversione non solo a quel:a alleanza anglo-fra'hco-belga– olandese che, proposta dal governo con– servatore di Londra, mostra va il proprio carattere mi:itare antitedesco e quasi anti-europeo, ma anche a quella più vasta unione europea che dovrebbe dal– la Scandinavia alla Grecia ed alla Spa– gna tradurre esigenze economiche e buon senso politico in una crescente e pacifica intesa di sentimenti e ai inte– ressi. Il ~ospetto russo potrà essere disar– mato solo se voÌ'!mtà e lealtà non fa– ranno difetto. Già il nuovo e saldo mi– nistro laborista deg:i esteri, Bevin ha rivendicato nello scorso novembre il di– ritto di avere buoni vicini e di stabilire amichevoli relazioni con loro. B1um, capo dei socialisti francesi, i quali com– prendon-0 la necessità della indipen– denza dai comunisti, proprio anche co– me condizione di vera amicizia, inspi– randosi all'esempio laborista e alla ma– turità 'dell'Europa per una politica di fiducia dopo i) fallimento di quella del– l'egoismo, ha prOJilOStoche ne:Ja nuova costituzione fran1'!ese si impostino le f~ndamenta di una formazione federale europea. E' probàbile che si dovrà cominciare dall'avvicinamento funzionale, uniiican– do ·servizi postali e ferroviari,·. trasporti aerei, gestioni coloniali; abbassando do-– gane, aprendo mercati agricoli e indu– striali. Compiti giganteschi ma attraenti e costruttivi. , Solo così potrà l'Europa non precipi-· tare a parti secondari• o coloniali ma avviarsi a quella unità federale che è stata la premessa della grandezza ame– ricana. America e Russia, che non hati– no colonie ma risorse e territori illimi– tati, dovranno comprendere di avere interesse al risorgere di una Europa civile e produttrice._ di pensieri e di beni per la civiltà del mondo; resurre– zione possibile soltanto se l'Europa sa– prà abbassare e gradualmente cancel– lare, come fece l'America nel 1789, le maligne frontiere militari e doganali e diventare terra deila libertà e del diritto dopo la spaventosa caduta nel– l'abisso della violenza impotent~ · e di– struUrice. Ne;1•eqificio dell.a intesa 'mondiale che laboriosamente si sta costruendo tra. Washin<rton e Mosca, un corpo adeguato e armonico può ·essere innestato dalla vecchia Europa solo se essa In un nuovo slancio umanistico saprà formarsi e pre- sentarsi come unità almeno potenziale e non come una turba di piccoli Stati, d: regioni esposte a diventare terre di occupazione o di influenza. Insieme con l'abbassarsi spirituale e materiale del:e barriere fra i troppi stati europei dovrà procedere liabbas~ sarsi del:a muraglia fra Russia ed Eu– ropa. Questa mui:,aglia, come abbiamo visto nei secoli, è formata essenzial– mente di sfiducia. Oggi sulla sfiducia' tradizionale st è innestata la lotta di ideologie, sempre penco,osa 'e più che mai quando diventa strumento di edu– cazione coatti va o di propaganda. Da · una parte reazionari e fascisti (e tanti e tanti demagoghi passati neile loro file o d:venuti loro capi) hanno dipinta la Russia .come sciopero, disordine, mise– ria; dall'altra si è dipinto tutto l'occi– dente come plutocrazia e schiavitù. An– che André Gide e Sir Walter Citrine, capo dei sindacati operai britannici, cbn– fermano che i- russi pochi anni fa rite– nevano non esistere c:vi(tà nè mecca– nica in ocçidentel Il carattere di stato retto dalla dittatura e guidato dalla pro-– paganda ufficiale è confermato anche dal:a « Storia del Partito Comunista del– l'U .R.S.S. • scritta nel 1938 'da Stalin, Kalinin, Molotov, ecc. (Napoli, Ricciardi, 1944). D'altra parte passando all'estremo opposto il mito comunista ha funzionato come miraggio per riaccendere lotte di classi in occidente. · · La vittoria sui sistemi fascisti e la abolizione delle dittature abbatterà i quadri falsi: la realtà comincia ad of~ frire delle basi solide di reciproche no– tizie. Centinaia di migliaia di soldati europei hanno visto la Russia e testi– moniano contro le calu'nnie déi detrat– tori fascisti, moderando assai gli en tu– slasmi dei fanatici. Centinaia di mi– gliaia di soldati russi vedono ora l'Eu– ropa: anche essi sono stupiti di aver trovato cose e persone diverse da quanto si attendevano. Non è senza significato che nei vari giornali d'Europa com– paiano inviti di autorità russe ar loro concittadini perchè ritornino in patria. Un poco di verità dopo .tanta « propa-· ganda • non può far male. Se sulla base dei fatti gli uomini- sapr"à,nrio erigere schiette relazioni e mutua comprensione, i risultati potranno essere pieni di pro– messe: il rispetto reciproco nelle diverse forme di vita può dare alle comunica– zioni ed alle influenze uno svolgimento fecondo. Se si rispettano le differenze geo– grafiche, etniche, ec-0nomiche, sp:rltuall, uno scambio d! uomini. di idee. di prv– dottl, di esempi, anzich~ acçentuare la ·divisione in due campi che si !gnoraQo '

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