Il Socialismo - Anno I - n. 4 - 10 aprile 1902

54 IL SOCIALISMO Del resto, anche noi, in estate, \·ediamo sulla spiaggia del mare certe forme cui non facciamo gran caso; mentre, in inverno, quando piove, ogni bella donnina ha dietro cli sè chi sta a speculare sulle pozze della strada, spe– rando di vedere rial,:ato qualche centimetro più cli gon– nella .. Alphonse l{arr diceva che il pudore delle donne non è se non il timore di non sembrare abbastanza belle; ma al terribile umorist.:, acca.deva spesso, nel suo disprezzo per il sesso gentile, di non dire che delle freddure. Cosi come è oggi, il pudore è l'innesto artificiale e degenerati,·o di una menzogna convenzionale sopra un tronco fisiologico e psicologico naturale. Gli studi di Spencer, cli Ribot, di Lombroso e Fer– rero, del Viazzi, del Colin-Scott, e quelli recentissimi cieli' Havelock Ellis, hanno stabilito che il pudore ani– male, cioè quello vero, è il prodotto spomaneo del conflino fra l'attitudine aggressi\'a del maschio, e l'at– titudine difensiva della femmina, come di quella che non è disposta se non periodicamente all'amplesso, i:-econdo le leggi di natura, cui gli animali son restati fedeli. Per questo Spinoza ha detto che quel che distingue l'uomo (c.. la donna} dagli animali, è ch'esso beve oltre il bisogno, e fa all'amore in tutte le stagioni. L'innesto artificiale e degcnerati,·o sul tronco natu– rale del pudore è determinato dalla posizione fatta alla donna nella società civile, per cui essa non può legit– timamente soddisfare ai suoi bisogni psicologici e fisio– logici, se non pescando un marito. Sicchè il pudore, rinnegando le sue origini naturali, e dileguando eia sè ogni profumo di sana poesia, è diventato un eccitante del maschio, un'arma per la conquista dell'uomo: come a dire, il fulmine della civetteria, la quale - manco male - è il parafulmine della \'irtù. Togliete dalle leggi, che non per niente son fatte dai maschi, tutti gli ostacoli artificiali al dispiegarsi della intelligenza e della atlività della donna, e voi re– stituirete al pudore la sua funzione naturale e tutta la delicatezza della poesia ingenua. Fme che la donna conquisti il diritto alla libera espli– cazione delle sue attitudini, fate che il proletariato vada conquii:-tando, per sè e per tutti, il diritto al lavoro ed :il prodotto integrale ciel proprio lavoro, e ,·oi avrete da un lato l'indipendenza economica e sociale della donna, fatta capace di bastare a sè stessa, col prodotto del lavoro dato al fabbisogno i-;ociale; e avrete. d'altro lato, la soluzione naturale della quistione del lavoro della donna-madre. Di fronte alla quale non pure sarà vivido e presente l'interesse sociale a salvaguardarne la salute, per la salute della specie, ma la Società si troverà nelle condizioni pili idonee a far valere questo suo interesse, inquantochè non avrà pili cli contro J' interesse con– trario e antisociale ciel capitalista ... semplicemente per– chè la società sarà il capitalista di sè stessa. i\la voi a,-retc anche la soluzione naturale della qui– stione coniugale. i\on più costretta la donna a cercare un marito purchessia, nè più irretito l'uomo dalle astuzie, dagli infingimenti e dalle dissimulazioni, nè trasecolato e disgustato dagli appalesamenti ciel poi - l'amore, come già il pudore, potrà riprendere la sua funzione natu– rale. E, sulla base dell'affinità eletti,·a, portata ad es– sere l'unica ragione delle unioni, queste avranno in sè le garanzie spontanee della continuità armoniosa e gio– conda. Questa è la soluzione sociale, riserbata all'av\'enire, nel quale, come sempre nella umana vicenda e in ogni campo della umana vita, sarà per ripetersi la istoria del vivere antico, non più con sostanza e con forme animali, ma nella sostanza e nelle forme cli un'etica superiore, la quale prenda dall'animalità quello che vi è di :-.ano, di sublime insieme e di semplice, e lo svi– luppi nel naturale rapporto con le condizioni della ci– viltà. Soluzioni individuali e sporadiche preludono cl'al– tronde a quella, che sarà il prodotto ampio e massiccio della evoluzione sociale. Ernst von \Volzogen. in un romanzo uscito cli questi giorni, 1 con le fresche illustrazioni di \\"alter Caspari, attacca di fine umorismo le sue eroine. ma dal romanzo esse escono segnate come precorritrici dell'av,·enire, in quanto vivono, libere e forti e felici. del proprio lavoro. Lo spirare della lieve aura di ridicolo sulla fierezza delle loro fronti viene un po' dall'omaggio incosciente alla ronsuetudinc tradizionale, e un po' dalla antipatia susci– tata dalla posa che per reazione alla consuetudine an– assunsero le prime femministe; le quali ora - aumen– tato il loro numero e il consentimento sociale - \'anno eliminando i loro caratteri antipatici e innaturali. Del resto il \Volzogen non vuole la fanciulla « vecchio stile». e nella dolce ì\larta ne dipinge il cader delle illusioni di amore legale e l'intristire grigio della infecondat:i. matrice; mentre d'altronde lumeggia l'a,·venire nella felicità cli Clara de Fries, divisa tra l'amore gaudioso con l'« uomo nuo,·o », come lei medico, e il fervido àmore della scienza: e poi nella maschia energia di Hildegard Haider che da sola dirige la banca ereditata dal padre: e sopratutto nella gaia sfida lanciata ai pre– giudizi eia Liii von Robicecks che, dopo aver divorziato, e dopo un periodo di vita allegra, ~i ribella alla sua parte di pupattola e, facendo valere con fortuna il suo buon gusto in un negozio di mode che ha aperto, con– quista l'indipendenza economica per sè e per il frutto de' suoi amori, e mette tutto il suo orgoglio nel « rifiu– tarsi» di riconoscere diritti o dO\·eri di paternità a questo o a quello degli antichi amanti. Ma nel cozzo contro la compagine degli atluali or– dinamenti sociali, dei :-entirnenti correnti e dei pregiu– dizi, quante vinte per una che vince! Fra la Eterna Bambola, da una parte - schiava adulata di cui la fatua crudeltà disonora la specie umana - e l'Eva Novella dall'altra parte, che procede cosciente, libera e fiera nella vita e \'erso I' ideale - è la folla delle agitate. delle irritate, delle gementi, cui non bai:-tal'anima o non basta la fibra, per romperla con la tradizione, o cui circostanze invincibili chiudon le vie della vita nuova. A questa folla fa riscontro quella elci tanti che tro– ,·arono nel matrimonio la sorgente quotidiana ciel do– lore. Accanto alle forme di delinquenza sanguinaria, in che esplode l'ira compressa ed eccitata dalla indisso– lubilità elci ,·incolo, la civiltà ha posto negli uomini. come la natura aveva posto nelle donne. le forme piil raffinate e pii.1 prudenti, onde il maleficio stilla goccia a goccia nel segreto delle pareti domestiche. Sono quei drammi oscuri e quasi sempre ignoti. che l'arte si compiacque ri\'estire di fulgide e suggestive par– venze in drammi antichi e recenti, ma che la presun– zione juris cl de jurc del Diritto Romano e, traverso il medioevo, il ctrnone del Concilio di T1·ento, sulla indissolubilitù del matrimonio, vollero soffocare sollo la cappa di piombo di una fra le più anti-umane e stolide menzogne con,·cnzionali. i\la neanche il divorzio risol\'e completamente la que– stione coniugale. 1~troppo picciola cosa di fronte alla complessità della quistione medesima, in sè e per sè e nella massa de' suoi rapporti, ond' essa è una cosa sola con la quistione sociale, e non può essere risoluta se non con la evoluzione - che è evoluzione socialista - dell'economia e della morale. 1 // 7'tr!:.() uw,. Bihl. rom:rntic:'l ili. dell'edit. R. Eck~tcin, Ber– lino, \'Ol. I, ann:lla Il.

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