Lo Stato Moderno - anno II - n.18 - 20 ottobre 1945

,ooo11amento per un anno: L. ,eo a,uano - rOTo Buona parte, N, ,e conto cor.-enta postata Esce iJ 5 e il 20 di ogni mese LO .STATO MODER CRlTlCA POLlTlCA ECONOMICA E ~OC /A.LE Anno H · . 18 20 OTI'OBRE 194.5 Una copia L. 15 SOMMARIO MARIO PAGGI: Commento al/li Consulta . ANTONIO ZANOTTI: Il significato di una mo- ziorie . . . . . GIULIANO PISCHEL: Limiti del referendum. . ~t!CHELE CIFARELLI: Note sull'epurazione LIBERO LENTI: Il cC1mbiodella moneta . VJTTOR: Gli operai e il P. d' A. GIUSEPPE LANZARONE: La democrcitizzllzio- 11e del credito L. L.: Liquidazione straordinarill G. B.: L' I talill di don Ciccio? STEFANO BOTTARI: L' « errore storico » di PC1rri G. B.: Vedll Lei... . . . . FEDERICOFEDERICI: /J"l processo di Riom al processo Pétain: 5 • "L" crisi di Vichy . pag. 249 » 251 252 » 253 » 255 256 » 257 258 » 259 260 260 » 261 VITTOR: Come le seppelliamo? SALVATORE CHERUBINO: Problemi dell" scuola . UMBERTO SEGRE: Il mito dell'uomo q1111- lunque GIULIO BERGMANN: Luci e ombr<' della Rus– sia sovietica LUISA BALDACCI: Lll clon,w nella società ,l'oggi OPINIONI: Lll guerra è per domallii' Sistemi elettorali e stabilità di governo Pro/etll o ... pessimista . IlASSEGNA DELLA STAMPA . DIARIO DELLA QUINDICINA pag. 262 » 263 264 265 » 267 268 269 269 » 270 » 271 COMMENTO ALLA CONSULTA Montecitorio è stata riconsacrata alla democrazia; e quel che più conta è stata riconsacrata bene, senza iattame gladiatorie e senza isterismi di eloquenza. I vecchi davano all'aula un certo volto solenne e paca– to, i giovani una nervosa irrequietudine volta all'av– venire. Veramente un simbolo dell'opera che ci at– tende: rintracciare tra le macerie e le rovine i resti di una vecchia Italia che ci assicurino la continuità dell'opera, e su essi con paziente fatica costruire e creare le cose nuove, gli istituti nuovi, le coscienze nuove. I temi offerti dalla situazione ai gruppi di oppo– sizione e alla coalizione governativa erano i seguenti: ai primi toccava dimostrare la illegittimità •politica e giuridica del governo o, per lo meno, sostenere e dimostrare le possibilità e l'utilità e il senso di un suo mutamento; il secondo doveva provare che la coalizione non è semplicemente un centro statico di forze che coUidendo si elidono, ma un motore dina– mico di energie che hanno trovato il punto di fusio– ne. Diciamo subito che il compito delle opposizioni è fallito, e quello del blocco governativo non è parso totalmente adempiuto, sì da far scomparire qualche inquietudine e dubbio. Sul problema della legittimità del governo di Co– mitato di Liberazione Nazionale, il gruppo delle op– posizioni si è scisso, e mentre l'uno - quello del par– tito democratico italiano - ha insistito su questo tema, senza per altro riuscire ad una dimostrazione di qualsivoglia natura, l'altro - facente capo alla concentrazione liberale-democratica - ha preferito senz'altro riconoscere che in sede storica non è pos– sibile dubbio alcuno sulla legittimità dell'attuale go– verno, manifestando il suo carattere oppositorio in generiche e deboli critiche di dettaglio. Ma è chiaro che questo non era che il vestibolo per una opposizione veramente efficace, perchè un governo può essere illegittimo e tuttavia necessario qualora la sua esistenza e la sua composizione siano ferreamente determinati da obiettivi e insuperabili motivi di ordine politico; ufficio dunque dei gruppi oppositori era quello di rendere manifesto come e da chi potrebbe essere oggi efficacemente e utilmen– te sostituita l'attuale compagine governativa. Que– st'obbligo è stato totalmente mancato. Nessuno ha saputo indicare quali forze politiche possono oggi assumersi la gravosa fatica di una eventuale succes– sione del potere. Questa constatazione deve essere sottolineata con forza e con energia perchè qui, al– meno dal punto di vista psicologico - ed è molto, forse tutto - sta una delle chiavi essenziali per la distensione e la pacificazione degli italiani. Se, da uno dei più liberi dibattiti che la storia parlamentare d'Italia ricordi, è uscita la prova solenne e irrefra– gabile - per bocca stessa di opposizioni energiche attive e non repugnanti dall'attacco a fondo - che oggi nel nostro paese non è· possibile una direzione governativa sostanzialmente difforme dall'attuale, non resta che credere in essa, collaborare con essa, operare al suo rafforzamento, che è insieme raffor-

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