Il Socialismo - Anno I - n. 4 - 10 aprile 1902

56 IL SOCIALISMO 2° Avere compiuto l'età di 25 anni per parteci– pare alla elezione della Camera dei deputati. e l'etù cli 30 anni per il Senato; 3° Essere domiciliato fisso in un Comune almeno da un anno. Cn voto supplementare è attribuito all'elettore che sia proprietario di un immobile gravato da imposta ca– tastale per 48 franchi almeno. Come pure spetta un voto supplcrncmare all'elettore proprietario di una inscri– zione al gran libro ciel debito pubblico, o di una car– tella cli rendita belga alla Cassa generale di Risparmio. per almeno 1 oo franchi di rendita. E' attribuito un voto supplementare anche alrelet– tore che: 1°, ha compiuto 35 anni, 2°, è ammogliato, op– pure, l'-C vedovo, ha discendenza legittima, 3°, paga al– meno 5 franchi annui cli imposte personali. Due voti supplementari sono attribuiti all'elettore che abbia un diploma, un titolo, un certificato fra quelli contenuti nell'elenco dell'art. 47. Non si può tuttavia, nelle elezioni politiche, accu– mulare pii.1 di tre voti. Ma nelle amministrative vi sono dei proprietari che possono disporre di quattro voti. Ecco, nelle sue grandi linee, il voto plurimo. E' cosa ridicola e odiosa insieme. E' il principio della lotta di classe ufficialmente e cinicamente consacrato, eretto :i sistema: ai poveri 1 ,·oto: ai ricchi 3 ! \"i ha di più: il voto plurimo favorisce assai le cam– pagne clericali, a detrimento delle città e delle regioni industriali, nelle quali domina l'elemento liberale e so– cialista. l contadini dispongono, in generale, di due o tre voti, o pcrchè sono proprietari i della piccola casa colonica o perchè essi pagano almeno la contribuzione personale. I.a grande maggioraza degli operai, invece. abitando nei quartieri a fitto, non hanno diritto che a<l un ,·oto. Le città hanno sempre esercitato una influenza preponderante nella storia della civiltà. E' per questo che i nostri clericali vogliono schiacciarle sotto la grave mora dei suffragi plurimi delle campagne. E ci sono riusciti a meraviglia! Ecco, dai risultati ufficiali delle elezioni del 1900, il numero dei ,·oti rac– colti d:i ciascun partito: Clcric:-tli . . l.ihcr.i.li . . I)cmo-crii-ti:rni 1.i~tc i- .ob.tc Tot!llc 993,445 498.799 461,295 61,217 35,658 2.050.914 La Camera :ittuale si compone di 87 Clcric:i.li; 31 Soci:-tlist i ; 21 R: -tdic:i.li ; 12 Liher:ili; t Opcmio lìbcr!llc. Riunite pure tutte le opposizioni, i clericali conser• vano dunque :incora la maggioram:a. D'altronde il sistema plurimo si presta magnifica– mente a delle frodi che è impossibile reprimere, essendo la formazione delle liste elettorali aftldata alle ammini– strazioni comunali, che nelle campagne sono quasi tutte in mano dei clericali. E si intende perchè si presti magnificamente a delle frodi: è per l'inviluppo enorme. confusionario, delle regole e degli accertamenti da farsi per stabilire a quanti voti si abbia diritto: io non ho dato di sopra che le grandi linee. Basta entrare in particolari per perderci la testa. Un piacC\'ole aneddoto a questo proposito: un giorno Leopoldo Il, assisteva ad un banchetto dell'Eliseo. dato in suo onore dal Presidente della Repubblica francese. Tutti i ministri erano presenti. Al dessert si chiacchierava di politica. Millerand piglia la palla al bal1.o per pregare il re di spiegare il sistema elettorale ( belga. Leopoldo Il ci si mette con le migliori inten• zioni. ma quando arriva a dire delle condizioni richieste per :wer diritto a tre e a quattro voti, s'imbroglia. s'imbarazza. e s'impapera tanto e cosi bene, che finisce per dichiarare. ridendo, che non se ne ricordava pii.1. Fu un soci:ilista belga che aveva suggerito a ?\lille– r:ind l'idea cli porre al nostro bravo re la quistionc insidiosa. e tra noi se ne ride ancora! La situazione è inestricabile. ì'\on se ne può uscire che con la re,·isione della Costituzione. per il suffragio uni,·ersale. Ma per questo occorre: 1° che la Camera decida a maggioranza di voti di concedere il passaggio alla revisione della Costituzione ; 2° che alla futura costi– lllente il suffragio uni,·ersale ottenga due terzi cli voti dei deputati e senatori riuniti. Orn, i clericali sono tutti ostili alla revisione e al suffragio universale. E allora co·ne ci arriveremo noi ? \'i sono tre mezzi: l'azione legale, l'ostruzionismo. l'azione rivoluzionaria. Il Partito socialista conta di impiegarli tutti e tre, l'uno dopo l'altro. Con la nostra campagna noi siamo già riusciti a metter dalla nostra il Partito liberale, coi radicali e i democratici-cristiani, e buona parte dei liberali mode– rnti, 1 dimodochè il voto plurimo non è più considerato che come il regime elettorale cli un solo partito. Il Go– verno se ne è trovato ben fortemente indebolito. I.a proposta di revisione della Costituzione è stata portata da \'andervelde al tavolo della Presidenza della Camera. Sarà discussa dopo le vacanze di Pasqua. Se il Governo la respinge, i deputati socialisti co– mincieranno immediatamente l'ostruzionismo, di cui En• rico Ferri ci spiegava tutti i segreti nelle acclamate conferenze del novembre scorso i e frattanto si intensi– ficherà l'agitazione rivoluzionaria. In questo momento il paese è in piena febbre, e i militanti socialisti sono costretti a raffrenare le impa– zienze degli operai. Basterà la più lieve scintilla, perchè divampi l'incendio. E se l'incendio divampa, si può credere che sarà terribile. Quanto al Governo, esso dichiara che non cederà mai, dinanzi al!' insurrezione. Esso diceva la stessa cosa n el 1893 e nel 1899, e tuttavia, entrambe le volte. e5.so cedè. Ora, la sua situazione non è mai stata più cattiv a di oggi. Esso è del tutto solo nella difesa <lel- 1' ingiustizia del voto plurimo. Gli operai cattolici e i contadini medesimi lo abbandonano. 11 Governo non può neanche contare sulla guardia civica, che non è più sicura di quello che lo sia I' eserc-ito. Non gli restano che i gendarmi. E poi, esso ha dietro di sè un re che si fa vecchio, malato. che non ama le burrasche, che teme I' insur– rezione, e che sa dalla storia del suo nonno materno, Luigi Filippo, come si perdono i troni! ... Aug. Dewinne. 1 Occorre notare che queste deuominazioni • democrntici-cr-i– stinni, ,. e • liberali modcr:ui • sono specifiche del Belgio, pcrchè in ltnli:-t i dcmocrntici-cristirmi, hen dive~i da quelli, che son con– dotti da un uomo come l' :-tbate naens, sono, a fatti, se non a parole, un!l forn della reazione; e i lihr.rnli moder:-tti sono !1.ppunto i <:.otrnini!lni,cioè i renzionarii-tipo. (N. d. D.). La sit11azio11e politica i11 Olanda. Amsterdam, 3 1 matto. Per mettere i lettori di questa Rivista al corrente delle condizioni politiche e sociali dell'Olanda e dello stato attuale del movimento socialista, è indispensabile ricordare con poche parole gli avvenimenti più impor– tanti degli ultimi anni, senza la conoscenza dei quali, è difficile farsi un concetto chiaro della situazione attuale.

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