La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 19 - 6 maggio 1924

b Lista Il 1• Candidato F G H I L I.istH I\·• Catuli.dato M o p Q 37.000 20,000 19.000 13.000 6.000 8.500 8.000 7.000 6.000 ~e~-;un candidato ha r:i.nza. I.e medie sono: raggiuuto la 5.500 maggioLista P Lista TI• Lista TJIL Lista lV• 39.000 35.000 19.000 7.000 li quozie11tc (20.000) sta una volta uclla media della lisl1 I' e della lista li•: souo eletti i candidati A e 7,: resUno disponibili 3 posti che ~anno alla media più alta cioè alla lista 1•. Cosl 39.000 elettori manclauo 4 deputati; 35.000 ne mandano uno solo; 26.000 restano senza rnpprcsent::tuli (1). In queste condizioni le opiui011i, i partili, gli uomini, le posizioni chiare e intransige11li uou cont:1110nulla, .sono un pericolo da evitare e la corsa al salvataggio si zione dei blocchi. riassume nell;t costitula politica di Poincaré ~aturalmcule è Poinca.rè che oggi fa le eletorale esi~te in Fra.uda - natw-almente uelh ~swa data in ~ paese di piccola borghcsi;1 a~~ _dalle soluzioni decish-e e dai dibattiti più diffietb - una lotta politica e se ne ha il senso nella attuale preparazione elettorale. Le alter11L' \'lceud~ di Ck1nenceau, di i\iillerand e cli Briaml, la ,·ana politica di Poiucaré proYano che iu ~cse ~istouo correnti precise di opinione pubbltca anche se non si realizzano in partiti. ~aturalmentc oggi è Poiucaré che fa le elezioni. M.a nel suo atteggiamento c'è piuttosto l'interprete che il tutore o l'addomesticatore. ~ sua politica 11011 si riduce a demagogia, anzi st trova in hti un'effettiva abilità cli manovra. Il suo patriottismo avvocatesco ne fa l'uomo della piccola borghesia retorica e ,·a'i1a, ma per la sua comunica.7jone con le corr~uti solide del ~aese non basterebbero i giuochi cli prestigio; intervengono i numeri del diplomatico e del condottiero. Occorre spiegare la sua linea : come egli incominciasse nel gennaio 1922 quale rappresentante delle correnti di destra che avevano liquidato Briand, per 1:rova:rsi poi attraverso la Rul1r e le campag1:1e antisociali-;te, ad a(frontare le elezioni del '24 con una. posizione non troppo lontana da quella che egli combatteva due a.nni or sono. Pochi paesi si sono trovati dopo la gue1Ta in un periodo di così intensa trasformazione come la F~cia .. Il patriottismo cli sinistra di Clemenceau ,adatto allo spirito nazionale prima ·<li Versailles, era caratteristico e rappresentativo di un paese fondato sull'agiatezza e sull'abitudine al risparmio delle classi medie. Nazionalismo chiuso e gretto, tendenze conservatrici in politica interna. C1emenceau non capl che 1..-i guenà aveva mutato le basi economiche e· sociali della Francia. Una politica di isolamento non era più po...~ibile :non era più concesso contare stùle sole foJ"Z<\ tradizionali e patriottiche dello si>irito frru1cese. Millerand anelò al potere appunto col programma ùi dare al nazionalismo un'impostazione europea. E infatti acC'erchiare la Germania, contare sulle piccole Nazioni era già una politica: ma restarn cla risolvere il problema dei rapporti con la Germania e l'Inghilteerra. Gli strati dominanti nell' economi.a. francese prima della guerra erano i piccoli possidenti e commercianti. Col trattato di Versailles la Francia si apre la via a diventare la più grande potew.,a metallurgica d'Europa. Il 25 % della riserva. d:i t.ninerale di fetTo conosciuto in tutto -i1 mondo è francese. Con l'occupazione della Ruhr la Francia si impadronisce del carbone necessario per' diminuire.\ costi della sua metallu:rgia. Ma con la Ruhr U prnblema è soltanto posto. La Francia deve aprirsi i mercati del mondo. Occorre venire a patti; iuse.dre la J)1'opria attività tra la vita inglese e tedesca, trovare gli sbocchi. Questa non può più essere la politica nazionalista piccolo-borgl1ese fotta di paura e d'odio per i bocl,cs. Appena incomincia per la Francia una. vita moderna industriale il ritmo della sua politica si sposta a sinistra ed è necessario impegnare nella politica estera oltre a tutte le for,.e del capita.lis1no e della plutocrazia gli strati più umili della produzione. E' t:occato a Poincaré il còmpito cli questa -conversione. Nell'ultima, crisi miuisterialc egli ha scoperto la manovra, e si viene staccando a poco a poco da Millerand. Il vecchio ministero d'i Poincarlé che affrontò l'occupazione della. Rtthr era un ministero moderato di i11tesa repubbllcana con prevalenw del centro destro che rappresenta l'industria pesante. Con questo ministero si poteva occupa.re la Rnhr; era difficile tentare le manov1'e successi ve. Nella nuova combinaziohe Poincaré mantiene a Destra gli uomini della Ruhr, Magiuot. e Le Troquer, ma arriva a sinistra sino a De Jou vene! della Società delle Nazioni e a Loucheur, Marsal, Vincent del blocco di sinistra. Accanto all'industria pesante inter- (1) Non sembra che possa.no avere una lai-ga Applicazione i ballottaggi che si svolgeranno il 25 maggio per 2 soli casi: 1) dove il numero dei votanti sia inferiore ad u.n tef7.0 degli iscritti; :2) quando nessu·na lista raggiunga il q1107..iente elettorale. LA RIVOLUZIONE LIBERAL!~ vengono le forze della banca e delle indu_,trie di t'."aaformazione (plutocrazia democratica: c-ent, 0 ''.mstro). E' probabile che la n11<,vamaggioranza st. estc:nda dai repubblicani di sinistra ai socialisti clt destra, da Thomson-Jonnart :i Varennc-Blum con 1n·cvalC't:lzadi radicali poinc:1n<;ti. C01J 'JUC'- sta manovra Poincaré impc-<liscc la vittoria del h1oc.co cli sinistra o almeno ric:sce nd e:vilare che la ,ittor~ si volga contro di fu.i. J,;i_ politica estera na~1onalista ha bisogno oggi di u.o vollo clc111ocrnl1co.E' probabile d1e il co111loltie1'0della nuo\"a fase sia ancora Poinc;1ré, sia che debba fonn.ar lui il num·o minj•,t(-,·o, .i:, lw l':•VV<·- rar~i. delJc millacciate di11Us...io11idi 1\1illcrancl l;J porti alla Presicle117,a della R,·pubblica. !11 tal ca..-so, un ministero ispirato o fon,wto da Briand, Barthou, Herriot, Painlc\.·é, dc Mo11t1.ie1 Blun1 , Loucheur è assai cliffidlc che_-s.i affretti a sgomhrnre la Ruhr; esse, avrà piuttosto buon giucx:o a cercare runicizie democratichl: all'estero e a spostare le discussioni sui debiti interalleati. Il p1c.-colo-borghese Poincarè ha guarito per creare un:'\ situaziol1e di imperialismo clemocr:1.tieo. 11 blocco delle sinistre Un0 degli elerneuti che determ.inarono la mano. ,-ra di Poincaré è stata la for-1.JJm~.ioued l cartello. delle sinistre. Esso ba p1·ese11tato candiclatt 1n un buon numero cli circosC'rizioni: solo i comunisti e pochi socialisti si sono rifi ntati ;,1 il 'accordo. La legge clcttotale mette-va in serio pericolo i piccoli raggn1ppameuti omogenei e intransigenti. Dove le situa.11io11i locali non si opp~ev~~' _radicali, socialisti-radicali, repubblicani SOClaltsti, socialisti unificali e qua e là pcrSlllO 1 soctal-comunisti di Fi-o::;sard si sono accordati su ttn programma. paèifista e den1ocratico che parh di Società delle Nazioni, di imposta progress1Ya e eh lotta contro i monopoli dei baroni dell'ind'ustria. Tutti i progrru1mù specifici son~ stati sacrificati a qu.esta genetica 1iafiermaz1011e dei principi dell' '89 <'he indulge al malcontento delle classi medie per il caroviveri. Hen;ot parla contro i fornitori militari, fa della" d~mag~gia finanziaria, i.I1voca lo sviluppo dell'1stn121011eper i bimbi poveri, protesta contro l'alta burocrazia e lo Stato Maggiore che continua a mantene.re 45 ammirag1i, coltiva il suo sogno di o~timismo: « Le II m.ar, lorsqu -u.ne au.tre 1rict01re aura. été rem,portée, reprentrnt /,~ v-ìeil u.scrgede la ré11ol,u.ticm,dai1s tous Ies 'Villages nous planfercms l'arlire dc nrni~ l'arbre ·de !a. liberté ,. . Ma non sembra che tutto ciò sia. sufficiente per avere un programma democ.ratico. Una riunione d:i forze eterogenee come il blocco delle sinistre potrebbe aver senso per. tUt istante se tend~ a • modificare la legge elettorale e a dare alla Fran- ~, con la. proporzionale, gli istituti del govern<. diretto .Invece non sii tratta nè di una democrazia più spreg1udicata e ardita cli quella di Poincaré, nè di un programma rivoluzionario, Se il cartello delle Sinistre dovesse raccogliere •-. eredità del Blocco Nazionale è piobabile che non recherebbe trasformazioni di sosta.n7,a. Non è detto che il. problema della Ruhr sarebbe risolto con lo sgombro. Anche sul blocco ·di sinistra prem_ono gli interessi plutocratici, Bauer, I-Ioi-ace F1naly, Jean Hennessy. Del resto è clifficile che esso conquisti una vittoria clamo1'osa. Probaoilmente entrerà nella nuova maggioranza corn,p€:nsato prudentemente da un forte numero di radicali poinca.risti. Benchè uegli ultimi gionù della campa,,,o-naelettorale la campagna del Quotidien, dell'Oeu-vre e dell' Ere No·wuelle contro Poincarè, una volta quasi risparmiato, si sia venuta accentuando, il presidente finirà per servirsi delle sinistre. Non è dettò che iu Ftancia sia possibile una' politica radicalmente dia ,·ersa da quella seguìta negli ultim.i due anni Intanto le nuove elezioni potran•no diininuire la vecchia maggioran.7..a parlamentare, ma sembra che si possa escludere che siano per segnare la sconfitta di Poincaré. l'Unione repubblicana La stessa. confusione e.be regna nel Bloc rie ga:u.che si trova tra la vecchia maggio1·auza parlamentare che ha ra~lto in gran parte l'eredità elettorale del Bloc National. Poincaré è stato verso la sua maggioranza assai riservato: non ha aiutato il blocco: ha fatto presentare candidati radicali aurici dove gH era possibile. Ma la sua correttezza politica non l' ha lasciato arri v~re più in là e nel discorso del 25 aprile ha dato alla sua maggioranza la parola d'online aspettata. Kella sua politica, interna Poincaré ha volu.to rifarsi al vecchio programma. moderato cliWaldeck-Rousseau, che Herriot ha torto cli voler gabellare per raclico-s"Cialista. La parola d'orcline <li Poincaré è se,µplice « Union republicaine ccl concorde nationale )) « Restons prets à démonher par des fai.ts que nous a:imons passiouuément la République et que si jamais elle étai't men.acée dans ses institutions on dans ses lois fondamentales, persoune ne la cléfcnd'rait plus résolument que nous, soit contre des teut.atives mona.rchistes, soit contre des essais de dictature, soit contre des entreprise,;, de désordl-e , . Una fonn.tùa patriarcale, ma con un istintivo spirito cli folleranza, Se 11011 di rispetto per la lotta politica : « poiu· que le gouve111eJ"nentpuisse gouverner avec toute l'autorité uécessaire, ce qt1'il lui fattt, ce n'est pa.s que ses adversa.ires ne l 1attaquent point: i/s sont là pou1' l'attaquer; ce qu'il lui faut, c'est que ses amis le soutiennent et n'oublient paS, en lui accordant leur confiance, ~a vieille maximc du droit français : Dcm.n<:r c.1: retcnir ne vaut ! ,. Ogni buon franc<.,;e rlcYc sc.-ntirsi lru;ingato ci" tali dichiarazioni; ma dalla parte del.I' Unione rc.-pnbblicaua sta pure il passivo <lc.-:imalcontenti suscitati dalla politica di govc.-rno e deJJ,, antipatie che rircondano M. Billict , fri:re qtièteur de la congregation des Intétt:ts Economi- <JUCS • e fautore aperto delle candidature cii u11jo11c:repubblicana, ce;n un programma dj mr-.,- nopoli st.alafj e di politica reazionaria. l sintomi delle ùiffìwltà in mi si trova il Blr,c :-Satioual - così lo chiamano anehc se n,:,n è ufficiaJmeute ricostituito si sono avuti rla un lalo nella singolare modera,Jone pievalsa nella politica eletloral~ più recente dc.-i i,'Ìomali sen come Le Temps e Le Journlll des débats, dall'altro ne-i casi Peret, e Colrat-Tardieu. Raoul l'ernl deputalo di Vic.-nnc e IJe Sicola della Camera francese ha corso il pericolo per L'opposizione elci radjco-socialisti di non trovare più un collegio sicuro ed ha offerto argomc-nto ai giornali umoristici per una settimana rifì.1.1r tando prima il collegio incerto di Vic.-nnc e inducendosi a riaccettarlo solo dopo che le ~lleritudini di Millerand e di Poincaré non erano sta,. te sufficienti per far offrire al Presidente della Camera del Bloc National un posto più sicuro. Nella circoscrizione Scine-1::t-Oise per re..-;istere :i Bouillon si è arrivali alla più inconcepibile delle alleanze tra due oemici giurati come CoJrat repubblicano democratico seguace di Poincaré, ; Tardieu, repubblicano na,Jonalc e critico clamomso della politica ministeriale dopo Clemencea.u. Da L oaudet ai comunisti Ma cosi stanno le cose in Francia: la politica al governo è assai più seria di quella dei partiti e aderisce agli strati più clillusi di opinione pubblica conservatrice. Anche i partiti estremi sono ridotti alla c0niune misiu·a delle basi piccolo-borghesi e impostano i loro programmi s1ù problema del carovivei;. All'estrema destra, speculano sulla retorica patriottica dei conswnatori: la lista de Rf. conciliation et d'action nationales (Action Françatse et Union Ntttionale re1J1sioniste), i bonapartisti, 1'Unione Kazionale. Daudet scaglia la sua retorica contro i gros 1ntérC.ts d-u.co;n1nerce et de l'ind1.strie, fa appello sfacciatamente alle classi medi~ : « Qu..i donc, à la Ch.ambre du 16 no...-embre, a repoussé les imp6ts nouveaux~ - lesque1s ne sont pour rien ilans le relèvement actuel du frane - plaidé la cause de la classe moyenne, spoliée et _écrasée, et a det11andé le dégorgem.ent des ma.is011sde banque? Qtti clonc1 si ce n,'est l'u.nique député d 'A ctio-n française élu à Paris le ,6 • novembre». Ecco tutto il programma reazionario dei realisti francesi ! I comunisti, appellandosi alla III Internaz.io. nale e invocando il blocco di operai e contadini hanno almeno il merito d'i offrire una soluzione est.rema, ma i loro ragionamenti continuano a foudaa·si sulla --viecllère e su un generico pacL fismo. . E queste soluzioni estreme sono così JX>C'O attuali in Francia che anche nelle prossime elezioni i· loro fautori, se pur cresceranno cli 11u.iner0, otterranno difficilmente un successo. Moderati e radicali continueranno di fatto a daae il tono alla lotta politica francese nei prossimi anni : e sono assai vicini gli uni agli altri, di idee e di istinti. G.B. FARAVIA & O. Editori - IA.b.-ai • Tipog1·afi TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO Biblioteca dei Classici Italiani GIAMBATTISTA MARINO L'ADONE a cura cli Gusta,·o Balsam~Crivclli I .. 24,00 . K L'A~one » <li 1 Giamb.1tti..,;ta N!atiuu, nou più npubbhcato in Italia clalla metà del secolo scorso ~.~va uelle .'"~rie collezioni degli scrittori ita~ lian1 1n una ecliz1one.moderna. Del maggior poema. del _secolo xvn, 1nton10 a cui. è tutto un rifionre dì_ stu?,i in It~lia e all'estero, Gustavo Ba.lsamo_Cnvelh offre 111 qnesta edizione ese.mplata per la perdita del mauoscritto autoe-ra.fo sul!~ prnna stampa parigina del 1623, so,;e<rfuta dal ~n_o stesso, u~~ diligeutissima rip~ttzione, 1n cui sarà clefi.1ntivamente fissato il test'o che eb_bea ~fflire in osseqttio alla revisione ~Ìesiastica va.ne alterazi011i nell'cdi7ione veneziana del r6:23, da cui d.ipenclono le succes~ive dello Stesso secolo e dei secoli posteriori. GIUSEPPE MAZZINI SCRITTI scelti ed annotati da Rosolino Guastalla L. 12 100 di Giuseppe ~fazzini seguì scrupolosamente l'ordin_e crouol~co e secodo ,tale ordine alternò gli s~ntt1 sociali, gh sc.nttt letterari, le note autob10grafiche le lettere. Cosi la figura del Mazzini ba!z.1.dinanzi agli occhi del lettore più intiera c pm_ viva,. e tutte le facc1e di questo gigantesco poheclro s1 possono abbracciare, in tal modo, cou nno sguardo solo. POSTILLE Marcia al Cardd.lo . _;c,11 si ,uole fare qui il commento alla peouJtima sagra. Sarebbe assurdo e cretino , monliz1.are • una volta di più sopra un fenomeno cosi estemporaneo e on;o, che dobbiamo accett.arl& come s'accetta il bel sole e il dolce far niente. Ma Oriani è - nel nostro spirito _ quak!Je cosa di più che un pretesto di le.sta e u11giustificatore di S(;ntimenti e passioni. I'ercbè 0 ..,.1 ccmobhe nessun riserbo e non ha saputo mettere a riparo le sue idee, j suoi spunti in un sish:m,..1. ben congegnato, solido, economico, percàè ha gelt~lo quel c.:-hesi.:_ypc,nevaessere il suo tesoro <'ome un 'offa al buon pubblico, c.-ccoche tutti ormai d trova110 jJ loro cibo prediletto e no• sanno ritenersi dal magnificarlo ]ryro pc--rs.ooaJe autore. Si potrebbero riconoscere tre inran1az:i.onj, tre generazioni orianesehe: la nazionalista la missirolian.a, la fasdsta; tutt'e tre legittime, lutt' e tre quasi foitunate e aC'COrte nel rilevare nel pubblicare un lato del pensiero un tono W: moùo del loro maestro; m...1 tutte del pari io.capaci d' intenderlo a pi<:no. Xon si vuol dire che Oriani ,,ia vivo ~ importante oolo esteticamente, come scrittore d'ull romanzo, e di quegli articoli che hanno ,,.ià in ~ l'inc-i:-;ività1 la cru.dez.za, ]a drammatici'ù. tonteuuta e segret:,, che fu poi la miglior glori& dei • Frammenti •· Bisogna accettare 1'0rianj se:oza discussione brutto, rétore e gonfio, tort'&060 €. sbandato, incerto de' su.oi mezZl, inetto alla pià elementare disciplina; l'infatuato riecbeggiatore di parole ;:i.]trui non comprese ,J'esageratore - si potrebbe dire il calunniatore - delle altrui ~dè::e,H ba1ordo profeta, l'ammonitore parolaio; 11candidato che tien comizi sui libri e non riesce mai a consolarsi <1ell'app1a.uso mancato. Que.sto appunto è il centro, la ragione della vita d 'Oriani : che nessuno s'i: accorto di Jni. E' il secolo <liciannovesimo che gli sta iatarno, è l'impossibile pubblico; è la distanza, la solitudine creata allo scrittore dalla morte delle Accademie, dallo sfasciarsi (rispetto a lui) d'una società che aveva riconosciuto la letteratatra co, me sacro retaggio e come incitamento aB'vjone nei giorni del Risorgimento_ Altri creavano per un nuovo pubblico, ces:-cando di raccoglierlo e di sostenerlo con l'accender dispute, con il segnare tendenze scienti.nclae e pseudo-sociali ; placido e accomodante •erismo umanitarismo e rivoluzionarismo annacquato, cb, Capuana a Cavallotti o a Virgilio Brocchi. Ma Oriani, da buon romantico, piglia l'arte come una missione, nelle sue rappresentaz::ioai vuoi chiudere e risolvere un mondo, e insieme dettar legge, insegnare la ,·ia; non lui s'acromoda .3.1. pubblico, ma gli altri de,·ono riconoscerlo, Jo devon portare in trionfo e proclamare. Assn.nlendo di continuo il tono dell'oratore, non trova .n.a.tn1almente udien7...a; alla vibrante, ostentata espansione non può rispoudere che un secco e Jung• silenzio. Bisogna sentire, nelle opere della maturità (del. tramonto) 1'eco di questo silenzio : una Tera e propria pausa entro lo stile che lo spazia, e un poco lo raffredda e lo appiana. Alfredo Oriani è lo stesso di prima: tende al drammatico come un amante sciagurato; a cinquant'anni i»a,nge urla impreca, è pazzo di vuoto orgoglio o s 'abbandona a una chimerica disfatta; ma, inconsci.a a lui stesso, ha appreso una misura; a f~ ili concreta giustizia sperimentata (e qui se ne ha la riprbva: la sorte fu tanto giu.sta con lui, che fini, quant'era possibile con emendarlo) impara, senz.a volere, nn senso d'equanimità. ~on nei discorsi, nella prosa, nella pratica, ma nella, sna coscienza subentra la pace. Il romagnolo frenetico sa ormai che non è possibile vincere - farsi ascoltare - con il furore delle- asserzioni, coi. . picchi delle parole 1 con le escandescenze delle ·imagini. Esito della lotla tra lui e l'Italia. repu.. gnante non era - e si capisce - la sconfitte. del nemico; ma una insaputa e inattesa vittoria s n se stesso. Si n1eritava. questo successo perchè, come nessuno dei lettera.ti, fu sincero; per ciò appnnt• primitivo ed infantile. ~on se ne compia.eque, non ebbe tempo d'avvedersene. Ma prima. che gli epigoni lo proclamassero grande, prima c'h.e fosSe entrato nella famiglia degli illusb.i, a for,,...a,di lavoro, al prezzo e con l'aiuto delle delusioni, aveva compiuto la sua. non desiderata via, er-ai salito a un'aria più nitida, a una maggior comprensione. Si disconobbe e fu, come acca.de, estimatore, propugnatore dei propri difetti. Non lo si pigli troppo suJ serio; non si cerchi, nelle n1emotie intitne, nei ricordi degli amici, la. sua immecliatezza che è iattan1.-a. Resta invece memorabile, l'uomo che ha. fatto in tutt.a l~ sua \'Ìta professione d'inutile sdegno e non di meno, con la vecchiezza, s'è potuto affinare, umanizzare. Ma non per questo l'hanno commemorato. U. M. DI L. PIERO60BETTI - Editare TORINO - Uia XX Settembre, 60 j)i prossima pubblicaz:ione EDOARDO PERSICO IL GIRO D,EL MONDO I. 11..tPORTO l.tONT ANO Opera di stile e .,ii lirica d'eccezione

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