La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 19 - 6 maggio 1924

t 111111 Il A.124/VITTORIO ACQUARONE VIA BERNARDSOTROZZI 4-12 GENOVA IIIULU CONTO CORRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICI\ SETTIMf\Nf\LE DI POLITICI\ ESCE Diretta da PIEROOOBETTI- Redazione e Amministrazione: TORINO,Via XX Settembre, 60 IL MARTEDÌ Abbonamemo per il 1924L. 20 - Per un semestre L. 10 . Estero L. ,30 Sostenitore L. 100· Un numero L. 0.50 Ct,,i r-icevt. uo Qurnero <:li sag:iio et r,or, ir,teo<te abt>onars;i r~spioja il ~iorn~le, altrimenti gli c'or;tiouctrerno l'invio e <iopo un TT)~st. pro\tve.<tererr,o a.Ha ri 5 <c~5icnq, rrtdia-nte tratta. Anno III~ N. 19 - 6 Maggio 1924 • L I • ·, ·• uranc·,a. - Pnoco,,,o •.Jielfl'erie.h. - G. I\Nf;A r,oo: Yin.vv·ioattorno a Gobineau. - U. M. di L.: La-marcia~, Cardello. - R. BAl'L-J{:L'(;manHari.&~ t!0.IOIARI0: p. g.: Addo111eRticatie ribelli.· et ez1on1 x oo ADDOMESTICA TI E RIBELLI La normalizzazione L'on. Mussolini ba affermato la. sua. gioia di " poter finalmente agire appoggiandosi su di una Camera che rappresenta esattamente la volontà del paese"· "Le ultime elezioni hanno restituito all'Italia un vero Parlamento"· Il gioco è chiaro: non era. difficil~ prevedere che il diavolo si sarebbe fa.t.to frate e Mussolini è sempre scrupoloso nel da.r ragione alle profezie dei suoi critici. Nella. sua politica. la normalizzazione è un elemento psicologico e ideale necessario come la. violenza. La. conciliazione degli opposti non è una. ipocrisia. del Duce: è il suo stile. Normalizzazione in un' primo senso vale per eufemismo per indica.re che conserva il potere e d'altra. parte è l'ideale di pace che non si può non riproclarnare mentre continuano le irrequietezze della rivoluzione dei reduci. La. tattica. di un addomesticatore nel dopo o-uerra doveva. essere duplice: la. violenza ~ntro le minoranze battagliere e contro i movimenti libertari sorti dal basso, le lusinghe verso le classi medie e :erso. le masse quietiste. Il gioco non nusc1 a. Giolitti che non aveva inteso la. necessità di questo equiliòrio; e fu necessario trovare un nuovo Giolitti, adatto ai tempi di avventura. in Mussolini. Egli è l'addomesticatore del f~cismo solo perchè lo sen-vee lo serve appunto menLfe addormenta. gli avversar'i. con "li id·eali del miniswriahsrno e della. pace. 0 I costumi dell'Italia sono ridotti a questo: che tutti si trovano pronti a disarmare anche se il fascismo non disarmerà e accettano il mito della. normalizzazione instaurata. ·dai vinci tori anche se non ignorano che sarà una. pura e 'Semplice resa a. discrezwne. Un fautore del nuovo regime così interpreta lo stato d'animo generale: , L'attuale fase delle discussioni politiche dimostra soltanto questo : che nel momento attuale una grande attrattiva, per le fantasie e per i bi~ni degli italiani è costituita dalla visione di un °periodo di pace sociale. Tutto il resto, accaut~ a questo, ha poca importanza. . . Insomma il paese è stanco di st.:1..rem ansrn sociale. Oo-gi sono fuori della realtà po-litica s~ltanto çolC:.0 che parlano di una continuazione delìa lotta, e vogliono eccitare ancora gli odi ass,1pili e le passioni stanche>. Ossia. noi assistiamo - protagonisti gli intellettuali e l'opinione pubblica. media - a.I fonna.rsi di una. vera e propria. voluttà del servire. . . .tà E la rinuncia alle più elementari d1grn è fatto in ossequio a.Ha maniiera. forte msrnme e lusingatrice àel Duce, dal quale_nesce grato ricevere attestati di inabihta.z10ne e interdetti. Dalle molte diagnosi che ne offrimmo Jovrebbe risultare ehiaro· che questa. stanchezza di Medioevo, questa rassegnazione ·di. schiavi viziosi è uno stato d'animo per eccellenza mussoliniano. Mussoliniano _a.oche se si ritrova in certi oppositori disorientati dalla. lotta. Così è una. tattica. di addomesticati invocare con la Giustizia (sabato 26 a.pr1W che il fa.scisma: . « osi leoalizzare l'arbitrio, far delle leggi, una legge dispotica fi.nchè vuole ma che sia una : e ciò per due ottimi motivi : primo, che~ c1tta<l1n1 sappiano con certezza che cosa è lecito e _che cosa è proibito; secondo, che t.sso, 11 regime fascista si assuma chiara ed intera la responsabilità ~litica dei suoi atti, u di quegli aUi che fino a qnt furono abhandonati alla 1n1.7 1a1•"a ùe1 ras locali ;; clq:::I. r,quadris:1 1s, ,at.i. ... Ci sembra buffo chiedere i limiti d_iciò che si vuol rovesciare: certi limiti evidentemente si avv-ertono solo nell'atto in cui si tenta. di distruggerli! Nè si può seguire _G_iovanni Zibordi quando scrive sulla. « Cnt1ca. Socia.le,, del 15-30 aprile: • Tutte, quanto concorra a qeare una atmosfera e un programma cH civiltà legale contro Ja t violenza illegale oggi prevalente, giova indirettamente a una rie-ostruzione spirituale e materiale di questa travagliata vita italiana. Se qui è una. riserva di a.sbuzia.polemica - ma non sembrerebbe - l'astuzi1J,viene io ritardo. Dopo 18 mesi chiedere al fascismo di esser coerente nelle parole e nei fatti, nelle leggi e nello spirito è perfettamente ingenuo se si è constatato che il fascismo non acconsentirà mai ad instau.-are una tirannide O· nesta e dichiarata ma. alle leggi. democratiche e demagogiche continuerà acl unire una pratica. contradditoria e arbitraria secondo le esigenze quotidiane. Nè l'economia nè la. polit-ica si avvantagaiano dalle lunghe stasi e dalle quiete ri- ~uncie: e l'opposizione può servire il paese soltanto rifìutand·osi di far la. pace col vincitore e di riconoscere il regime mussoliniano'. L'opposizione è una scuola di dignità e la sua intransigenza mentre non la compromette a. far causa comune con la presente decadenza, mentre la salva per il futuro, offre disinteressatamente dei modelli e m1gliora generosamente lo stesso fascismo, reo che non si può assolvere. La normalizzazione è dunque un problema tutto interno del fascismo stesso, un'al· tra !anta.sia mussoliniana-: noi sia.mo pronti ad assisteve anche a. questo spettacolo, ma resta intéso che non siamo disposti ad accettare norme dal campo nemico. Un aspetto della normalizzazione sarà l'impegno messo da Mussolini nel fa.r fun: zionare il parla.mento. Si domanda. se eglt riuscirà. Resta tra. gli oppositori l'illusione che la fine del fascismo d·ebba venire dall'interno, che il blocco si debba sfaldare di fronte alle difficoltà concrete. Per noi è chiaro che Mussolini farà trionfalmente il suo esperimento parlamentare. l,a maggioranza è un_ blocco altrettanto compatto quanto var10pm.to d1 tendenze e anemico di idee. Mussolini può condurre dove vuole, manovrare come gli pia.ce uomini, dello stampo di Salandra, Orlando, Dino Grandi, Bottai, Massimo Rocca., Giunta. Non è a ere- , dere cbe gli possano venire preoccupazioni serie neanche da Farinacci. La violenza dei ras gli è cara. e necessaria: egli sa dosarla; e Orla.odo gli potrà servire in qualunque momento per convalidare la. riforma di Michelino con l'autorità del costituzionalista. Bisoana convincerqi cbe i 356 deputati della maggioranza e gli a.Itri signori deHe liste bis, se si eccettuano i rappresentanti della ohgarchia industriale (assai a.pertament_e padroni) sono tutti dei fantocci buflìss1m1 8 spudorati, biscie incantate dal ciarlatano, Vanno a Montecitorio per ubbidire. Faranno le parti che il Duce assegnò. Per questo lato la normalizzazione è un fatto. Mussoli· ni può dilettarsi allo spettacolo dei fra.k ~ delle livree della. nuova Corte. Esame dei ribelli Fuori della maggioranza garbatamente riàotta. alle livree, il problema de;Ha.vi-ta fu. tura dell'Italia sta nella valutazione delle resistenze nell'animo dei ribelli. Non ci dobbiamo nascondere la crisi di quelle che sono oggi le sole, opposizioni serie: i popolari e i partiti proletan (l'opposizione costituzionale essendo• ridotta ad un uomo che potrà solo avere compito demiurgico). Il partito popolare sembra. conservare i quadri saldi, ma. i ca.pi nel loro istinto, conservatore e per i contatti col Vaticano e con gli ambienti più retrivi non sono fatti per una lotta disperata.. I popolari potrebbero nuitrire ambizioni di successori se avesse-- ro, il coraggio di rinunciare a. gioca.re d'abilità col duce e non si riducessero ad una seri-e di posizioni parlamentari. Dovrebbero convincersi che solo i n;mssoliniani possono accettare oggi il terreno parlamentare. Per i parlamentaristi seri la Camera di Mussolini non è una Carnera, già per il fatto di non essere stata eletta con la. proporzionale. Occorre· non riconoscerla., svalutarla. Longinotti, Bresciani, Bertini, non chiedono che di valorizza.re l'ordine costituito e di venire a patti. La Lattica clcll'opposizione dipende dunque da.i partiti proletari, da.i repubblicani ai comunisti: Deve effettuarsi con l'ostruzionismo in parla.meni-Oe Ja scuola di intransigenza nel paese. La nostra proposta di ostruzionismo è pre. cisa. f\ignifìca non riconoscere la validità della. Camera. presente. Impugnarne le oria111i non collabora.re al funzionamento ~ea~che con la. critica. L'uomo più intellig,mte del socialismo italiano (che veramente non è un uomo nè un italiano) traduceva. 1 nostri propositi nella. tattica. se~uente: In serie di convalidazione ogni partito deleghi un oratore per ciascuna circoscrizione a. documenta.re l'illegalità della vota.z10ne fascista. La polernfoa. dell'illegalità non è n_elle nostre preferenze: tuttavia ecco un pnrno mese di battaglia parlamentare bene speso. Questa, posizione pregiudizial_e di mcornpah: bilità deve essere prosegurta. m tutti I carI1JJ1 di discussione, senza concedere tregua al mJ.- nisteria.lismo. Si dovrà ricorrere all'ostruzionismo dei regola.menti per costringere la maggioranza. a smascherarsi mutandoli. Se si otterrà che Mussolini non possa fa.re il pa.rJainentarista pacificamente, se lo si obbh~ gherà a. tornare sull~ sue _vecchie po_s1z1001 di provoca.tare si sara. raggmnta. la. pm bella vittoria tattica.. La crisi del socialismo 'f'utto il resto dipende dallo sviluppo della .-c:: 1,1 \st ·-socialista. Oggi--~a ciisorga..nizzaz1one dei tre partiti è connessa col disorientamento del proletariato. Le polemiche tra la. Giustizia, I' .4.variti,! e l'Unità rivelano la. ferocia. setta.ria e dissolvente che ha. sempre a.01111atoi rapi degli estremismi. E pe:ciò sono un segno di vitalità, di esigenze piu profonde per il futuro. Il sogno d1 un partito proletario unico, organizzato a battaglia. d1sc1plinatamente appare certo lusinghiero e piacevole alle persone che amano gli scherni ordinati. Sembra. a tutti incontestabtle che mentre il proletariato è travaghato dalla reazione il battersi compatto possa consentirgli di salvare almeno le posizioni più 10di&pensabili. Chi non è così rigido nell' iliusione del blocco unico pensa che almeno i massima.- listi sieno una creazione artificiosa, degna di finirè al più presto, deciàendosi fra 'e due anime del socialismo: la. gradualista e la rivoluzionaria.. Invece sarebbe ora. di· accorgersi che questo linauao-gio è invecchiato. La. parola di ordine O dell'unità non ba. servito a. evitare in nessun paese la costituzione di t_repar: titi proletari. Sono le vie e ·le•ipotes_1che s1 presentano alla scelta degli oppressi m cerca. di liberazione. Trà la democrazia. di Turati e il bolscevismo ortodosso di Bordiga, la critica dell'Avanti! inspirata. a un marxismo sospettoso della terza internazionale e pruàentemente rivoluzionario, ma franca.mente classista è logica. e utile. Noi non intendiamo affatto deporre le diffidenze veirso quel-, la che è stata la mentalità massimalista. e comprendiamo cbe i rancori dei delusi possano arrivare persino alle accuse di tradimento ma ci sembra necessario riflettern che oggi il partito massimalista. è frutto di un libero sforzo proletario, crescmto per ti sacrificio degli umili e non in regime di sovvenzione o per i contribu'bi di cl_a.ssi_ona.- z10ni estranee alla vita. delle plebi 1tah.ane. La crisi vera non è insomma del massimalismo più che dégli unitari e dei comui:iisti: la crisi è di tutto il socialismo che non e rm-. scìto negli ultimi venti anni a rinnovare la. sua classe dirigenbe, e non ha. avuto_dopo la. generazione di Tu rati una scelta d1 ca.pi giovani e preparati ai nuovi ternp1. Ma nella resistenza al fascismo i tre partiti proletari hanno dato una prova di vitalità e di fona, non di decadenza, La. concorrenza. li migliora, le polemiche, anche quelle più disgustosamente personali, li chiarificano. Certo si tratta di una crisi di crescenza. E non bisogna guardarla. con disdegno, perchè vi si stanno preparando i migliori, quelli che avranno diritto di condurre il proletariato alla. riscossa.· p. g. LEELEzO-N1I INFRANCIA La legge elettorale J~e elez.ioui francesi de]l' u maggio sarant:v.> fatte con un sistema che sembra chiamarsi prvporzionale per mera ironia. E' H sistema del -r9, (le ele-àoni del Blocco nazionale) corretto mu l'esclusione delle liste incomplete e delle candidature isolate. Sos!:al1zialmente trattasi di uno scrutiwo ,ii lista a base maggioritaria; in cui l'introduzione • del panachage rende possibili SOTprese variopinte e un'illusione di rappresentanza per le minoranze. Il panachage t l'istituzione caratteristica cli un paese in cui accanto a forti passioni politiche, alimentate da uomini molto noti, mancano partiti solidi. In Francia si Yerifi.ca questo paradosso : nella presentazione delle liste sono ricon0sci uti soltapto i partiti : escluse le canclid.atnre individuali e ciascuna lista deve avere tanti nomi quanti son.o i deputa.ti da eleggere .L'elettore poi resta libero cli scegliere i suoi candidati pren.. dendoli sing~larmente fra tutte le liste che sono presentate nella sua circoscrizione. rn paesi preparati alla politica il pa,nachllge è. evidentemente un'aberrazione .Ma non si può negare che sia già un passo avanti rispetto allo scrutinio di lista puro e semplice ,e corregga certe rigidità del sistema maggioritario. Nel sistema francese, fatto lo scrutinio, abbia.- mo in primo ludgo gli eletti a maggioranza assoluta. Tutti i candidati che hanno raggiunto la metà più uno dei sufuagi della lista risultano eletti. Se gli elettori della lista che ha raggiunto la m,età più uno dei suffragi non hanno ricorso al pa.wcha.ge tutti i candidati cli detta lista risultano eletti. Lo spirito della legge mira quindi esp1·essamente a favorire i blocchi e consiglia in certo modo di non servirsi del panachage. Nella cura di sfuggire i più graTI pericoli la lotta è impostata come se esistesse un sempliee sistema maggioritario, Siano in una circoscrizi.cr ne So.ooo votanti e 4 deputati da eleggere. Una lista A votata da 4r.ooo elettori conquista tutti i seggi e lascia senza rappresentanti gli altri 39.000 elettori che si siano divisi tra le altre liste o anche concentrati tutti in una lista B. Nel caso in cui, proclamati eletti i candidati che banno avuto la metà più W]O dei ,·oti, non tutti i seggi siano stati assegnati, inten·engono ii1 q1toz.,ente e la media. Si ha il quoziente dividendo il numero dei votanti per il numero dei deputati da eleggere. Si ha la m edùr di ciascuna lista sommando i voti ottenuti dai vari candidati della lista stessa e dividendo la somma per il numero· dei.i deputati da eleggere. Ogni lista ha diritto a tanti deputati quante volte il quoziente è contenuto nella media. A uguaglianza di suifra.g·i tra <lne candidati rji una stessa lista risulta. eletto il più vecchio. Se nelle medie delle • varie liste sono contenuti più quozienti che non siano i seggi disponibili, i seggi si attribuiscono alla lista che ha la più forte media. Parimenti se i seggi disponibili fossero più numerosi che i quozienti, si assegnano i rimanenti alla lista che ha la più forte media. Occorre notare che i candidati di una lista eletti a maggiorat12.a aSSOluta non diminuiscono il numero dei seggi spettanti alla lista per il gi uoco del quoziente. La legge favorisce sempre contro le minoranze i blccchi dei più forti : nel caso detto i voti ottenuti dal candidato eletto a maggioranza non sold glil danno diritto ad un seggio, ma vanno anche ad aumentare la media della lista, che è quanto dire contano due volte. Ecco un esempio per spiegare il funzionamento del la media e del quoziente. Deputati da eleggere: 5 Votanti (dedotti i voti nulli) 100.000 Maggioranza assoluta 50.oor Quoziente 20.000 Lista I• Candidato A rnti 49.500 B 37.000 c 36.500 D 36.000 E 35.000 Lista Jl• Candidato Z 39.ooo V 37.500 u 36.500 T 32,000 s 30.000

b Lista Il 1• Candidato F G H I L I.istH I\·• Catuli.dato M o p Q 37.000 20,000 19.000 13.000 6.000 8.500 8.000 7.000 6.000 ~e~-;un candidato ha r:i.nza. I.e medie sono: raggiuuto la 5.500 maggioLista P Lista TI• Lista TJIL Lista lV• 39.000 35.000 19.000 7.000 li quozie11tc (20.000) sta una volta uclla media della lisl1 I' e della lista li•: souo eletti i candidati A e 7,: resUno disponibili 3 posti che ~anno alla media più alta cioè alla lista 1•. Cosl 39.000 elettori manclauo 4 deputati; 35.000 ne mandano uno solo; 26.000 restano senza rnpprcsent::tuli (1). In queste condizioni le opiui011i, i partili, gli uomini, le posizioni chiare e intransige11li uou cont:1110nulla, .sono un pericolo da evitare e la corsa al salvataggio si zione dei blocchi. riassume nell;t costitula politica di Poincaré ~aturalmcule è Poinca.rè che oggi fa le eletorale esi~te in Fra.uda - natw-almente uelh ~swa data in ~ paese di piccola borghcsi;1 a~~ _dalle soluzioni decish-e e dai dibattiti più diffietb - una lotta politica e se ne ha il senso nella attuale preparazione elettorale. Le alter11L' \'lceud~ di Ck1nenceau, di i\iillerand e cli Briaml, la ,·ana politica di Poiucaré proYano che iu ~cse ~istouo correnti precise di opinione pubbltca anche se non si realizzano in partiti. ~aturalmentc oggi è Poiucaré che fa le elezioni. M.a nel suo atteggiamento c'è piuttosto l'interprete che il tutore o l'addomesticatore. ~ sua politica 11011 si riduce a demagogia, anzi st trova in hti un'effettiva abilità cli manovra. Il suo patriottismo avvocatesco ne fa l'uomo della piccola borghesia retorica e ,·a'i1a, ma per la sua comunica.7jone con le corr~uti solide del ~aese non basterebbero i giuochi cli prestigio; intervengono i numeri del diplomatico e del condottiero. Occorre spiegare la sua linea : come egli incominciasse nel gennaio 1922 quale rappresentante delle correnti di destra che avevano liquidato Briand, per 1:rova:rsi poi attraverso la Rul1r e le campag1:1e antisociali-;te, ad a(frontare le elezioni del '24 con una. posizione non troppo lontana da quella che egli combatteva due a.nni or sono. Pochi paesi si sono trovati dopo la gue1Ta in un periodo di così intensa trasformazione come la F~cia .. Il patriottismo cli sinistra di Clemenceau ,adatto allo spirito nazionale prima ·<li Versailles, era caratteristico e rappresentativo di un paese fondato sull'agiatezza e sull'abitudine al risparmio delle classi medie. Nazionalismo chiuso e gretto, tendenze conservatrici in politica interna. C1emenceau non capl che 1..-i guenà aveva mutato le basi economiche e· sociali della Francia. Una politica di isolamento non era più po...~ibile :non era più concesso contare stùle sole foJ"Z<\ tradizionali e patriottiche dello si>irito frru1cese. Millerand anelò al potere appunto col programma ùi dare al nazionalismo un'impostazione europea. E infatti acC'erchiare la Germania, contare sulle piccole Nazioni era già una politica: ma restarn cla risolvere il problema dei rapporti con la Germania e l'Inghilteerra. Gli strati dominanti nell' economi.a. francese prima della guerra erano i piccoli possidenti e commercianti. Col trattato di Versailles la Francia si apre la via a diventare la più grande potew.,a metallurgica d'Europa. Il 25 % della riserva. d:i t.ninerale di fetTo conosciuto in tutto -i1 mondo è francese. Con l'occupazione della Ruhr la Francia si impadronisce del carbone necessario per' diminuire.\ costi della sua metallu:rgia. Ma con la Ruhr U prnblema è soltanto posto. La Francia deve aprirsi i mercati del mondo. Occorre venire a patti; iuse.dre la J)1'opria attività tra la vita inglese e tedesca, trovare gli sbocchi. Questa non può più essere la politica nazionalista piccolo-borgl1ese fotta di paura e d'odio per i bocl,cs. Appena incomincia per la Francia una. vita moderna industriale il ritmo della sua politica si sposta a sinistra ed è necessario impegnare nella politica estera oltre a tutte le for,.e del capita.lis1no e della plutocrazia gli strati più umili della produzione. E' t:occato a Poincaré il còmpito cli questa -conversione. Nell'ultima, crisi miuisterialc egli ha scoperto la manovra, e si viene staccando a poco a poco da Millerand. Il vecchio ministero d'i Poincarlé che affrontò l'occupazione della. Rtthr era un ministero moderato di i11tesa repubbllcana con prevalenw del centro destro che rappresenta l'industria pesante. Con questo ministero si poteva occupa.re la Rnhr; era difficile tentare le manov1'e successi ve. Nella nuova combinaziohe Poincaré mantiene a Destra gli uomini della Ruhr, Magiuot. e Le Troquer, ma arriva a sinistra sino a De Jou vene! della Società delle Nazioni e a Loucheur, Marsal, Vincent del blocco di sinistra. Accanto all'industria pesante inter- (1) Non sembra che possa.no avere una lai-ga Applicazione i ballottaggi che si svolgeranno il 25 maggio per 2 soli casi: 1) dove il numero dei votanti sia inferiore ad u.n tef7.0 degli iscritti; :2) quando nessu·na lista raggiunga il q1107..iente elettorale. LA RIVOLUZIONE LIBERAL!~ vengono le forze della banca e delle indu_,trie di t'."aaformazione (plutocrazia democratica: c-ent, 0 ''.mstro). E' probabile che la n11<,vamaggioranza st. estc:nda dai repubblicani di sinistra ai socialisti clt destra, da Thomson-Jonnart :i Varennc-Blum con 1n·cvalC't:lzadi radicali poinc:1n<;ti. C01J 'JUC'- sta manovra Poincaré impc-<liscc la vittoria del h1oc.co cli sinistra o almeno ric:sce nd e:vilare che la ,ittor~ si volga contro di fu.i. J,;i_ politica estera na~1onalista ha bisogno oggi di u.o vollo clc111ocrnl1co.E' probabile d1e il co111loltie1'0della nuo\"a fase sia ancora Poinc;1ré, sia che debba fonn.ar lui il num·o minj•,t(-,·o, .i:, lw l':•VV<·- rar~i. delJc millacciate di11Us...io11idi 1\1illcrancl l;J porti alla Presicle117,a della R,·pubblica. !11 tal ca..-so, un ministero ispirato o fon,wto da Briand, Barthou, Herriot, Painlc\.·é, dc Mo11t1.ie1 Blun1 , Loucheur è assai cliffidlc che_-s.i affretti a sgomhrnre la Ruhr; esse, avrà piuttosto buon giucx:o a cercare runicizie democratichl: all'estero e a spostare le discussioni sui debiti interalleati. Il p1c.-colo-borghese Poincarè ha guarito per creare un:'\ situaziol1e di imperialismo clemocr:1.tieo. 11 blocco delle sinistre Un0 degli elerneuti che determ.inarono la mano. ,-ra di Poincaré è stata la for-1.JJm~.ioued l cartello. delle sinistre. Esso ba p1·ese11tato candiclatt 1n un buon numero cli circosC'rizioni: solo i comunisti e pochi socialisti si sono rifi ntati ;,1 il 'accordo. La legge clcttotale mette-va in serio pericolo i piccoli raggn1ppameuti omogenei e intransigenti. Dove le situa.11io11i locali non si opp~ev~~' _radicali, socialisti-radicali, repubblicani SOClaltsti, socialisti unificali e qua e là pcrSlllO 1 soctal-comunisti di Fi-o::;sard si sono accordati su ttn programma. paèifista e den1ocratico che parh di Società delle Nazioni, di imposta progress1Ya e eh lotta contro i monopoli dei baroni dell'ind'ustria. Tutti i progrru1mù specifici son~ stati sacrificati a qu.esta genetica 1iafiermaz1011e dei principi dell' '89 <'he indulge al malcontento delle classi medie per il caroviveri. Hen;ot parla contro i fornitori militari, fa della" d~mag~gia finanziaria, i.I1voca lo sviluppo dell'1stn121011eper i bimbi poveri, protesta contro l'alta burocrazia e lo Stato Maggiore che continua a mantene.re 45 ammirag1i, coltiva il suo sogno di o~timismo: « Le II m.ar, lorsqu -u.ne au.tre 1rict01re aura. été rem,portée, reprentrnt /,~ v-ìeil u.scrgede la ré11ol,u.ticm,dai1s tous Ies 'Villages nous planfercms l'arlire dc nrni~ l'arbre ·de !a. liberté ,. . Ma non sembra che tutto ciò sia. sufficiente per avere un programma democ.ratico. Una riunione d:i forze eterogenee come il blocco delle sinistre potrebbe aver senso per. tUt istante se tend~ a • modificare la legge elettorale e a dare alla Fran- ~, con la. proporzionale, gli istituti del govern<. diretto .Invece non sii tratta nè di una democrazia più spreg1udicata e ardita cli quella di Poincaré, nè di un programma rivoluzionario, Se il cartello delle Sinistre dovesse raccogliere •-. eredità del Blocco Nazionale è piobabile che non recherebbe trasformazioni di sosta.n7,a. Non è detto che il. problema della Ruhr sarebbe risolto con lo sgombro. Anche sul blocco ·di sinistra prem_ono gli interessi plutocratici, Bauer, I-Ioi-ace F1naly, Jean Hennessy. Del resto è clifficile che esso conquisti una vittoria clamo1'osa. Probaoilmente entrerà nella nuova maggioranza corn,p€:nsato prudentemente da un forte numero di radicali poinca.risti. Benchè uegli ultimi gionù della campa,,,o-naelettorale la campagna del Quotidien, dell'Oeu-vre e dell' Ere No·wuelle contro Poincarè, una volta quasi risparmiato, si sia venuta accentuando, il presidente finirà per servirsi delle sinistre. Non è dettò che iu Ftancia sia possibile una' politica radicalmente dia ,·ersa da quella seguìta negli ultim.i due anni Intanto le nuove elezioni potran•no diininuire la vecchia maggioran.7..a parlamentare, ma sembra che si possa escludere che siano per segnare la sconfitta di Poincaré. l'Unione repubblicana La stessa. confusione e.be regna nel Bloc rie ga:u.che si trova tra la vecchia maggio1·auza parlamentare che ha ra~lto in gran parte l'eredità elettorale del Bloc National. Poincaré è stato verso la sua maggioranza assai riservato: non ha aiutato il blocco: ha fatto presentare candidati radicali aurici dove gH era possibile. Ma la sua correttezza politica non l' ha lasciato arri v~re più in là e nel discorso del 25 aprile ha dato alla sua maggioranza la parola d'online aspettata. Kella sua politica, interna Poincaré ha volu.to rifarsi al vecchio programma. moderato cliWaldeck-Rousseau, che Herriot ha torto cli voler gabellare per raclico-s"Cialista. La parola d'orcline <li Poincaré è se,µplice « Union republicaine ccl concorde nationale )) « Restons prets à démonher par des fai.ts que nous a:imons passiouuément la République et que si jamais elle étai't men.acée dans ses institutions on dans ses lois fondamentales, persoune ne la cléfcnd'rait plus résolument que nous, soit contre des teut.atives mona.rchistes, soit contre des essais de dictature, soit contre des entreprise,;, de désordl-e , . Una fonn.tùa patriarcale, ma con un istintivo spirito cli folleranza, Se 11011 di rispetto per la lotta politica : « poiu· que le gouve111eJ"nentpuisse gouverner avec toute l'autorité uécessaire, ce qt1'il lui fattt, ce n'est pa.s que ses adversa.ires ne l 1attaquent point: i/s sont là pou1' l'attaquer; ce qu'il lui faut, c'est que ses amis le soutiennent et n'oublient paS, en lui accordant leur confiance, ~a vieille maximc du droit français : Dcm.n<:r c.1: retcnir ne vaut ! ,. Ogni buon franc<.,;e rlcYc sc.-ntirsi lru;ingato ci" tali dichiarazioni; ma dalla parte del.I' Unione rc.-pnbblicaua sta pure il passivo <lc.-:imalcontenti suscitati dalla politica di govc.-rno e deJJ,, antipatie che rircondano M. Billict , fri:re qtièteur de la congregation des Intétt:ts Economi- <JUCS • e fautore aperto delle candidature cii u11jo11c:repubblicana, ce;n un programma dj mr-.,- nopoli st.alafj e di politica reazionaria. l sintomi delle ùiffìwltà in mi si trova il Blr,c :-Satioual - così lo chiamano anehc se n,:,n è ufficiaJmeute ricostituito si sono avuti rla un lalo nella singolare modera,Jone pievalsa nella politica eletloral~ più recente dc.-i i,'Ìomali sen come Le Temps e Le Journlll des débats, dall'altro ne-i casi Peret, e Colrat-Tardieu. Raoul l'ernl deputalo di Vic.-nnc e IJe Sicola della Camera francese ha corso il pericolo per L'opposizione elci radjco-socialisti di non trovare più un collegio sicuro ed ha offerto argomc-nto ai giornali umoristici per una settimana rifì.1.1r tando prima il collegio incerto di Vic.-nnc e inducendosi a riaccettarlo solo dopo che le ~lleritudini di Millerand e di Poincaré non erano sta,. te sufficienti per far offrire al Presidente della Camera del Bloc National un posto più sicuro. Nella circoscrizione Scine-1::t-Oise per re..-;istere :i Bouillon si è arrivali alla più inconcepibile delle alleanze tra due oemici giurati come CoJrat repubblicano democratico seguace di Poincaré, ; Tardieu, repubblicano na,Jonalc e critico clamomso della politica ministeriale dopo Clemencea.u. Da L oaudet ai comunisti Ma cosi stanno le cose in Francia: la politica al governo è assai più seria di quella dei partiti e aderisce agli strati più clillusi di opinione pubblica conservatrice. Anche i partiti estremi sono ridotti alla c0niune misiu·a delle basi piccolo-borghesi e impostano i loro programmi s1ù problema del carovivei;. All'estrema destra, speculano sulla retorica patriottica dei conswnatori: la lista de Rf. conciliation et d'action nationales (Action Françatse et Union Ntttionale re1J1sioniste), i bonapartisti, 1'Unione Kazionale. Daudet scaglia la sua retorica contro i gros 1ntérC.ts d-u.co;n1nerce et de l'ind1.strie, fa appello sfacciatamente alle classi medi~ : « Qu..i donc, à la Ch.ambre du 16 no...-embre, a repoussé les imp6ts nouveaux~ - lesque1s ne sont pour rien ilans le relèvement actuel du frane - plaidé la cause de la classe moyenne, spoliée et _écrasée, et a det11andé le dégorgem.ent des ma.is011sde banque? Qtti clonc1 si ce n,'est l'u.nique député d 'A ctio-n française élu à Paris le ,6 • novembre». Ecco tutto il programma reazionario dei realisti francesi ! I comunisti, appellandosi alla III Internaz.io. nale e invocando il blocco di operai e contadini hanno almeno il merito d'i offrire una soluzione est.rema, ma i loro ragionamenti continuano a foudaa·si sulla --viecllère e su un generico pacL fismo. . E queste soluzioni estreme sono così JX>C'O attuali in Francia che anche nelle prossime elezioni i· loro fautori, se pur cresceranno cli 11u.iner0, otterranno difficilmente un successo. Moderati e radicali continueranno di fatto a daae il tono alla lotta politica francese nei prossimi anni : e sono assai vicini gli uni agli altri, di idee e di istinti. G.B. FARAVIA & O. Editori - IA.b.-ai • Tipog1·afi TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO Biblioteca dei Classici Italiani GIAMBATTISTA MARINO L'ADONE a cura cli Gusta,·o Balsam~Crivclli I .. 24,00 . K L'A~one » <li 1 Giamb.1tti..,;ta N!atiuu, nou più npubbhcato in Italia clalla metà del secolo scorso ~.~va uelle .'"~rie collezioni degli scrittori ita~ lian1 1n una ecliz1one.moderna. Del maggior poema. del _secolo xvn, 1nton10 a cui. è tutto un rifionre dì_ stu?,i in It~lia e all'estero, Gustavo Ba.lsamo_Cnvelh offre 111 qnesta edizione ese.mplata per la perdita del mauoscritto autoe-ra.fo sul!~ prnna stampa parigina del 1623, so,;e<rfuta dal ~n_o stesso, u~~ diligeutissima rip~ttzione, 1n cui sarà clefi.1ntivamente fissato il test'o che eb_bea ~fflire in osseqttio alla revisione ~Ìesiastica va.ne alterazi011i nell'cdi7ione veneziana del r6:23, da cui d.ipenclono le succes~ive dello Stesso secolo e dei secoli posteriori. GIUSEPPE MAZZINI SCRITTI scelti ed annotati da Rosolino Guastalla L. 12 100 di Giuseppe ~fazzini seguì scrupolosamente l'ordin_e crouol~co e secodo ,tale ordine alternò gli s~ntt1 sociali, gh sc.nttt letterari, le note autob10grafiche le lettere. Cosi la figura del Mazzini ba!z.1.dinanzi agli occhi del lettore più intiera c pm_ viva,. e tutte le facc1e di questo gigantesco poheclro s1 possono abbracciare, in tal modo, cou nno sguardo solo. POSTILLE Marcia al Cardd.lo . _;c,11 si ,uole fare qui il commento alla peouJtima sagra. Sarebbe assurdo e cretino , monliz1.are • una volta di più sopra un fenomeno cosi estemporaneo e on;o, che dobbiamo accett.arl& come s'accetta il bel sole e il dolce far niente. Ma Oriani è - nel nostro spirito _ quak!Je cosa di più che un pretesto di le.sta e u11giustificatore di S(;ntimenti e passioni. I'ercbè 0 ..,.1 ccmobhe nessun riserbo e non ha saputo mettere a riparo le sue idee, j suoi spunti in un sish:m,..1. ben congegnato, solido, economico, percàè ha gelt~lo quel c.:-hesi.:_ypc,nevaessere il suo tesoro <'ome un 'offa al buon pubblico, c.-ccoche tutti ormai d trova110 jJ loro cibo prediletto e no• sanno ritenersi dal magnificarlo ]ryro pc--rs.ooaJe autore. Si potrebbero riconoscere tre inran1az:i.onj, tre generazioni orianesehe: la nazionalista la missirolian.a, la fasdsta; tutt'e tre legittime, lutt' e tre quasi foitunate e aC'COrte nel rilevare nel pubblicare un lato del pensiero un tono W: moùo del loro maestro; m...1 tutte del pari io.capaci d' intenderlo a pi<:no. Xon si vuol dire che Oriani ,,ia vivo ~ importante oolo esteticamente, come scrittore d'ull romanzo, e di quegli articoli che hanno ,,.ià in ~ l'inc-i:-;ività1 la cru.dez.za, ]a drammatici'ù. tonteuuta e segret:,, che fu poi la miglior glori& dei • Frammenti •· Bisogna accettare 1'0rianj se:oza discussione brutto, rétore e gonfio, tort'&060 €. sbandato, incerto de' su.oi mezZl, inetto alla pià elementare disciplina; l'infatuato riecbeggiatore di parole ;:i.]trui non comprese ,J'esageratore - si potrebbe dire il calunniatore - delle altrui ~dè::e,H ba1ordo profeta, l'ammonitore parolaio; 11candidato che tien comizi sui libri e non riesce mai a consolarsi <1ell'app1a.uso mancato. Que.sto appunto è il centro, la ragione della vita d 'Oriani : che nessuno s'i: accorto di Jni. E' il secolo <liciannovesimo che gli sta iatarno, è l'impossibile pubblico; è la distanza, la solitudine creata allo scrittore dalla morte delle Accademie, dallo sfasciarsi (rispetto a lui) d'una società che aveva riconosciuto la letteratatra co, me sacro retaggio e come incitamento aB'vjone nei giorni del Risorgimento_ Altri creavano per un nuovo pubblico, ces:-cando di raccoglierlo e di sostenerlo con l'accender dispute, con il segnare tendenze scienti.nclae e pseudo-sociali ; placido e accomodante •erismo umanitarismo e rivoluzionarismo annacquato, cb, Capuana a Cavallotti o a Virgilio Brocchi. Ma Oriani, da buon romantico, piglia l'arte come una missione, nelle sue rappresentaz::ioai vuoi chiudere e risolvere un mondo, e insieme dettar legge, insegnare la ,·ia; non lui s'acromoda .3.1. pubblico, ma gli altri de,·ono riconoscerlo, Jo devon portare in trionfo e proclamare. Assn.nlendo di continuo il tono dell'oratore, non trova .n.a.tn1almente udien7...a; alla vibrante, ostentata espansione non può rispoudere che un secco e Jung• silenzio. Bisogna sentire, nelle opere della maturità (del. tramonto) 1'eco di questo silenzio : una Tera e propria pausa entro lo stile che lo spazia, e un poco lo raffredda e lo appiana. Alfredo Oriani è lo stesso di prima: tende al drammatico come un amante sciagurato; a cinquant'anni i»a,nge urla impreca, è pazzo di vuoto orgoglio o s 'abbandona a una chimerica disfatta; ma, inconsci.a a lui stesso, ha appreso una misura; a f~ ili concreta giustizia sperimentata (e qui se ne ha la riprbva: la sorte fu tanto giu.sta con lui, che fini, quant'era possibile con emendarlo) impara, senz.a volere, nn senso d'equanimità. ~on nei discorsi, nella prosa, nella pratica, ma nella, sna coscienza subentra la pace. Il romagnolo frenetico sa ormai che non è possibile vincere - farsi ascoltare - con il furore delle- asserzioni, coi. . picchi delle parole 1 con le escandescenze delle ·imagini. Esito della lotla tra lui e l'Italia. repu.. gnante non era - e si capisce - la sconfitte. del nemico; ma una insaputa e inattesa vittoria s n se stesso. Si n1eritava. questo successo perchè, come nessuno dei lettera.ti, fu sincero; per ciò appnnt• primitivo ed infantile. ~on se ne compia.eque, non ebbe tempo d'avvedersene. Ma prima. che gli epigoni lo proclamassero grande, prima c'h.e fosSe entrato nella famiglia degli illusb.i, a for,,...a,di lavoro, al prezzo e con l'aiuto delle delusioni, aveva compiuto la sua. non desiderata via, er-ai salito a un'aria più nitida, a una maggior comprensione. Si disconobbe e fu, come acca.de, estimatore, propugnatore dei propri difetti. Non lo si pigli troppo suJ serio; non si cerchi, nelle n1emotie intitne, nei ricordi degli amici, la. sua immecliatezza che è iattan1.-a. Resta invece memorabile, l'uomo che ha. fatto in tutt.a l~ sua \'Ìta professione d'inutile sdegno e non di meno, con la vecchiezza, s'è potuto affinare, umanizzare. Ma non per questo l'hanno commemorato. U. M. DI L. PIERO60BETTI - Editare TORINO - Uia XX Settembre, 60 j)i prossima pubblicaz:ione EDOARDO PERSICO IL GIRO D,EL MONDO I. 11..tPORTO l.tONT ANO Opera di stile e .,ii lirica d'eccezione

LA RIVOLUZIONE LIBERALE 7/J VIAGGIOATTORNOA GOBINEAU Dichiarazione Goomeau : uno scrittore che io amo. .Amo questo francese di Normandia, nobile di ""'-l fine ed antica, dalle poche squisite anoo:oìe: Prockesh, l'uLtimo scolaro di Metternich, Don Pedro, l'ultimo imperatore del Brasile! f";iorrgio V di Hanuover l 'tùtimo re cieco · dai_ RT,andi viaggi attrav~ i , paesaggi in; diti > del Brasile, della Persia, delle Isole di Tero-anova battute dal verde mare; dalla vecchiaia pon,ra dispregiata dai ret01;. Fu un ingernw, che si entusiasmava per la sposa dell'.arimam10 barbaro, castamente sedente al giovaru, :locolare, ravvolte le tre.ccie bionde nelle band.elette di lino. Fu tll1 mite che parteggiò per 8illa, studiò i caratteri cnneiformi dei IDJr 11u:meni:ias,,iri, e non volle mai essere eletto de- ;putaioo. 'Nell'opera ~ua maggiore, l' « essai su,r Pinegalttè de,s rages hu·maines :», egli vide la storia unlversa.le con1e un. immenso ricamo di Kacheruyr. Le due varietà infe,;ori della specie umant1.., la' razza nera e la raz7...a g-ia11;8,s,ono il fondo ~ossolano, che le famiglie secondarie deJle rny.za biru1c.:.'slollevano e sfumano mescolandovi la lor seta : mentre il gruppo ariano, facendo circo1are i suoi fili p-iù sottili attraverso le ge.J1erazio11i nobilitate, applica alla loro superficie, i suoi arabeschi di porpora e d1oro, raddolci\1 da una patina 1norbida e fusa, cu.i ogn ì secolo aggiunge una tonalità·' preziosa. Tutti i ricami a telaio, si sa, sacrificru.10 taJYolte ; principii del realismo a.lle esigenze del1'ar1nonia dei col01i.. Nei: Sou.1Jenirs de voyage, Gobinerm ha questo piccolo dialog-o delizioso, fra 1l.1la bambina che, appuut..oi ricama, e sua madre-: - ,. Mammina} non credi che se facessi la lingua. dd cane di 1tn verde più chiaro, ,s,tarebbe megiio? ,. - ~ Sì, bimba mia : ma. io la preferirei violette.: è p1u naturale ». F.,bbene di questi caui con la lingua violetta -ne corre più d'uno nell'. « Essai swr l'lnegal'lté des r4ces ll:u:m.aines , . Ma piacciono : e amma1iati dal ricamo magico, aru.che noi ricouosciamo -in t11tta. serietà: « Sì, sl, è più nattu·ale ». L'apoealissi di Gobineau 11 • p-rogra.mma , che Gobineau prospetta al1iumaaità, è noto. Caos etnico, disfacimento pul- ,·eruleuto delle tazze, contaminazione universale:. H iii lo cl 'oro della razza ar:i.c"lllasi pe.rd!erà1 sul grande telaio della storia, fra i colori più Yil:i. Forse verrà ancora Tamerlano, forse tutta l'Europa. e l':\.merica cadranno in una corruzio11e -d.i sangue e di fibra, in una metli.cceria verbosa, oppure « ì centri, 1nantijatt1l'rieri cresceranno sem,- pre pii, diffondendo la, miseria. e la d'.em<Jralizza.zione nelle basse classi» (Ép. p. 162) : i ca- -miciotti- bleu degli operai diventeranno sempre -più numerosi, e i territori già conqnistati dagli arianì saranno una enorme verminara di popolaccio sanguinario e imman<lrillito, buono per la -ripreea dei sacrifici umani, della pl"OStituzione aacm, e per un dissolvimento babilonico. Gob:lneau si mnove fra queste profezie sinistre come se ci guadagnasse un t!atnto. Le-mette in rilievo co,11gusto teti-o. Si cOlllpiace di battere ,i popoli con verghe di ferro. Ha la capacità di ·-Od.ìare intellettualmente intiere generazioni. Con~ damJil la razza negra a « raniper eternellem,ent ,1 dinanzi agli A.da, guerrieri e signori : lascia ili s.levi « à l,eurs hu·nibles tra'lJa.ux »; parla delle caste inferiori indiane in q11-e.sit!tieJrmini : , L,a le.ctures des li-vres sac1·ésleitr jUit interd,1.tc . -ils ™ jurent pas Consicìerés co-mm,e,purs~ et rien de p&us fuste ». Ha un debole per il linciag-gio. Jm<t:ile chiedergli il perchè di questa sua spec:ia}e , giustizia». Egli si è messo al principio dei secoli, alle scaturigini della. sto-ria, sedendos1 al posto del Padre Eterno, ed ha deciso, nella ~ua ~aggez7..a, cli affidare alla l'azza bianca -e a;, biondi Aria tutta la, parte nobile della storia avvenire. Perchè ai bianchi, e non al .gialli? :\'on si sa. La 11 giustb..ia » cli Gébineau è imix,--rscru,tabile come la teoria della grazia di Calvino. Egli ba introdotto la predestinazione delle sorti <lei popoli, come Calvino l'ha introdotta nelle .sorti delle anime. Perchè ci sono delle anime cla.nnate al peccato e alla petdiz1one? :Kon si sa. Perchè ci sono dei popoli di ~azza nera o gialla <llestina.ti a « ra1mpe,- eternetlem,e-n.t »? )fon, si sa. Calvino pcesenta q=ta sua ineso-- -rabtle e misteriosa <( giustizia n come una cert~ teologica. Gobil1eau la presenta come ,wa d.i.:ag;oosimedica. La teologia di Calvino vale -tanto quanto la scienza etnologica di "Gobineau. Ma, al .di là di ogni confutazione, resta l 'a.ccento 1neta.llico con cui hanno intimato: « voi sarete dannati » oppure : « voi morirete li. Tale aceento è identico,. Leggo Gobil1eau, leggo Calvino~ sono in una chiesa pa:rata di nero, dalle pro&pettive in.finite, schiaccia11,ti. Ma sono _0:rgog-lioso di fissare cosi bene il destino tagliente, che è anche il mio destino. Sono - per usare la terminologia di Gobineau (Plèsaaes) sono , Ptgli,o di re,, bo la ·se.nsazi01ie di poter sfuggire alle insidie della decadenza e della cornt7Jione.t di poter essere pari a1 destino, ch'Ludeu- -domì ne11'accettazione del dolore e cfull'eserciz.io ,!ella volontà. Q1'esta im<pressione fu ben risentita da llllO elci p<'imi lettori ddl' Essai: J;ocqueville. :e;g,li scriveva a Gobinea.u: « Voi avct.e ragione di negare di essere materialista. La vostra dottrina è piuttosto una specie cli fatalismo, di predeslinazwne se volete: differente tuttavia da quella di Sant' Agostino, dei Giansenisti e dei calvt,n·1stl : questi sono quelli che vi somigliano di più per l'assol1,lezza della dollrina, in questo, cbe per voi c'è uno strettissimo legame Ira il latta della predestinazione e la materia , (Ep-. p. 189). Le fonti dell' "essai,, Ma questa sua inesorabilità, avanzata con pretese ed apparecchi scientifici, è una vernice. Da qualtmque pavte la si raschi, vien fnori l'h·111neu1' conlre le si~cle ». Nel castello di Bredou, :i.11 Normandia, c'è un vec-cbio ge:utiluer mo imbronciato, antico ufficiale d'orclinan7...a,del Conte di A1tois ,che passa lunghe serate con un ragazzo di dieci anni: suo fig1io. « Con:versazlO ni intenn.in.abili 1,n cui le questioni storiche erano trattate a fondo ,e in cui c'era un grande profitto reciproco •. Quelle serate, tenute sotto la restaurazione e ]a Monarchia di luglio, sono molto nere. (Press'a poco, il tono di un pranzo famigliare in casa dl un nostro deputato del1 'opposizi.one costituzionale : si capisce che ne debba scaturire una apocalissi). Ce n'è per tutti, di condanne : per i Borboni, per la nobiltà, per Luigi Filippo, per i ma.,,ants che rubano, per la silenziosa congiura dei campagnuoli, per i giaoobini, per gli operai, per le macchine, per Parigi. Padre e figHo sono due signori della. Lega o della Fronda: fanno tutte le opposi12.ion.i,quella aristocratica e quella morale, quella <lei sangue e quella, della virtù. « Non c'è più religione ». La sensibilità violent.:'l chefa del padre un pensi6nato frascibile, farà Gc--! figlio un grande scrittore. Le invettive che il padre ha lanciato contro le donne impudiche della capitale, voi ve le ritrovate nell' Essa.i a proposito, per esempio, deUa Grecia : « J e ·ne dis 1ien den concours de jewnes fi.lles nues dans le stade, je n'insiste pas sur cette exaltation officielle de la bea·ntè phisiqiw ... mais je dis que la. fin de toute cette bestialitè était de créer un ramas de miséra-bles sans fai, sa.ns probité, sans pudeur, sans hwnwnité ,capables de toutes les infmnies, et façonnés d'avance, escla1Jes qu'ils éta.ient, à l' acceptation d.~ toutes les turpitudes ». Perchè la carta, che è muta, parli cosl contro la degenerazione dello stadio greco, bisogna che l'autore abbia ben gridato contro h plebaglia parigina. Tutta l'opera di Gobineau non è che llll rimug1namentoJ virile o senile, di questi sdegni. Una scrollataccia di spalle, uno sbatacchio d'u• sci ,un tintinnio di speroni. Che l'umanità si impicchi, che la Francia sprofondi : tanto, non/ ci son più gentiluomini. Troppo appassionato per essere uomo d, azione, egli trattò la storia universale come un afiare di famiglia, complicato ·di rancori e di vendette: c'è un grande affare, sottinteso in tutto l'Essai:_ ed è la genea.- logia della casata dei Gobineau. Il dispregiatore deila patria E poi, invece, egli fu di coloro che a.mano la patria col selvaggio furore del profeta ebraico, e l'amano di più quando salgono sui tetti a conclama.re « Maledizione su cli te, o popolo dalla dura cervice». Ostentò di accettare il ;e. condo Impero, regin1e di bastone e di zuccherino, conie l'unico possibile per u.n popolo contaminato, per un lombricaio umano. Civettò rnn gli Ariani di itutti i secoli, con quelli dell'Odel barbarico e con quelli del furgone del Fax-West, per fare dispetto ai francesi che non gli pare- \·ano più com' ei li voleva. Adulò i persiani di Ciro e dei SassanicU (I-listoire des Perses), i pirati norvegesi, gli anglosassoni moderni (Sou.... venir de Voyages, Les Plèjades)i come surrogati dei francesi ch'egli aveva in testa, e che si ostinavano a non voler nascere in Francia. Passò cosi per un dispregiatore del ptoprio paese : e 1 'amore dissimulato sotto l'ironia o sotto il disprezzo, dà stringatev.,a e veemenza a tutte le sue condanne, accentua ]a crudeltà delle sue apocaJissi universali, e la assolutezza del caldnismo latente nella sua storia. dei popoli·. Ma. in una sola frase gli si piegarono le ginocchia, come a un e.ree: ed egli chiese perdono: « Il faiit a-i.mer sobrement sa pa1tr1:epoiw pmrnoir liti pardo11ne1' beaucmip )). Stabilità Con Gobineau si fa il giro del mondo e il giro -della Storia, e si ritorna sempre in lL1l castello cli Normandia, saldo e autoritario in mezzo alle toppe arate della campagna piatta, l'ingresso p~dronale coi pflastri adorni cli due cani di, terracotta, i· pometi per il e-idro di uso famigliare, e quattro lecci scapezzati, ammaestrati a la.r da parco per i signo1i e p-ad.rooi. Noi siamo nati qui. Questo castello è PampHameuto della curtis rustica dei carolingi, la curtis era l'amplia.mento della easa franca, ben piantata sull'ode! barbarico, la casa franca era semplicemente il carro delle trasmigrazioni ariane, cui era.no state tolte le ruote, quando i conqttistatori si fissarono su un terreno pingue. « L'abitatiOn roulante s'est attachèe aw sol et n' a plus bougé , . Tutto quanto abbiamo veduto od· appreso lontano, è meticcio, è infetto: minaccia la nostra casa, minaccia k s,tato che ne è fiooto, mfoaccia la nostra civiltà di occid=te, cosl circoscritta e òelicata e tutta congegnata. L' Essa; su,,, l' vnegaJ>té des races è la più grande raccolta delle opinioJJi rebarbative di provincia sulla storia universale. Esso resta la misura non dell'ariano di razza, ma del conservatore di raz7..a, dell'uomo d 'ordj ne assoluto e integrale. Gobineau in Italia Gobinea,1 ha scritto da qualche parte: e La décmnposition pul11erulente des raçes dans les régions du royaume des /3ourbmis de Naples .... Si: ci sono degli uomini delle regioni del reno dei Borboni che in certi momenti - fauno credere a Gobineau. Uno: l'ex presidente della Cam,::-raitaliana - De ~icola. • .. Invece, vidi un giorno a bordo deJ Duca degli A brwzzi un gruppo di ragazze siciliane cli Ranclazzo, che si erano imbarca.te per New-York. Erano delle spose, negoziate per lettera, da siciliani emigrati laggiù, ch'esse non conoscevano se non attraverso le persuasioni mediatrici del parentado. Non dimenticherò mai la pudicizia c.ou cui guardavano il motido nuovo .::ittcrno a loro, il piroscafo, il porto 1 e poi i} mare non navigato. Niente cli meschino, nessuna curiosità banale, nessuna emozione fattizia, nessuna. domanda sciocca sulle cose non essenziali. Partivano, non liete nè rattristate, verso gli uomini del loro sangue, diventati dockers, barrnens e Jar1ners, ma non disposti a diventare «mogli», come si usa nel più babilouico impero del mondo. Erano, forse, le creature più nobili, più secondo il cuore di Gobineau, che la vecchia Europa esprima : sorelle di Akrivia Phrangopou1os, dei Sou1Jenirs de Voyage: « la donna dei tem,pi americi, che non. Vl-ve, non esiste, 1t.-0n ha altra ragione d'essere che per l'amb1ente Ja,. migli.are in cui si tr01Ja: figlia, sorella, esclusi, vamente, in attesa di di-ventare, in modo -non n1.eno assoluto, sposa e m.adre •· L'adattamento alla vita L'obiezione gli veniva posta subito da Toqueville, in nome della fede nel progresso, nella • migliore educazione, dei popoli, ecc. Scriveva, Tocqueville, a proposito dell'Essai: « UnioJ>era che cerca di pr01Jarci che l'uomo ubbidisce quaggiù alla sua costituzione e n,m può quasi niente sul proprio deslino mediante la sua volmità, è dell'oppio dato ad un- malato il cui sangue si arresta di per sè ,. Il Tocqueville credeva davvero che se l'Essai fosse stato letto in Francia, tutti i francesi, mort:ifica.tissimi di aver• nelle veDe tanto sangue melanico e semitico, si sarebbero accosciati sempre più sotto il &rona,, Impero. Tocqueville, di fronte a Gobinmu, assumeva J 'identico atteggiamento di coloro che oggi cercano di insufflare agli italiani nn po' di calor di vita ,raccontan.clo loro cb'essi SOtJD un g.rande popolo, e che quindi non ])06SOno piegarsi sotto il mussoliuinsmo. In tale sua obiezione, il Tocqueville si manteDeva singolarm=te terra a terra. In realtà, non esiste nessuna necessaria connessione fra il valore filosofico di una idea e il suo significato per la vita. Il pensiero della predestinazione è_una mostruosità : eppure, esso ba. forgiato i più forti uomini della storia: tntta la efficienza di azione dell'uomo moderno è riconducibile alla concezione teologica di Giovanni Calvino. La concezione luterana della religione è stranamente flaccida e volgare: epp-ure dentro di essa è cresciuta la più profonda cultura sentimentale di Europa. Una peripezia analoga doveva toccare alla ideologia gobiniana. GIOVANNI ANSALDO. HEI-FFERICH BERLINO, aprile. Dinanzi alla morte tragica di Carlo Helffedch tace necessariamente ogni mala fede dell :osservartore e 11giudfaio acquista una naturale serenità. Volontieri gli si att'esta non solo la buona volontà - questa infine si ricònosce anche nel più provinda1e dei' parlamentari - ma anche una grande intelligenza e una solida base di cultUTa. Quando però il Lokal A nzeiger parla a propo6ito della sua morte di una vera sconfitta tedesca, di qualche cosa. come un altro Versailles, si tratta di w1 lirismo che ha una tromba esagerata e perfino ridicola. In fondo Helffedcb era uu isterico, Lo vedo ancora al Reichstag seduto in una delle prime file della Destra, laborioso ascoltatore di lllOlte tornate, sempre nervosissi~o; batteva ogni momento sulla tavola rispondendo con voce stretta e tagliente agli attacchi della sinistra di cui egli era. il bersaglio prediletto. Questo isterismo, espressione della sua grru1de ambizione limitata e squilibrata, lo portava di ufficio in ufficio, da carica a carica. Ai suoi grandi talenti mancava la visione sintetica.: cominciava tutto con un im-- peto brillante, e non concludeva mai niente. Multa non multu,n. Cominciò la sua. carriera di professore di Università, sotto auspici eccellenti : il suo libro sulla moneta 1n cui polemlzza. felicemente sostenendo il carattere di merce della moneta contro la teoria della moneta come puro medio circolante ciel vecchio Knapp è uno dei testi fondamentali della scienza commerciale in Gennania. Da quan·- do egli lasciò la Cattedra per entrare al Ministero delle Colonie, stimato allora come una stanza liberale nel palazzo conservatore, per i suoi a- -bitanti poco per bene, per lo più nemmeno utili - Helffe,~ch non ha ma.i portato fortU1J.a alla sua patria. Il dicastero delle colonie in quell'epoca era molto tormentato da una serie di scandali scoperti dal giovanissimo deputato Erzberger e si dice che l'odio morta.le fra j, due statisti sia nato di qui. In seguito Helfferich abbandonò l 'uf:ficio min.isteriale per passai-e alla direzione della Deutsche Ban.k ove presiedette agli affari orienta.li e lavorò per il famoso espansionismo versa il pi.ano ferroviario a Bagdad, uno degli elementi più efficaci se anche più nascosti che prepararono la guerra. Durante lai guerra ebbe il posto di nrinistro de1le Finanze, salutato clall'opinione pubblica cmne una crca.tiu~a liberale e una promessa della parlamentarizza.z1one del regi.me. Non c1è dubbio che in quel tempo era ancora fedele alle convinzioni della sua giovinezza quando aveva SC'litto un 1dranun.a. su lTirico Uttn gran ribelle e precursore della dvoluzione protesitante. La sna politica finanziaria però era spaventosa. Finanziava la guerra esclusivamente con prestiti interni che veni vano a pesare sui piccoli proprietari per le conversioni delle bancj,e e dell'alta industria che cambiava sempre i titoli vecchi alle nuove emissioni.. Non introduceva nuove imposte dichiarando che l'onere di questa guerr::t doveva essere sopportato dai nemici. Dai suoi continui rifiuti di ~cguire il buon esempio della Inghilterra e di tassare almeno i più grandi guadagni di guerra dsulta per buona parte la miseria finanziada della Germania cli oggi. Quando le difficoltà di questa politica che pre:J)Q.Cava la inflazione mortale del dopo.g-uerra cominciavano a farsi sentire Heliferich abbandonò le finanze e diventò ministro degli interni salutato anche qui si capisce con grandi accoglienze. Sostenne nel primo tempo, in serietà, la politica liberaloide cli Bethman Holweg il quale invano cercava di difendersi contro le scervellate decisioni dello Stato Maggiore. Fu contro il piano della guerra dei sotto ma dn i della cui inopportunità e inefficacia voleva convincere i dirigenti militari e i suoi obbedienti statistici civili. C=prendend• però l'impossibilità di contrastarvi cambiò aria e ne cliv=tò anch'egli fautore. E dichiarò al Reichstag : , la g-uerra dei sottomarini è il nostro ultimo a.f;(,ut. Se non si tira il popolo tedesco sarà perduto forse per secoli , . Ep}!,ure al Ministero degli Interni fu una delusione: non realizzò nessun progresso verso una amplificazione dei diritti parlamentari. Invece stava benissimo accanto ai Comandanti di Corpi d'Armata nel mantenere lo stato d'assedi• nella forma pi.ù rigida e crudele. Dopo la caduta di Bethmann Holweg, IlOll essendb diventato Cancelliere come aveva desiderato, rimase qualche tempo in riposo per andare poi a Mosca, successore del conte di Mirbaclt p1jrno Ambasciatore della Germania. alla repubblica dei Soviet, assassinato da alcuni socialistirivoluzionari proprio nello stesso palazzo che oi-:il senre all'Ambasciata italiana. Però Helfferich che nella sna vita privata era 1lll ammiratore della scintillante personalità di Ra- <lek da vicino non trovava nè piacevole nè sicuro il suolo della rossa capitale e si ritirò a Kief dove uon si trovavano già u.ffici del Governo russo ma la protezione dei soldati tedeschi. Lasciata dopo qualche tempo aucbe la carica diplomatica Helffmch assunse il posto cli commissario per la preparazione della smobilizzazione perchè era uaturahnente impossibile lasciare da parte , le qualità di questo eccezionale mgegno ». Dopo Ia rivoluzione la sua carriera politica parve finita. Non appartenne alPa.Ssemblea nazionale, anzi il Parlamento lo chiamò di.nanz.i a, una. commissione di istruttoria per la futura Alta Corte di Stato contro i colpevoli della sconfitta. Doveva preseutarsi alla Commissione anche H1ndemburg a cui si rendevano tutti gli omaggi cou. venienti a un marescfallo ed a cui Helfferich dava un'ospi.talità politica. Cosi avvenne che nella Repubblica tedesca davanti al portone della casa nel 'fi.ergarten (quartiere àell'alta finanza) dove abitavano i due indiziati fac:eva..110servizio due sentinelle d'onore dell'esercito reE"nbblicano. Helfferich si mostrava più superbo di tutti gli alti; accusati, rifiutò di lisponderc a1le domande di un membro della Com.missione, deputato <le\~'estrema sinistra giungendo addirittura a chiamarlo alto traditore. Multato perciò cli 300 marchi per rifiuto di testimonianza· egli prese tre biglietti dal portafoglio e li buttò con gran gesto sul 1nvoro. Proprio cosi come aveva fatto quando era stato ministro delle finanze. Del resto la Commissione -Jnorl di una bella morte lenta e pacifica come le persone che sopravv·ivono alla propria golria. La sua attidtà politica diventò sempre più demagogica e senza fondamento. Egli si fece po1tavoce dell'odio dell'ambiente ca'pitalistiro contro Ertzberger, iniziatore di un sistema di

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