Lo Stato Moderno - anno II - n.20 - 20 novembre 1945

Sugli Ispettorati dell' Indu– stria e del Lavoro Nel nostro articolo, pubblicato su • Lo Stato Moderno» n. 10-11 del 5 luglio 1945, abbiamo prospettato gli inconve– nienti da noi temuti nel caso che si addivenisse allo sdoppiamento delle funzioni attualmente attribuite all'I– spettorato Corporativo dell'Industria e del Lavoro. A·bbiamo aillora accennato come ta– le Ispettorato, che ha le sue origini nella legge 22 dicembre 1912 n. 1361, avesse sufficientemente risposto allo scopo e come meglio ancora avrebbe potuto rispondere per l'avvenire, quan– do fossero state aggiornate le direttive in base alle quali aveva agito in pe– riodo fascista, essendo la sua struttu– ra e la sua organizzazione fra le po– che che dal fascismo non avevano so– stanzialmente ricevuto danno, Abbiamo detto pure come, in perio– do repubblichino, fosse stato però de– cretato lo sdoppiamento di tale ufficio in Ispettorato della Produzione Indu– stria1e ed in Ispettorato del lavoro; questo provvedimento però non ebbe esecuzione benchè deliberato con de– cisione interministeriale del 15-1-1945, sia per il caos cronico in cui vivevano i ministeri repubblichini, sia forse an– che per una certa resistenza trovata negli stessi uffici degli Ispettorati che ne avevano intuito la dannosità. Avevamo accennato, sempre nel ci– tato articolo, come ci risultava che fos– se in progetto da parte dell'attuale go– vemo la riesumazione del decreto re– pubblichino e la sua attuazione, sia pu– re con modificazioni ed adattamenti dovuti alla nuova situazione. Ci giunge ora notizia che infatti, con decreto luogotenenziale del 10 agosto 1945 n. 474, è stato disposto lo sdop– piamento in questione ed è stato sta– bilito di ripartite le attribuzioni ed il personale fra il Ministero dell'Industria e del Commercio ed il Ministero del I.;avoro e della Previdenza sociale, alle dipendenze dei quali sono stati rispet– tivamente posti i due nuovi Ispettorati. E' vero che il decreto stabilisce che i nuovi uffici dovranno funzionare con per~onale tratto dal vecchio Ispetto– rato, ma è anche vero che i due nuovi organismi in definitiva saranno in gran parte nient'altro che due doppioni. troppe essendo le interferenze derivan– ti dalle similarità delle loro funzioni, mentre essi avranno naturalmente bi– sogno di dirigenti proprii, locali pro– prii, con una completa nuova organiz– zazione che farà capo certamente per ogni ministero ad una nuova direzione generale. L'aggravio finanziario che ne deri– verà sarà naturalmente notevole e ciò proprio quando il Presidente del Con– sigllo ha appena finito di proclamare che i miglioramenti economici concessi agli \Jnpiegati dello Stato rappresen– tavano il massimo sforzo finanziario LO STATO MODERNO che lo stato poteva sopportare! E pa– zienza, se alla necessità dell'aggravio finanziario corrispondesse una utilità effettiva nel funzionamento dei nuovi organismi così creati, ma l'assurdo è che probabilmente lo sdoppiamento sa– rà utile soltanto ai nuovi dirigenti che si dovranno creare, sia presso gli uf– fici che presso i Ministeri, dirigenti ohe aumenteranno la schiera dei mal– contenti funzional'i malamente retribui– ti, e non solo non apporteranno alcuna nuova linfa vitale nell'organismo che dovrebbe essere vivi:ficato dai nuovi provvedimenti, ma lo appesantiranno inutilmente. Non sarebbe stato più opportuno de– dicare i nuovi indispensabili stanzia– menti finanziari al miglioramento, con opportuni provvedimenti, delle condi– zioni economiche dei funzionari del– l'Ispettorato ed esigere da costoro un maggior rendimento? che cosa può vie– tare ai due Ministeri di servirsi en– trambi 'Clell'a<ttuale Ispettorato, senza disorganizzarlo, e valendosene ciascun Ministero per le materie di competen– za rispettiva? Questo non è che uno dei tanti gra– vi problemi che affliggono la burocra– zia, problemi che bi,sognerà unitamen– te e presto affrontare per una soluzio– ne radicale e dei quali ci occuperemo probabilmente in un prossimo artico– lo. Ma intanto perchè disorganizzare quel poco che il fascismo non è riu– scito a disorganizzare? L',ormai deciso sdoppiamento porte– rà evidentemente questi gravi incon– venienti. Le interferenze delle mansioni di un ispettorato in quelle dell'altro saran– no continue. I rHievi, le verifiche, le ispezioni in.fatti il più delle volte sa– ranno identiche, anche se i dati rac– colti saranno utilizzati a fini diversi. Ad entrambi i nuovi ispettorati, per ci– tare solo qualche esempio, interesse– ranno le notizie relative: alla disponi– bilità di mano d'opera in determinate zone; alla specializzazione ed al trat– tamento economico dei lavoratori; agli elementi di determinati rami di pro– duzione nelle diverse provincie; a tutto quanto può riferirsi alla distribuzione di materie prime ed a nuove iniziative industriali, ecc. Vedremo quindi frequentemente, e qualche volta quotidianamente. diversi ispettori fare uguali sopraluoghi pres– so uguali enti a chiedere identici darti da riferire e da utiUzzare sia pure da diversi Ministeri! Quanto ne risulterà appesantita la macchina burocratica è più che evi• dente, e ciò proprio nel forse unico set– tore agilmente organizzato che esistes– se nel complesso burocratico italiano. Noi proponiamo, e riteniamo che si sia ancora in tempo ad evitare un gra– ve errore, di tentare un esperimento, sospendendo l'esecuzlcme del decreto luogotenenzlal~ lQ-8-194:i :n questione, 317 lasciando Immutato nella sua struttura l'attuale Ispettorato del Lavoro, del quale ciascun Ministero dovrebbe ser– virsi, naturalmente ognuno per le ma– terie di sua competenza. E quando dati ed elementi serviran– no, come spessissimo dovrà accadere, ad entrambi i due nuovi Ministeri, sa– rà un solo funzionario ad eseguire le ispezioni, sarà un solo Ufficio che do– vrà occuparsene. Se tanto insistiamo sulla questione, se ritorniamo sull'argomento già trat– tato, e purtroppo inutilmente, nel no– stro precedente seri tto è solo perchè preoccupati dell'enorme importanza c.he possono avere i compiti affidati all'I– spettorato dei Lavoro e dell'interesse che ha il paese di vedere utilmente im– piegati quei funziona,ri cui sono affi– dati compiti che nell'economia nazio– nale possono avere ripercussioni di va– sta portata. E, perchè tutti se ne persuadano, ri– cordiamo che tra le mansioni affidate agli Ispettorati del Lavoro sono le se– guenti importantissime: a) vigilare sulla esatta applicazione della legge per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; b) accertare l'esecuzione delle leggi sul lavoro: don.ne e fanciu1li, riposo settimanale, lavoro notturno, igiene, ecc.; c) accertare l'applicazione delle leggi sulla previdenza: assicurazione invali– dità e vecchiaia, disoccupazione, tuber– colosi, nata'lità e nuzialità, assegni fa– miliari, nonchè l'applicazione delle nor– me suHa mutualità; d) esercitare la sorveglianza per la esecuzione delle disposizioni sulle cal– daie e ·recipienti a vapore; e) effettuare rilevazioni sta tistic.he sulla- occupazione operaia e sulla pro– duzione delle principali industrie: f) decidere in merito a ['icorsi in ma– teria di previdenza sociale; g) compiti tecnici di varia natura che vanno dal benesta·re ai progetti di costruzioni di nuovi opifici ai più svariati rilievi statistici. E' di palmare evidenza quanto siano importanti e delicati i compiti che po– tranno essere chiamati ad assolvere nel prossimo avvenire gli Uffici di cui ci siamo occupati ed abbiamo perciò vo– luto, an~ora una volta, richiamare l'at– tenzione di chi può e deve provvedere in merito, prima che venga smembrato e rovinato un organismo tanto vitale sia per l'avvenire degli enti commer– ciali ed industriali del paese, sia per la tutela relativa a tutte le provviden– ze sociali interessanti le classi lavora– trici. NIOOl,~ JtUSSO

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