La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 20 - 13 maggio 1924

CONTO CORRENTr. • ' I _,_ \/ISTn STORICn SETTIMflNf\LE DI POLITICI\ ESCE Diretta da PIERO GOBETTI- Redazione e Amministrazione: TORINO,Via XX Settembre, 60 POSTALE Abbonamentoper il 1924 L. 20 - Per un semestre L. IO - Estero L. 30 Sostenitore L. 100 - Un numero L. 0,50 IL MARTED} Cl)i rice"e ur, oun,ero di sa!gio " r,or, ioter,de abbor,arsi r<1,spi11ga il !ior11ale, a!trin,eoti gli co11ti11u<1,ren,o 1'i11,.,io e dopo un rQ'lse p,o,.,.,,e<leremo alla ri,sccs:,;icn'1: m,<li:or;te tratta Anno III ,, N. 20 - 13 Maggio 1924 8 o MM ARI o: N. MAcCHIAVELLJ: Commento a on preludio. - p. g. : Dernocrnzll. - G. ~NBALDO: Viaggio attorno a Goh!neao. - .l. CAPPA: La sociologia di Pareto. - G. Doaao: Pae!lltasloe. Gommento au preludio Non siamo redattori del/' « Impero,,: non ci serviamo quindi deUa storia per comporre più o meno amabili: giuochi di idee. Ne chiediamo a Machiavelli di farsi interprete della nostra fede: troppi secoli e troppe idee ci separa,w da lui. La democrazia moderna preSUPJJOne la rivoluzione protestante, le grandi monarchie assolute: Machiavelli, ignaro della prima, dei grandi stati moderni non ha che il presentimento, chè la sua esperienca resta ancora legata allo Stalocittà. E tuttavia gli {taliani d'oggi possono apprendere ancora qualcosa dal Segretario fiorentino. l'i è in Machiavelli una fede nelle forze 'f,Opolari, una coscienza del popolo come fondamento dello Stato, che non si spiega soltanto con la nascila fiorentina, con la passione repubblicana degli anni savonaroliani della giovinezza, con gli entusiasmi umanistici. Ritornare oggi al Machiaulli del « Principe », dimenticando che l'utopia del « Principe ,, si è rivelata assurda persino per il tempo in cui è stata creala, credere che lo Stato rudimentale del « Principe ,, possa essere lo Stato moderno, significa, non soltanto ignorare la storia europea di quattro secoli, ma dichiararsi meno attuali di Macchiavelli stesso. Dedicato a Mussolin Impero e libertà •E facil cosa è a conoscere donde nasca nei popoli questa affezione del vivere libero ; perchè. si vede per esperienza le cittadi non aver ·mai ampliato nè di dominio, nè di ricchezza, se non mentre sono state in libertà. E veramente meravigliosa cosa è a considerare a quanta grandezza venne Atene per ispazio di cento anni, poi che la si liberò dalla tirannia di Pisistrato. Ma sopratutto meravigliosissima cosa è a considerare a quanta grandezza venne Roma, poi che la si liberò da' suoi re (Discorsi, I. II. c. II.),, Dedicalo all'Impero : Democrazia e imperialismo .considerando adunque tutte queste cose, si vede come a' le.qislatori di Rofna era necessario fare una delle due cose a volere che Roma stesse inquieta come le sopradette repubbliche, o non adoperare la plebe in gue·rra come i Veneziani, o non aprire la via ai' forestieri, come gli Spartani. E loro fecero l'uno e l'altro: il che dette alla plebe forza ed augumento, e infinite occasioni! di tumultuare. E se lo Stato romano veniva ad essere più quieto, ne seguiva questo inconvMiente, ch'egli era anco più debole, perchè gli si troncava la via di potere venire a quella grandezza, dove e' pervenne. In modo che volendo Roma levare le ragioni de' tumulti levava· ancora le ragioni dello amtpliare. Per tanto se tu vuoi fare un popolo numeroso ed armato, per poter fare wn grande imperio, lo fai di qualità che tu non lo puoi dopo maneggiare a tuo modo; se tu lo mantieni o piccolo o disarmato per poter maneggiarlo, se egli acquista _dominio, non fo puoi tenere, o doventa sì vile, che tu se·i preda di qualunque ti assalta, e però i71:ogni nostra deliberazione si debbe considerare dove sono meno inconvenienti, e pt· gliare quella per miglior partito, perchè tutto netto, tutto senza sospetto non si _trova mai. Roteva dunque Roma a similitudine di Sparta fare wn principe a vita, fare un senato piccolo ;ma non poteva, come quella, non crescere il numero de' cittadini suoi, volendo, fare un grande impero; il che faceva che il re a vita e il piccolo numero del senato, quanto alla unione, gli sarebbe giovato poco (Diswrsi,, I. I. c. VI).,, Dedicalo agli uomini d'ordine • Io. dico che coloro che dannano, i tumulti tra i nobili e la plebe mi pare che biaSimino quelle cose che furono JJT1IT:la~ gio71:~ di tenere libera Roma e che considerino ptu a romori ed alle grida che di tali tumulti nascevano, che ai buoni effetti che quelli partorivano; e che non considerino,_ come ~' sono in ogni repubblica ~uoi umori diversi, quello del popolo e quel'.o de' grnndi: e come tutte le leggi che si fanno in favore del/(J libntà n(Jscono dalla disunione loro come facilmente si può vedere essere seguito in floma ... Nè si può rhiamare in alcim modo con ragione una repubblica inordinala dove sieno tanti esempii di virtù, perchè i buoni esempii nascono dalla buona educazione ,la buona educazione dalle buon,, leggi, e le buone leggi da quelli tumulti rhe molli inconsideratamente.dannano; perchè chi esaminerà bene il fine di essi, non troverà eh' egli abbiano partoritv alcuno esilio o violenza in disfavore del comune bene, ma leggi ed ordine in benefizio della pub'. blica libertà. E se alcuno dicesse: / modi erano straordinarii e quasi efferati, vedere 'il 71opoloinsieme gridare contro il senato, il senato contro 'il popolo, correre tumultua riamente per le strade, serrare le botteghe, partirsi tutta la plebe di Roma, le quali cose tutte spaventano non che altro chi, legge; dico come ogni città, debbe avere i suoi modi, con i quali il popolo possa sfogare l'ambizione sua, e massime quelle cittadi che nelle cose importanti si vogliono valere del popolo (Disco,rsi, I. I. c. IV). ,, Dedicato ai mussoliniani « Donde nasce che i regni, i quali dipenr/ono solo drllla virtù d'un uomo, sono poco dttro bili: perchè quella virtù manca con la vita di q1Jello... (Discorsi, I. I. c. XI).,, Ritratto di ... Appio Claudio « E crearono dieci cittadini ... in tra i quaU fu creato .4 ppo Claudio, U0?//0sagace e inquieto. E perchè e' potessero senza alcun rispetto creare tali leggi, si levarorw di Roma tutti gli altri magistrati, ed in particolare i Tribuni e i Consoli, e levassi lo a7r pello al popolo ,in modo che tal magistrato oeniva arl essere al tutto principe di Roma. A.pprPsso ad Appio si ridusse tutta l'autorità degli altri suoi com,pagni per gli favori che gli faceva la plebe, perchè egli s'erz fatto in modo popolare con le dimostrazioni che pareva meraviglia che, egli avesse preso sì presto una nuova natura e uno nuovo ingegno essendo stato tenuto innanzi a questo "n crudele persecutore della plebe0 (Discorsi, I. I. c. U).,, NICCOLO' MACHIAVELLI. D E M O C R. A Z I A Ritrattodell'intelligenzaservile 11 fascismo ha vinte le democrazie senza combatterle. Non si può da.re più grave insulto per le democrazie italiane di una certa terminologia prevalsa in questi anni la quale enumera e classifica democratici filofascisti, fascisti democratici. Che non si avverta nell'aria una repugnanza per tali a~oppiamenti Sembra sign.ifìcare la legittimità di una inesorabile bocciatttra : la democrazia italiana non ha avuto uomini che studiassero sul serio. La democrazia ita1iana, come ha sopportato Giolitti, sopporterebbe Mussolini e persino un governo dello Stato Maggiore. Combatte il fascismo per difendere la sua Yeccbia politica <lei blocchi; per difendersi la possibi1ità cli un ac_ cardo col governo mussoliniano. Inton10 a. questa nostra tesi vi fu grave scandalo: ma il fatto stesso che le pregiudiziali dei democratici si limitino alla libertà e alla milizia nazionale prova ~he si è disposti in certi limiti di spaZio e di tempo a transigere. Sembra democratico addomesticare il fascismo. La prima tattica fu di contrapporre i revisionisti ai ras, i mussoliniani ai fascisti. Ora si scopre che il fascismo dovrebbe esserè p,rigioniero della sua maggioranza ,clella sua legalità. L'ingegnere Rignano ha scritto un libro per indicare il nuovo programma che è tutto nel motto: Democrazia e fascismo. Ecco un libro che sarà popolare. L'autore rivolge ai fascisti una sua garbata lezioncina: chissà che invece dei figli svagati 11011 ascoltino i padri illusi. ll buon senso dell'ingegner Rignano è cosl lucido, la sua obb1ettività cosl distinta e contenta di sè, la sua c11ltnra hlternazionale cosl pacata e con'- vincente che questa pedagogia democratica riuscirà gra 1 clita agli italiani addomesticati. In fondo al cuore gli itaJiani sono tutti, come lui, fascisti e democratici. Il fascismo c' è : valorizziamolo, ternperiamone l'itTequ.ietezza mandando deputati fascisti in pn.rlamento. Cosl le rivoluzioui si legalizzano ;i fascisti diventano democratici. Gli italiani hanuo già accettato queste conclusioni come una risorsa per la loro cortigianeria innata : Riguano vi è giunto invece seguendo la strada maestra del suo ottimismo puritano. Però nasce il dubbio che egli applichi procedimenti di indagine e di giudizio inglesi a un fe_ norneno che in Inghilterra sarebbe letteralmente impossibile. Riguano cita Stuart Mili; è dichiaratamente positivista e sperimentalista; è un protestante senza religione, un filosofo della bio. logia. Crederebbe di non essere abbastanza positivo se non rendesse anche lui il suo omaggio cli uomo ragionevole ai meritii cli Mussolini. La sua obbiettività gli insegna cosi : tanto cli ragione da una parte ,tanto dall'altra. Egli non jmmagina che quando da una parte non c'è niente di ragione il giudizio di Salomone è assolutamente tendenzioso. Egli è fuori della mischia, sereno, disinteressato, apolitico: e nou si ~vvecle che gli apolitici hanno sempre torto: la. loro apoliticità è. partigiana; ess; sono difensori 1 dell'ordine costituito, sono una forza inerte che pesa a vantaggio del regime, degli interessi conservatori: i governi reazionad hanno sempre apprezzato la squisita utilità che \·iene loro offerta dalla classe degli apolitici. Oggi la mag_ gioranzn degli italiani è così : uomini che per sç-rupolo di obbiettività non vogliono trovarsi l'.:~ntrocorrente, che sono pronti alla pace col regime per .Hon tul:ba.r-e la concOi"dia e 1 'orduie 00" zionale. Chiedono a Mussolini la libeftà di poter laYorare con lni come lavorarono con Giolitti. Ringraziano Mussolini cli averli liberati dal bolscevismo, di aver dait'o loro un ordine, una gerarchia. E' un'opposizione che chiede la libertà di servire. i\1nssolini lusinga questi disinteressati, apprezza questi apolitici. I sudditi siano sudditi, gli scienziati scienziati, e la politica spetti a :hi regge. li'equioocodei moderati Le teorie dei democratici moderati come E. Riguano sono apprezzabili: ci trovano pronti a confessare che Stnart Mill, Taine e gli stessi Spencer e Comte furono dimenticati a torto. :Ma non ci piace la loro storia. Stuclia e ristudia ci trovi sotto il reazio1rnrio, l'intellettuale deluso. La democrazin. di RigIJano è la democrazia dei positivisti : w1 concetto statico di armonia sociale; concepito secondo analogie biologiche; col pregiudizio dell'evoluzione graduale da accettarsi pacificnmente; una democta.?,ia fatta, mentre la nostra democrazia è ancora da fare. Rignano pnrla di un « processo naturale evolu. tivo, irresistibile,,e fa.tale» di uua. e tendenza ùa parte di un numero sempre maggiore dei componenti la società a riprendere la libertà cli pensiero e cPaz.io-ne, largita loro dalla natura, appena lo consentano, e nella misura che lo consentono, le condizioni di esistenza clella società stessa, rappresentate dal grado raggiunto cli solidarietà sociale, e, conseguent,emente, ad acce_ dere alla società stessa, anzichè' per imposizione esterna ,per libero assenso e consenso». Sotto questa filosofia spenceriana della solidarietà e' è equivoco: lo stesso equivoco che nella ~entiliana li.bertà-autorità ! A giudicare del grado raggiunto rii solidarietà sociale se non si accetta il materialismo storico avremo un tutore. Il Rignano esalta i vantaggi della libertà, per cui gli interessi si fanno valere, gli erro1i si correggono colla critica rccip,1·oca, la personalità ~cquista dignità, si eleva il tenO'!'e della vita sociale. Ma quando si tratta clel dilemma tra libertà e solidarietà le sue nostalgie sono per il vecchio regime. La libertà è sacrificata. all'autorità e all'ordine. Positivista genti1iru1ol La democrazia italiana non è mai riuscita n sttperare questa difficoltà : 1'impreparazione ba sempre favorito i pregiudizi del con.5ervatore e del moderato che sounecchiavano sotto il democratico. Ma non c'è vero democratico finchè penlura questa paura dell'anarchia, questa pigrizia contro le soluzioni estreme. Il marxismocontrol' "educazionepopolare,, Per vincere l'ossessione dell'anarchia bisogna accettare il culto della lotta di classe. Invece i democratici italiani han110 giurato a Marx l'o. dio più impl:icahiJ(-. C<;ncep-iscono la S<Y·ietà (Ome armonia, non come contrasto. C't un pericolo per la democrazia : • li pericolo the una data classe, forte per numerosi aderenti, per organizza 7,ione e coscien7...a.collettiva, per Ja ~ua grande importao?.a nell'economia nazionaJ(-, perda, in seguito ad errate dottrine clivulgate ed accettate sia pure in buona fede nel proprio seno, il senso di S-Olidarietà sociale che la lega a tutta la società restante, ed elevando i ,Propri antagonismi di classe a1 di sopra de11' jnteresse ge_ neraJe, ~he è pur supremo interesse suo proprio, minacci il clissolvimC"..ntosociale 1. La democrazia dei moderati suggerisce i1 suo rimeòio: 1a cultura popolare. Bisognerebbe educare, insegnare la solidarietà con le biblioteche e le università popolari. Biblioteche o manganello: la democrazia di Rignano non è molto più liberale nè molto più intelligente della storia cbe il fascismo e nell'uba come ne11'altro c'è la paura della politica. Mussolini ha torto di non nominare senatore- Rignano. Rignano ha lavorato per il fascismo come tutta la media borghesia italiana, con il su.o odio sfrenato ed irresistibile contro il marxismo. Il comando cli Marx òi rimanere ciascUlJo al proprio posto, le sue invettive contro i deboli che vo_ gliono una dta sociale pacifica, idillia.ca, riuscivano troppo aspre e inattuali per il nostro popolo abituato a smussare gli angoli, a superare le intransigenze, a conciliare 1'inooncillabi1e. Opporre a Marx Mazzini era negli istinti della razza e l1anno finito per adattarvisi tra i socialisti unitari anche i più vecchi custcxii del vangelo operaio . La questione non è t;mto teorica quanto di ;:,s:colog,r.ana7Joua!e. lì costarne ~valso di addebitare ai difetti dell'anima popolare le debolezze statali non deve dimenticare le colpe dei falsi intellettuali. Anzi la separazione così vi-,-a tra noi di popolo e intellettuali è la prova più vi"a 'della nostra impotenza democratica. L'iudi\·iduaHsmo italiano non ha fiducia in c:è stesso; non ha il coraggio delle affermazioni e_ streme; pare che nella coscienza di ognuno fermenti l'incubo di una tradizione di sovversivismo e di irrequietezza faziosa. Cosl si crede ogni giorno che l'ordine possa venire minacciato. Le persone bene educate, che hanno studiato sui libri di scuola la stÙria medioevale, nella loro illusione di progresso, sono per Datura nemici di tutto ciò che può essere novità non prevista, ingresso dj forze nuove nella rea.Jtà: in segreto sotto l'org0glio nazionale temono le clisperazioni della raZ?.a, temono che sia compromessa quella finzione di vita seria e tranquilla che si sono foggiata nell'ipocrisia del1a Yita unitaria. Di qui l'cxlio tra intellettuali e popolo. Quelli tendono a distinguersi ,a separare 1~ responsabilità coll 'apoliticismo; paghi di predicare la solidarietà come si predicherebbe l'obbedienza agli schiavi; e preoccupati di far leggere agli altri un catechismo. Le ragioni economiche di questa psicologia sono state da noi ripetutamente spiegate. Il pauperismo italiano giustifica il sovversidsmo delle plebi e l'equilibrismo filisteo e cortigiano delle él.ites. Queste sono le condizioni da superare. Perciò una democrazia vera deYe nascere stù terreno storico del marxismo e i democratici italiani ~he sulle orme dèl buon Colajanni imprecano a Marx sono fior di reazionari. La cultura popolare è una sciocchezza fuqri della lotta politica; non è'è cultura fuori dell'iniziativa, della conquista, dell'esercizio diretto. Cbe il popolo legga, che ami :M:azzini può interessare ar dilettanti in cerca di nuove! fonne di filantropia. Ma è chiaro che auche questa forma cli facile filantrop<a è indice, come tutte le altre, di animo reazionario. • Il senso della solidarietà sociale non può ve. nire che dall'esercizio dei diritti ;ndividuali che si limitano naturalmente mentre si incontrano. Chi predica la solidarietà in astratto e maturo per diventare servo di Corte: non esiste un ordine dato, quasi biologicamente, ma esiste l'ordine come ~utonomia e la sola educazione possibile è l'esercizio di intransigenza, la partecipazioe attiva alla vita politica. La democrazia nascerà in Italia come conseguenza della maturazione capitalistica e della lotta dei partiti politici. Òggi possono lavorare per prepararla i partiti che combattono senza tregua ;1 fascismo per seppellirlo. p. g.

b 711 : A RIVUI.UZIO~E Lii T.,: F VIAGGIO ATTORNO A GOBINEAU Il primò • a<ldameslica111ento • delle dottrine tli Gobinea u fu com p-i ulo dal cenacolo wag11eria110 di1 Wahnfded. Iu confronto agli «umori• di Gobineau, Wahafried 1·apprcse11ta la borghesia ledesca del 1880. Ci sono degli esteti, dei poeti, degli scenografi . non ci sono J 1tnker, fuori che uno. '( Gobi11c11 - dice ingenuamente lo Chambcrlaiu - afferll!a l'irrlmediabil.e decadenza del ge11ere UIJIQIIO n1enlre ll"ao·ner lui 11011 c011tesl,1 questa decddenza, ma 17a /~de :wlla rigenerazione• (Chamberlain Gcs. IVerhe Vol. 2). Cra7je tante. ,vagner « correg-g-e• Gobincau confanne alle convenienze e ai rispetti umani del pubblico iermanico cli quegli ::pmj_ La prim1. dcmocratiz1..azlone, la prima popol.adtà di Gobine:tu si ottengono con una formidabile iniezione di ottitnismo e di co-nfideuza mistica. Gobinea11 è un Junkei·, del ge11cre dei Rocbow e dei Platow, molto vicino alla nobiltà della :Marca cli Rrancleburgo. La sua formazione spirituale, i succhi ch'egli trae dalla terrn, lo accostano alla aristocrazia foudiaria· cli Prussia. Jl !uo pubblico più adeguato sa1·ebbe quello dei baroni baltici, sperduti 'in mezzo al con.tado slavo. Costoro sentono 1'identico suo disprezzo per i mO?wnts, lo stesso pessimismo sull'esito della difesa contro l'altra raz7.a, i contadini. Gobineau ~ un degni~simo barone baltico 011oratio. L' A bbaye dt. Typhaines potrebbe essere u.u romanzo lettisaimo nei caste11i di Livonia, se non fosse mal com.posto. I ba1·oni baltici, come si sa, sono buongustai della letteratura fra.11cese. L'unico nobile prussiano di cui disponga il cenacolo wagneriano è Filippo von Ettlemburg. Filippo v011 Ettlemburg ha dei gra11di meriti di propagaridista gobinista: è lui ·cl1e, p,dmo, sc1is- &e di Gobineau in tedesco (articoli su 1 Bayrwther Bliitter) nel 1886. Ma non è un Junker. E' un temperamento di artista. « Io non fui nè soldato nè politico malgrado abbia servito nella Garde du, Corps e abbia raggiunti alti posti diplomatici: in fondo al mio cuore io fui sempre un artista, e posso vantarmi, anco:: oggi, di essere ùt migliore guida nei musei di Firenze>. E' anche un ciuedo. Sarà uno degli astri della co1te di Guglielmo II e in-ecipiterà sotto i colpi delle polemiche scanclaliste di Ma..-.,:imilian Harden. Noto cof vezzeggiativo mignon d:i « Fili , . Con Filippo van Eulemburg, è il bombistico regime gugliellnino che si impadronisce cli Gobineau, e lo aggrega al proprio ciclo facsimile. nibelungico-ariano americanizzante. E' una prima Tolgari1..7..azione. H. S. Chamberlain Poi Go!Ìineau cadde in mano a Hous,t.oti Stewart Chamberlain. H. S. Chamberlain lo adattò ai gusti bombiStici del regime gnglielmino. Le dottrine, austere e sprez7..anti, fio1;te nelle serate <li un vecchio castello di Nof11.landi:a,dovettero essere' piallate, tornite, lucidate per un pubblico tratto dai nuovi ceti tedeschi, dalle fabbriche e dalle\ Biirokausen. C'era una quantità di commessi che si palpavano il cranio per ll'ovarsi le dimeusioni sacre degli- Aria alti e biondi. H. S. Chamberlain fu presentato al Kaiser eia e Fili , Euleinburg, ad una partita di caccia in Liebenberg. Poi « comandato • ai ricevimenti ili Potstdam. Egli è un inglese, e rappresenta l 'unica conquista spirituale della Germania di Guglielmo II. In mancanza di Carlyle, Chamberlain. Cominciò ad occuparsi furiosamente di botanica, poi passò alla fotografia arfistica ,e infine alla teoria delle razze umane. Molti soggiorni in alberghi di Cannes, Ginevra, Firenze, Dresda: infine 1 questo inglese intedescato stimò bene di stabilirsi a Vienna. I suoi « Fonda-n-1enti del Secolo XIX, sono una edizione es{)u.rgata dello Essai di Gobineau : dico, espurgata del pessimismo virile, dell'ironia, degli wnori cavaliere1chi contro il secolo. E pensare che i nos,tri • conoscitori > della Germania di anteguerra presentarono Chamberlain com.e uno scrittore aristocratico\ rea7,iona1·io, junkerista ! Egli era semplicemente un dettagliante di arianesimo ottimista e grossolano. Una caricatura borghese <li Gobineau. La Germania, che è il paese del continente di più intensa industrializzazione, e di più intenso travaglio di nuo'vi ceti e di nuove forttme, il p,1.ese plù americano di Europa, non avrebbe iapulo che farsene del Gobineau integrale. Uueito Gobineau aveva se-ritto: o: L' 1nverno arriva, voi non avete figli•. Fondate dei regni, delle grandi monarchie, delle repubbliche; ciò che voi vorrete· andate a lonnentare i chinesi in casa loro, da.te il co 1 lpo di grazia alla Tunhia, trascinate la Persia nel -vostro nw-vi·,nento: ciò è ben possibile, anzi 111.evitabile. Ma infi:nt., le cause del 11ostro snerumnen.to si accumulano e si accu1nu• leran.no sempre, per queste stesse azian ..i: e non 11i sarà più ness1tno al rnondo per sostituirvi, quando la 11ostra dtgeneraziont. sarà c01npleta,. Cosl aveva parlato Gobineau agli Ariani. Immaginarsi se questi discorsi place,·ano alla Ger. mania del 1900. C'erano, per questo, troppe c-iminiere. Il regime della gra11de produzione esige delle prospettive rideuti per il suo pubblico. Non sopporta queste nobiliari malinconie, rassegnatt com.e la viJta di una città di provincia. Chamberlain, cosmopolita., borghesissimo, carne da albergo è stomaco da stazione climatica internazi0.nale, svolse una teoria delle razze in cui gli ariani 11011 erano minacciati cla alcun cre• pascolo. Cosl, tulti i e parvenu&, di Ccrmania furono co11u~1it1,r, mpreso Gw.::i:l·lmn II, (.'!,L 1u ebbe caris.;•1·1c La su.a con.sorte, 1\nna Chambcrlain, racçonta (\-lcine Erinn.ei-ungen aus Il. S. Chamberlai1i Bcck cd. Muenehcn) clr'cgli rcgiBtrant lulli gli iucroci dei suoi cani e tulle le monle. Tanta cr;i la sua passione per la. teorin. delle razze e per la purtz:r,..'ldci ~angni. Non polcnd,, lui pl.,,Lco.cttrare il prop1;0 albero geuealogico come a\'eVt& fatto Gohincau nella Vie d'Ollar \'arls, si rassegnava a disegnare quello del proprio ca11ile. E qucslo è il ~imbolv più es:1llo ·!.:i ::.u-.si(_{11ifi,·alo rispetto a Gobineau, e del \alore lei\ ,;rua su:i. J\ nz.i : la Germania cli Guglielmo I I sta agli :\riani .1lti e bioP<Ji, come l'albc,o gc11caloglro di Chrnnbcrlain sla a queno di Col>in1~.1L. Il Gobinismo associato ~vfo, accanto a Cliambc-rlain, ci fu per lunghi anni un culturis,la che arava, Sll e giù, Gobi1Jcau e le opere inedite cli Gobincau, e l 'Ppisloiario cli Gobineau e le fonti della. vita di Gobiucau. J>a! reva, Gobineau, u11 suo c;impicello, il cui racco!. to gli fosse tutto riservato. Questo culturista è il professore Ludwig Scbemann, de1l'Uni\·ersità di Friburgo. Propaggine del cenacolo wagneriano uella grassa e pingue terra della Gcnuania del '900. Schemann noll ( pilt il dotto tedesco, tradizi01rnlc, ill pantofole e berretto d:i notte, ingellu.amente devoto al suo ::nttore, e insieme geloso di coccolarselo -i11si• len:do, con edizioni critiche perfette, e a contributi,» bibliografici. Lo Schem.am1 è: una creatw·a essenzialmente det:hocratica. E' un lanciatore di Gobineau 1 un propagandista di Gobineau, uu impresario di Gobineau. Considera il proprio~ postolato gobinista come una missione provvidenziale, e ormaì esclusiva. Schemann predica Gobineau., come Stciner predica la. Dre1gliederu,ng per risoh·ere il problema sociale, come, in un grande paese moderno, si predica· 1•esperanto, la teosofia, la Yoga indiana, ]'hallesismo, la temperanza, il rispetto verso gli animali. La sua opera per far conoscere Gobineau rientra fra i casi di p1·oselitismo organizzato che pullulano in un paese di forte sviluppo indus,lriale. Schemann ha al suo attivo la costituzione della Gobineau Vereinigung 1 il museo-archivio gobi11ista cli Strasburgo, l'introduzione dei dialoghi della Rénais. sance C'ome libro di testo nelle Realschulen e uei ginnasi, le rappresentazioni gobiniste a Weimar, le trmluz-ioui eccellenti delle opere, la esauriente biografia in due volumi pubblicata negli anni di guerra, un çolpo di s6.to nella Gobineau Veretn.igung, consumato nel 119, ~iogliendo la società e ,ricostituendola con. soli membri tedeschi. Tutta una vita: conferenziere, archivista, impre-_ sario, editore, uomo d'affari. Schemann è il conquistatore di Gobineau. Egli lo afferma: « il nostro Gobineau ci appartiene, a noi tedeschi, nel pieno significato della parola appartenere~. (Schem.ann: Gobineau u. die deUtsche Kultur, Eckar<lt ed. Leipzig). Una vera an"nessione di Gobineau. Questa organizzazione e propaganda intensive, possibili solo in un paese moderno recettivo per ogni forma di proselitismo, cava110 da Gobineau uria ideologia seru,pre più adatta al lnrgo publico dei volumetti Réclami. Impongono al disprezzaµte e disperato 'Gobineatt un arianesimo letteraiio, wagueriano, pieno di fiducia nella rigenerazione del mondo. I " documenti giustificativi ,, ·r,a conseguenza è il gobinismo spicciolo. Ecco quanto si può leggere nelle inserzioni cli uu giornale nazionalista tedesco. , Loggia z. b. G. (Per Sant-i segreti). Uomini tedéschi-nazionali e donne di nobile biondo-ger. 111.anicarazza e aristocratici sentimenti, che siano vogliosi di associarsi ad una ristretta Loggb, puramente gennanica, possono inviare :fiduciosi fdfografia e documenti giustificativi della purità del loro sangue germanico all'Amministrazione cli qnesto giornale , . La buona gente capovolge Gobineau. Gobineau, l'im.magine dell'Aria, dominatore e signore, se la fantasticava nel passato per averne motivo di dispreu..are tntti i commessi di bottega e tutti gli operai delle officine. Ma costoro non si rassegnano affatto nè ad essere messi fra i mctèci, nè a credere che il sangue loro debba essere contaminato senza rimedio. E accorrono coi cc documenti giusti:ficativ:il,. Basta questa frase deliziosa, per capire quanto Gobineau si sia incauagliato. Gli adoratori di Wotan Altro esempio òi gobinismo spicciolo, di Go• biuea11 volgarizzato. Gobineau scrisse: « Il reg110 del cristianesimo 11òn è di q·uesto mondo•, e in Ottar Jarl mostrò il carattere cristiauo « ben pallido, ben smorto», qmmdo nelle anime degli nltim.i ariani sopravvive « l'antico e d•VtJinopaganesimo del Nord,. Non dubitate, che lo si è pigliato subito in parola. Uu frate francescano, Padre Ebrard Schlund, ba compilato una raccolta interessantissima sulle a: Associazioni neo-pagane in Germania (Neuger111-anisches J-feidentum, in, heutinge-ni Deutschland. Pfeifler u. Co. ed. Muencben 1924). Non si •tratta, sempre, di veri e propri adoratori di Wotan : ma in ge11c.-•n1lc,quc.-sti onesti e ingenui te• de.c;chi (cnu il sacco a spalla, e la boma di cuoio sotto il braccio) \'orrcbbero tornare a un.a ripresa dei culti JYJgani, ½ià patrimonio degli Arianj alti e biondi. Schlund segnala preliminarmente parecchi accenni, che si trovano già in Lagarde e c.:he incontrano grande fortuna presso i wotani.ç,.ti moderni : ir. ~ triste - essi diroll<J - che in Germa11ia il rappo1to dell'tHnnn ;1 JJ10 debba essere indicato dall:1 JYt1r0h1str:inie:m « re1ig-i011e 11. Questa JXJroh, da sola, i: una r>fTPsalla razr.,a. Religione no. Cotturn, questo va beue. E qui è mes.'¼t a contribuzione la teoria deJle n.1zzc, cioè del <;obineau rimastirato attraverso il wagnerismo, Ch:1111b,...:rbin <: l<:cdizirmi di Sc·h<·mn1111.Si JX.--n• s..-1, che:- 1a religione debba essere fondata solo sulla razza : tante le razzt.\ altrettante le reJig-ioni. \ltri clementi di queste: coagulazioni religiose neo pagane s0110 l'antisemitismo, e un po' di animismo nat,,r~lis.tico e di vago panteismo. è/elio scritlo dello &hlund sono esaminate ven. ti di queste organizr.azioni ncopagane. Il « Cermanen orclcn. 11 ha una rivista: cc Runen, rassegna per manifestazioni spirituali gerrn.aniche, e indicatore del grado di amicizia del Gennanenorden • 11 Bund fur De1tlsche J<irche contava fra i suoi membri Chamberlain, e ora Bart-els, 3·laurenbrecher. l punti essenziali <leiprogramma sono e Ras. sische I f ocll1t.ltur, Z1t.chtungsliunst, Saklskultur » : alle\·amento di giovani stalloni di pura raz;,..aalta e bjonda, fahbrira di Sigfridi pronti atl ammazz..:'1.rei draghi, ariani con i documeuti giustificati\·i come cavalli da corsa. Fcro uno stralcio del programma del Deutsche Orden: « Il Deutschc Orclen è una lega di gente tedesca, Yiunita' in. Lauben (lett. pergole: press'a poco logge) ben disposla per le divinità tedesche e per la 7.1eravita tedesca. La sua azione si esplica con· il culta della sippe (Press'a poco, della tradizione fmriìgliare) con imprese di colonizzaz1o-ne interna risen;ali rigo-rosa•mente a indi11idui dell'Ordine, e cioè di pura razza ariana, c11,radelle arti e del canto, esercizi ginnastici e guerrieri, cultunr del nudo, pellegrinaggi aìtra1Jerso la patria tedesca, orazioni ·matt·utine, e feste di inizia.zio-ne e di consacrazior1e gerrnanica. Insieme ai s-ingol1, sono accettati anche a focolari», '(/ain.1glie). Il ssociata all' «Ordine tedesco,, è la Deutscbe Schwesternscbaft, che Si è prefis. sato il. c011'l//)ito ci;. p,estare a.ttivi servigi al sangue e alla natura tedeschi: allevamento di orfani e di bmnbini in istituti campestri. La gio11entù ade·rente all' o: Ord.ine tedesco , e a.lln De1(,tsche Schwesternschaft • è riwnita in sta.tali organtzzazioni, sott:o il no-me di Jungborne (fonte . di gio~ven,tù) i cu.i fini s01w coarài1Wti a quelli • delle d.-u.eorga.nlzzaz1011i per adulti>. Ed ecco quauto lo Scbluud racconta su un ,Itro di questi aggregati neopagani : « La --vera chiesa del mo--,;im.ento neopagano è. La. « Co1n.-unità dei tedeschi c,·edenti ». Questa 5f ch1ama a consacrata e divinista. cmnu.nità di uon1..H1.i e donne senza confessione rel.igiosa cristiana. e d.i pura razza tedesco--ariana, desiderosi di 11,na'Vera -vita tedesca in piena libertà spirituale,. La loro fede pcstula ·1111- ripristino della vecèhia. fede odinica della; razza tedesca, sul terreno del nazionalis1no e, insieme, della m.istica attivistica. più grossolana. Lotta contro il cristianesL mo e il giudaismo. Il culto ha una consairazion.e che è un ni.isto di ceri1n.o•nie cristiano cattoliche e ài coreografia barbaricizzante.. Son.o celebrate feste del/.a Sippe e feste delle stagioni. Si conosct. un. « battes11no tedesco~ con. t1nposizioni dti no-rni, una iniziazio·ne -virile, 1t:naco-n.sac;azio-ne del focolare, ima crem.azicme, tutte acc01npagnate da ·rituali assorti.ti•· Lo Schlund cerca d1. calcolare quauti siauo i tedesco-ariani di rnzw pura riuniti in queste leghe : ma non può dire Dulla di preciso. Questo e razzismo J più schiettamente neopagano si ramifica sottilmente intrecciandOSi con dipeudenze massÙuicbc, n-idi teosofici, si alimenta da tutta la fermentazione mistica delle grandi città tedesche. E' degno di rilievo il fatto che migliaia di reclute <lei solo Deutsche O-rden sono fon1ite dal1'.-\ssia renana, una delle regioni dì maggiore sYiluppo industria.le, e dove, indubbiamente, le e.c;igeuze della produzione hanno provocato più larghi- spostamenti cli ceti e framm.-ischiame.nto di tedeschi di tutte le stirpi, non precisamente arì,~ne. (1). I nuovi connotati A questo punto, Gobineau ha cambiato connotati. Il « gobiuismo • di queste organi7...zazio11idi • tedeschi cli rau.a pura 1 è contro tutti gli un1ori di Gobineau. L'ideologia gobinista è stata completan1ente trasformata. I ceti nuovi, gli uomini delle grandi città industriali, usciti dalle fabbriche e dagli uffici, han.no ridotto a loro taglio l'arianesimo adstocratico e pessi1uista dell'Essai. (r) Di grande interesse, per lo studio di questo neo paganesimo germanico, sono le pubblicazioni della casa editrice De·utsche Gemevnschaft, a Bad Berka presso VVeimar. Si tratta di pubblicazioni prop{lgancla, estremamente entusiaste. Fra le altre: Otto F. K. A1iscbe Gotteskunde, e Reuter, Das Ratsel der Edda"· de·t arische Gedanke. L'enigma dell'J;<:ddae la fede Ariana). Il motto della Collezione è: a: Nuove vie ad una nordica fede! •· L'unico giornale italiano - italiano? - che abbia avuto informazioni sommarie ma precise in proposito è l'Osservatore Romano. Es.so non è più soffuso da nn maestoso e Ì.Jlt. sorabi1e tramonto: vuol essere una aurora. Dal fon,lo della provincia di :,.iormandia si pos50no 1,,·c:dercgli ultimi Aria, dritti sui loro bianchi cavalli, tristi e s.olc:nni, stramazza.re dis.pe:rsi e som~ mcrsì nella calca ignobile di meticci, che sale e ,offc)('a. }fa in una città moderna si è obbligati :-Jrl C'...'><;<:rc: più confidéllti. 1',:'onsono più toJJerate le <foltrin<: disperate. L'arianesimr1 diventa, da etnie<;, w,lontaristico: da impotente a difendersi d:dla corru;~ione, capacissimo a rigenerare il mondo. ln nome dell'arianesimo, si fondano coloni.e m:trine: e <'<,]<.miealpine: e qutste applicaz.ioni, Gobill(:;IU non 5e 1e sarebbe aspettate davvero. Odino e \\·otau, ,~he pc-r Gohineau erano due imm::g-ini poetiche, s-·)no stati rimessi sugli altari : i nomj c:hc il nobile trattava come pie memorie della rnzr2. hanno per,Juto il loro significato filolo!'.{iro,pc..--rproicttarsi sull'avvenire come una for. m11b 1 come una. parola d'ordine delJ'azione. La 1,,·okmta, punto centra.le della filcr.,ofia <'OtL lemponp1ca ,è l::i trasformatrice deH 'arianesimo r!i r~nhine3u nell':.trianf:Sirno volgare. L,a propaganda e la diffusione della ideologia di razza /; st.ot.1.possibile <;oloa questo patto. La dottrina d-i G<;bineau ha acquitato così un significato per la. dl..a e: per h. vita dc-::llegrandi n~zi<.Jni: chi si ricorda più della obiezione rli Toc:quevi1Je? La s()("]età moderna ,l'uomo moderno, offre una immensa re("ettività a tl!tte le predicazioni, a tutle le propagande : prende tutto sul serio. Ha preso snl serio perfino l'arianesimo etnico di Gobineau e la denY.done per Je antiche di\"lnita del le tribù germaniche. Si appas::iona a tutto: anche alle fantasticherie di un nobile della pro- \·iJ1cia francese, imbronc-iato con la rh-oluzione. :\ccetta tutto, anche il gobinismo. }la a patt., di insuillare a tutto lo spirito della C!vilta occidentale, la febbre dell'azione e della conquista. Tutte le ideologie possono essere innestate nella cultura dell'Occidente, ma non riusciranno mai a soffocarla col pessimismo. Le apocalissi tetre e superbe furono un privileg~o degli antichi !'"egimi, delle aristocrazie fondiarie: l'uomo moder. no non le accetta più, le considera come pose letterarie quando inYece furono sudor <li sangue. La m.acc-hina impone l'ottimismo, Ja confidenza nell'avvenire, l'an.c:ia di ricostruire o di rigenerare il mondo. L' Europa è giovine. Essa non comprende neppure le voci che - come quella di Gobineau - esprimono umori arcigni e senili. Anzi: storce immediatamente le parole di condanna in parole di promessa, svisa 1'a.rianesimo da disperato in ottimista. Così, Gobineau - questo tetro augure di un immenso tramonto _ è uno dei maestri dell'ora. :\ton Yale ch'egli abbia chiuso il suo Essai cou queste parole: « La pre--iJision attristante, ce n'est pas la m.ort, e' est I.a certituàe de n'y arri-ver que degradés; et peut~etre m.éme cette honte re- / servée à nos descendents nous pourrait-elle laisser insensibles, si nous n' éprou:vions, par une secrete horreur, qu.e les ma.ins rapaces de la destinte sont déja posées su.r nous>. ~on -,;-ale. Tutto l'Occidente si ribella a questa profezia, la capovolge, adatta Gobineau a proprio uso e consttmo. La ra7...7 .a, si : la contaminazione, no. Vi è qu..rdcosa di c-01nmovente in questa incougruen1..a della \·ita, che si difende contro il libro, del n101.1domoderno e meccanico che si difende con. tro il nobile accusatore, del gobinismo, che si difende contro Gobinea1t. Ma per quella parte che la vita e il mondo moderno accettano delle sue visioni, Gobine.a.u è ringio\·anito e presente. No: gli .'-\ria non sono dietro a noi, non attendono la suprema contaminazione. Tutti gli uomini moderni che accettano la lotta, che resistono al male con la violenza, che ,-ogliono ricostruire i1 mondo secondo la loro fede o la loro illusione, tutti sono Aria, guerrieri e signori: appartengono alla stessa casta eletta, sono portatori di una saggezz.c.'lsmagata, sorta. daU 'azione. Tutti sono figli_ di re. Il regno faYoloso degli Aria, l'Aryanam·vaego, cantato da Gobineau con accenti immortali di nostalgia, non è dietro di noi: è din.'1.nzi a. no-i. E l'operaio dell'officina, che spinge innanzi la sua prole e la sua fatica nell'immenso deserto della produzione moderna, pttò voltarsi nei secoli dei. secoli, e scorgere l' A6a di Gobincau, l' o: uomo onòrabile, che scese dal Pe11j:1bcon i carri pesanti e le greggi, la moglie ed i figli, Yerso la stmia : e salutarlo con piena Yedtà così : e Sah-e 1 o mio fratello nella barb:uie ! La mia migrazione è bella come la tna - ed è più vera!». GIOV A2\'è\I .\è\SALDO. LA CRITICA J70LITICA Direttore: OLIVIERO ZUCCARINI Non v'è altra Rivista in Italia che agiti il problema del a regionalismo, proponendosi di risolverlo in uua radicale trasformazione delle attuali istituzioui. Nel suo progrnriuna nettamente antihurocratico e anti• puassltario, :s.utonomista e federalista si esprime una tendenza che nel ·110::;troPaese va facendo costanti progressi. J...a CRITICA POLITICA è una Ridsta organica, completa, interessante che in due anni di vita ' si è solidamente affermata L'abbouamento costa per au anno L. 20 Per un semestre L. 11 Un fascicolo separato L. 2 Per l'Estero l'abbonamento aumenta di L. 10 Inviare vagtla alta CIUTICA POLITICA . Via ilei ~crpenti, l!G • ROMA

LA RIVOLUZIONE LIBERALE LA SOCIOLOGIA DI PARETO . L'opera del Tralu,to è dovuta all'applicazione integrale ciel metodo spcrhncntale allo studi~ della società umana. Ricercandone le uniformità cd i vincoli cli int~rclipendenz.a, i falti ,·anuo classificati, bisogna nlevai ne le forme tipiche, prcci.sare la loro iecip1·oca i_nfiucnza, fonnulare schemi logici; il ~elodo cli Pareto sarit quindi 11011 soltauto spenn1entale, ma logico-sperimenlalc. ~at:à :,,;empre presente in lullo il lavoro, la di- •tinz10ne fondamc11ta\e tra il valore logito-s~ri1ueJ1tale ed il valore sociale di una teoria. Una teoria giudicala falsa dalla scie111.aspedmentale, può riuscire di grande utilità sociale, al contrario u11a teoria sperimentalmente vera può ril!scire cli grande danno sociale, produrre effet~i dclcterii paralizzare gli nominj nell 'a.zionc, togliendo loro quella forr.a cieca di se11timc.:11li e quelle illusioni, <la cui proceclono e per cui si compio110 il maggior numero delle azioni umane. Posta la meta della scienza sociologica uel la c-011oscenza delle forme che assume la socielà uman.a iu virtù delle forze eh~ su <l:i essa opera110cioè nello studio delle forze che detèrmi11a11o l'cqullibrto sociale, il ptmlo cli parlenr..a cli Pareto è stato necessmiameute, secondo il metodo sperimentale, lo studio delle azioni Ull.l,.llle,dello stato cl'auimo cui corrispondono e dei modi c-oi 1iali si manifestano. Unesto proceclime11to parrebbe molto semplice, etementare, o\·,·io1 invece, come si è detto, i soCt.ologi prima di Pareto 110n ] 'banno applicato affatto o l 'lrn.11uoapplicato parzialmeute. ln lutt0 il cammino del Trattato nessun principio generale per mostrare e spiegare i fatti particolari; quello sarà iuvece ricavato. da questi Sì.Otloforma cli legge cioè di uniformità, di cui Ya.uno trovati i vincoli cli interdipendenza. Il procedimento è affatto opposto di quello usato jai metafisici e dai teologi, usi a considerare la iOCiologia come campo di loro esclusivo monopolio, in cui tutto si spiega, con quella cosa bella e vaga chiamata a: essenza delle cose », che si t.cova ove ognuno la 1nette, ed usi a dimostrare, col facile lavoro dialettico, i fatti particolari col principio generale ed a confondete la dimostrar.ione del fatto colla dimostrazione delle sue ra- :-1oni. La prima distinzione fondamentale, cui giunte Pareto, riguarda le azioni umane, che ven- :-0110 distinte in logiche e non logiche. Le aziCYt1ilogiche sono, almeno per la parte p,rinclpa!e, il risultato di un ragionamento; le azioni non logiche hanno origine principalmente da un determinato stato psichico; sentimenti, irub-coscienza, ecc. ; le prime consistono in mezzi appropriati al fine e uniscono logicamente i mez. zi al fine, non solo rispetto al soggetto eh, agisce, ma a11cherispetto a coloro, che hanno cogni.. zioni più estese e ciot in_ modo soggettivo ed •geitivo, le altre non hanno taie carattere, ma sono vedute solitamente sotto l'aspetto logico da coloro che le compiono e che ne discorr0ino o ne /1m:n-0 la teoria. Sotto.l'aspetto soggettivo quasi tutte le azioni umane fanno parte della prima classe : per i marinai greci i sacrifici a Poseidone e l'azione eJ.el remare erano mezzi ugualmente logici per navigare; per i Romani che credevano ai sortilegi contro le messi, incendiare le messi era azione tanto logica rispetto al fine d'ottenere buo~ •e r1essi, quanto quella di coltivare i campi. Queste azioni sc.,no da Pru·eto chiamate non logiche, il che pe,· l'A. non vuole di1·e affatto illogiche. Un'azione non logica può essei·e quanto di meglio sarebbe dato cli trov~re, coil 'osservazione 4ei fatti e colla logica, per adattare i mezzi al ine; ma quell'ru:lattamento è stato ottenuto per .J.tr,a via che quella di un ragion.amento logico. fm•!e dall'istinto Per .es. è noto che le certule degli alveari delle api sono terminate da una pira.miele, che col minimo di superficie, quindi colla. minore spesa •di cera, racchiude il massimo volume cioè la maggior quantità cli miele. Nessuno però suppone che ciò accada perché le api abbiano risoluto col sillogismo e la matematica uu problema di massimo; evidente-niente è un'azione non logicC1J,sebbene i mezzi siano perfettamente adatti al fine, e quindi l'azione sia be,i lungi dall'essere illogiça. Eguale osservazione si può fare per molte e molte altre azioni che usualmente si dicono istintive, sia nell'uomo che negli an.im..c.1li. Ma negli uomini, in cui costante è l'abitudine ti addurre un motivo qualsiasi per giustificare -le az-ionì co·m,piu,te istintivamente, sotto l'irnpulso del senti1nento, le azioni non logiche im. pongono solitamente gli artifici logici per spiega,-le. Questa legge paretiana della distinzione delle azioni umane in. logiche e 1100 logiche ha. un in~ calcolabile valore per lo stuclio delle scienze sociali ed è fondamentale per la scienza della s0cietà umana. Implicitamente• tutti riconoscono che ci sono azioni non logiche e nessuno pensa di negare che le azioni dell'uomo clipenclru10 dalla sua indole, dal suo carattere, dai suoi sentimenti; ma poi {") Su Vilfredo Pareto la Casa. Editrice Gobetti pubblicherà prossimamente una· monografu completa di Alberto Cappa. si ragiona come se egli operasse solo guidato dalle sue co11osce117,e dalle couseguenze logiche che ne trae. Quindi se- fa cosa alcunn, reputata <leg1rn di biasimo, se ne incolpa la sua ignoranr,P., si polle come assioma che islrueu<lolo si recherà ad operare secondo ce1te norme stimate logiche e buone. E poi per dissimula.re l'assurdo di tale opinione si usa il ripiego cli discorrere non di ciò che segue ma. cli ciò che d1Y1.rrebbe seguire. Tale sottedugio è usato in mollissime opere <li economia e specialmente cli sociologia nelle quali gli autori hanno mostrato l'uomo come mos. so d.., 1la ragione. Paragonando gli e1Tod e le astruserie degli autori delle varie sociologie, con questa prima legge pareliana, si può valutare l'importan;,.a e riconoscere la bontà scientifica del metoclo sperimenlale, apJ>licalo alle scienze economiche e sociali Le azioni non logiche hanno parte imporlru1. te nell'equilibrio sociale ed essendo intravvedute sollo l'aspetto logico da coloro che le compiono, ne discorrono o ne fanno la leoria, com~ pilo della sociologia è di trovarne la parte sostanz.iale, rilevandola dalle teorie che le esprimono. Abbiamo cosl la seconda, legge (uniformità) fondamentale della sociologia paretiaua che distingue nelle teorie due fattori : una parte A) costante, istintiva, non logica ed ui1a parte B) deduttiva tendente a giustificare, climostra1e la, porzioue A). Occorre notare che, mentre 11ella logica ordinaria le conclusioui seguono alle premesse, nella logica cfei sentimenti sono le premesse che seguo110 a1le conclusioni. T,a parte A) sarà chiamata residui; quella B) derivazioni. Su questi nomi, come sugli altri della sociologia paretiana nou v'è da contendere. Pareto al principio del Trattato dichiara esplieitamente di usare termini .del linguaggio volgare per non rendere troppo. oscuro e noioso il suo ragionamento, ma per evitare il pericolo sempre imminente nelle scienze sociali che altri voglia cercare il significato dei vocaboli non nella definizione oggettiva che ne è data, ma nell'uso volgare e nell'etimologico, avrebbe volentieri sostituito numeri d'ordine, lettere d'alfabeto ai vocabolLcartellini. Avendo i 1no'1J1mentisociali forma ondosa, le onde delle deriv1'zioni seguono quelle dei fatti; quando un tipo di derivazioni diventa di moda nascono in gran numero derivazioni di tal genere; le derfvazioni, contrariamente all'opinione generale operano debolmente sui residui, mentre i residui operano pot~ntemente sulle derivazioni, che in ogni caso si possono tirare a significare ciò che si vuole. Le definizioni sono, insomma., l1 accessorio, il principale stando nei sentim.enti e negli interessi, dai quali è prodotti, la conclusione che si tenta a, posteriori di g11.istificare colle derivazioni. Colla distinzione ·paretiana dei residui e delle deri vazioui viene chiarito 1'errore dei ragionamenti volgari nonchè dei meta.fisici, che1 11ou solo invertono i termini della relazione tra i residui e le derivazioni, stimando che quelle siano in generale causa di questi mentre -invece ne so. no conseguenza., ma. danno esistenza oggetti-va ali.e derivazioni prop·rie ed ai resid.u:i.,da cwi hanno orlgvne. I residui non sono soltanto come i gusti I 'origine delle azioni, ma operano potentemente in tutto il seguito delle azioni, che seguouo dall 10rigine, il che appunto ci è fatto noto dalle derivazioni, sostituite ai ragionamenti logici. Le derivaziO'tli si possono anche d,efinire come il lavorio della niente umana per rendersi ragi0ne, naturalmente a posteriori, dei residui. Colla tea-ria dei residui e delle derivazioni, corne 1Jedrenz.o,Pareto ha dato alla scienza sociale ii 1nezza, sino·ra. più sicuro, per valutare scienti. ficarnente u.na societa storica1nente costituita. Nel campo delle scienze sociali la mente umana non ba mai prodotto alcun metodo più profondo e più chiaro. Per avere il complesso di cose che operano in modo sensibile nella determinazione delPordiùamento sociale, bisogna cercare le parti A) delle teorie {residui) cui vanno aggiunti gli appetiti e gli interessi. I residui sono stati da Pareto raggruppati in sei classi, divise alla loro volta in generi e specie. Classe 1 a • Istinto delle conibhiazioni. Classe 2• - Persistenza degli roggregatì. Classe 3• - Bisogno di manifestare c0n atti <- sterni il prof,r10 senti1n.en.to. Classe 4" - Resid1,,i in relazione colla1socialità. Classe 5• - Integrità dell' individ"o e delle sue dipendenze. Classe 6., - Resid1.1,ose.ssuale. I residui che hanno maggiore importanza per valutare l 'orclinamento della società sono i primi due. Per valntare i residui bisogna tener presente che esiste naturalmente tu1'intensit.à propria del 1·esiduo e quella che gli viene dalla maggic,re o minore juclinazione dell'individuo all' e11ergia. Le derivazioni sono divise iu quattro classi, sud<livise in molti generi. Classe 1• - Affermazione - Comprende fatti sperimentali e immaginari 1 sentimenti, misti di fatti ~ di •entimenti. Classe 2• - Autontà - Autorità cli un uomo e di più uomini, autorità della tradiziO'lle, di usi e di costumi, autorità di un essere divino o di una personificazione, Classe 3• - Accordo c0n sentimenti e c0n pr111,, c!pi, interessi individuali e coUetthn, entità metafisiche e giuridiche e s<>Prannaturali. Classe 4" . Pr01Jeverbali, termini in.determinati, metafore, a11alogie, allego-rie. Le rlifficoltà principali che s' incontrabù per costituire la scienza sociale seguono principalmente rlal fatto che le derivazioni non corrisponclouo in modo preciso ai residui <lacui banno origine cd essendo c.~se sole note, rimane talvolt" incerto come risalire ai residui da cui discendono; il che non accadrebbe, se Je derivazioni avessero l'indole delle teorie logic0-sperimentali, Inoltre nelle dc.--rivazionimolti princlpi non s'invocai10 esplicitamente, rimangono impliciti ed appunto difettano grandemente di prec:isiU11e. Se i residui fossero l 'cspressione di fatti come i principi della scien,,a sperimentale, se le derivazioni a\·essero rigore logico, l'accordo delie conclusioni coli 'esperienza dovrebbe essere sicuro e perfetto; se i residui e le derivazioni fossero scelte a caso, l'accordo sarebbe rarissimo i ciò che non è perchè essendo i soli a,Joperati nella vita sociale, tutte le società avrebbero finito coll'essere annientate; residui e derivazioni debb0110 <hmque occupare una posizione inter. media tra due estremi. Un residuo, allontanantesi dalla realtà, può essere corretto da una derivazione che si allontana daJla logicai e ciò segue, percbè gli uomiui, mossi dall'istinto, compiono azioni n_on logiche e si avvicinano a questi fatti s-perimentaH. 4. - Sorge qui la questione della determinazione delle !orme degli esseri viventi e delle società. Esse certo non sono prodotte a caso e di pen• douo dalle co'ndizioni in cui vivono esseri e società; ma n9n si sa c0tne precisare tale dipendenza. Animali e piante luwno forme adattate in parte e talvolta meravigliosamente adatte al loro genere di vita. Cosl i popoli hanno istinti all'incirca adatti al loro moclo cli vita. Ma questa è solo una relazione tra dite cose e non. è 1ninima1nenie fis;;ato che tiu.na sia conseguenza dell1altra. 11 leone vive cli preda. ed ba armi potenti per cattu.rarla 1 ma non si dice che vive di preda percbè ba tali armi o che a tali armi perchè vi ve di preda. Egualmente un popolo belligero ha istinti bellicosi; ma non si dice che sia belligero perchè ba tali istinti o che ha tali istinti perchè è belligero. La soluzione è - secondo Pareto - che -i ragionamenti sociali risultano non troppo lontani dalla realtà, perchè a questa sono molto p~ossimi i residui, sia quelli da cui hanno origine, sia quelli che devono servire a derivare. Se i primi cU questi residui sono prossimi alla realtà e le derivazioni sono discretamente 10giche, si hanno conseguenze che, per sol'ito1 non si discostano neppur esse molto dalla realtà; se i primi non sono siffatti, i secondi residui consigliano l'uso di derivazioni sofistiche e li correggono per avvicinarsi alla realtà. I rnsidui 'Variano secondq il genere di occupazione degli uomini; ma anche q1li, alla 11ozione di rapporto di ca11sa.ad effetto, sostenuta dalla teoria del nz.aterialismo econom,ico, va sostituita quella di interdipendenza. 5. - Come abbiamo detto ,esaminando la ripartizione dei residui si ba il mezzo scienillicamente più sicuro per valutare una società storicamente costituita; lllà la ripartizione dei residui per la .statistica va esaminata nei diversi strati della società. Non essendo appunto i residui egualmente sparsi 11è egualmente potenti nei vari strati della società, per avdcinarsi al concreto 1a società non va considerata come un tutto omogeneo, ma come ripa1tita in due strati; inferiore e supe. riore. E per la parte dinamica va poi considerato: 1° Come varia•no all'incirca i residui nel tem,. po, sia negli indi-uidui di una stesso strato, sia per il m,escolarsi degli strati sociali. 2° • Come accada ciascuno di. questi due fe• nomeni. Il Pareto economista ave\·a uel Manuale stabilito che il sistema economico risulta di certe molecole )l1osse dai gusli e sottoposte ai vincoli degli ostacoli che si op,pongouo all1acquisto dei beni economi.ci; ma il Pareto sociologo, che applica integ,-almente il mdoclo sperimentale, è indotto a trovare che il sistema sociale è molto più complesso e bisogna considerarlo come com.posto di certe molecole dove stanno residui, derivazioni, interessi, tendenze ecc. che1 soggette a numerosi dncoli 1 compiono azioni logiche ecl azioni non logiche. Nel concreto, le società 1.in-ianestanno tra i rlue tipi estren,i di società astratte: 1° Una società ove operano in modo esclusivo i sentimenti, senza ragiana·menti. 2° Una s~cietà ove operano solla11lo ragioni logico-sperimentali. Nel caso del primo tipo la forma della società è determinata se si danno i sentiu1enti e le circo. stanze esterne e si aggiunge la determinazione dei sentimenti per mezzo di queste. Nel caso del secondo tipo, date le circostanze esterne, la forma della società non è determinata ed occorre indicare a. qual fine cleve addurre ;J mezzo del ragionamento logico sperimentale. Ma una società dominata dalla ragione ,wn può esistere n~ si vede come possa esistere, mancando i dati del problema che si 1YUC1lerisoìvere col ragzonamento logico sperim.entale. Indeterminato è il concetto di utilità, essenzial mente eterogenei i concetti che i diversi indi'VIdui hanno del prop··w bene e dell'altrui nè t'è modo di ridurli al unità, ' Stando tra ques,i due tipi estremi ,la forma della società uman·, & determinata oltre che dalle circostanze esterne, dai sentimenti, dag1i interessi e, in via subordinata, da1Je derivazioni r.:he fortificano sentimenti ed interessi. l ragionamenti logiro-spe-rimentali banno grande valore, quando I· dato il fine e si cercano i mezzi n<latti per conseguirlo, come può avvf:1lire nelle arti ,nelle scienu~, nei mestieri. ::Sella politica lurouo usati come arte di governo da singoli individui e non per costruire una scienza, p<.-'fchèil fine non i.: determinato e,, se;,, nrm si palesa; quindi, neJl'odginare la :;ocietà, hanno avuto poca parte, la.sciando prevalere i sentimenti ai ragionamenti. Un certo numero di uomini sa giovarsi di questa circostanza per i propri interessi, valendosi, volta per volta, in modo conveniente di ragionamenti empirici e in parte logico-sperimenta1i. Quasi tutti i ragionamenti usati nelle materie sociali sono denvazioni; spesso la parte prznctpale di essi è quella più o meno impliòta: ricercandola, ossia indicando di quali principi le conclusioni potrebbero essere c01tSeguenza, si può in molti casi giungere a conoscere i sentimenti e gli interessi che fanno accettare le conclusioni cui mette capo la derivazione. La società ha per foncla.mento persistenze ai aggregati, che si manifestano con residui che sotto l'aspetto logico-sperimentale sono falsi e tah·olta in moclo manifesto assurdi. I caratteri di una società, cioè gli altri fatti sociali, sono principalmente determinati da quattro generi di fatti: gerarchia, a--v'Vicendarsidelle aristoc-r-azie,selezione, proporzione media di ricchezza e di capitali per un indi'viduo; ma i /alti determinati a loro ~volta operano su quelli che Ii determinano, onde si ha una relazt.vne di mutua dipendenza e non già una relazione di causa ad effetto. Per cousiderare l'equilibrio sociale bisogna considerare come operano tra di loro : a) residui; b) interessi; C) derivazioni ; d) eterogeneità e circolazione sociale. Avremo dunque da osservare : 1° - sia come a) opera su b) e) d) ; 2° - come b) opera, su a) C) d) 3° _ come C) opera su a) b) d) ; 4° - come <!) opera su a) b) C). La combinazione 1• è parte notevolissima del fenomeno sociale ed è intuita in moclo imperfetto ecl alla lontana. dalle teorie che pongono l'etica a fondamento della società e fanno signoreggiare i fatti dai concetti. La seconda, pure assai notevole, fu avvertita ,,dai seguaci del materialismo storico, i quali caddero però nell'errore cli trascurare le altre combinazioni, sostituendo la parte del tutto. La terza, che ci è nota per mezzo deita letteratura, gode un'importanza 1n.olto al di là della realtà ,mentre ha minor valore di tutte le a:tre. La quarta, rilevata già da Platone e Aristotile e posta in evidenza anche oggi, è fenomeno importantissimo. Le azioni e le reazioni si susseguono indefìni. tamente quindi varia,'.,do {a) per la combinazione 1• variano gli altri elementi b) e) d) ciò che vien detto effetti inunediati; ma per le altre combinamoni il variare di b) e) d) procluce anche una variazione cli a) ; quincli questa, si ripercuote nella combinazione 1a e dà luogo al variare di a) b) •C) d) {effetti m.ediati). C'è poi l'intrecc)ni-si degli effetti di più combinazioni. • Lo- stato di equilibrio concreto che si ossen·a in una società è conseguenza di tutti questi effetti, di tzitte queste azioni e reazioni, qut11.1t diverso da quello teorico, otten1.lto col consideM rare uno o più degli elementi a) b) e) d) invee• di tutti. Conie visione generale, si gùinge a r1le-uareChe i fenomeni sociaU presentano di solito una fonna ad onde, le quali sono di vario genere e di varfo intensità; le loro mutue relazioni rivelano ti i11terdipen.denza nello spazio delle molecole del sistema soct.ale. Considerando le due classi della società eletta e 11011 eletta ,bisogna studia.re il passag 1 gio da una classe all'altra (ctrc,,lation des él<tes), le diverse proprietà di queste classi, l 1intensità ed i modi del loro movimento. 7. - La storia mostra che i movimenti iu un verso 11011 seguitano in modo indefinito ma tosto o tardi sono sostituiti da mo\·imcnti in modo contrario, quindi ad un mutamento della proporzione dei residui della classe 1a segue un muta• mento nella proporzione dei residui nella classe 2a. Il prevalere degli iuteressi, principalme-11te iudustriali e commerciali, arricchisce la classe goYernante di uomini furbi 1 astuti, con molti istinti di combinazioni (residui della classe 1a) è la depaupera di uomini di forte carattere fieri colll molti istinti di persistenza degli ag;regati (residui della classe 2•). Appunto la valutazione dei residui uei Yari strati sociali e degli interessi cui corrispondono, ha condotto Pareto alla suddivisione cli una collettività in due grandi gn.tppi di individui, u.no dei quali gocla redd.irt:ifissi o quasi (R); l'altro

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