Il Socialismo - Anno II - n. 8 - 25 giugno 1903

IL SOCIALISMO Il5 In questa forma si rjnnuova la santa alleanz;i del '+8. M:t s:tr!t vinta questa, come fu vinta quelh dell'inesorabile progresso della civilt,ì ! Intanto, il sangue dei fratelli russi non sar.ì sparso invano. Esso feconda il seme della emanciprzione prole– t:'tria in tutto il mondo civile. Nel 18+8 la gente slava fu il gelo che distrusse i fiori della primavera di libert/t. Ora la gente slava aduna la tempesta che romper/i il ghiaccio della rea– zione, e lascierà dietro a sè 1:-t nuova e felice prima– vera dei popoli ! Karl Kautsky. PROBLEMI SOCIALI PERUNA NUOVA CIRCOSCRIZIONE dei collegi politici. "' Il Gabba ebbe a sostenere che l'obbligatorietà del voto si impone, come quella che può costituire un ri– medio efficace contro alcuni dei troppi mali c'he infe– stano la esistenza dell'Asse111blea elettiva; l'on. Mazza sostiene in Parlamento l'urgenza dello stabilimento di un'equa indennità ai deputati, per impedire i gravi in– convenienti derivanti dalla gratuità del mandato; l'ono– revole Giolitti ripensa ad alcuni ritocchi alla legge elet– torale potitica ... ma nessuno dei nostri uomini di Stato e dei nostri scienziati giuristi à anco.ra discussa la ne– cessitc.'l di una circoscrizione collegiale, ci)e mantenga i benefici del collegio uninominale e insieme dello scru– tinio cli lista, rifiutandone od ostacolandone i mali e gli inconvenienti nel miglior modo possibile, mercè un'altra importantissima riforma: quella della rappresentanza della minoranza. A base della circoscrizione elettorale dev'esser presa la popolazione? oppure il numero degli elettori? o non sarebbe meglio prendere come base le condi– ;doni del traffico, la fertilità ciel territorio, la ricchezza fondiaria, ecc.? Quest'ultima è universalmente osteg– giata, tranne che in Inghilterra e in pochi altri paesi, perchè, giustamente, il censo non è un criterio equo i la relazione Zanarclelli I risponde che la ripartizione a norma della popolosità è oramai tradizionale in Italia 2 e da quasi tutte le Costituzioni moderne accolta. li cosidetto fondamento storico, che in Inghilterra produsse i proverbiali borghi fracidi, conscntJ che fino alla riforma del 1832 fossero rappresentate le croste di un muro superstite, di cui Russel parlava, e non avesse un solo deputato la città di Manchester. Occorre infatti, con– tinua lo Zanardelli, un certo sforzo a concepire che i membri di una Camera elettiva rappresentino qualche altra cosa che quei cittadini che li eleggono e cli cui son chiamati rappresentanti; e clacchè appunto rappre– sentano questi cittadini, ne discende per necessaria con– seguenza che non v'abbia ad essere disuguaglianza * I risult.'.llidel censimenlo porler.'.lnno uno spost.'.lmento nei collegi polilici. E pare che il governo voglia approfitt.'.lrc dell' oc– casione per rimaneggiare le circoscrizioni elettorali, a danno del p.'.lrtitosocialista, staccando e appiccicando le parti dei collegi dove .il candidato socia.lista avesse m.'.lggioriprobabilità. lnfotti il pro– getto di legge or ora prescnt:i.to rimette !li gOverno la focolt:Ldi St.'.lbilircle nuove circoscrizioni elettorali per decrdo reale! Per questo crediamo utile lo studio di tale questione- d.'.lp:i.rte M- ~~~ 1 Sul Progello di legge e/et/orale p,,,Jitica, pag. 140, Rom!!.1882. 2 E' infatti accolt'\ <kdleCostituzioni del 1815, ciel 'zo, del '48, d:-illo St:i.tuto pontificio del '48, dalla Costituzione della Repub– hiica roma.n:t del ' 4 9. nell'entità dei vari gruppi dei medesimi che li devono avere ad interpreti; e però ben a ragione .il BUckle: « il principio della rapprescntan1.a personale è la grande dottrina politica dei tempi moderni, che, fra le altre doti, à pur quella della semplicità. » In Francia la Costituzione 14 settembre li9I sta– bilì che fra gli 83 dipartimenti fossero ripartiti i 745 deputati; ogni dipartimento (tranne Parigi, uno solo), aveva tre rappresentanti, totale 247; la popolazione· es– sendo divisa in 249 reparti, era rappresentata da al~ trettanti deputati; e gli altri 249 erano eletti da 249 di– partimenti in cui, per rispetto al pagamento cieli' imposta diretta, era divisa la nazione. A tale 111etodo 1 nel 1793, subentrò quello avente a base la popolosità 1 e dal con– fronto immediatamente si ebbe a constatare la mag– giore praticità di quest'ultimo sistema. Se l'Inghilterra à adottato il criterio della proprietà come base del– l'elettorato1 fu per le speciali condizioni in cui essa si trova dal punto di vista della ricchezza, della distri– buzione della medesima, delle condizioni storiche e in– tellettuali e morali deWaristocrazia, emulatrice - di– cono gli storici - del patriziato romano; malgrado tutto, però, anche in Inghilterra diventa sempre pili po– polare la proposta riforma della circoscrizione a base della popolazione, tanto che essa, non è molto, fu dalla Camera respinta 1 per soli 12 voti di maggioranza. Bene operò dunque il patrio l~gislatore imitando quello di Francia; ma l'esperienza dimostra che il prin– cipio fu male applicato. La prima incongruenza è data dalla esiguità del numero degli elettori, ossia dalle enormi limitazioni al diritto di voto, per cui è neces– saria l'applicazione del suffragio universale; altro er– rore fu ·quello cli stabilire la media degli abitanti per ogni circoscrizione politica, senza tenere calcolo nel contempo di una media di elettori il pii.1possibilmente uniforme per ogni collegio: sicchè vi àrino collegi a 1 ooo elettori ed anche meno e col l~gi a 5000 elettori ed anche pili. Del suffragio universale dissi altrove 2; della errata costruzione dei collegi dico nel presente studio. L'art. 46 dell'attuale legge stabilisce che « il ri– parto del numero dei deputati per ogni provincia e la corrispondente circoscrizione dei collegi devono essere riveduti per legge nella prima sessione che succede alla pubblicazione del decennale censimento ufliciale della popolazione del Regno. 11 riparto è fatto in pro1)orzione della popolazione delle provincie e dei collegi, accer– tata col censimento medesimo. » Dunque é .sempre pos– sibile modificare la circoscrizione: infatti l'art. 62 della legge 17 dicembre 1860 fissava a 443 i deputati, gli art. 45 e 46 della vigente legge la •fissano a 508; inoltre: la legge 2 aprile 1860 stabiliva un deputato ogni 30 mila abitanti, 3 la legge del 1882 ogni 56 mila. Anche al– trove• la rinnovazione della circoscrizione elettorale è al beneplacito della Camera, la quale può tanto man– tenere fisso il numero dei Collegi ed ampliare la po– polosità dei medesimi, quanto modificare il numero dei Collegi a seconda che aumenti o diminuisca la popo~ 1 Il Le"i in un suo discorso letto :tll'Associ!lzione Brit:i.nnic :i. (settembre 1865) dimostrava. che l'elettorato a b:tsc dc\l3 popoh– zionc a.vrebbe d:tto in Inghilterra., ogni 100 voti, 4 voti :i.Ilec'assi superiori, 32 3\Je medie, 64 .'.lliC classi inferiori, mentre prendendo :t base I:\ somma delle lasse pag.'.lte dai cill3dini: 83 voti :ipp:'lr• tengono :tlle prime, 13 :i.Ile seconde, 4 !1.llC• terze. QuCst.'.lla ra– gione precipua per cui la C.'.lmcrainglese fu e sa.r:\per lungo temi;o ostile a.Ila riforma. 2 Il suffragio universale e il suo limite logico mi volo piu. rimo. i\lilano 1902. 3 Anteriormente il numero degli a.bitanti per Collegio era di 24 mil:t. • Per es., in Fr!'!.ncia: la. Costituzione 24 giugno 1 793 accor• dava un deput:i.to ogni 40 mila. .'.lbit:mti,quel\.'.ldel 14 gennaio 1852 ogni 35 mii:\, b. legge 15 settembre 1870 ogni 50 mila, quella del 16 giugno 1885 ogni 60 mila: "cdi P0UDR.\ et P1ERRt:, 7i'allato di /Jiriffo parla1111.wt11re, l[, 1°.

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