Lo Stato Moderno - anno II - n.18 - 20 ottobre 1945

2M LO STATO MODERNO Ma l'epurazione politicamente, cioè rettamente intesa, va attuata secondo questo principio essenziale: gli organi più importanti de1la pubblica amministrazione centrale o perife– rica, .Je leve principali dell'economia e dell'organizzazione so– ciale, non possono essere, una voita caduto il fascismo, affi– date agli stessi uomini che le detenevano sotto il fascismo; ciò per criterio di fiducia politica con presunzione assoluta, com– pletamente prescindendo sia dall"opera da ciascuno svolta durante il ventennio, sia dalla capacità tecnica, sia dalle ri– poste intenzioni. Il nuovo stato antifascista non può fidarsi di strumenti che già docilmente hanno funzionato per lo stato fascista. Secondo questo criterio è evidente che l'epurazione si al– larga e si restringe insieme; si allarga a tutte intere le maggiori categorie, che sono anche le più delicate, dell'organizzazione amministrativa ed economico-sociale; si restringe perchè ne rimangono fuori le piccole ruote della grande macchina, cioè i portalettere, i cantonieri, gli uscieri, i quali, ignoranti, de– boli, affamati, furono sostanzialmente sfruttati dal fascismo anche se volle farne gallonati gerarchetti, e oggi sono troppo spesso i facilmente colpiti dall'epurazione, specie quando si vuole far dimenticare con la severità contro i meno respon– sabili certa pericolosa indulgenza nei confronti dei maggiori compartecipi delle malefatte fasciste. Sempre da un punto di vista politico, cioè dall'unico punto di vista da cui l'epurazione deve essere considerata, essa an– drebbe perseguita con una latitudine molto maggiore e con scrupolosa ed intransigente severità solo in alcuni campi, e cioè: la scuola, l'amministrazione degli interni e la polizia, la magistratura, le forze armate. Le ragioni sono evidenti e connesse alla delicatezza ed importanza de1le funzioni as– solte da siffatte categorie di persone. Non è immorale soltanto che il professore già propagandi– sta fascista continui ad insegnare, ma è impolitico, perchè il disagio morale dei suoi discepoli genera una vera e propria impossibilità _di educazione e perché se egli fu propagandi– sta per convinzione o per interesse, risulta inadeguato alla funzione dell'ipsegnamento per la ingenuità e l'ignoranza o per la mancanza di scrupoli così dimostrate. Lo stesso rigore è necessario per la magistratura, per le prefetture, per le questure. Che le importanti e delicate pra– tiche che passano per le mani dei funzionari degli interni siano ora trattate da funzionari che furono comunque par– tecipi delle malefatte del fascismo, è evidentemente inam– missibile; che invece misurazioni catastali o registrazioni di contabilità postali continuino ad essere compiute anche da impiegati che, per ingenuità o per vanità o per interesse, ve– stirono a tutto spiano la camicia nera, purchè non ·siano da rimproverare loro illeciti arricchimenti o storture di carriera o reati, è assolutamente indifferente, secondo un retto giudi– zio politico in argomento. Che sia squadrista, a meno che non abbia commesso delitti, il comandante di una nave mer– cantile non importa: non cambiano le regole nautiche e le norme del codice della marina mercantile. Se squadrista è anche oggi il commissario di P. S. in un comune paese, sono invece di riflesso evidenti le conseguenze di disagio e di pericolo per l'ordine pubblico e per la sicurezza delle istitu– zioni democratiche. Quanto all'epurazione attuale delle scuole, che peraltro no.o si sta facendo quasi affatto, non s'i dica che si tratta di salvare valori di cultura e competenze e possibilità di fun– zionamento delle scuole perchè la mortificazione che deriva alle energie spirituali dei giovani dalla sconcia collusione col passato è superiore al danno che potrebbe derivare dalla sop– pressione di qualche cattedra o di qualche scuola. S'intende che, sempre secondo un'impostazione politic1 della epurazione, sono assurde e nocive le thloori sanziollJ anche previste per egli epurati, le quali influiscono soltanto sulla carriera degli sfiduciati che attendono soltanto il matu. rarsi dello stiP,endio. Nel campo economico-sociale poi l'epurazione è sacrosanta in quanto miri a distruggere le leve economiche del fascismo; cioè ad eliminare i titolari dei gangli vitali dell'industria pa. rassitaria, monopolistica, autarchica e dell'agricoltura latifon– distica. Portata su scala più vasta, questa epurazione diventa un assurdo politico perchè finisce col rendere impossibile la vita a vaste categorie della collettività, e perchè con il far. marsi di notevoli masse di disperati, disposti a qualsiasi av– ventura, la democrazia viene a trovarsi in una situazione estremamente pericolosa. Da quando si è detto mi pare risulti chiaro che per l'epu. razione, politicamente intesa, si sarebbe dovuto procedere per categorie definitive, rapidamente, mediante organismi snelli e precludendo valutazioni caso per caso. Attualmente la situazione mi pare sia pregiudicata. Ben poco si è fatto del necessario, parecchio si è fatto che è er– rato. Troppa gente è in ansia, pochi fra i veramente respon. sabili sono stati eliminati; le strutture dello stato sono tut– tora in mano di uomini che, magari inconsapevolmente, rap– presentano il vecchio stato e tradizionali mentalità e un gran– de continuo rischio di naufragare in un mortifero compro– messo con gli interessi e le istituzioni del passato fascista e prefascista. A me pare che oggi ci si dovrebbe armare di coraggio e prendere adeguate risoluzioni: o dichiarare che gran parte della strada fin' oggi fatta è sbagliata, che i criteri sono da cambiare, piaccia o non piaccia a tanti esaltati che si riem– piono la bocca di frasi demagogiche; oppure accettare le gravi conseguenze che certo deriveranno da questo complesso problema non risolto e influiranno in modo nefasto sulla vita italiana in avvenire. Io ritengo che bisogna prendere al più presto risoluzioni politiche e attuarle nel tempo più breve, altrimenti non è forse lontano il giorno in cui il Paese con uno sbadiglio d'insoffe. renza e stanchezza inghiottirà epurandi ed epuratori. Non è mai troppo presto per chiudere la frattura che si e creata in seno al popolo italiano, tra accusanti ed accusati, e ciò non già per accomodante benevolenza verso i fascisti, bensì per necessità storica e politica, che è nefasta una con– trapposizione, che duri a lungo e si attui su troppo vasta scala, da una parte all'altra del popolo. E va?ga infine una considerazione che certo meriterebbe più lungo discorso: il problema dell'eliminazione del fascismo, attraverso l'epurazione o altrimenti, non è in sostanza che il problema stesso del rinnovamento della classe dirigente ita· liana. O una nuova classe dirigente si è formata, come io credo, malgrado il fascismo e contro il fascismo, ed essa avrà ineluttabi!mente la capacità di affermarsi democraticamente. di prendere in pugno il destino del Paese. O tale classe non si è formata ancora e bisogna in tal caso rassegnarsi a va– lersi degli uomini che si hanno, come è avvenuto in Italia più volte nei secol'i scorsi, come è avvenuto in Francia in relazione ai vari rivolgimenti istituzionali del secolo XIX. Da questo punto di vista l'opera della Consulta Nazionale come primo sintomo, le elezioni per la Costituente come migliore prova, ci consentiranno forse fra non molto di esprimere un giudizio fondato sull'esperienza. MICHELE CIFARELLI

RkJQdWJsaXNoZXIy