La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 20 - 13 maggio 1924

LA RIVOLUZIONE LIBERALE LA SOCIOLOGIA DI PARETO . L'opera del Tralu,to è dovuta all'applicazione integrale ciel metodo spcrhncntale allo studi~ della società umana. Ricercandone le uniformità cd i vincoli cli int~rclipendenz.a, i falti ,·anuo classificati, bisogna nlevai ne le forme tipiche, prcci.sare la loro iecip1·oca i_nfiucnza, fonnulare schemi logici; il ~elodo cli Pareto sarit quindi 11011 soltauto spenn1entale, ma logico-sperimenlalc. ~at:à :,,;empre presente in lullo il lavoro, la di- •tinz10ne fondamc11ta\e tra il valore logito-s~ri1ueJ1tale ed il valore sociale di una teoria. Una teoria giudicala falsa dalla scie111.aspedmentale, può riuscire di grande utilità sociale, al contrario u11a teoria sperimentalmente vera può ril!scire cli grande danno sociale, produrre effet~i dclcterii paralizzare gli nominj nell 'a.zionc, togliendo loro quella forr.a cieca di se11timc.:11li e quelle illusioni, <la cui proceclono e per cui si compio110 il maggior numero delle azioni umane. Posta la meta della scienza sociologica uel la c-011oscenza delle forme che assume la socielà uman.a iu virtù delle forze eh~ su <l:i essa opera110cioè nello studio delle forze che detèrmi11a11o l'cqullibrto sociale, il ptmlo cli parlenr..a cli Pareto è stato necessmiameute, secondo il metodo sperimentale, lo studio delle azioni Ull.l,.llle,dello stato cl'auimo cui corrispondono e dei modi c-oi 1iali si manifestano. Unesto proceclime11to parrebbe molto semplice, etementare, o\·,·io1 invece, come si è detto, i soCt.ologi prima di Pareto 110n ] 'banno applicato affatto o l 'lrn.11uoapplicato parzialmeute. ln lutt0 il cammino del Trattato nessun principio generale per mostrare e spiegare i fatti particolari; quello sarà iuvece ricavato. da questi Sì.Otloforma cli legge cioè di uniformità, di cui Ya.uno trovati i vincoli cli interdipendenza. Il procedimento è affatto opposto di quello usato jai metafisici e dai teologi, usi a considerare la iOCiologia come campo di loro esclusivo monopolio, in cui tutto si spiega, con quella cosa bella e vaga chiamata a: essenza delle cose », che si t.cova ove ognuno la 1nette, ed usi a dimostrare, col facile lavoro dialettico, i fatti particolari col principio generale ed a confondete la dimostrar.ione del fatto colla dimostrazione delle sue ra- :-1oni. La prima distinzione fondamentale, cui giunte Pareto, riguarda le azioni umane, che ven- :-0110 distinte in logiche e non logiche. Le aziCYt1ilogiche sono, almeno per la parte p,rinclpa!e, il risultato di un ragionamento; le azioni non logiche hanno origine principalmente da un determinato stato psichico; sentimenti, irub-coscienza, ecc. ; le prime consistono in mezzi appropriati al fine e uniscono logicamente i mez. zi al fine, non solo rispetto al soggetto eh, agisce, ma a11cherispetto a coloro, che hanno cogni.. zioni più estese e ciot in_ modo soggettivo ed •geitivo, le altre non hanno taie carattere, ma sono vedute solitamente sotto l'aspetto logico da coloro che le compiono e che ne discorr0ino o ne /1m:n-0 la teoria. Sotto.l'aspetto soggettivo quasi tutte le azioni umane fanno parte della prima classe : per i marinai greci i sacrifici a Poseidone e l'azione eJ.el remare erano mezzi ugualmente logici per navigare; per i Romani che credevano ai sortilegi contro le messi, incendiare le messi era azione tanto logica rispetto al fine d'ottenere buo~ •e r1essi, quanto quella di coltivare i campi. Queste azioni sc.,no da Pru·eto chiamate non logiche, il che pe,· l'A. non vuole di1·e affatto illogiche. Un'azione non logica può essei·e quanto di meglio sarebbe dato cli trov~re, coil 'osservazione 4ei fatti e colla logica, per adattare i mezzi al ine; ma quell'ru:lattamento è stato ottenuto per .J.tr,a via che quella di un ragion.amento logico. fm•!e dall'istinto Per .es. è noto che le certule degli alveari delle api sono terminate da una pira.miele, che col minimo di superficie, quindi colla. minore spesa •di cera, racchiude il massimo volume cioè la maggior quantità cli miele. Nessuno però suppone che ciò accada perché le api abbiano risoluto col sillogismo e la matematica uu problema di massimo; evidente-niente è un'azione non logicC1J,sebbene i mezzi siano perfettamente adatti al fine, e quindi l'azione sia be,i lungi dall'essere illogiça. Eguale osservazione si può fare per molte e molte altre azioni che usualmente si dicono istintive, sia nell'uomo che negli an.im..c.1li. Ma negli uomini, in cui costante è l'abitudine ti addurre un motivo qualsiasi per giustificare -le az-ionì co·m,piu,te istintivamente, sotto l'irnpulso del senti1nento, le azioni non logiche im. pongono solitamente gli artifici logici per spiega,-le. Questa legge paretiana della distinzione delle azioni umane in. logiche e 1100 logiche ha. un in~ calcolabile valore per lo stuclio delle scienze sociali ed è fondamentale per la scienza della s0cietà umana. Implicitamente• tutti riconoscono che ci sono azioni non logiche e nessuno pensa di negare che le azioni dell'uomo clipenclru10 dalla sua indole, dal suo carattere, dai suoi sentimenti; ma poi {") Su Vilfredo Pareto la Casa. Editrice Gobetti pubblicherà prossimamente una· monografu completa di Alberto Cappa. si ragiona come se egli operasse solo guidato dalle sue co11osce117,e dalle couseguenze logiche che ne trae. Quindi se- fa cosa alcunn, reputata <leg1rn di biasimo, se ne incolpa la sua ignoranr,P., si polle come assioma che islrueu<lolo si recherà ad operare secondo ce1te norme stimate logiche e buone. E poi per dissimula.re l'assurdo di tale opinione si usa il ripiego cli discorrere non di ciò che segue ma. cli ciò che d1Y1.rrebbe seguire. Tale sottedugio è usato in mollissime opere <li economia e specialmente cli sociologia nelle quali gli autori hanno mostrato l'uomo come mos. so d.., 1la ragione. Paragonando gli e1Tod e le astruserie degli autori delle varie sociologie, con questa prima legge pareliana, si può valutare l'importan;,.a e riconoscere la bontà scientifica del metoclo sperimenlale, apJ>licalo alle scienze economiche e sociali Le azioni non logiche hanno parte imporlru1. te nell'equilibrio sociale ed essendo intravvedute sollo l'aspetto logico da coloro che le compiono, ne discorrono o ne fanno la leoria, com~ pilo della sociologia è di trovarne la parte sostanz.iale, rilevandola dalle teorie che le esprimono. Abbiamo cosl la seconda, legge (uniformità) fondamentale della sociologia paretiaua che distingue nelle teorie due fattori : una parte A) costante, istintiva, non logica ed ui1a parte B) deduttiva tendente a giustificare, climostra1e la, porzioue A). Occorre notare che, mentre 11ella logica ordinaria le conclusioui seguono alle premesse, nella logica cfei sentimenti sono le premesse che seguo110 a1le conclusioni. T,a parte A) sarà chiamata residui; quella B) derivazioni. Su questi nomi, come sugli altri della sociologia paretiana nou v'è da contendere. Pareto al principio del Trattato dichiara esplieitamente di usare termini .del linguaggio volgare per non rendere troppo. oscuro e noioso il suo ragionamento, ma per evitare il pericolo sempre imminente nelle scienze sociali che altri voglia cercare il significato dei vocaboli non nella definizione oggettiva che ne è data, ma nell'uso volgare e nell'etimologico, avrebbe volentieri sostituito numeri d'ordine, lettere d'alfabeto ai vocabolLcartellini. Avendo i 1no'1J1mentisociali forma ondosa, le onde delle deriv1'zioni seguono quelle dei fatti; quando un tipo di derivazioni diventa di moda nascono in gran numero derivazioni di tal genere; le derfvazioni, contrariamente all'opinione generale operano debolmente sui residui, mentre i residui operano pot~ntemente sulle derivazioni, che in ogni caso si possono tirare a significare ciò che si vuole. Le definizioni sono, insomma., l1 accessorio, il principale stando nei sentim.enti e negli interessi, dai quali è prodotti, la conclusione che si tenta a, posteriori di g11.istificare colle derivazioni. Colla distinzione ·paretiana dei residui e delle deri vazioui viene chiarito 1'errore dei ragionamenti volgari nonchè dei meta.fisici, che1 11ou solo invertono i termini della relazione tra i residui e le derivazioni, stimando che quelle siano in generale causa di questi mentre -invece ne so. no conseguenza., ma. danno esistenza oggetti-va ali.e derivazioni prop·rie ed ai resid.u:i.,da cwi hanno orlgvne. I residui non sono soltanto come i gusti I 'origine delle azioni, ma operano potentemente in tutto il seguito delle azioni, che seguouo dall 10rigine, il che appunto ci è fatto noto dalle derivazioni, sostituite ai ragionamenti logici. Le derivaziO'tli si possono anche d,efinire come il lavorio della niente umana per rendersi ragi0ne, naturalmente a posteriori, dei residui. Colla tea-ria dei residui e delle derivazioni, corne 1Jedrenz.o,Pareto ha dato alla scienza sociale ii 1nezza, sino·ra. più sicuro, per valutare scienti. ficarnente u.na societa storica1nente costituita. Nel campo delle scienze sociali la mente umana non ba mai prodotto alcun metodo più profondo e più chiaro. Per avere il complesso di cose che operano in modo sensibile nella determinazione delPordiùamento sociale, bisogna cercare le parti A) delle teorie {residui) cui vanno aggiunti gli appetiti e gli interessi. I residui sono stati da Pareto raggruppati in sei classi, divise alla loro volta in generi e specie. Classe 1 a • Istinto delle conibhiazioni. Classe 2• - Persistenza degli roggregatì. Classe 3• - Bisogno di manifestare c0n atti <- sterni il prof,r10 senti1n.en.to. Classe 4" - Resid1,,i in relazione colla1socialità. Classe 5• - Integrità dell' individ"o e delle sue dipendenze. Classe 6., - Resid1.1,ose.ssuale. I residui che hanno maggiore importanza per valutare l 'orclinamento della società sono i primi due. Per valntare i residui bisogna tener presente che esiste naturalmente tu1'intensit.à propria del 1·esiduo e quella che gli viene dalla maggic,re o minore juclinazione dell'individuo all' e11ergia. Le derivazioni sono divise iu quattro classi, sud<livise in molti generi. Classe 1• - Affermazione - Comprende fatti sperimentali e immaginari 1 sentimenti, misti di fatti ~ di •entimenti. Classe 2• - Autontà - Autorità cli un uomo e di più uomini, autorità della tradiziO'lle, di usi e di costumi, autorità di un essere divino o di una personificazione, Classe 3• - Accordo c0n sentimenti e c0n pr111,, c!pi, interessi individuali e coUetthn, entità metafisiche e giuridiche e s<>Prannaturali. Classe 4" . Pr01Jeverbali, termini in.determinati, metafore, a11alogie, allego-rie. Le rlifficoltà principali che s' incontrabù per costituire la scienza sociale seguono principalmente rlal fatto che le derivazioni non corrisponclouo in modo preciso ai residui <lacui banno origine cd essendo c.~se sole note, rimane talvolt" incerto come risalire ai residui da cui discendono; il che non accadrebbe, se Je derivazioni avessero l'indole delle teorie logic0-sperimentali, Inoltre nelle dc.--rivazionimolti princlpi non s'invocai10 esplicitamente, rimangono impliciti ed appunto difettano grandemente di prec:isiU11e. Se i residui fossero l 'cspressione di fatti come i principi della scien,,a sperimentale, se le derivazioni a\·essero rigore logico, l'accordo delie conclusioni coli 'esperienza dovrebbe essere sicuro e perfetto; se i residui e le derivazioni fossero scelte a caso, l'accordo sarebbe rarissimo i ciò che non è perchè essendo i soli a,Joperati nella vita sociale, tutte le società avrebbero finito coll'essere annientate; residui e derivazioni debb0110 <hmque occupare una posizione inter. media tra due estremi. Un residuo, allontanantesi dalla realtà, può essere corretto da una derivazione che si allontana daJla logicai e ciò segue, percbè gli uomiui, mossi dall'istinto, compiono azioni n_on logiche e si avvicinano a questi fatti s-perimentaH. 4. - Sorge qui la questione della determinazione delle !orme degli esseri viventi e delle società. Esse certo non sono prodotte a caso e di pen• douo dalle co'ndizioni in cui vivono esseri e società; ma n9n si sa c0tne precisare tale dipendenza. Animali e piante luwno forme adattate in parte e talvolta meravigliosamente adatte al loro genere di vita. Cosl i popoli hanno istinti all'incirca adatti al loro moclo cli vita. Ma questa è solo una relazione tra dite cose e non. è 1ninima1nenie fis;;ato che tiu.na sia conseguenza dell1altra. 11 leone vive cli preda. ed ba armi potenti per cattu.rarla 1 ma non si dice che vive di preda percbè ba tali armi o che a tali armi perchè vi ve di preda. Egualmente un popolo belligero ha istinti bellicosi; ma non si dice che sia belligero perchè ba tali istinti o che ha tali istinti perchè è belligero. La soluzione è - secondo Pareto - che -i ragionamenti sociali risultano non troppo lontani dalla realtà, perchè a questa sono molto p~ossimi i residui, sia quelli da cui hanno origine, sia quelli che devono servire a derivare. Se i primi cU questi residui sono prossimi alla realtà e le derivazioni sono discretamente 10giche, si hanno conseguenze che, per sol'ito1 non si discostano neppur esse molto dalla realtà; se i primi non sono siffatti, i secondi residui consigliano l'uso di derivazioni sofistiche e li correggono per avvicinarsi alla realtà. I rnsidui 'Variano secondq il genere di occupazione degli uomini; ma anche q1li, alla 11ozione di rapporto di ca11sa.ad effetto, sostenuta dalla teoria del nz.aterialismo econom,ico, va sostituita quella di interdipendenza. 5. - Come abbiamo detto ,esaminando la ripartizione dei residui si ba il mezzo scienillicamente più sicuro per valutare una società storicamente costituita; lllà la ripartizione dei residui per la .statistica va esaminata nei diversi strati della società. Non essendo appunto i residui egualmente sparsi 11è egualmente potenti nei vari strati della società, per avdcinarsi al concreto 1a società non va considerata come un tutto omogeneo, ma come ripa1tita in due strati; inferiore e supe. riore. E per la parte dinamica va poi considerato: 1° Come varia•no all'incirca i residui nel tem,. po, sia negli indi-uidui di una stesso strato, sia per il m,escolarsi degli strati sociali. 2° • Come accada ciascuno di. questi due fe• nomeni. Il Pareto economista ave\·a uel Manuale stabilito che il sistema economico risulta di certe molecole )l1osse dai gusli e sottoposte ai vincoli degli ostacoli che si op,pongouo all1acquisto dei beni economi.ci; ma il Pareto sociologo, che applica integ,-almente il mdoclo sperimentale, è indotto a trovare che il sistema sociale è molto più complesso e bisogna considerarlo come com.posto di certe molecole dove stanno residui, derivazioni, interessi, tendenze ecc. che1 soggette a numerosi dncoli 1 compiono azioni logiche ecl azioni non logiche. Nel concreto, le società 1.in-ianestanno tra i rlue tipi estren,i di società astratte: 1° Una società ove operano in modo esclusivo i sentimenti, senza ragiana·menti. 2° Una s~cietà ove operano solla11lo ragioni logico-sperimentali. Nel caso del primo tipo la forma della società è determinata se si danno i sentiu1enti e le circo. stanze esterne e si aggiunge la determinazione dei sentimenti per mezzo di queste. Nel caso del secondo tipo, date le circostanze esterne, la forma della società non è determinata ed occorre indicare a. qual fine cleve addurre ;J mezzo del ragionamento logico sperimentale. Ma una società dominata dalla ragione ,wn può esistere n~ si vede come possa esistere, mancando i dati del problema che si 1YUC1lerisoìvere col ragzonamento logico sperim.entale. Indeterminato è il concetto di utilità, essenzial mente eterogenei i concetti che i diversi indi'VIdui hanno del prop··w bene e dell'altrui nè t'è modo di ridurli al unità, ' Stando tra ques,i due tipi estremi ,la forma della società uman·, & determinata oltre che dalle circostanze esterne, dai sentimenti, dag1i interessi e, in via subordinata, da1Je derivazioni r.:he fortificano sentimenti ed interessi. l ragionamenti logiro-spe-rimentali banno grande valore, quando I· dato il fine e si cercano i mezzi n<latti per conseguirlo, come può avvf:1lire nelle arti ,nelle scienu~, nei mestieri. ::Sella politica lurouo usati come arte di governo da singoli individui e non per costruire una scienza, p<.-'fchèil fine non i.: determinato e,, se;,, nrm si palesa; quindi, neJl'odginare la :;ocietà, hanno avuto poca parte, la.sciando prevalere i sentimenti ai ragionamenti. Un certo numero di uomini sa giovarsi di questa circostanza per i propri interessi, valendosi, volta per volta, in modo conveniente di ragionamenti empirici e in parte logico-sperimenta1i. Quasi tutti i ragionamenti usati nelle materie sociali sono denvazioni; spesso la parte prznctpale di essi è quella più o meno impliòta: ricercandola, ossia indicando di quali principi le conclusioni potrebbero essere c01tSeguenza, si può in molti casi giungere a conoscere i sentimenti e gli interessi che fanno accettare le conclusioni cui mette capo la derivazione. La società ha per foncla.mento persistenze ai aggregati, che si manifestano con residui che sotto l'aspetto logico-sperimentale sono falsi e tah·olta in moclo manifesto assurdi. I caratteri di una società, cioè gli altri fatti sociali, sono principalmente determinati da quattro generi di fatti: gerarchia, a--v'Vicendarsidelle aristoc-r-azie,selezione, proporzione media di ricchezza e di capitali per un indi'viduo; ma i /alti determinati a loro ~volta operano su quelli che Ii determinano, onde si ha una relazt.vne di mutua dipendenza e non già una relazione di causa ad effetto. Per cousiderare l'equilibrio sociale bisogna considerare come operano tra di loro : a) residui; b) interessi; C) derivazioni ; d) eterogeneità e circolazione sociale. Avremo dunque da osservare : 1° - sia come a) opera su b) e) d) ; 2° - come b) opera, su a) C) d) 3° _ come C) opera su a) b) d) ; 4° - come <!) opera su a) b) C). La combinazione 1• è parte notevolissima del fenomeno sociale ed è intuita in moclo imperfetto ecl alla lontana. dalle teorie che pongono l'etica a fondamento della società e fanno signoreggiare i fatti dai concetti. La seconda, pure assai notevole, fu avvertita ,,dai seguaci del materialismo storico, i quali caddero però nell'errore cli trascurare le altre combinazioni, sostituendo la parte del tutto. La terza, che ci è nota per mezzo deita letteratura, gode un'importanza 1n.olto al di là della realtà ,mentre ha minor valore di tutte le a:tre. La quarta, rilevata già da Platone e Aristotile e posta in evidenza anche oggi, è fenomeno importantissimo. Le azioni e le reazioni si susseguono indefìni. tamente quindi varia,'.,do {a) per la combinazione 1• variano gli altri elementi b) e) d) ciò che vien detto effetti inunediati; ma per le altre combinamoni il variare di b) e) d) procluce anche una variazione cli a) ; quincli questa, si ripercuote nella combinazione 1a e dà luogo al variare di a) b) •C) d) {effetti m.ediati). C'è poi l'intrecc)ni-si degli effetti di più combinazioni. • Lo- stato di equilibrio concreto che si ossen·a in una società è conseguenza di tutti questi effetti, di tzitte queste azioni e reazioni, qut11.1t diverso da quello teorico, otten1.lto col consideM rare uno o più degli elementi a) b) e) d) invee• di tutti. Conie visione generale, si gùinge a r1le-uareChe i fenomeni sociaU presentano di solito una fonna ad onde, le quali sono di vario genere e di varfo intensità; le loro mutue relazioni rivelano ti i11terdipen.denza nello spazio delle molecole del sistema soct.ale. Considerando le due classi della società eletta e 11011 eletta ,bisogna studia.re il passag 1 gio da una classe all'altra (ctrc,,lation des él<tes), le diverse proprietà di queste classi, l 1intensità ed i modi del loro movimento. 7. - La storia mostra che i movimenti iu un verso 11011 seguitano in modo indefinito ma tosto o tardi sono sostituiti da mo\·imcnti in modo contrario, quindi ad un mutamento della proporzione dei residui della classe 1a segue un muta• mento nella proporzione dei residui nella classe 2a. Il prevalere degli iuteressi, principalme-11te iudustriali e commerciali, arricchisce la classe goYernante di uomini furbi 1 astuti, con molti istinti di combinazioni (residui della classe 1a) è la depaupera di uomini di forte carattere fieri colll molti istinti di persistenza degli ag;regati (residui della classe 2•). Appunto la valutazione dei residui uei Yari strati sociali e degli interessi cui corrispondono, ha condotto Pareto alla suddivisione cli una collettività in due grandi gn.tppi di individui, u.no dei quali gocla redd.irt:ifissi o quasi (R); l'altro

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