La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 27 - 18 settembre 1923

LA RIVOLUZIONE LIBERALE UN PRUSSlflN□ TRfl I BRIBflNTl Pasqu~le Tu.riello è il professore che ha cercato 11 suo ideale nella caserma. Così il suo stile è talora fcn-igno, violento, impettito, preoccupato di cose più che di per50;lle e altrove maestoso, accademico, monotono, ped.agogicc,. L'ideale del professore Turiello è l'ordine tranquillo e definitivo; la fede di Turiello militare è la rigorosa. disciplina. Ai suoi gusti spartani la cultura richiama. subito il m<Xlellosevero e consolante di Roma. Mettete l'uomo nel mondo di Depretis e siamo in pieno dramma. In uno scrittore fiducioso nei propri studi e nell'importanza. delle tradizioni a.vite i motivi più drammatici sembrerebbero nascere necessariamente da.ll' ÌS])'irazione letteraria e nP':tere 11destino dell'isola.mento iucompreso m mezzo all'ignoranza. Infatti Tnriello usa ogui cautela e mette le mmli avanti già a partire dal metodo. Scetticismo verso gli atteggiamenti dottrinari. Metodo sperimentale in politica : conoscere e poi provvedere. Il primo volume della sua opera (Governo e G01.•cmati in Italia) contiene i falli; il secondo le proposte. Ma di positivismo sperimentale non c'è che il metodo. Le aspiravioui sono a un rinnovamento nazionale in senso eroico lradi- :::ionale,spiritirnlistico. La di.a.gnosi dei mali e dei rimedi r•ivela l'umanista, o diciamo pure l'educatore, con l'idea fissa di riformare i caratteri, attraverso la scuola. spartanamente intesa come collegio. Conforta il programma. con un'osservazione pittoresca di cruçele ironia : nelle regioni• meridionali la scuola. ha l'efficacia educativa che spetta nel ='Jord all'asprezza del clima e alle difficoltà quotidiane della vita; bisogna che l'Italia impari nel collegio la sua discipJ.ima. Orizzonti chiusi : nulla di moderno. Crediamo di sapere che l'educazione si svolge fuori della ·scuola; che la fibra dei popoli si forma nella lotta, nella libertà : Turiello c; oppone una fredda diffidenza pregiudiziale, un cinismo retrivo. Quest'uomo è fuori dallo spirito della Rivolumoue Francese e del Risorgimento e condall,ua come dottrinale tutto il secolo XIX colpevole <li aver favorita, migliorando le condizioni della plebe, la demagogia. e la. decadenza dei costumi (arte immo. rale, femminismo, vincoli famigliari di1n.iuuiti). Questi spunti, come la filosofia. autoritaria. che ne deriva, parrebbero di grande attua1ità e quasi anticipazioni di teorie facilmente riprese quarant'anni dopo come originali: senonchè rimanendo in siffatto terreno di analogie il ·nostro discorso sarebbe tuttavia. _generico. La psicologia. ci serba sorprese più seducenti. Bisogna vedere lo scrittore inteso ad esprimere un'esperienza tutta sua, vicina, regionale. Turiello napolitano, ma senza nulla di morbido; anzi piuttosto saraceno, tutto felice di accentuare un'antitesi che riesca una frustata per la razza degenere. Talvolta provincia.le, con la sicumera., il semplicismo, il gusto per lo ·schema proprio. del giurista; fiducia nelle leggi, disgusto per il popolo e per la sua pigrizia. Questo distacco del pedagogo dai selvaggi del borgo ua,tìo si Yenne facendo con gLii anni più acerbo ed esclusivo. Col realismo attenuato di un professore di storia vede il Sud travao-liato nei suoi vizi borbonici, senza possibilità di salvazione fuori c1i un regime che stia tra l'austriaco e il ·prussiano. Del Risorgimento tiene l'effetto: l'organismo statale che ha bisogno di essere rafforzato: l'esercito piemontese è ancora un ideale valido se si deve istituire un dispotismo illuminato. Meglio Cavour che Garibaldi: meglio gli eserciti nazionali che i volontari : il lealismo mo.uarchico aveva sperimentati troppi pericoli nell'avventura del '60. Turiello ha il senso dell'a,utor·ità come tutti i solitari, non il senso dell'azione. Vede il monarca:, 1-ivestito delle S1Ueattribuzioni, : austero e benign.o. La politica. .nasce da.!L'alto. Le manifestazioni di libertà sono disordine. La pratica borbonica gli suggeriS<"el'immagine dei custodi per definire !a funzione dei· governa..nti. La lotta politica ·,deveessere soppressa da.Ila amministrazione. Brigantaggio, camorra., mafia, bagarinaggio sono la. realtà osservata. dallo scrittore; realtà pre-liberale, segno di inq\lJÌetudiue e d'individualismo. La sola esperienza di lotta politica. nel sud è data dal c◊:ntrasto delle clientele. Le divisioni e le battaglie sono feroci intorno alle attribuzioni e alle rivendi·- cazioni di terre comunali. Mentre la plebe si abbandona al brigantaggio, la borghesàa, a.bile nel manovra.re gli strumenti offerti dalle istituzioni liberali, si trasforma. rap,idamente in oligarchia e si accaparra i vantago-i del governo di Destra come di quello di Sinistra. Il problema meridionale n= è dunque. nella povertà della terra o nell'ozio deo-li abitanti : è un problema di gover:no. "' Per :ilT. solo nell'Ital.ia settentrionale p()S. . sono avere importanza d.orn.iuante le jniziative individuali, invece nel Sud per lo spirito dei popoli i grandi risultati si conseguono con la prepotente autorità dello Stato e dei suoi rettori : la vita socia.le coincide con la legislazione. Questo palesemente è risolvere il problema negandolo: come se in tutti i temp,i l'auto-governo 11011fosse la migliore scuola dei popoli. L'individualismo e la libertà si guariscono con la libertà e l'individualismo. Invece 'fur'ello si adatta a considerare impropri al clima italiano i governi democratici. Vuole nn socialismo patriarcale, cbe abbia per caposa.ldi la scuola e l'esercito la burocrazia. e la beneficenza. Misura d~l regime la giusl izia non la lib~rlà : questa sostituzione ci dichiara. le intenzioni dispotiche e retrive. L'economia di Turiello, messo da parte il liberismo, ignora le esigenze del bilancio e del risparmio, dell'industria e del capitalismo;. e riduce il problema. mer.idiouale, in oma.gg10 al buon acc01·do e alla felicità dei cittadini, a un problema di opere pubbliche. Da ques.te premesse all'elogio franco e totale della burocrazia il cammino è puramente deduttivo. Qui si svelano gli istinti più franchi e quasi uno spirito di difesa di classe. I ceti sociali, a cui apparteneva. Turiello, portava.no alla nuova Italia doti di severità e di lealismo : borghe9Ìh borbonica che s'era battuta al Volturno nelle file di Garibaldi, per salvare il Sud dal dittatore e riguadagnarsi un re vero. Per la borghesia na.politana, cresciuta col senso dell'onore pubblico e pTivato, con un rispetto religioso per l'imp•iego, il Piemonte era il vagheggiato ideale prussiano : cttltb cieli'esercito e del pubblico ufficiale. Accettava l'unità come affermazione dell'ordine (fosse pure il carabiniere) contro il briga.ntagg.io del popolino che era diventato strumento e sistema di governo, ultimo ripiego contro le riforme. In queste condizioni di anarchia già si vedeva che la nuova classe dirigente si sarebbe venuto forma.udo parassitaria.mente, ìnsingaudo iii ribelli e combatte11do le tra.dizioni, facendo pagare ai conservatori le spese della demagogia. I ceti borghesi napolitani, che in Tnr.iello trova.no lo scrittore della loro disperazi◊;ne, chiedevano al Priemoute una, tirannide per difendersi contro avvocati. e tribuni che stavano eredita.udo dai cortigiani il dominio delle folle. Vige :in questi c◊:nservatori il concetto della carica pubbLi.::a.come onore; il disprezzo per le indennità: e gli stipendi. Alle pretese dei consigli comunali oppongono fiera.- me.nte che l'autorità viene dal re. Nel senatore onora,no'il sacerdote infallibile della grazia regale. La c1tltura umanistica., col gaglria.rdodisinteresse che la distingue, è ritenuta ancora una preparazione indispeu:sabile a.Ireggimento dei popoli. Alla licenza. dei costumi unico _rimedio pare il ritorno alla severità e alla concezione classica. della giustizia; la péiià. sia i' affermazione dello Stato; la pena, di morte si ristabilisca come seguo di forza, di autorità, di austerità. Da questa passione ci attenderemmo concem,oni più vive; idee più coraggiose. Invece scii ripetono le precauzioni del socialismo di ~tato tedesco, si cercano le nuove classi dfrige.nti nella selezione dei custodi : predomina il terrore del brigantaggio, la pa.ma. delle masse popolari. In luogo del decentra.mento, rigido controllo dell'amministrazione centrale sul ceto cleri' governanti loca.li, che hanno soverchia. autorità. Con argomentazione perfetta.mente dispotica, che ha avuto la meritata fortuna. presso il più rècente dei demagoghi, Tua·iello protesta. che il popolo non chiede e non desidera libertà, ma piuttosto protezione. Il decentra.mento istituzionale è ~'uveceperfettamente couse.ntaueo all'istinto del nostro popolo, dal quale è nato esemplarmente l'ordina.mento della chiesa, fondato più sulle divisioui istitnzion.a.li che suJJe,territoriali. Le full2!Ìbni specializzate richied~no organismi capaci. La scuola decade se affidata a comu,ui e provincie. La beneficenza retta da istituti locali diventa preda delle clientele : mentre sono i beneficiandi i migliori am.m:inistratori delle opere p~e costituite in. istituzione organica dal voto degli interessati. Rimedio agli abusi rorà lai gii1,Sti,z·iaamministrativa so-tto le due forme di gmd,ic·i in.- dipendenti dal fiutto elet.torale e di conf.roll-i preventivi delle ingiiistizie ammi,vistrative ed etetlorali. Come trovare questi giudici ~ndipendenti? Con onesta logica di classe Tu11iello li vede nei giovani lanreati in legge, scelti cla, un consiglio di seua.tm0i, jYOSti al nobile e gratuito. ufficio di contrastare i sopra.fattori locali ! Le rigorose ana.l.isi clell'oss,ervato1·epessim:i:sta sono add11ittua·a dimentica.te pèr le consolazioni dei sogui del letterato. Dei Parlamento si constata la decadenza : lai possibilità di da.re un solen,ne giura.mento senza credervi, l'ostruzionismo, il dispi'ezw del be.ne pubblritcoper il bene degli elettori, l'inguaribi!e antimilitarismo sono i mala.uni e il disdoro della nazione. I governi costituzionali si devono liberare da.I pa.rla.mentarismo, le prerogative sovrane si riprenderanno con vantaggio del popolo. Il reazionario guarda persino senza sospc.-tto!',;potesi di un parlamento cli competenti. Pur che nuove e legittime gerarchie succedano alla. insopportabile democrazia. dell'autogoverno. .l?e11sandoal risentimento e alle delusion; dell'orgoglio mancato in chi voleva essere ad ogni costo cittadino di una grande nazione, noi ci spieghiamo questa polemica. inumana contro il secolo xvIII e xrx. Freme nei documenti, che abbiamo considera.ti l'indomabile febbre patriottica. del professore di storia. Solo un letterato poteva ammirare cc,sì smo, <latamente nell'abate Vincenm Gioberti il maggiore politico di Europa! L'esasperazione, e la cieca fiducia., unite a.I pessimismo, gli suggerirono profeticamente (quarant'anni prima!) i congegni e le ideologie del perfetto regime paterno degli italiar ni. Giustizia contro libertà, rappresentanza degli iuteress.i, partito unico ossia nessun partito politico, militarismo e imperialismo in programma, Chiesa cattolica. corona allo stato imperiale. Con questi risulta.ti si concorda bene il metodo di lascia.re da parte l'economia. per pensar solo al carattere e alla scuola. spartana. Anche il presidente Mussolini giudica. così e ha scoperto che la moderna. scuola s1:>artanaè il circuito di Monza. Ma Turiello, innocente cafone umanista, serbava. un altro stile e un'altra. serietà. Possedeva del suo paese una conoscenza meno diletta,11tesca.,'più accorata. Credette di avere trovato il suo uomo in Crispi : s(inebbriò di imprese coloniali, rivide Roma in Africa, la terza Ita1ia. eroica e guerresca. con Barattieri per Scipione. Era uno sport accademico ma con il cuore di Catone, con un tragico fondo di eroico, con la.co,nvinzione dolorosa che gli Italiani dovessero ancora soffrire per torna.re Romani ! Seppellendo i programmi Adna. salva la passione, e noi possiamo contemplare l'austerità del suo pessimismo cordialmente, ~ome un modello.· p. g. PIERO60BETTI - Editore TORll'IO - Uia XX Sel!embre, 60 ENRICO PEA ~OSA DI SI_ON, Dramma L,4 }'rimi giudizi della stampa: o: Rosa di Sion)) segnerà u.na tappa 1ne1norabile nella storia del tea.tra antiteatrale (F. M. Bongioanni, Giornale della Sera, Napoli, 24 agosto). Qualche cosa dello H ebbel gùn;anile to-rna in- -volontarimnen.te alfa. -rnenior;a .. (S. Benco, Il Piccolo, Trieste, i agosto). Un dra•m:nia di a1t.tentica poesia in, cui la dra1nma ticità. più in tensa si alterna con, lJidillio riposa.nte. (Roma, Il Mondo, r7 luglio). T01't1t.0saespressione di un inti1no dram.nw. (Le sci·1n·noiee lo Specchio, Roma, sett.). Natwra. fra11V1nentaria fJ torm.entata, che i proble·,ni della. ra,zza e deUa religione inquietano, ·iL Pea aspfra, ad es,pri11iere un d.enso con.tenu.to li• rico e dra:n1mz.atico,ri'lLscendo1Ji però solo ad in,• ter-val/Ji. (A. Cajumi, La Stampa, To,~no, 30 luglio). E altri articoli dell '0 ra e del Pi.ecolo di Paler. mo, del Nuo-;;o Giornale di Piacenza, della Ri. "J·ìsta di MillJJnO, ecc. L'AZIONE FONDATA DA ORAZIO RAIMONDO Anno V , 1923 SETTIMANALE DI POLITICA, SOCIOLOGIA, LETTERATURA DIRETTORE GUGLIELMO QUADROTTA Abbona,mento annuo Jta.lia L.. 15 Estero L. 30 A bbo,unnen.to cunz.ulati1Jo con, l1 opera di GABRIELE D'ANNUNZIO PER L'ITALIA DEGLI ITALIANI (in venclita a Lire 20) - Lire 25 DIREZIONE E AM:iVIINISTRAZIONE ROMA (9) - Via Fontanella rii Borghese, 56-E (Telefono46-69) Libreria Antica e Moderna :: UMBERTO SABA :: ToIF.ST!l ... Via s. Nicolò, 30 ... TRIES Gli studiosi e gla amato1-i che desiderano ricevere i miei cataloghi d'antiquariato sono pregat~ di inviarmi il loro indirizzo 111 ESPE~IENZA. Il!BEijJU1E Il giornalista dell' "Idea Nazionale,, ossia la bisbefiea domala ... Questa che Mussolini fa è, nella procedura e nella sostan,.a, politica. vermente pacifica, anche se non sia pacifista, anzi appunto perchè non padfista >. , ... quanto al!' Inghilterra, cbe si crede più particolarmente rcspon;;abile della pace mediterranea., deve persuadersi che di questa pace, per quanto la riguarda, l'Italia, grande poten. 1...a. mediterranea, vuoJe, essere rHrettamc.--nte tutelatrice e garante,. (R. F. Davanzati, Resto del Carlino 8 settembreJ. Salvemini e Bissolati !crono troppo miti perchè potessero loro sorridere, nella mente profetica, immaginazioni e vendette cosi allegre e crudeli! );eppure al conte Sfor,.,a, non inesperto di ambigue dimentican,.e e di loquaci rinunce, accadde di penS<ire,con cinica ironia, a Benito M1Lsso!ini,come ali' ese<:11torel ale del trattato di Rapallo. Ma la conversioneal pacifismoche si accc"llna, in timide reticenze, dei nazionalisti piu protervi, non ci commuoverà più che un ritorno alla logica, o un richiamo alle vere premesse ideali. Il nazionalismo italiano è condannato ;< essere pacifista per la sua stessa ~atura. di partito conservatore dei propri privilegi e di situazioni parassitarie. Le sue attitudini a.lJacondotta de]. le guerre hanno bisogno di coincidere con gli interessi della plut~razia e con l'enfasi delJe romane tradizioni. Se in qnesto caso il parlare di sacro egoismo velava un'astuzia machiavel• lica, si ostentava la forza ed il cinismo per na, scondere la debolezzae le miserie. Un realismo che si professi e si teorizzi vale nna diplomazia che prenda sul serio Pnlcineila. Qui inVero dottrina e programmi sono espedienti di questura, alleati dei carabinieri, difensori di un mito di ordine : il discorrere di patriottismo è nna risorsa della classi, dirigente per continuare a imporre la sua presenza evitando le discussioni : poichè si identifica amabilmente la patria con l'ordine -costituito. Il sedicente imperialismo dei c-eti nazionalisti ora dominanti in Italia è nient'altro che ,un facile spirito di avventura. Trattasi di classi giovani, cresciute allo sbaraglio, che non possono perdere ciò che non posseggono. l\fanrando le tradizioni severe l'audacia sostituisce la costanza.. Facili furono sempre i costumi dei pirati. Senonchè immaginateYi il pirata parvenu.; l'antica inquietudine diventerà stanchezza, il ricordo delle peregrinazioni suggerirà Pamcre del quieto ~h·ere; Capua conquista più facilmente il cartaginese. - 'el ·guerriero spensierafo e impulsi~o sopravverrano più facilmente i languori della femminetta, che il rude cinismo del conquistatore. Appena avrete dato un oosto ai retori della più grande Italia li vedrete· intenti a custodirlo e ad evitare gli imprevisti : la tragedia è finita: la bisbetica è domata. Solo le grandi democrazie banno spirito militare moderno; abitud~i a perseguire disperatamente un. fine progressh-o; capacità di sacrificiò. L'utilitarismo democratico ha un ,alore di solidarietà ; non corrisponde alla grettezza conservatrice di interessi oligarchici. I proleta• riati delle nazioni civili intendono la necessità disinteressata della guer.ra. I nazionalisti nostrani accarezza.no ancora I 'illusione delle milizie volontarie, pur così definitivamente giudicate da l\fachiavelli, e ,·agheggiano le avventure come divertimento dai pericoli della lotta politica intensa. E' chiaro che ie guerre fatte sul serio recano danno ai governi provvisori pel fatto stesso che li rimettono in di. scussione: e d1altra parte per tenere a segno gli avversari basta lo spauracchio della guerra e la commedia.dell' imperialismo giuocata con truce volto. In occasionedell'incidente greco una prova del nostro discorso si presentò esemplare. Titoli dei giornali semi-ufficiosi su sei colonne : « Dopo la marcia fascista su Roma, marcia fascista del1'Italia nel mondo> ; « Occupazione di Corfù terra veneziana»; «-Il commercio imperiale dell'Italia fascista>. Fiorì la letteratura ironica sui poveri greci e i più arditi non rispanniarono la perfida Inghilterra. Si trattava della più ele1nentare questione di dignità umana che trovaYa tutti gli animi concordi: e si volle parlare di prestigio e di forz.a. !V!a il terribile linguaggio di Mussolini poi nascondeva più candidi prop0siti e, a parte l'ingenuità di tornare a discutere la Lega delle Nazioni, voleva ad ogni costo riuscire· a soluzioni con.ciliative. Il regime è inguaribilmente pacifista, e appena conserva.il gusto delle coreografie pittoresche e av\·entu.rose. Intanto con vari strattage1n1ni si vince la monotonia. Dopo l'incidente greco, la catastrofe giapponese, il circuito di :Monza, il solito discorso di Mussolini al s110buon popolo parrà una sorpresa. Come YOrrestc avventurieri più savi e discreti, d?Cili e previdenti? :\NTIGUELI 10.

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