Il Socialismo - Anno II - n. 8 - 25 giugno 1903

118 IL SOCIAJ.ISMO do,·e gli interessi locali, se legittimi, troveranno il loro naturale difensore nel deputato, che, sebbene eletto da tre Collegi, sarà però sempre nominalmente il rapprc• scntante di uno di essi. Relativamente all'obbiezione che le elezioni 1>ossono essere scrupolosamente verificate soltanto col sistema uninominale, ripeterò con l'on. Amari I che la stati– stica dimostra esservi dei deputati rurali eletti con 500 voti, mentre 2000 ne occorrono ad un deputato urbano, e si chiede l'Amari: « 2000 valgono 500? un voto dei Collegi rurali equivale a quattro dei Collegi urbani, di guisa che il voto di un contadino vale quanto il voto di quattro cittadini, i quali ordinariamente sono più intelligenti del contadino, appunto perchè nelle città esiste una coltura maggiore di quanta se ne trovi nella campagna: » e relativamente alla osservazione dei fau• tori dello scrutinio di lista, che questo sistema è l'ot– timo dal punto di vista del metodo cli votazione, ripe• terò con l'on. Panattoni che, nei Collegi vasti, l'elettore vota in modo ingiustamente diverso, c1ui per due. al– trove per tre, in altri collegi per quattro candidati; arbitraria distribuzione che cl;\ modo « ad un elettore, a fronte di un altro, cli disporre di un numero mag– giore di suffragi e crea la possibile prevalenza di una regione sull'altra; frange l'idea del suffragio, che è ap1>unto il diritto cli tutti i cittadini a prendere un'eguale parte nei destini della patria». 2 Al primo inconve– niente pone rimedio la circoscrizione composta cli tre Collegi aventi in media un ugual numero non soltanto cli abit:rnti, ma ben anco di elettori; al secondo prov– vede l'cguaglianz.'"\. in cui sarebbero tutti i Collegi, per cui OJ.:ni elettore ha diritto cli assegnare due voti: che se giusto è attribuire il diritto di più voti a date persone, esso diritto deve avere la sua base non sul mero caso d'essere nato in un Collegio 1>opoloso, ma sulla capacità maggiore dei singoli elettori, i quali pos– sono essere iscritti indifferentemente in una o in altra ser.ione. 3 Si potrà osservare che i dipartimenti, eguali non per estensione territoriale, ma per densità di po– polazione e insieme del numero degli elettori iscritti, non impediranno la sperequazione oggi lamentata: la Lombardia avrà un numero di rappresentanti maggiore della Sardegna. i\la non bisogna dimenticare che quella sperequazione sarebbe una conseguenza naturale di con– dizioni naturali: la magg"iore densità di popolazione (e quindi cli interessi morali e materiali), reclama neces– sariamente un adeguato maggior numero di deputati; una plaga, anche se territorialmente meno estesa, può e deve avere maggiore numero cli rappresentanti, i quali rappresentano i cittadini e non il territorio. Un altro vantaggio della circoscrizione da mc pro– posta sarebbe l'ostacolata possibilità della corruzione, contro la quale a nulla valgono e leggi e pene e pub– blico biasimo. La corruzione è assai pH.1facile in un collegio ristretto, che non con lo scrutinio cli lista; l'on. Santini 4 osservava infatti che « la Camera e la Magistratura hanno colpito pili atti di corru1.ione du– rante l'applicazione ciel collegio uninominale, che du– rante l'applicazione dello scrutinio della lista, ìlt cosi che, aggiungeva I' on. Pugliese, 5 « qualunque possa essere la corruzione, sia d' innuenza che di danaro, sia di banchieri, di grandi elettori o ciel Governo, una cosa pare sicura, ed è c1uesta: che per inHuenza o per danaro è pili facile corrompere e tenere in servaggio un piccolo che un grande collegio; anzi la possibilit:ì ' Atti id., tor. 3 1 gcnunio 1882. 2 l'AN\'11'0/\I, Alli ù/. tor. 30 IIUI.N:0 1880. J ))e\ \'Oto plurimo !Ki.~:uosulla cffclti\':l c:ip:i.cità i111cllettu:1lc degli elettori mi occupo nello studio cit:llo sul S11jfro~rio u11izur- sulr, ur. Mil:rno 1902. · 4 Alli tu., tor. 23 :tprilc 1891. 5 Id., tor. 21 nprile 1891. della corruzione è in ragione diretta della piccolezz,1 elci collegi, in ragione inversa della loro ampiezza. >~ Preferibile è dunque lo scrutinio di lista, ma non alla vecchia maniera, giacchè la statistica I dimostra che la corruzione può essere non meno grande nei collegi per provincia, se tutti e quattro o cinque i candidati d'un partito uniscono le loro forze cd il loro denaro, allo scopo cli corrompere non pili mille elettori per ciascheduno, ma quattro o cinque mila tutt' insieme. Ridotti a due i candidati cd a tre gli eletti della mag– gioran7.a, la corruzione non è più cosi facile ad essere consumata, sia per l'estcnzionc ciel dipartimento, sia pel freno imposto dal voto limitato; ma essa si potrà sempre in misura più o meno larga consumare, sino a che non soltanto la maggiore educazione politica ciel popolo, ma anche certe altre importanti riforme legi– slative - come la votazione meccanica, le sanzioni 1:>e– nali non fittizie, ccc. - sapranno impedirlo nel miglior modo. La facilit..-\della corruttela è ad ogni modo maggiore nel collegio uninominnle, mentre è proprio dello scru– tinio cli lista se dobbiamo lamentare l'indebita grande innuenza ciel Governo nelle ele1.ioni. Il Lampertico, ricordato dal Brunialti, 2 ebbe a dire in Senato che « con le elezioni a scrutinio cli list..'l, prevalendo alle in– Hucnze sparse e particolari le collettive e disciplinate, si farebbe fra queste sentire fortemente - il che ebl:>e a notare lo stesso conte Di Cavour - l'azione ciel Go– verno, siccome quella che è organizzata su tutto il territorio dello Stato. » Ciò fu dimostrato specialmente dagli on. Coclronchi, Fortunato e Toscanelli; e l'ono– revole Panattoni 3 asseriva che tale sistema « schiu– dendo più largo campo d'azione alle inHuenze dell'alto sui grandi centri, pure in Italia darebbe modo al Go– verno di inaugurare il sistema delle candidature uffi– ciali. Forte cli una moltitudine cli interessi nei grandi centri, con la massa dei suoi agenti, esso impererà sulle urne, soffocando con la tirannia ciel numero la libera manifestazione delle campagne. La parola d'or– dine del potere ecciterà o deprimerà a suo libito la volontà elettorale; » il ministro cieli' interno col mezzo dei prefetti, potrà ridurre in sue mani la direzione cli tutta la lotta elettorale. 4 ila tutto ciò si può ripetere anche pel collegio uninominale: anche quivi l' inge– renza governativa si esplica in tutta la sua degenerante prepotenza, sebbene abbia d'uopo di maggiori cautele; così che di entrambi gli usati sistemi si può dire con l'on. Tittoni, s che hanno prodotto un disordine poli– tico e un J>Crvertimento morale. Lamentele alle quali non potrà dar luogo il sistema cli cui tratto, perchè i dipartimenti, indipendenti dalle circoscrizioni ammini– strative, possono essere soggetti in parte ad una pre– fettura, in parte ad un'altra, ciò che costituirà un ostacolo grave al maneggio degli uniciali governativi; inoltre perchè sarà assai meglio clefinit3. la volontà dei partiti e però fortificata l'opinione pubblica, che sor– gerebbe contro la minaccia e l'insidia del diritto. 1 ZANAKnt:1.1.1, Ne/a:. tit. p:i.g. 127 e !Or. 21 giugno 1881. 2 Commmlo tit., J>.'lg. 1 72-3. 3 Alti, tee., lor. 30 mnrio 1881. .. t:t!AkN,.:RI, Alti t!l'I Sru.,to dd Rrc110, lor. 29 aprile 1881. 5 Alti t/11/0 Camrra t!ti /Jtpututi, tor. 21 nprile 1891. Gino Trespioli. (Li111tùm,1}

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