RE NUDO - Anno II - n. 5 - maggio 1971

RE NUD0/14 TERZA VISIONE •• (di più ancora di più) e Katmandu, · da evitare accuratamente, stupidi, pieni di pregiudizi imbecilli, e en– trambi filistei, anche se il primo l'ha diretto un giovane e il secon– do uno specialista di arringhe sulla società corrotta, Cayatte, che ha girato anche Morire d'amore, un brutto piagnisteo su « un giovane. la sua professoressa e il maggio francese », ispirato dalla tragica vi– cenda di Gabrielle Russier, suicida in carcere a seguito della campa– gna condotta contro di lei perché Questa rubrica deve servire per stava con uno studente di dicias– non spendere inutilmente i soldi sette anni. andando al cinema a vedere vac- Per rimanere in Europa, le cose se– cate. Non parleremo quindi solo rie sui giovani sono poche .o zero: dei film « recentissimi », quelli del- un episodietto di Marco Bellocchio la. prima visione a 1500 il colpo, nel film Amore e rabbia, sul '68, ma ma in generale dei film in circola- che adesso sembra preistorico an– ziane nelle seconde e nelle terze, che se onesto, e soprattutto un b.el ·anche se sono usciti da qualche film di Skolimowski (un polacco) anno. Quei film, insomma, che girato in Belgio, Il vergine (nell'o– quando si va al cinema non si sa riginale si chiamava La partenza!), mai se sono belli o no, e sono sulla vita quotidiana, i sogni e le sempre un azzardo pieno di brut- illusioni di un giovane meccanico te sorprese. Li divideremo iniziai- infatuato delle auto, e che .ci resta mente per argomenti. Per esempio, fregato, giustamente, fino à capire stavolta parliamo dei film « sui gio- la ·loro funzione reale e simbolica vani », cioè su di noi, e di quelli all'interno del sistema. da vedere e di quelli da non ve- Tra le mezze bufale, metteteci an– dere; e dei film «politici» italiani che lf (Se), inglese, che è più fur– di un'ondata che continua a ere- bo nella sua polemica con il siste– scere. Poi, via via, parleremo dei ma educativo inglese (impressio– western, dei film comici, dei film nante per repressività e fascismo), di Maciste, e magari anche dei ma che vede i giovani come i cam– progra·mmi della cineteca e dei ci- pioni di un irrazionalismo anche ne-club. più importanti. questo molto decadente e che ci I film sui giovani riguarda poco. Un film, chiaramen- ln generale sono film sui giovani ·te, di un cinquantenne frustrato. e solo· raramente di giovani. Sono Sulla lotta nelle università, ci sono in prevalenza americani, perché la gli americani Fragole e sangue, crisi della società americana e la storiellina che fa tanto '68, e lo fa ribellione dei giovani hanno fatto male, e L'impossibilità di essere dei giovani uno degli argomenti normale. (Tutti e due sono prodotti centrali (insieme ai negri e alla qa due grandi case hollywoodiane guerra) della ridiscussione della per sfruttare la voga dei giovani, civiltà americana e dei suoi marci ovviamente parlando di cose serie «valori». Purtroppo film come Ice in modo molto mistificato). Due fil– (Ghiaccio), girato da un gruppo di metti soprattutto il primo, che pos– compagni, sulla lotta politica rivo- sono essere visti solo se non c'è luzionaria dei giovani, e film dello niente di meglio sulla piazza. Cosa stesso tipo è in Italia quasi impos- resta di buono, allora? Soprattut– sibile vederli, e dobbiamo accon- to film americani. Easy Rider a noi tentarci di quelli hollywoodiani, fai- è piaciuto, anche se era un po' ti soprattutto, per un solo motivo: furbastro, perché la società ameri– perché i giovani vanno di moda e cana ne veniva fuori bene, anche rappresentano un mercato di clien-. se il fenomeno hippie era più un ti enorme. Ma sono raramente film pretesto spettacolare che altro .. Su belli, e se lo sono lo sono in modo un piano minore, ci sono stati cer– ambiguo, spesso paternalistico. I ti filmetti passati .inosservati, come più brutti di tutti sono quelli di cer- I lunghi giorni selvaggi, che è mol– ti commercianti che uniscono il te- to efficace nella descrizione della ma « giovani » a quello « droga», rivolta contro la famiglia ameri– « violenza», « sesso », in una com- cana o come Il rivoluzionarlo, tan– binazione sado-masochistica di- to psicologico nella descrizione di sgustosa, come Violence, Corri un giovane che passa alla lotta rl– Angel corri, Angeli selvaggi, ecc. voluzionaria in America, un film In generale quando ci sono moto- non tutto stupido anche se capi– ciclette, se non è Easy Rider, dif~ sce poco di politica. O perfino Un fidate:· sono diventate un simbolo uomo da marciapiede, che è una negafivo scoperto da commercianti commedia tradizionale su un sog– senza scrupoli o dichiaratamente getto nuovo, e che vale per gli at– fascisti. Uguale l'europeo Prlvilè- tori e per un certo affettuoso e ma– ge, storia di fantascienza su un linconico humour, ma che è stato cantautore usato dalle chiese e dai fatto con tutti i crismi del sistema. governi per sostenere a destra il I « pezzi forti» sono naturalmente sistema. L'americano, Quattordici Woodstock, operazione commer– o guerra, presenta la rivolta dei ciale di sfruttamento della « nazio- · giovani come un fenomeno fasci- ne Woodstock », della sua musica, sta, e di odio totale, nazista, con- della sua libertà, ma che va asso– tro quelli delle generazioni più an- lutamente visto benché sia meglio ziane. Ma film di merda sono anche tapparsi le orecchie quando la mu– due film francesi. sulla droga, Mcm~ . . sica tace, perché le interviste so- no stupide, scelte apposta tra quelle più conciliatorie e più ipo– crite. Ma la musica c'è, e che mu– sica. E la gente anche e che gen– te. Alice's Restaurant di Penn è una descrizione affettuosa, sincera, pulita, della vita di certe comuni hippie, commentata dalla voce sim– patica di Arlo Guthrie. Peccato che Penn ci infili la polemica contro certe droghe e molta psicologia freudiana, perché per il resto è uno di quelli che ha capito meglio il movimento hippie e che sa rac– contarlo con più pulizia. Zabrlskle Point di Antoniani è invece un film presuntuoso, costato l'iradiddio, che vuole essere una. spiegazione « globale » della crisi della socie– tà americana e della rivolta giova– nile. Le musiche sono splendide, e ci sono brani buoni, ma l'intellet– tualismo di Anfonioni è irritante e fasullo. Per finire, da non vedere, il recente Joe, un pateracchio mal fatto che presenta un operaio fa– scista e un dirigente fascista uniti nella caccia all'hippie, ma che pre– senta gli hippies in modo disgu– stoso e fascista, di modo che nes– suno si salva. Film politici » italiani Il '68 e il '69, con lo scoppio delle contraddizioni della società italia– na a livello studentesco prima e operaio ·dopo, hanno imposto al ci– nema italiano un nuovo genere, che ha avuto molto successo, il film-politico. I produttori hanno scoperto una nuova gallina dalle uova d'oro, perché la gente corre a vederli, anche se lo fa in modo consumistico e se magari è la stes– sa che s'è rifiutata e si rifiuta di partecipare alla storia e alla poli– tica nella sua pratica quotidiana e i film le servono per sentircisi den– tro in un modo compensatorio ed equivoco. · Ma Il fatto importante è che questi film siano tanti, e che a forza di denunciare. e spiegare in che raz– za di sistema viviamo qualche cosa deve pur restarne, una certa in– fluenza finiranno pure per averla. A livello di cinémas d'essai ci so– no stati i 'film di Godàrd (come Vento dell'est), un casino unico, e di poca utilità, proprio perché Go– dard si preoccupa più di mettere in mostra la sua crisi di intellettua– le o militante che di spiegare, e quando spiega fa la dottrina; a li– vello di cine-club e sezioni •PCI certi filn1' politici dei sindacati. (Apollon e Contratto di Gregoret– ti), di propaganda alla linea revi– sionista, bruttissimi, e anche falsi nelle analisi; ma esistono anche in altre sedi i film del CCM (collet– . tivo cinema militante) che sono in– vece molto buoni, come il recente La fabbrica aperta, girato in Cina da un operaio d'avanguardia della Fiat, Il popolo e i suoi fucili di lvens, sulla lotta di popolo nel Laos, e L'ora dei forni, di Solanas, sull'Argentina e l'America Latina, due capolavori del cinema politico e rivoluzionario da non farsi asso– lutamente sfuggire. Nei cinema commerciali circolano cose mol– to meno belle e molto più discu– tibili. Intellettualistici e brutti sono I dannati sulla terra ·(ma Corbarl, dello stesso regista, si può vedere per certe scene di giustizia prole– taria molto belle), Lettera aperta a un giornale della sera e anche Sierra Maestra, che hanno gli stes– si difetti che abbiamo indicato per Godard, senza la sua originalità. Disgustoso e imbecille è La callf-. fa, altro fumetto, su un padrone buono (Tognazzi!) e un'operaia di sinistra (Romy Schneiderl) a cui i padroni hanno fatto ammazzare il marito operaio, che si convince al– la collaborazione di classe e di let– to col padrone, finché i padroni più cattivi non ammazzano il suo padrone centro-sinistra!!! I grandi successi del cinema politico sono stati per il momento pochi. Z sul– la Grecia è piaciuto molto (al pub– hlico), ma aveva il torto di parlare della dittatura dei colonnelli in ter– mini democraticistici melensi, e di farlo collo stile di un qualsiasi Per– ry Mason. Lo stesso sceneggiato-. re di Z, Semprun, ha fatto La con– fessione, un film che non spiega niente, e il cui antistalinismo (si svolge in Cecoslovacchia dopo la instaurazione del «comunismo») è sostenuto con un personaggio odioso e finisce per essere solo il . resoconto di lotte tra burocrati del– la stessa razza, dalle quali la clas– se operaia e il comunismo non han– no niente da spartire. ·sono due film francesi, ma siccome circola– no mol,to ne abbiamo parlato lo stesso. Degli italiani, dopo i lonta– ni Salvatore Giuliano (bellissimo, e speriamo che lo riproiettino) e Le mani sulla città (sulla speculazione edilizia) ma molto PSI-PCI, molto riformista) di Rosi (che ha fatto con Uomini contro un film sulla prima guerra mondiale spettacolare e monotono, contro i colonnelli cat– tivi invece che contro i colonnelli) s'è dovuto aspettare sino a La bat– taglia d'Algeri perché si sentisse parlare di nuovo di politica sugli schermi italiani. Anche questo film, con parti molto belle, era però ambiguo, preoccu– pato di spiegare e giustificare le ragioni degli oppressi alla pari di quelle degli oppressori francesi . Lo ste·sso regista (Pontecorvo) ha fatto Queimada, un film spettaco– lare con Marlon Brando sulla sto– ria del colonialismo, che ha il tor– to di mettere in bocca la lezione di Marx al personaggio dello spor– co colonialista e di umanizzarlo troppo. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di P9trl, con Volonté, spiega molto be.pe come funziona la polizia italiana, anche se il protagonista è presen– tato purtroppo come un caso clini– co (e chi è passato da Fatebene– fratelli sa ·che la patologia è regola

RkJQdWJsaXNoZXIy