Il Socialismo - Anno II - n. 8 - 25 giugno 1903

116 IL SOCIALISMO !azione della nazione. Quest'ultimo caso è stato am– messo dalla citata legge del '60: il primo casn è stato contemplato nella rcl:izionc Zanardelli, ove si avverte che, in base alla media di 56 mila abitanti, i deputati nel 1882 avrebbero dovuto essere 569, aumento in tanto crescente misura per ogni decennio, che alla commis– i--ione parve inammissibile.' Il recente ccnsimcnto 2 solle,·ò la disputa circa la necessità o di aumentare il numero dei Collet,ri o di aumentare il numero degli abitnnti per ogni Collcl,{io. f\i pili pare, contro ciò che pareva nel 1882 allo Za– nardclli, più corretta la prima inno,·azionc: poichè, in forr.a di qual ragionamento si deve conservare il nu– mero, probabilmente cabalistico, cli 508 cle1>11tati? fi~so 1a\c numero, ogni decennio i Collegi dovranno essere ricomposti sulla base che si avrà clividcnclo per 508 la somma effettiva cleJ,!lielettori; il criterio non sar:'t quindi un fatto positivo, ma un 1m11abile quoziente: per con– seguenza i collegi saranno coslruzioni arbitrarie. come oggiai lo sono, costituendo, ebbe a dire 1'011. Houx. una delle ragioni principali - per dirne una sola - della mancanza di sincera e operante Yit:tlilfl.della 110- _,;trarappresenta111,.'\ nazionale. Limitare la questione allo stabilimento lii 1111 quo– ziente più ampio od all'aumento del numero dei Col– legi, panni sia contrario al 1>rincipio eminente cli far tesoro della esperienza. Poichè 1jcr legge vuolsi il rin– novamento delle circoscrizioni, non limitiamoci :1lla pedantesca applicazione della norma, ma guardiamo piuttosto se l'occasione non si presta ad una riforma pili radicale, come dalle mutate condizioni è imposta, come dnll'esperienza è suggerita. E l'esperienza pnrmi consigli: 1° - che i Collegi abbiano una popolositfl. grande e una elevata ed uniforme media di elettori: 2:, - che lo scrutinio sia di lista, pur essendo nominali i Collegi; 3• - che la minoranza abbia la sua rapprcscn– taiw.a. La tri1>lice riforma è \'isibile nella seguente dispo– sizione che mi riservo di discutere: La nazione si divide in 396 Collegi politici, for• manti 132 Dipartimenti, ognuno dei quali avente una popolazione media cli 250 mila abitanti e una media di elettori data dal quo7.iente del numero totale dei,!li iscritti diviso pel numero dei Collegi ; ogni collegio sarà rappresentato da un deputato, ma la ele7,io11e sar:1 fatta da tre Collegi simultaneamente, ossia per dipar– timento; sulle schede gli elettori scriveranno due nomi e riusciranno eletti i tre cnndiclati che ottennero maggior numero cli voti. 11 quarto fra i carididati che avrà ot– tenuto comples...,ivarncnte nei tre Collegi di cui i-.i com– pone il Dipartimento un numero di voti maggiore dopo gli eletti, ma non inferiore, per esempio, al sesto piu uno dei votanti, sarà rappresentante della minor:1111a. Vengo all'ntto pratico: l'attuale popolazione (censi– mento 1901) è di 32,966,307 abitanti e la massa elet– torale (elezioni 1900) è di 2,248,509 elettori; i Dipar– timenti a 250 mila abitanti sarebbero quindi 132, rap– presentanti 396 Collegi aventi altrettanti deputati della maggioranza; il quoziente degli elettori iscritti per og-ni Dipartimento sarebbe quindi cli 17,034 e per o~ni Col– legio cli 5678 elettori. Accettando l'art. 74 dell'attuale legge si potrebbero dichiarare eletti nella ma~gioranza i tre candidati che abbiano raccolto il sesto piit uno del numero totale degli elettori iscritti nelle liste del 1 Il numero di popol:u:ione fi'i!-.."\lO :t 56 mil:t, • con l'nggiunt:t di """ qunlorn dall:t divisione resti un residuo superiore alli\ mc1?t di questa cifro, cioè :1. 28 miln. • ,. 11cen~imcnto ciel 1901 dà un:t popolazione di 32,966,307 nbitnnti, sicchè il nuovo quoziente per Collegio :i.scende :i. 64,824 :i.bitnnti; se si mantenesse fisS!l b. cifr:t di 56 mila il numero dei Collegi aumenterebbe a 690. dipartimento. e cioè almeno \'Oli 2830; sarebbe rappre• sentante della minoranza il candidato che abbia raccolto non meno di 947 vOli, ossia un voto pili del sesto degli elettori ii;critti in ogni Collegio. Nei ballottaggi poi si procederebbe come per la prima votazione, se nessuno dei deputati della 111aggioran1.a avesse ottenuto il mi• nimo dei suffragi, e cioè si ripeterebbe la votazione deponendosi da o~ni elettore una scheda con due soli nomi; se fosse nella prima votazione riuscito un solo candidato, i tre Collegi dovrebbero ripetere la votazione con schede a due nomi, includendovi anche il nome del candidalo della minoranza che ebbe a raccogliere il maggior numero di suffragi; se gli eletti fossero due, nell'ele1.ione di .ballottaggio si voterebbe da tutti e tre i Collegi per un nome solo, riuscendo sempre della mi– nora111.a il candidato che nei tre Collegi raggiunse il maggior numero di voti: ma anche nella seconda vo– tazione nessun candidato dovrebbe ottener meno di 947 voti. Nel caso cli esito negativo anche nella vota– zione di ballott.'\ggio, a norma del vigente art. So, sa• rebbe da promulgarsi uno speciale decreto di convoca• zione del dip::1rtimento. Il deputato eletto sa,cbbe dunque rappresentante di 250 mila abitanti in media, ossia cli oltre 17 mila elet– tori ; ogni dipartimento potrebbe poi avere un quarto rappresentante nel deputato della minor:rnza. Dunque: 396 deputati della magg-ioran1.a, pili u11 massimo di 132 deputati della 111i11oran1.a, numero que~to che po• trebbe non es.~ere raggiunto e però ad ogni elezione il numero del membri dell' ASHcmblea potrebbe mutare: totale massimo dei deputati, secondo l'ultimo censi– mento, 528. Nel dimostrare che le basi di questa nuova proposta sono un ragionamento logico, l'utilità morale ciel paese, il criterio della popolosità corretto e migliorato dal cri• terio del numero deg-li elettori, - si dimostra anche che è tempo cli mutar rotta e non di volere che la legge ballon7.oli eternamente fra lo scrutinio di lista alla vec– chia maniera cd il collegio uninominale. Eletti da u11forte numero di elettori. rappresentanti di un numero grande di cittadini, i deputati, eletti come propongo, sn.ranno i migliori cittadini, pcrchè più CO• nosciuti, 1>iùattivi. pili stimati; ciò che in molti Col• legi è ostacolato dal sistema uninominale. Per questo rispetto ,10 scrutinio di lista non dà risultati migliori : chè « se non ha mandato elementi migliori, non ne ha mandati neppure elci peggiori - perchè son rito'rnati nel 1882 quasi tutti i deputati che gi!\ prima facevano parte della Camera - c. tenendo conto delle rinuncie, delle nomine a !-:Cn.'\lori e di altri fatti consimili, si può dire che vi ritornarono anche oggi quasi gli stessi ele• menti '». Buoni o cattivi che essi sieno, gli effetti dei due sistemi sono identici. perchè il Collegio a scrutinio « si compone riunendo materialmenle insieme due o pili antichi collegi uninominali, i quali continuarono in veste di Collegio plurinominale a funzionare come Collegio uninominale 2 ». Ciò che non potrebbe lamentarsi se il sistema adottato fosse quello dei dipartimenti, perchC diversa affatto e 11011 fittizia od apparente ne i--arebbe la costitu1.ione, che per contrario poggia su criteri me– tafisici 3 tanto nel sistema a scrutinio di lista quanto a collegio uninominale. I candidati, quasi certamente, col sistema a dipar– timento di Collegi plurinominali, saranno gli uomini più eletti per ingegno, coltura ccl influerw.a, mentre il Col• legio uninominale è troppo favorc,·ole alla preminenza cli uomini nulli, di solito ignoti fuori dall'angusto cer– chio del capoluogo del Collegio. Nè reggerà l'obbie- '~A:--n:..1, negli .liii ridia Ctzmtra, 1oniatn 23 :1prilc 1891. 2 l'l !GI.IE "E, id., Z nprile 1891. l ~l1u:s1, I.a riJQrma positiva t!d Par/11111t11lo, 11 1 6°, p.'\g. 46o. l{omn, 1900.

RkJQdWJsaXNoZXIy