La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 25 - 17 giugno 1924

i CONTO CORRENTE POST,4.LE· STORICI\ SETTIM/\NnLE DI POLI T)Cf\ ESC.E da PIERO GOBETTI - Redazione e Amministrazione: TORINO, Via XX Settembre, 60 IL ./ 1924 L. 20 - Per un semestre L. IO . Estero L. 30 Sostenitore L. IOO- Un numero L. 0,50 MARTEDÌ qde abbooarsi r,spin~a il ~iorr,ale, a.ltrimer:,ti gli continu,remo l'invio e doro or, m,se provve<1e.rerr-o alla riscossicn, JTJit<Har,te tratta Anno III~ N. 25 - 17 Giugno 1924 Lunedì 9 gl'lgno, per ordine prefettizio, vennero asportate dal nostro ufficio tutte le copie appena stampale del N. 24. Esso perciò non è staio spedito agli abbonati nè al rivenditori. ~ O M ~ ARI O: p. g.: Noie parlamentari: La risposto delle opposizioni. - n. ANSALDO: Lo forza delle minoranze. - Lettere dall'Estero: Le vicende francesi. - PnocoPJO: Crisi rinviala. - A. MoNn, inviti ai sovversivismo. - G. MAzzA1,1: Momenti del proc2sso capitalisiico. - Il problema so,do - I. Introduzione. NOTE PARLAMENTARI La risposta dell'opposizione Questa prima espedenza parlamentare sta coufermando inatetnaticamente le nostre premesse e le nostre osservazioni. Punto primo., La maggioranza rimane un blocco unitai;c legata. dal1 'osseqnio a :Mussolini . <la1la complicità del potere. Farinacci è addomesticato, salvo a farla d:t agente provocatore ma. sempre pe.r ispi_91zione di chi sta in alto. Pochi hanno notato come nella seduta del 4 giugno, alle critiche di Facchinctti contro Fadnacci, rispoudessc nou il deputato di Cre111ona ma 1\,f~1ssolini in persona con rècise interruzioni. A ue......;.sunconflitto ha revisionisti e « ras » tra democratici e fascisti si venà, perchè i «'ras• vogliono passare per democratici e nei loro costumi pittoreschi e guenieri sono· :indispensabili ~ rc:g·ime. In quanto ai revisionisti, che noi fummo i soli a. non prendere mai sul serio, mentre tntfi si scervellavano sulle interviste cli Libero Tancred( l'epilogo dell'ultima polemica dovrebbe esser stata istruttiva. I ~evisìonisti sono un branco di iutellettuali falliti mendichi e parassiti, che cercano canonic;ti e 1 uffici vendendo chiaccl!e1·e. Piccoli borghesi spostati, mezzi romanz.atori, mezzi poeti in libertà, co1tigiani /e superficiali. E dovrebbero essere costoro a creare una crisi in seno al fascir.::.mo ! Bisogna pur dire Ie,cose senza. reticenze; essi rimar1an11~ eten1ameute attaccati a\ lo.r:.opane. Basta cono. scerliper sapere come s-iano dotati d-i spina dorsale. Da buoni intel!ettuali sono disp~ti a servire, nonchè ?\1ussolini anche alla c011c di Farinacci! Il blocco mu~soliniano non si s-pezzerà : -tutti i fascisti hanno interesse a tacere 0 accettare perché sono o intelleltufLlmente inconsistenti, o deboli sino alla viltà, o mol'almente compromessi e liqt~idabili. La sfrontate--1.7..adel discorso cli, :Mussolini è perfettamente spiegata in questo ambiente. 1-'nnto secoutlo. L'bpposizio-ne pon può prendere sul serio il parlamento per il fatto stesso che è fascista. Soltanto i fascisti sono oggi interessati a far funzionare la Camera. Gli opp~sìtori cle\·ono sepnt11re le rcspon:-:abili:à, rifiutarsi <li lavorare, star "renni sulle pJsizioni pregiudiziali .,anche a costo cli esser ac:cu..-;aÙ cli provccaz one. E' l'nnico modo di smascherare 1n viltà {li Mus. solini ridotto ad offrire a,mbiguamentela sua pace e le sne lusinghe. .. \bbiamo Yisto delle i•nce1te-.ae,. ma l'opposiz1O11c ha mostrato di saper internlere in quaLhe modo i st.oi compiti. Nèn era p-reparnta 1 non fu abile di tattica; ma dimostrò della sensibilità nrorale, sep1>e~reagire'e sdegnarsi. Se si guarda110 la figura. degli inclividn.i (appena due o tre so110 uomini superiori) bi .;ogua co11statare che le n1i11Òranze furono sn1,>eriori n sè s,tcsse. Converrà che e\l.itino le note false, che si sorveglino, che resti110 all 'altez.za della situazione. Questa ~. per le mi11oran;,,e, solenne: esse potrcbb~ro preparare i costumi, le tn.illizioni, le forze di domani. Cosl fu una nota •stonata il discorso di Facchinctti ·- un discorso ùa fascista della prima ora - il quale ,·olle Sottolinea.re una famjgJiarità (vecchb) con Ivfn~solini e i suoi che a· noi oggi, frnnc~1mente, appa.re disgusfos..'l. Facchìnetti ha diseus~o il fascismo, l~ politica estera; ha prop0sto il clile1nma della pacificazione o del rassismo. Eccoci p~rfct.tan1ente fuori strada. Lon:ani dalla scns:Uilità morale e da.l riserbo riristocratieo eh~ si i-ithiede in un oppositore che non sia un Sala o un Forni q11aln11qqe. l/intransigc11za, èonsistc in questa clelicatezza cli stile 1 più rhe nelle parole sona11ti e negli atteggiamenti cli oratoria cla « Assemblea Nazionale». AIIU Camera le minoranze non clovranno porre iJ:nestÌ011i cli compete11z.a tecnica, Il13' pro\·ocarc battaglie pregiu<liz:ali, <liff::renziarsi in modo cosl reciso e dolente da costringere gli avversari alle reazioni più sincere. Ne;suna illusione costrntti,·a; 11essnn pensier~ di tregua e di normalizzaz!one. E' e\'idente eh~ si tratta cli condurre ttna serie di csperimenti 1 cli' tener desta nn 1a.ttidEà intransigente, di preparare mla psico. Jogia di lotta politica severa in attesa di arrivare alla Pallamagl:o. Altro che critica e discussione tecnica! Queste· po'lSOno essère invocate sp,udoratnmeule sollanlo dall'esibizionismo del corruttore. Se i fenncuti iutransigenti rimarranno vi vi nel pae-;e si andrà preparando una situazione i~1 cui la nuoYa classe dirigente per la quale lnn.:riruno a,-Tà dei compiti e delle responsabilità precise. Oggi che Pitalia è: 1nu&:>oliniana <· ncccssatio rhe i gruppi sparsi dei nostri amici abbiano il :t~nso della difficoltà e della lunghezza del compito. Le classi clirigc11ti si maturano nel la propria pa.7-ienza: l 'op-era. cli studio è anche nzicne a lunga scadenza. Appen~. la crisi si :1ccenluerà e la nostra p-rç,~ezi:i.snlla rip-resa dcl1 'attività economica moderna del nostro paese si \·errà co111pjeuclo1 In Rresenza cli un movimento di uomini g{ovani, preparati, che port'ino ai p,rcbkmi nazionali una serie di soluzioni meditate e una provata volonlà comune potrà essere llJl elemento decisivo nella vita italiana. Bisogna ::t\·er il coraggio cli assumersi questo compito, Sapeudo che è questione cli decenni. p_ g. La forza delle minoranze E' giµdiz.-io•generak é!1e, nelle p,rime discussioni della XXVII Legislatura, l1opposizione abbia affermata la propria. impo1°tanza con, digni,llà e coraggio. I discorsi de.ii dcptttJti dt oppc:siz·one hanno a\·uto una, forte rison:inz1. E ciò .-;i spie.~. Ù1 un regime ·di forza come l'at tu:1lc, ogni èrit!ca a chi detiene la. forza trova rnolti ascoltatori. L' eloquen7.a po:itica ncn e tanto nell'oratcre cbe parb, come nel popolo che ascolta .. Il discorso pronunciatò <lall'on. l\1atteotti iu sede di convalida d:i mauclati ·non. ftt1 a grammaticalmente parlare, un disc:orso eloquente: ~ del resto, l 'cn. Matteotti non pretende d'i essere 1 nn oratore. ìVla esso fece Peffetlo di Ufl dis:orso eloqtt~ntissimo: le stesse interruzioni a.vve17sa,.. rie, 1'accanimento della sbmpa m.i.nisteriale, tutto confermò questa impressione. Si verifica Clò eh~ era stato preveduto: il parlamento, il v·ero'parlatnento, si riduce a quei 164 deputati confinati e 1r sorveglia.ti » sui banchi di Estrema. ·ni fronte ad essi siede Pon. Mussolini. Gli altri non conta.no. 'L 1cn. :Mussolini ha voluto calcolare, a priori, qual tmmero di oppositori gli convenisse ammettere al suo cospetto: e gli pan-eche, su p@r giù, r64 fosse un num.ero conveniente per da.re al suo « splendere p:irL.lm.ent.aTe » l'ornamento indispensabile del contra"ddittorio. Questi endosi calcoli sono molto vecchi nella storia del regime parla.men.tare. Li fecero, in Francia 1 tutti i ministri cle1la Restaurazione, della ì\1cnarchia di Luglio, del Secondo Impero: in Prussia tutti i lati~ondisti prussiani della Camera dei Signori. E tu.tti sbagliarono. Quanto più la legge elettrrale è ntanipolata o il libero suffragio compresso 1 tanto più l'opposizione acquista au.todtà. Cla.ss}co il caso della opposizione nelle Camere della. Restaurazione, elette a suffragio ristrettissimo: c13.ssico ancora, il caSo dei cinque -- cinque! - oppositori an-iv2ti aJPAssem.b\ea Legislativa sot'to il Secondo Impero. Tutta la Francia .., dal 1852 al 18571 :;;tette a udire coSJ. dicevauo quei cinque sperduti oppcs·tori, che diventavano gli uomini alla m.oda1 eh::: ec.:itavano prima. ancora del consenso politico 1 la cmiosità tnonclana. Tutta la massa della m:t.ggioranr ..a. della Assemblea leg'slativa, m1ro\ r_ta pt'ima. da :ìvforny e poi da Ron.ker 1 non contava, non esiste,·a. Erano gli « Arcadi », erano i « lVIamelucchi », comre si diceva allora: erano i « deputati fatti a macchina», come si dice adesso. L'errore dell'on. 1'.1nsso1ini - ci sia permesso parlare di errori di un nomo che forse è mortale come noi - si app:ilesa fin da ora. Costretto dalle ambizioni deputatizie dei suoi gregari, egli decide cli fare le elezioni, sia pttre con una legge ristretta e deformata, sia ptu-e app•licando su larga scala la «pressione» elzttornle. Tale qu.ale Napoleone III, a un certo punto, si lasciò andare a, fantasticare di un a: bonapa.rtismo pa.rlarnenl:iare ». Fino al miggio 1924 egli ha governato con una Camera. assolutamente sval11ta.ta., cioè in una forma di a: l\1ussolinismo puro 11 : • dal maggio, egli cerca. di , :~dott1rc u11 regime misto. t rnu:-;.:olinismo JYJ.tb.mentare 11. La conclu~i i .' che si trova di~ nanzi nna op,po;;izioue, e ~...:..~~ta di 1mmero, aumentat..1 di autorità e di J' ?1t~;o. 1: badate : una cppcsizicue Jflc i:: , condannata 11 al] 'intransigenza ùa un vero « ma~rlato impc.ratfro )! 2,-u::O dagli eleltcri. Questi ~onc i pritni, depttbtti e!elti, veramente, con m..._~idato imp~rath·o. Diztro ad ogni deputato dell 'opposiòcne ~ta un corpo elettorale dotato di spirito crili~ e di spirito cli sacrificio: lo ha dj1no~ strà.to, ::i.nda.ndoa votare. Quec;to ccrpo elettorale ·scelte a: sorveglia• clay,;ero i suoi deputati : J)'lù1 nssai più di qua.uto non li sen1egli.Jio i fascisti c0mm1clati cli paittuglia al1'Estrema. I deputati dell'op,pos.!;dcne hauno il mandato im.p<:J"1.tin> clell'at1tifa:-.cismO: non. possono tradirlo. Y1a sì, lo· :Sappiamo: ci sono anche quelli che « collar'orerebberc ». Ma 11011possono : questa \·olta, non possono. Per quanto si voglia giudica.re pess:mL5ticamente la morali.tà dei parlamenti, non con,·iene eccedçre nella sottovalutazione. Eppoi, tutti finiscono per sentire di avere una posizione politica infinitamente più alta di quella cli un deputato clella màggioranza. Fra !>ultimo dei deputa.Li eletti, e il primo dei deputati fatti a nu.c.:}1ina, intercede un abisso: l'abisso aperto cla tma legge iniqua e da elez.ion.i violente. • L'op,pcsizfr,ne è dunque inchiodata alla intran.- sige:nzr.. .-\ccnsar1a. dii essere p1·oyocatrice <li p-roposito è giud.izio superficiale. La provoca- • zioue è nelle cose non negli uomini. Se i depuJ fati cii op,po:;i1..ione parlano cd ·aD::u.sane;.,come hanno fotto 1 essi offendono, certo, coi loro di- ~·ccrsi. Ma se tacessero, offenderebbero col loro ·s-ilenzio, forse di più 1 perchè svuoterebbero le sedute p.1.rlainentcvi di ogni interesse. Se votassero a fayore, offenderebbero ancora, col sospetto di wrn ~croce ironia. Se abbandonas.."iero l'aula e i lavori, ofleuderebbero infine, sempre, perchè ucciderebbero addirittura la Camera e ogni pirog-e~to cli cc mussoUnis1no parf:a.me:ntare 11. Qual.ubque sia il loro contegno 1 essi. offendono, essi « provocano n: i rappresentanti eletti da miliou1 di elettori sono semp1·e « provocanti » per dei <l'epu~ti :ilomiuati dall'on. Mussoiini. Situazione graYe: perchè intanto la nazione a.scolta qnelJo eh 'essi dicono : eh 'essi dicono, percbè deYono dirlo, pena. la m~1te civjle. Cerchiamo di porci dal punto di vista dell'onore-Yole ìHussolini. Qua.li i rimedi per far tacere queste ,~oci moleste dell'opposi7iouel?, Accelta,re la discussione, puramente e sem~ p,lica1ncute? Peirna di tutto, non è facile. La maggioranza dell 'on. Mussolind è anda.t!a a Montec.ito1io per salutare il duce romanamente, cotne ha fatto 1'on. Passavanti, per partecipa.re agli splendo1i padamenta.ri, per votare discipli-natamente le proposte di legge dei duce. Fra i deputati dell'on. l\1nssolini ce ne sono molti in buona fede perchè la fede ba la. sua scaturigine principe nel miracolo veduto e toccato, e per molti la loro fo1iuna e la Joro elezione sono miracoli veri compiuti dall'ou. l\1ussolini, in ,cui quindi credono cieca.mente. l\1a appunto ~rchè credono in quello che d.icono 1 non possono discutere con uomini 1 che da anni essi bollano come « traditori della patria>. I deputati del tipo dell'onoreYole Rossi Passavanti non discutono coi creduti traditori della patria, non li confutano: possono solo urlarli o aggredirli. L'on. Mussolini potrà r-is,pontlere più o meno parkmentarmente all 'on. Di Cesarò: ma i più caratteristici fra. i suoi seguaci - spN:ie i giovani - pos~ono solo far del rumore contro P9n. Di Cesarò. Gli altri deputati della maggiomnza 1 quelli in m.a.Jafede, i cascami della democrazia e del repubblicanesilno e del combatte11tismo 1 non possono discu. tere con efficacia. Essi sono il venit:1redelL.1.Camera: il ventre ha dei meteorismi, come l'eloquenza cli (;aspa.rotto: non altro. Assai difficile quindi 1 la discussione, prima di tutto per le condizioni psicologiche di cbi don·ebbe sostenerla. Difficilissima poi per i fatti cb'e parlano eloquentemente anche in bocca al più maldestro degli oppositori. ' Resta il ricorso alle il-ovate parlamentaJ; 1 cli cui in questa p1ssata settimana abbiamo avuto interessanti saggi. Così, Pon. Mussolini può mettere in Jiuea Poratoria del mutHato Del C,·cdx, <:he nessuno os1 interrom~rc, non già per .1mmira7jone verso il suo pensier •, ma ~ rispetto ,·erso la sua sventura : e a1zar.6i subito dopo l 'onore,·ole Del Croix, e proporre egli !-'te-,;.so1'affi~sione di un discorso dedicato alla sua prcpri:1 e~:dtazk--ne: es.'.:1.Tlpicnu::,,·o di proccrkre. Oppure può, con atto sdegnoso, lasciare l'aula quando paria qu.alche oratore di opposizione. :Ila i 'atto della maggioranza che, aJ seguito ild fresidente del Consiglio, esce dall'f..ula, è; la ccm<acrar,ione più bella di quello che abbiamo eletto in prindp!o: la Camera ~ limitata ai 164 oppositori: gli altri I iconoscono di essere un ùi p•:ù. Queste trovate, dunque, non JX)SSOno (imarr all'infinito: ~' forse, invece di diminuire la port1la delle critiche del!'cppos'zione, la JX:tU'u..i.1110. R:Co-rren: ni rimc-ài di forz'.l1 aJlora. Le dim0strazioni inscenate sul1a p~az7.a di :\fontecitorio in principio cli settimana, e:.--co uno spe.diente: il saccheggi.o di qualche casa di dcp11':..1to,uso caga Xitti, può essere un altro spc:diente. l\1a forse oggi non bastano più. Forse, ttt1 episodio di questo genere creerebbe in qualche diecina di quegli uomini, se non in tutti, 1.rn3 esasperazione eroica : la passata legislatura pa.rc,·ano rimiuchioniti, adesso paion ringio~ niti: non si sa dove si può andare a fillfre. Forse - può pensare l'on. ì\1ussolini - non conviene / r~ping-erli ancora cli più contro il muro della iutransigeuza. C'('. an'altr<l da traYer.~a poss:bile: rbolizicne della pubblicità delÌe secl.t:te. Fu in uso appu.nto / :,;etio il Se::-c-nclo Impero. i\Ia non rimedia a nulla. Quando i resoconti della Camera non fossern pubblicali, l'importanza dei deputati di opp.os1z1cne si accrescerebbe ancora di più : pensate, un uomo che parla a Rom.a, e dice delle cose tanto terribili che non possono neppure essete stampate! Sa.rebbe il più bel ritrovato per da.re ali 'oppcsizione addfrjttura Paureola: e ogni mc.lic~1·e em.eudament'o acquisterebb~ un po' cleltiinteresse ... cli un romanw proibito. Un altro ,·e..-.p:i.io. L'on . .i\Iussolini potrebbe anche tentare l'introduzione d'un regola.mento che dia latissimi poteri al suo m:u1dab.rio presidenziale, 011. Rocco, e 1 che gli consenta cli chialll3re ué.U1aula la ~orza o:rm.2.tae cli far espellere con essa i deputati deJl'oppcsiz.ione, appena appena ..... dessero noia. Qa::tlch~ cosa di simile alle disposizioni vigenti nel Re1chstag imperiale e nella Camera ungherese. Sarebbe un bello spettacolp ,·edere l'onore- ,·ole Rocco imitare - alla rp.eglio - il conte Tis7.a, il p-res.idente d 1acciaio ! L 1on. Rocco _ g-i-acliiscala metafora siderurgica, eccell<::nza ! _ potrebbe es:.:.ere un buon presidente di 1 gJ1isa. i'1a siamo sempre li : scene di violenza, sia pure regolamentare, nell 1aula, accrescerebbero ancora il prestigio del11opposizione. I deputati di sinistra strappati a viva forza dai banchi... Ottimamente! La storia parlamentare itaJian:i ha proprio bisogno di questo. L'interesse ve.rso quello che dicesse1·0 gli oppositori tr:.iscinati via dai c.·uabinieri di ventere-bbe morboso. Per quanto sondia.mo la questione, dunque non riusciamo a vedere con quale mezzo l'on; !"evole Mussolini possa far tacere le voci moleste, e possa - secondo quanto egli ha scritto a Catoblepa. - , dare a questo periodo di attività p1rlamentare Pintonazione e il carattere che egli intende: le siano a..c:.sicurate ». 1l Prcsideute del Consiglio, se davvero le voci moleste gli riusciranno, a un certo mom:::n.to, intollerabili, deYe rinnegare il « mussolinisruo par Iamen tare », e riconere ad una crom wellìana « epurazione del parlamento». La situazione ci pare questa : da una parte 1'opposizione, inchicdata. alla intransigenza: dall'altra il capo del Go,·erno, respinto Yeso il colpo di ~ta.to. In mancanza del colpo di Stato le voci moleste vincono. Dominano il parla 1 mento, risuonano nel paese. Il parlamento è i( loro, il parlmnento so110 loro. Non c'è che la magra consolazione delle interruzioni. Ma le inten11zioni non giovano allo , splenùore parlamentare». GIOVANNI ANSALDO- •

,,. I 118 LA RIVOLUZIONE LIBERAL~ LETTERE DALL'ESTERO Le vicende francesi PARIGI, giugno. .E'_ i~tercs...c,ante seguire i to111111e11Li del prov10C.1.a~1smo uazionalfascista sulla s-itu.azioue francese. « E' un penoso spettacolo che la Francia offre al Uloudo 1. e: La sconfitta d'un CabiucHo si trasforma in crisi di Governo e questa corre il rischio cli precipitare verso la crisi di ,·egimc ~. e Vediamo allora quanto sia pre:dosa l 'esislenza d'un capo dello Stato vcramc11te superiore :-d partiti com 'è quello delle :nonarchic costiluzionnli •. Il nazionalfascismo 11011 può capire il problema di go,croo se non come pt'oblema di un capo. lo Francia, patrià storica e intenia1.ionalc tli tutte le libc1tà e di tutte le democrazie il problema del goYeTno è problema di autogo\·cr110. E' evidente eh.e nessun francese si è domandato in questì giorni se il regime era in pericolo. La Francia non è nata ieri. UH 'espericnz:-i secolare garantisce la sua stabilità. Lo spirito giuridico (raaccse può dedurre, anche da .una Co$1t1luzìon~ antiqu;:ita delle nonne precise di azione moden1a. La Costituzione è stata violata da Millerand o da Herriot? Ecco un problema assai meno importante per un cervello francese cli q11el eh~ che non sia per gli scrupoli costituzionalisti di un so,-versivo italiano. La Costituzione dve nello spirito del popolo, prima che sulla ca\ia. In tempo di contesa di poteri, durante la battaglia giuridica tra Herdot e Millerand è la democrazia francese, lo stile e la tradizione popolare, che governa la Francia. Niente ~ricalo per la unità, ehe soltanto le tirannidi e le dititatw·e riesoono a compromettere! Non si può comprendere la rapidità con cui la crisi francese si è s,·olt.'1, la sere11ità con: cui i cittadini l'hanno seguita, e la moderazione <li uomini e partiti in causa se non si comprende questo principio fondamentale della politica francese : alla base dello Stato non è la costituzione, t:na la co1tt1nne e J1jniziativa della Camera popolare. Se le Sinistre hanno, in un certo senso, vio]ato il princi,pio dell'indipendenza 'del Presidente dalle elezioni dei deputati, Millerand ha violato una ti-adìzione assai più importante e delicata: l'apoliticità del pTesidente tidotta nel corso degli anui a 1una fm1Z.:ionepuramente rappresentativa, oenchè su questo ptmto le cinque leggi del 1875 non parlassero chiaro. Rispondendo energicamente a Millerand il popolo francese ha dimostrato di avere il senso preciso di ciò che è essenzian'e per -la sua libertà e per la sua &tabilità. Chi in Francia può prendere sul serio, alla. lettera, la Costituzione del 1875? Essa presenta press'a poco la stessa attualità del nostro Statuto A!berti no. L'.4ssemblea Nazionale ·che succedette a Se<lan era una assemblea monarchica e con,. servatrice. Eletta l "8 febbraio 1871 essa impiegò 4 anni e u m.esi a mettere insieme 26 articoli di costituzione. La repubbiica ne venne fuori per il rotto della cuffia. Il programma dell'Assemblea era di ristabilire la monarchia. Per 4 anni e IT mesi nou si discusse ]a Costituzione ma si studiarono le vie possibili per mettere d'accordo le varie tendenze monarchiche. Messa fuori qnestione- la fa.n1iglia napoleonica, ~ il ricordo trop.po r~ente, il djssid-io venne a ric).'ursi tm il conte di Chambord, rappresentante del rame borbonico, o.soiacli CarloX, e i1 conte di Paiigi, della fa.miglia di Orleans, 'erede di Luigi Filippo e della monarchia cli luglio. Il dissidio ern pressochè risolto a favore' clel conte di Chambord che 11011 aveva eredi e avrebbe lasciato come successore legittimo l'Orléans. Ma ]a. mon:archia secolare di, Francia volle dimostr!'-'"e la sua defi.• nit'iva decadenza. iu questo suo ultimo rappresentante. Il conte eh Cbambord era una testa cocciuta e inesorabile; un bel tipo di legittimista che pre(erl non regnare piuttosto di rinunciare al suo chiodo fisso cli sostituire la bandiera bianca· al tricolore diventato ormai simbolo della FraJJcia moderna. Così i' d11e partiti 1110ua.rchici restar0110 cU- ,,;si e l'articolo che senza a:ffennare dbgmati.~ ca.Ibente l'ordine repubblicano dice.va: « Le Presidcut de la République est élu ... , fu approvato con un ,·oto d.i maggioranza. In tutt'ai la C06tituz.ione si sente che la repubblica è stato un espediente, uua transa.z.ione. Non s-i osa parlarne. Si lasciano aperti tutti gli equivoci, tutte le ipotesi <l'i imterP'retazione. « Uue constitution pedestre, une Cenclrillon se glissant sans bruit entre les partis qui la deda:ignent ,. Ma i buoni repubblicani che era110 sta.ti eletti 1'8 febbraio r871 tennéro fermo a.Ila loro tattica.: dii far accettare a qualuuque cos,tb la parola repubblica « le mot sacré )), riservandosi <li org.anizza.re poi la sostanza, lo Stato repubblicano. In cinquane~rn1'li Ja tattica ha da.to i suoi frutti. I repubblicani francesi non si s0110 laseiat.i: imprigionare dalle formule, uon s.i sono pl"eo<."- cupati di restar fedeli a formule ambigue e improvvisate; hanno pre(eri!t'o consolidare lo Stato con le naturali revisioni della pratica che aboljire del tutto le leggi del r875. Oggi il· colpo delle Sinistre si può dire un vero e proprio colpo ri volttzionario. Millerand ha ragione di preoccuparsi delle conseguenze. Ma è una rivoluzione ma.turata nelle coscienze, un'esigen7.a v;iva. .La repubblica pailamenta..-e francese fn 1m passo vigoroso verso i regimi di democrazia moderrui. Se il popolo h,, potuto I'u maggio eleggere uaa Cam.cra che si è. rifi ul.ala cli riconoscere Presidente Millerand e lo ha liquidato eviclentem.entc siamo in pieno regime di democrazia diretta. Nelle <.'011.<lizionini cui lt Sinistre ha1rno im.rpo~tato la lotta elettorale ,;i può parlare cli un vero e proprio II rd{.1.-endum) e di un'applicazione del mandato imperatho. Cosl sollo 1 'appareina <li una mo<lesta vittoria elettorale s.i viene prospella11do in Frane-i.ai una grande villoria delle democra:dc: <Lirette. Non per nulla i nostri nazi01,alfascistj han.no iucomi ne-iato a p.;islarc della decadenza della sorella lati11in ! IL (;Ii uomi11i della Sinistra si troveranno a posto nella situazione che stanno per determinare? Si può contare su una nuova classe dirigente capace di superare i p1"oblemi più urgenti dell'ora? Gli uomin1 uuovi si vedranno alle opere. Pregimlizialmente Ja garanzia della silua- ;done può foniSllliO su tre persone : Caillau.x, Herdot, Painlem~ S'incomincia _a parlare apertamente della ria,.. bilitazione di Caillnux. Egli ha le sue colpe; ma le Si11istre non possono contare tanta ricchezza. cli n01uini da rinunciare a un JX>·liticoed a un fina11ziere clc!la sua qualità. C1è. qu.akosa d'avv~nturoso uel suo temperamento, ma i piccoli 1101-ghesi francesi si serutono il cuore in pace quando pensano di potergJ-i affidare la direzione delle finauze nazionali. Tutta la' politica interna ed estera della 'Francia nei prossimj anni dipenderà dall'opera dei finam.ieri. Il problema della pace è essenzialmente oggi il problema dell 'aCCordo tra l 'industra del fe1To francese~ e l'industria del carbone tedesca. Loucheur e Stinnes sru10 stati i simboli di 'questa politica in condjzioni difficili e precarie; ma Caillaux l'ha prevedulba. prima che si. profi]asse, cla quiuditj anni almeno. Dalla Francia e dalla Germania dipende l'ultima possibilità di una politica. continen.t.-i.le dell'Europa che abbia/ un peso internazi<>na.l~. Caillaux può portare a\ questa politica l'autorità di un'adeSjone mora le delle democrazie operaie che vanno. trasformando la Francia p1Ccolo-borghese. ,Herriot viene anch'egli, come quasi tutti ~li uomini politici francesl, dalla campagna. La p-rrutic:aoscura della vita prov.inciale è l'ultima riserva di serie'tà per Ja civiltà fra11cese e certò il fenomeno più caratteristico dal punto di vista.. demografico cli ques1l:> popo\b è per l'ap-punlo questo .ace-entrarsi e selezionarsi della periferia verso la c-q.p-itale,questa partecipazione di uomini ~empre nuovi (di cui il sistema democratico facil-i1ta l'ascesa) ~he la campagna risparmia per cosi dire con opera secolare ,e che poi Parigi consumerà a beneficio dello Stato. Herriot porterà nella sna opera cli statista la lunga p-ratica del sindaco di Lione. C'è un vigore semplk·e in quest,uon10 dai capelli rorti e ruvidi, dalle spalle quadrate, dal profilo rude, dal corpo g-ranùe e pesante. La sua energia può sembrare un poco nascosta' sotto gli atteggiamen,e;- pedagogici e pro-fes"sorali che gli sono consueti. Ma non è che la riserva dottrinaria dell'uomo che viene dai campi. Più profonda della sua oratoria, più ~tanziale è la sua tenacia. Lo sforzo attravirso cui egli persegui il potere con lungo e r~ttilineo ·novizfato ha trasformato questa sua tenacia i;~ un'abit~dine inesorabile alla de111ocrazia,-..in una fede tradizionale -nei •costumj parlamentari. 11 suo successo n0n dipend~rà dall 'or'iginalità delle sue idee o dalla novità del suo stile. Egli è invece 1'uomo fatto apposta per pru·lare alle assemblee coscienziose e, mediocri un 1i~1g11agg-iotranqnilloi chiaro, pesauÌ:e, pe.:· és,porre programmi impostati su, formule evidenti, lucide ,popolari, ~emp,liciste. Herriot conosce i segreti delle idee che possono prevalere uelle democrazie moderne,_ icleç audacemente rettilinee, che abbiano contatto immediato colla vita· quotidiana, idealistiche, disinteressate, che operi no s.u quel fondo cli aspirazioni nobili e irnternaz.fonaL che fonnano la sostanza della vita degli. umili, o almeno il loro·bisogno nascosto. Il ling,ia.ggid di Wilson e di 1'1ac Donalcl. Nel viso rotoudo e timido di Painlevé, nelle labbra tumide <li bonom.ia e negli occhi ingenui, 1 quasi proiettati i11rfuori, parimenti io leggèvo - m:entr~ egli mi esponeva il suo progran1ma di politica estera - una fond,amentale repu. guanz.a dagli intrighi e dalle sottigliezze dialet_tiche ,ttna assoluta fiducia. nelle idee semplici e accessibili a tutti di giustizia, di pace, di dign.:ità dei popoH.- Pai11leYé rilauca p,robabiltneute dell 1e11erg;iae dell'astuzia provindale di Herriot, m:i gli è ~nperiore per la lsua. iÙgenuità ragionante e per la sua testa.i-da costru1z.a.dj maitcma• lico illuminista. ln un consesso i11Jteruazionale Painl\,·é avrà sen1p-re stt tutti i diploma.tic:i la s-upcriorilà d'el suo candore e della sua convinzione di c-reclcre !ìolta.nto a idee n1gion.:1.te,a soluzioni documentate e dimostrate matematica111ente. f n, fondo 1a ra.ffina:tla.dip·lomazia francese ,s-i regge proprio su queste virtù di sem. p-lic1smo logico e di fidu.cia invincibile nell'jllum.-inismo della ragiiorie. Painlevé all'Eliseo o al Ministero degli Esteri sarà uuo dei più bei tipi di uom<i11i rapp:reseutati"7i, impenetrabile proprio mentre sarà ape.iio a tutti l'accesso a lui. Egli è un decorattvo che sa non tradirsi. Si può commisurare il tono cli questi uomini a quelle, clei pa.s,;ati governi? Sono essi inferiori o ~upcriori a Poincaré l'avvocato testardo e minuzioso, a ClemenC(..--a~,intollerante e cinico, a Tarclic-u, altero e au·lace? Queste domande corrono tra le righe dei vecchi giornali poinca.risli. .\ nchc a .\fac Dona Id si opponevano dgorose ptcgiu<liziali dl questa specie; e invece Herriot, Painlc:n!, ccc. non sono certo uomini nuovi nel sc11so cli Mac Donald. Essi hanno il c-ulto dello spi, ito tradi,.ionale del politico francese, quello di cui Bauthou parhva nel suo uJtimo libro. Ma essi portano essenzialmente un elemento nuovo ,lo spirito aperto e solennemente europeo, la fiducia nella pace iuternaz.iona.le, l'attenzione ~ille plebi osc-ure che nelle democrazie moderne hanno bisogno di un Ungu.aggio ideale. Anch'essi negoz.icra11110la pace, si consu.meranno nei convegni internazionali, perehè questo è indispensabile, anche nella polilica moderna. Ma non sarà stato un •piccolo vantaggio aver cambiato anche soltanto il tono. La democrazia. incomjn,cia ;i chiedere questo agli uomini nuovi. Crisi rinviata BERLINO, giugno. .Mentre in Franda la crisi minjsteriale si svolta rap,iùissimamente, la crisi m.inisteriale in Germania è rimasta (erma. per f!t1.1;i ~re settima11c. La colpa non è tutta della. mancan1..a di senso politico e di esperienza parlamentare dC'i tedeschi, poichè la crisi in Francia è stata combattuta sempre nei limiti dtlla Costituzione dai quali nessun partito \·oleva uscire. Invece in Germania una buo•na parte delle difficoltà risul- •ta va dal fatto che si cetcava invano un accorùo con un partito anticostituzionale, cioè coi te<lt>- schi nazionali. I partiti med"ii, parti.éolarmente i tedeschi popolari cetcavano di costruire un pollte in parte per chiarire le posizioni relative, in parte perchè credevano veramente che i tedeschi nazionali potessero aderire ai bisogni dello St:1to repub~ blicano. .Ma i tedeschi nazionali non furono eap-aci di uscire dal1 loro equi \"OCo: o andare, al potere e quindi fare una politica opportunistica o conservare il successo elettorale riportat0 per 1a uegp.zione p-ura e semplice. Si sa che nel segreto delle loro' sedute interne furori.o combattute aspre battaglie. In ce,ti mome11ti pareva più forte l'ala sinistra (Hergt) che desidera governai e; m.a in fine \vinsero i destri (Westirp/, i cugini dfi deutscll\,v~elkischen. J1 risultato fu che il partito mise del1e condiz.ioui inaccettabili che fecero cadere 'la coalizione. Di queste comlizioui sarà bene ricordarsi perchè molto p1obabilmente ricompat"iranno ben presto. Es..i;;eerano: 1) nomina di von Tirpitz a Cancelliere; 2) scioglimento cli' tutti i Lae,i.der Ìn 'cui prevalfo1i10 coali1Jo•ni a cui prendono parte i, sodalisti (r); 3) accenni più forti ali.a mnocenza dell' Impero nella questione de,lla guerra. E infine, o piuttosto in prima linea, accettazione del rapporto dei periti non senza condizioni: I partiti medii rispo11c.levanoche Tirpitz è un personaggio ingratissimo fo1 Amedea e in lnghiltet'r.a; che la •composizi'one dei Governi dei Lae,uier non è sdtto la competenza del Reicbstag e chè specialmente il Go\!cr110 prussiano ormai stabile da quasi tre anni ha lavornto abbastanza bene; che il rapporto dei periti è una cosa unica in cui è esp-ressnmente dichiarato che bisogna accettarlo o rifiutarlo. E u11 rifiuto completo non vogliono uemmenor i tedeschi nazionali. Il Goveruo di Marx è dunque rimasto al completo. Si è finito per capi1'e che di fronte a una Francia 9i Heniot non può sorgere una Germru1ia di Tirpritz.. Però nonostante i se~sant.a.- quattro voti dì maiggioranza.i riportati del réstO per t:rna mo;,..i,oneindiretta, il Governo è tn•tl'a1tro che forte. Fra la sodalclemocrn1.ia cresGe il senti.mento che Stresemann, .nostnlgico della destra 110111 è. l'uomo p,iù ad~tto a condurre la Germania sulla strada di una riconcilia1~ione clefi11ith·a. h1fatti il st10 partito p-reoccnp,ato di non apparire meno nazionale de.i IJ,az.ionalisti ha fatto proprio in questo momento la domnnda per un riton10 agli antichi colori imperiali. Domahcla del resto senza ~si-l>i~ità di realizzazione perchè ha bisogno de-i due terz,i per cambiare la costituzione. ~IoLto p-iù im,portantc di qttesti rumori è però Ja situ,a;,Jone dei socialisti cli fronte alla politica internia. 11 Cancelliere ha parlato nel suo discorso programmatico esclusivamente della politica ester:1. Egli è r1uscito cosi a raccogliere i voti dei socinlisti, che pur ,non pre11clo110p;1rte al Go\·erno. 1'1a non è possibile naturalmente fare semprel_a politica dello struzzo, .finge.J)doche la politica interna sia c01ne nna moglie onesta di cui non sir parla. Ben presto il Reichstag arriverà nll:i conversioue dei decreti-legge, questione per la quale i socialdemocratici hanno già costretlt:b una volta Marx a sciogliere il vecchio R~ichstag. La legislazione economica è nel 1nomento attuale di una i1nportanza veramente decisiva. Non si osserva forse a.Il'e-stero abbasta.n.7.a bene 13. gravissima crisi che la Genn.auia ora attraversa. Crisi di guarigione dolX) il fiorimento artificiale de]l'infl.az.ioue? Sì, ma non perciò meno. d'ifficile. In un solo mese sono fallite più di 300 Ditte fra le quali vecchie Rauche e grandissime Case industriali . .,.. La mancanza di credito specialmente nel! 'agricoltura prende delle forme sempre più vaste e la convinzione che solo dei crediti esteri potranno salvare L'economia. del paese è generale. Ecco pc:rchè tutto l'ambie11tc i11dtL,triale, bancario e Cotnmerdale, compresi molti aderenti dei tedeschi naziouali, è d,aecordo coi lavoratori sulla. necessità di accettare ed eseguire il rapporto dei periti. I partili capitalistici che hanno <Teato il decreto che qu,.si aholisce le otto ore desideranò o,ituralmentc di far pesare lutto l'onere della crisi sulle spalle del proletariato. Perciò /; he11 possibile d1e la coalizione borghese con i tedeschi nazionali e contro i socialisti sia fatta fra più o meno tempo. Una nuova crisi può scoppiare a proposito della convers.\wJe dei tlec.-rcti legge a cui non JX)SSOtlO consentire i socialisti, oyvero ~ncbe per la creazione delle leggi che risultano dà! rapporto dei p,.-riti e che ruin= bisogno di una mag-giorarlz.a di due teni cioè ùci tedeschi nazionali per modificare la Costituzione I z). E allora? Si parla cli un plebiscito: cosa difficile per un problema cosl grande e costituzion.almente dubbi.or,o pc-rch/: si tratta anche di questioni finanziarie (per le quali la Costituzione non ammdte il pleb·scito). Oppure nuove elezioni. Può darsi che queste &.1rebbero risultati più favorevoli, per inflt1L-n1.acleJla sinistra vittoriosa in Francia. In realtà la crisi non È: risoluta: è solamente rinviata. PROCOPIO. ( l) J,a condizione è speci;1lmentc importante per la Prussia dove esiste nna coalizione tra tede.schi popolari, ct1ttolici, democratici e wci~J-dE:m.ocratici della quale è ministro d-:::gli Interni il socialista Severing, uomo abba.stan7..a energico di fronte ai nazionalisti. I tedeschi nazionali vogliono cacciar via i socialisti e i11Stallar~ial loro posi.o per affermarsi nuovamente ,1H:ll'amminisfr2zione dell'antico feudo. (2) La situa1.ione si verifica per il regime che il :apporto determinerebbe alle ccferrovie) che sono per disposizione costituzionale di e:=;erciziostatale; e per l'ipoteca sulfa proprietà privata. 0 "b'Eao DEbbA STAillPA " il ben nob ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato ne] 1901' ha sede ESCLOSIVAYENTE in Milano {12) Corw Porta Nuova, 24. G.B. FARAVIA & C. . Editori - TAbrai • Tipografi, TORINO - MILANO - FIRENZÉ - ROMA - NAPOLI - PALEBIIO Biblioteca di filosofia e Pedagogia TOMASO CARL YLE P~G!NESGEllTE PEHSIEQI Traduzione e presentazione di .Angiolo Biancotti L. 10Così Taine riassume le principali caratteristiche del profeta cli Chelsea di cui noi dia.mo una scelta cli pagine e di pensieri. Là dove Hegel metteva un'idea Carlyle mette tlll sentimento eroico. Ciò è più palpabile e più mora.le. Per cercare cli uscire dall 'indeterminato egli considera questo sentimento in 4P eroe, ha bishgno di dare un corpo eà un'anima a dell~ astrazioni ; si trova a disagio nelle conce7Joni pure e vuole e: toccare > un essere reale. Ma questo essere, tal quale egli lo concepisce, è un riassunto degli altri. Poichè secondo Lui, l'eroe contiene e rappresenta la civiltà in cui è compreso: egH ha scoperta 1 proclam..--=i..toa, pra- .ticata. una concezione originale~ il suo secolo lo ha seguito. La conoseeuza di un sentimento eroico, ci fa conoscere un 'intera età. Per mezzo di tale teoria Carlyle è uscito dalla biogratia. Ha ritrovate le grandi Yie dei suoi maestri. Ila raccolto in un eroismo franunenti sparsi c-he Hegel raccoglieva mediante una legge... Ha intuito i profondi e l<p1tani legami delle cose; quelli c-he riallacciano un grande uomo al suo tempo, quell-i che annodano l 'opere del pensiero compiuto al balbettio del pensiero nascente; • quelli che congiU.11gono le sapienti invenzioni delle Costituzioni moderne ai. furori clisorclin:i.ti delle pdmit.ive bai-bari.e.

Inviti al sbvversivismo l'otrà seni.brare a tal u..no che le co-nstialazioni d.et nostro Jv!<rnti 1.1enga110un poco in ritardo. La Rivoluzione Liberale ha capito che si poneva ineso1'abilmen.te il problema, del regùnie sin. dalL'ollobre 1922. Ma. nella coscienza di 1nolti cilladini il dramnUJ è sem.prc aperto e 110n è uno degli epi'sodi meno gravi provocali da/. fascismo. . .. I cronistj di Montecitorio, parlaudo de11e prime sedute della Camera non han mncato di nota.re come una curiosa novità <lella recentissima legislatura il fatto che per lo straripare della maggioranza dai banchi del1a destra e dal centro, la minoranza, tutta la minoranza, era stata resp-.inta a sinistra, sempre più a sinistra: l'an. tico centro era clivcnulo la sinistra e la sinistra s'era confusa con l'estrema. Il solo che in questa vasta emigrazione.. topografica aveva potuto ritrovare, e rioccupare, il suo posto, sempre quello, era, dicevano i precitati cronisti, l'on. Giolitti. Ma questo spostamento della minoranza non dovrebbe e-;ser solamente un feno111eno topografico e quindi contingente e privo di reconditi significati, ma dovrebbe aucbe essere w1 fatlo politico, e gravi<lo quindi di profondi significati e di notevoli conseguenze. Cosi almeno nei di- .scorsi, e forse nei p;opositi, dei principi e dei consiglieri della maggioranza. Per i quali i popohtri sarebbero divenuti tutti, compreso l'on. Montini, degli sturziani, e gli sturz.iani tutti quanti, Longinotti compreso, dei migliolini ; i demo.liberali di opposizione, con Amenrlola e Di Cesarò alla testa, sarebbero del noviS6imo sovversivismo i rappresentanti tip•ici ed i teorizzatori, fregiati tutti quanti a11'occhiello ecl al cervello del simbolico garofano fiam.mnnte 1 offer:to ad essi con infinita buon:i grazia da quell'altro sovversivo che è Pon. Tu. rati; che, a sua volta, non si saprebbe più come possa andar distinto dai più che mai compagni Ve1la e Lazzari e Geunari. . * • Si sapeva oramai <la un pezzo che, da qua;lo il u.azionalfasC1smo aveva ..,. scopetta e requisito l'Italia 1 tutti gli altri partiti e organi e uomini eran venuti in mucchio a costituire ..... l' antitalia, la tedeschèria, anche se~ specialmente se, di codesta Italia codesti individui e organi e portiti ·avessero benemeritato in ogni ;empo ed in ogni' maniera. Ora dal giorno, non remotissimo neanche qufst.o, se t:pai non m'appongo, in cui il fascismo ha scoperto la Monarchia, e si è di essa Monarchia còStituito in Compagnia della Morte, ~tta la minoranza., tutta l'opposizione, è divenut:al an.Jtimonarch-ica, non esclusa l'opposiz.ione costituzi~ nale, anzi questa più delle altrè; e se qualcuno osa discutere il discorso deUa Corou.~, che, come si sa ufficialmente, è stato scritto dall'on. Acerbo, questo qualcuno per ciò solo, è <la riporsi fra i nemici della Corona ,e tra gli effettivi violatori del giura.mento; e' se qualcuno, comme111tando il diS<:orso su<ldètto, dice,' magari per celia,, <le.! Padre putativo di quell'orazione· un pb' meno <li quello che della ·6-tessa Autorità ftt detto, e sul serio, ·da parecchi dei suoi odierni panegiristi, questo qnakuno rischia magari di far la lìne di Miguel de Unamuno o peggio anoora,. E da quando finalmente i suddetti discovritori e co11quistaùori hanno compiuto queste loro spedfiche l11uz.iQlli ~nch~ nei nguardi del ParIameuto e son divenuti tutti, o quasi tutti, • di 'JXOfessione deputati >, Dio ci salY:i ! guai a dire che questa Camera è stata costituita in un modo -inconsueto~ guai a dubitare che essa sia, proprio 1n tutto e per tutto la genuina espressione della .« volontà del paese » ; guai a p0rlar male.. del Pn.rlamento: chiunque s'arrischia a tanto, costituziouale 'o no, pru·lamen.tarista o no, diventa per lo men.o un. petroliere, e, per usar la loro prosa, tenta di ix invalidare quel\ senso cli stabilità funzionale delle istituzioni che 1a v:ittoria elettorale ha aggiunto alla stabilità di vita statale e sociale ottenuta dalla ri\·ohl7...ionefascista 11. * * • Twtti antiparlamentari, tutti antimonarcbicl, tutti sovversivi gli oppositori - dicono loro - ; tutti quanti, anche gli unitari ex ministri ~li S. M. il Re, auche i popolari decorati al valore, anche - e specialmente - i liberali dell'opposi. 1..ione costituz:ionale. Ebbene: non s~ può neg~e che talvo1ta veng.11 la voglia di pigliar in,parola questa gente, e <li accettare il loro inv1to al sovversivismo, e dir loro Sltlla faccia : " Ebbene \sl : se voi siete l'Italia e noi sarcnio l'antitalia, se voi siete il Parlamento, e noi saremo l'antlparlamento, se \Oi -siete ... •. - Bravo merlo! Non aspettano altro: e così vi avranno compromessi, e vi potranno squalificare, parahzzare, respingere ne] titubo dell'illegalismo. E ,oi avrete fatto il loro gioco. Qui, veramente, non è question di giuoco: e, se. fosse, 1'ultima parola in proposito sareb~e ancora da dire. Ma, ripetiamo, qui per noi noh è questione nè di gìuoco, nè eh ta.ttica, e non è poi neanche questione di scienza politica. Qui per noi, almeno per ]'opposizione costituzionale, almeno per noi d:i Ri-uoluzione Ltber.:.ale, almeno per me sottoscritto, è questione di sentimento, di' eredità, di irrazionale. Quando didam6 1,talia LA RIVOLUZIONE LIBERALE diciamo febbre, tormento, passio11c o tabe che si ha nel saugue e <li cui t..emiamo d-i non poler uè guarire nè quetare se non dopo 1.:Jorti. Torinesi non lo siamo per niente: tutti i gion1i passiamo davanti a Palazw Cariguano e~ a Palazzo ?vladama, e uon possiamo cosi facilme11te dimcuticare che nella nostra capitale sedette già un Parlamento, di cui veramente si polè dire ciò che quell'antico ministro-forestiero riferl al suo re - fo1·esliero - i11,to1110 a quel- ] 'altro piccclo grande parla1t1e11to dell'antichità. E, Piemontesi, ricordiamo che nostro padre nel nome del Re si faceva il segno della Croce, e che uua sola volta abbiamo vislo noi bambi11i piangere nostro padre già \·eccbio e fu quanJo dalla bocca del nu. :tro fratello maggiore, adesso feclele rnu-;soliuianv, sfuggt uua parola men cite tispeltosa Sttlla Jl,:a_està del Re e sul <lestiuo <lella Corona. Da uu pezzo in qua, è vero, tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti valori anche noi abbia.- mo cominciato a rivedere; ~ finora, nouostaute lnt..lo, irremiss.ibilmente delusi e nauseati di tutte quelle ... belle cose ancora nou poss-iamo dire <li eS'jerlo. • .. , Finora ", perchè nott è mica detto che, persevera11ùo, quegli alh·i non abbiano a riuscire anche iu questo. Alle classi cd alla lotta cli classe, u11a volta, finchè ne leggevo sui libri e ne sentivo sbraitare nei comizi, io non ci credevo; ma da quando Ja nostra borghesia nazional[ascista questo dramma me l'ha rappresentato al vi\·o ed ha cosl vivacemente agito là clo,·e gli altri si conteutavan <li p,rlare, da•allora io c~·edo nella loLta di classe, come quel santo diffidente credette, dopo quel tal esperimento, nelle vicende del Cristo. Che questa gente continui : che ci <limostri pratk:amente che davvero Patria, Istituzioni, tutte quelle cose in cui abbiam creduto, non sono altro se non la loro Patria, i] loro Stato, ecc., allora a noi non resterà che ricavar le nostre conclusioni, e su queste conc1usiolli regolare il nostro atteggiamento verso ... quelle belle cose. E noi sia.mo in quattro a fare il giornale, ma a ragionar così, si badi bene, in ltalia potrebbero essere assai p-iù di tanti. AUGUSTO MONTI. Momenti del processo capitalistico Il _regime capitalistico, per le ragioni stesse che sono a11J. b=,se della sua costituzione, tende alla dil!;1tur.-,, è, anzi, la dittatura in atto. Ec~ nomica o politica, o politica ed ecouomica insieme. Vel,ta o brutalmente dichiarata. Ma dit'- ta_tura. In quanto tende a conservare il principio della. pn,prietà privata e a mantenere a consolidare, meglid, 'ai fortunati che li det~no-ono i m~zi tutti di procfuzione •e di scambio, è . ,r~ gan1camente negato alla comp,reusion~ alla ela-rg-iziO'ne di un assetto democratico. L~ democrazia politica che p1·escinde dalla necessità marxis~ica1:11enteproclamata di trasformare gli crgantstt)t produttivi e di umanamente e giustamente distribuire i profitti che si sprigionano dal tessuto delta produzione, altro non sono che momenti del processo capitalistico, che aspetti del ritmo sociale . Il Considérant (r) ba di1110Strato, su la scorta di abbondanti citazioni e di una fitta m.oglia di deduzioni, come la formula fourierista della nuova feudalità aJ>plicata alla borghesia non sia una formula gettata là ·a caso, o tratta dalle fumose alchimie di un barbos.o bibliotecario misantropo e misogino, ma il risullato di ~na acuta analisi dei rapporti sociali quali si vennero formando dopo la rivoluzione borghese.\ Sostanzialmente lo stesso Mar~ha11 ·aderisce a questa definizione qu.ando, in Prin.ciples of Eco-uo·inics: riconosce che, pur essendo il movimeHto verso· Palto di molto accelerato o ·facilitato daNa intt-oduzione· nei metodi lavorativi, della maccMna e di tutt; le altre specializzazioni mecCaniche e tecniche che dalla macchina derivano, la possibilità di ascesa è però limitata a pochi fortunati od audaci proletari, la grande maggioranza dei lavoratori essendo costretta a logorarsi entro le strettoie deJl'edificio sociale uscito dalla rivoluzione inglese e completatosi C'Oni risultati di quella ft;'ancese. Una nuova aiistdcra+ia si è sostitu1ta a quella nobiliare e guerriera del tempo feudale. A reggere le sorti dei popoli e a tenerli a freno e pron-i, è la nuova aristocrazia del cap-itale e dell'industria. La Germania repubblicana - non discuto qui le responsabilità della socfa.ldemocrazia - fu dominata. e vinta dal gn1ppo Stiunes. La scuola,socialilìtaquale fu attuafu dal filo, soJo di Treviri, in questo appunto si distingue cA.allealtre che si applicarono ai fenomeni sociali : ne] ritenere che, ferme restando le preme5:>e su le quali poggia la civiltà di oggi, è assurdo pensare che possa essere resa giustiria n.lla maggioranr,a degli uomini. La interpretazione· paretia~ del movimento socin lista è esatt.'l. solo se riferita,, se applicata ai risultati più appariscenti dell'attività llei partiti proletari. Ma poi che non ne intende Pa11tm1.is e non ne ace~~ la :filosofia, è originariamente errata. Le famose gerarchie circolanti che si mu.ovono ed operano, senza trasfonnarle, su le basi della costru1.ione capitalistica, possono accordarsi e si açcordano cli fatti solo con l'annacquato demo. craticis1no politico, appe11dice della plutocrazia finanziaria. Del socialismo sono la negazione. n riformismo cli Bi~o]ati e di Bonomi, se, nel momento in cui fu espresso, aveva un con.tenuto e poteva avere una funzi()llle, ,trova la sua condanna in quello che è il sU:o merito: cli avere cioè elevata questa o quella categoria cli salariati, mai fn0endo leva, u11itaiiame.11te, su ia massa tutta degli sfruttati. • • * .\rturo Labriola (2) rifacendosi nel suo 1tltimo libro alla genesi del capi<talismo e alla formazion.e delle cott.<:iC!:,.1l.leuti s pe1~truttt1rc, à certo inteso di avvalorare questa tesi, sviluppandola e climostran.dola: il capitalismo è la dittatura, contro h. quale ben poco possono e il sindaca.- lismo puro a113.Sotel e il riform.ismo sociale alla Mac Donald. Gli elementi d~l processo che conduce alla: dittatura capitalistica, sono contenuti ne11a stessa composizione sociale della borghesia. Nel primo tempo della sua ascesa, 1a borghesia è portata a concedere aumenti cli sa1arip e diritti ci'vi1i agli operai 1 e ciò pér migliorarne e affinarne 1e capacità lavprativc e tacita:ne il tnatumore. Ma ad un certo punto, con il diffondersi della cultur'a e con lo sprigionarsi ne}Jp m;1s.se di nuovi bisog,d, gli operai s0110 sp•,... 1 reclamare un più ampio posto al ba11chct ,la dta, sono costretti, dalla dialettica che è ue1la loro funzione, a domandare, acl esigere una maggior corresponsione della. loro fatica, cosl che la borghesia, messa di coutro alla diminwdone se non p.roprio alla C'aduta, del saggio del profitto, ri- ·ccn~e•ad u11 insieme cli provvedimenti ap,parentemellte co11tn:1ddittorl che le assicm·ino la rea. • lizzazione totale del . plusvalore prodotto da] plnslavoro degli operai. Tali provvedimenti si identificano, via, via, successivamente e contemporaneaineute, 11el protezionismo doganale, nel sindacalismo iuclustriale, nell'imperialismo, altim.z. fase, quesila, del1o sdluppo capitalistico in quanto a questa svolta clel suo essere come classe diligente, la borghesia si identifica, forma tutt'uno con lo Stato (3). La frase di Marx, dunque, lo Stato è il comitato di affari della borghesia, à un innegabile valore attualistico. L'imperi,alismo, per le forz<:;cui obbedisce e' per i bisogni cli cui è esponente, c011cJucealla guerra, ritenuta anche un modo di stornare il pericolo che su i possessori· cle'i mez1j cli produz.ione incombe mi11accioso: il pedco1o cioè della scom• parsa ciel J>rofìtto, nel quale profitto riposa tutta la ragion d'essere della borghesia come cla.s.,e economica e comé organizzazione sodale. Non riuscendo ne' suoi disegui~ manco con la guerra, per la resistenza che oppongono i lavoratori uniti in sindacati di mestiere, essa ri\mlge allora. la sua lotta contro essi sindacati, prendendo pre- • testo a.lla sua offensiva questo o quel concetto politico o morale, ma in realtà mirando a distruggerli unicamente iu quanto sindaca,ti <li classe e quindi stn11n.euti, forse inconsci, di vol~ntà , rivoluzionarie. Questa lotta, per essere vinta., presuppone nella nazione la dittatura della classe che la con<luce: <littatura puramente ~onom~~ negli ~tati Uniti, economica e politica m Itaha, Spagna, Unghetia. e La fusione _ scrive il Labriola - del capitalismo con lo Stato, la plutocratizzazione dello Stalo, offre i termini della soluzione capirt.alisticn della dittatura, la /ornw della. nuova situ..1.zioue•nella quale la borghesia tiene direttamente il potere con lo scopo dichiarato di impedire una dh·ersa soluzione di classe del problema ..politico ed economico cioè con lo scopo di m,antenere, mercè la fon,<~materiale dello Stato, la divisione fondam.entale delle classi ed il proprio predominio». La forza annata vigila i sindacati. I più elementari diritti sono abrogati. Le libertà sono cli fatto abolite. Gli operai sono fçrzati a curvare la schiena. Siamo al fosc-ismo. Abbiamo il duce il padrone nel quale è principio e fine. I11'Ponte 1 fice cui tutti debbono inchinarsi, che si incarna, a seconda della convenienza, in questa o quella forma di governo, che esau,risce in sè la hwzione dei partiti, rigido e feroce, o sorridente e giolittiano. li dittatore tipo: Hoc solo, s1c iubeo, sii pro ratione ·vol1mt.as. ... La tesi dei vari momenti del processo capitalistico qui schemnticame11te enunciata, è certamente, nelle sue linee ge11erali e teoriche, giusta. Abbisognerebbe pe.rò1 cli u11a più sicura documentazione e di u~ta più solida argomenLuionc. Il Labriola à abbo,.zato, invee-e. E non tutte le incertez1.e e 11ou tutti i fondatissimi dubbi che sorgono ai margini <l'ella sua logica, sono alla fine neg~ti. Comunque, arriva.ti a questo puuto, si desidera sape1·e come vincere la dittatura borghese, poi che <la essa dipenderebbero tuitti i mali di cui soITrc la società e segna l'inizio della rapida cleca<lcnza della civiltà. Nella diagnosi del male tutti possono anche concordare, ma è nel iimeclio, ma è 11ello stabilire la cura che sorgono le contestazioni. Il Labrioln, per conto suo, non fiata, sembra che tema ,di compromettersi. Eppure il problema che è di pregiudiziale a tutte la attre tratta7..ioni, che tormenta e assilla tutti gli spiriti liberi, si pone in modo pe. reutorio: come uscire dalla situazione? Come 99 scompaginare, come sommergere Ja dittatura che tutti avvi!iS<Oee i J>ÌÙ abbrutisce? Che e.ssa debba finire, siamo tnlli <l'accordo. Che occorra ripercorrere, in u11 certo senso, in Italia, il cammino che in Franc-ia ft1 speditamente cam.mjnato prima del 1830, pnò anche, ò eletto: anche, am, mettersi. Che si debba dare agli italiani una coscicnr..a. poHlica, nessuno nega. Che il regime pat<:rnalistico con quanto à di più odioso debba crollare i11 nn domani non lo11t.Jno, è evidente. :Ma è &ul come e il qua11do che \·ariano e diversifkano le opinioni. C'è chi crede che sarà Ja stess:'l borghesia i11CJustriale, e per sue necessità e per il cessare dclJa presente deprcs.:;ione eco11011dca, ad imporre una modifir.:.·azione nei modi del reggimento pr,litico. C'è chi spera nei co1t1batlcnti e negli stu,knti. C'è chi si affida al proletariato. E c'è infine chi reputa che la salute verrà dal bisogno di assestamento delle nuove gc:nerazion!. ~on so. Certo è che il Labdola 11011 risponde ad una sola di queste domande che pur debbono ~ersi affollate al suo spirito. Egli parla, e non di proposito, ma di &fuggita, incidentalmente, del <.:òmpil.o affi,fato al proletariato di riconquistare all'Italia le ]i. bertà ci vili e, quindi di ridarle un regime Lberale democratico ma non specifica e 1;on indica il mezzo o i mezzi cli questa attuazione pro.. grammatica. e Il ritorno alle istituzioni della libertà - argomenta il Labriola a pagina 325 - per opera della classe laoratrice orga11iz,..ata, diviene inevitabile. Le conseguenze: si comprendono. Il m.oggiore ostacolo che alla libertà umana si oppone, è il poS6esso privato di mezzi di produzione, fatto necessario ed utile in una fase della s,toria, ma che da un certo ))'Unto in poi sequestra in una classe tutti i vantaggi del progresso sociale, 4 obbliga questo a fermarsi là dove lo stesso possesso privato di mezzi di produzione può essere intaccato. Perciò la restituzione della libertà umana coincide con la so-- cia.lizzazione dei mezzi di produzione. L:1 classe lavoratrice non opera questa sociarzzazioue i_.;tan- • taneamente, nè pe.r mez.z.o <li una sua dittatura, che sarebbe forse meno noci,·a di quella della borghesia, ma pur sempre nociva. Dal momento in cui l'amministrazione <le1loSt:J.to e degli Enti lcr...ali passa nelle mani dei suoi rappresentanti, essa opera un insieme di proces~i che conducono gra<luahnente alla coincidenza del prodotto con la rimunerazione e rendono pcssibile la m ssima e più raziofiale utiliz.zazione delle forze produttive>. E va hene. Ma come 1'Amministrazione dello Stato /J)assa nelle mani della classe operaia? Con il met-Odo Laburista o con quello comunista f"'" Con la tattica complessa suggerita dalla dottrina liberale la quale considera il socialismo come un moment<. del liberalismo, o con quella prettamente insttrrezionale? Con le elezioni o con la /rivolta arm.11a? O C'0H l'11u,1 e l'altro istr11mento insieme, senza a priori nulla rifiutare? Si deve poi aspettare ad agire _ e cvmllllque si agisca - che il processo produtti~o accrescendo in uno con la possibilità di soddisfarli, più ampi bisogni nelle èL,ssi lavorntrici, generi da sè la propria continuità sino al famoso punto critico della previsione marx.istica nel quaJe il proletariato, posto nella posizione di rappresentante dell'int'eresse generale, \·enga irresistibilmente e rivoluzionariamente a cozzare con ~a classe capitalistica la quale, sempre al punto critico, <la strumento cli propulsione e di sviluppo si trasforma iu grn,·e ostac-olo delle forze produttive? Ma1 allora, bisognerebbe dare opera alla ricostn1zione capitalis.tica percbè conduca alla maturità delle condizioni che sarebbero di premessa alla socializzazione e quindi alla 1iberlà, e cool incominciare <la capo, aggirarci cioè in un circolo vizioso, pern1ettere al capita.- lismo un bis in idem. nel senso di ripetere -i mom~ti del suo processo sin qui esaminati ... Mah! Arturo Labriola non risponde. Dopo avere fatto il processo alla concezione riformista, di essa concezioue mostra di accettare i dettami, tanto che, se bene ò capito, tra le righe si ribella anche alla definizione chiarificatrice che il Bauer (4) à dato della formula mru-xistica della momentanea dittatura proletaria: ditta,t1tra dell'1d~a del p·roletariato. ~a del modo di uscire dalla crisi, se ci sarà concesso, vedremo di parlare noi, modestamente, nei prossimi numeri. GUIDO MAZZAL! Discuteremo volentieri le condusì.oni del iiaz.- zali a mano a mano che egli ce le esporrà. Qui ' ci accontentiamo di notare che il torto della concezione del Labriola è di prendere tanto sul serio il fascismo da elevarJo a dignità di reazione capitalistica. Come $arà lecito classificare in una stessa sede la reazione C'tpitalistica amei;cana e il fascismo? Per noi qui co1nincia l 'errorc: e si finisce per non intendere e-be il fascismo è un fenomeno italiano, di immaturità storica ed economica, tUl riaffiorare di medioevo. In questo senso tra noi 11 il processo capitalistico :1 è ancora di là da venire. (1) V. Considérant: .\fa»ijest de la democratie a,i XIX siècle. (Paris, Libr. Phalansteriénne). (2) Arturo Labriola: La dittatura della bO'T. ghesia e la decadenza della società ca,pitalistica. (Napoli, Alberto Morano, editore). (3) K. Renner: Marxism.us 1 pag. 130-140. (4) O. Bauer: Bolscevismo O democrazia. (EdiL trice , Avanti!•).

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