Il Socialismo - Anno I - n. 4 - 10 aprile 1902

50 IL SOCIALISMO cilia soldati veneti o lombardi. Per questo i giornali parlano già di diradare queste chiamate dei riservisti, tenendo invece sotto le armi un maggior numero di soldati di leva. Questo e<laltro si penser:\, per ritar– dare il fenomeno; ma il fenomeno i.: inevit:1bik cd in-.:oeri.::ibile, pcrchè è il riAesso della nuo\'a cosi.::ienza umana; i:: il germoglio soci:1lisrn che nasce dalle stesse radici della civild borghese; come il germoglio bor– ghese nacque dalle radici della civilt;ì feudale. . .. Ed è per questo d1e le forze reazionarie saranno costrette a subire, esse stesse, una benefica C\'olu– zionc trasformati\'a, :1bb:111donandosempre pili b cieca f ìduci:1.nell 'uso della forza materiale, per aAìdarsi a strumenti pili civili nella lotta di classe, d1c i; l'anima della storia. Sci anni fa, nel numt:ro <lei I" maggio della Lolla di class,e di Milano ( 1896) io scrissi appunto un arr.icolo, che f:h.:ev:t questa previsione. Ne riporto una pane, per documentare come la dottrina positiYa del socialismo ci ren<l:t facili profeti e come siano ciechi quegli a,·,·ersarì nostri che non sanno spiegar~ queste dimostrnzioni dei richiamati se non con le Yecchie ubbie dei complotti socialisti. Chi cospira per noi è b Jatalitirstorica, per la quale come si è ,·erificata la trasformazione nei metodi della rivoluzione, cosi si verificherà - a beneficio della intera umanit:\ - nei metodi della reazione. Io scrivevo allora: « Federico Engcls lucidamente dimostrava, nella pre– f,nione allo studio ciel ~larx sulle Lolle di dassl· in Francia nel 18.jS-50, che la rivoluzione ha subìto e su– bisce continuamente nella seconda metà elci secolo xix una evoluzione trasformatrice, così nel fine come nei meni. 111\·ece ciel cambiamento superficiale della forma di Governo, essa si propone il rinnovamento radicale dell'ordinamento economico e - poichè nelle città mo– derne ci sono strade larg-he e dritte e l'artiglieria e i fucili sono a tiro rapido, onde le barricate sono mezzi ormai antidiluviani - cosi invece delle cospirazioni e rivolte politiche essa si propone ora la conquista dei pubblici poteri, valendosi delle pubbliche libertà per affrettare e disciplin: :i.re quella rivoluzione nelle coscienze dei la,·oratori di t utto il mondo - cli cui il 1• maggio è come la rivista annuale - e che è condizione neces– s.'\ria e sarà causa inevitabile della rivoluzione sociale, in questo senso scientifico e positivo di una rinnova– zione fo11dame11tale della costituzione economica e so– ciale. « Le obbiezioni mosse da taluno contro questa tat– tica del partito :;ocialista contemporaneo, partono tutte dalla supposizione che. di fronte a questa « evoluzione 1 della rivoluzione», i fini e i mezzi della resistenza bor– g-hese contro la propaganda e l'avvento del socialismo debbano invece e possano restare immutati. « lo credo al contrario che anche la reazione della classe dominante subirà e subisce di gi~ un·analoga evoluzione trasformatrice. « Contro l'antica tattica dei rivoluzionari politici, quasi tutta affidata all'uso della ,·iolenza individuale o collettiva, pili o meno improvvisa, era naturale che la reazione della classe dominante si afliclassc pure alla violenza, con le repressioni militari e giudiziarie. « Di fronte al socialismo moderno la classe domi– nante ha continuato, per abitudine, le stesse forme di bo G repressione, in Italia come altrove. ~la si è dovuta ac– corgere che cli fronte ad una tattica rivoluzionaria fon– data sulla propaganda delle idee e sulla formazione della coscienza nei lavoratori. quei mezzi violenti rie– scono non solo impotenti. ma contrari anzi agli scopi della reazione. E questa dunque cloHà necessariamente cambiare, per adattare la sua strategia alla trasformata strategia del socialismo. « A11=it11/lo J{li stessi slr11me11lidi resistc11:a - so/– da/i e giudiri - sono destinati a s/)e::::arsi o per lo meno a indebolirsi nelle mani stesse della r!asse domina11/e; percltè la 111101•0 rosrie11.:aumana renderà sempre meno i11coscie11t1: il f11rilt! nelle mani dei coscrilli e meno cieco /' asservime11l0 dell'ermeneutica legale a sostegno dei do– minanti. « Talune sentenze coraggiose di giovani magistrati italiani, anche durante l' i:u:>erversare delle leggi ec– cezionali, ne sono indice si11tomatico; come lo fu il fraternizzare cli taluni battaglioni belgi coi lavoratori. quando questi fecero lo sciopero generale per ottenere il suffragio universale. « La stessa c~itazionc dei Governi a fare una guerra in Europa è un altro indice cli questa evoluzione della reazione, che sta facendosi e che diverrà sempre pili visibile ed irresistibile. « In ciò appunto consiste quella che si chiama la fa/a/ili, storica ... ». La conclusione? . .. Ce ne sarebbero molte. J\la il lettore sapr:ì trarle per suo conto. Quella sola che mi preme di rilevare è questa: che bisogna dunque aver fiducia e costanza in quella grande forza, lcg:1le, ma irresistibile i; ri,·oluzionaria, che è la propaganda, »Ila luce del sole. Propaganda, propaganda e propaganda. Enrico Ferri. PROBLEMI SOCIALI Le leggi protettive ctel lavoro muliebre. ~I i parrebbe di mancare ad un preciso dovere se non cercassi di confutare il bellissimo articolo pubbli– catO nel primo numero di questa nuova rivista dalla dottoressa Gina I.ombroso sul lavoro della do1111n e k leggi protetti:•e. Ciò perchè io mi sono convinto, e come ginecologo e come studioso cli socio-biologia, della assoluta ed imperiosa necessità di provvedere sollecitamente alla difesa della donna e della famiglia, gravis.... imarnente minacciate non soltanto dallo sviluppo della civiltà indu– striale che trascina le donne stesse, e perfino i fanciulli, nelle terribili lotte ciel lavoro: ma anche dalla indiffe– renza. dalla rasseg-nazionc e dirci perfino dalla com– piacenza con la quale un 11umero crescente di persone, anche intelligenti e studiose assai. accettano l'estendersi mostruoso cli questo pazzo e crudele sfruttamento. Anche Gina Lombroso, benchè deplori, in molti punti cieli' interessante suo scritto, che la clonn., debba spesso lasciare il nido divenuto freddo e brullo, per– dere la sua delicata bellezza col lavoro, rimanere esclusa dalle gioie e dai doveri della maternità. accetta come fatale e necessario questo stato di cose e trova « sba– gliata e deleteria » ogni legge che protegga la donna e le impedisca il « fatale procedere verso una vita attiva e ag-itata si, ma piena di risorse e di indipen– denza, di libertà, come quella dell'uomo.» Sbagliata e deleteria pare a mc invece c1ucsta acquie– scenza, questa sanzione, quasi, del diritto elci capita-

RkJQdWJsaXNoZXIy