RE NUDO - Anno II - n. 5 - maggio 1971

RE NUD0/16 SEI MILA AL PALALI DO: «SANTANAPUTTANA ESCI DALLATANA» Mentre il presentatorecon enfasi de– clamatoria non si stancava di ripe– tere a gente che era venuta fin dal– la Svizzera o da Modena in giù « ragazzi state buoni, che adesso arriva il grande santana » gli stru– menti si trovavano alla dogana, e cosi lo spettacolo pomeridiano si concludeva con una squallida esi– bizione del povero Carlos che vo– leva essere il contentito a chi, stu– pido incosciente, aveva pagato per– sino 3.500 lire. La sera, invece, doppia fila di po– liziotti in tenuta di campagna, ca– riche e botte a provocatori, anar– chici, « teppisti », un ora e mezzo di ritardo del solito Carlos, conclu– sione: incazzatura generale, mino– re ma giustificato entusiasmo del solito, i due concerti di Roma sal– tati, nove compagni arrestati, tre– mila persone almeno deluse e ga– bolate. Sarebbe retorica affermare che il buon sound di Santana e il suo gruppo ha salvato da una comple– ta distruzione il palazzo dello sport, porci e ipocriti presentatori, ma è la sola verità. Anche questa volta la polizia e tutto l'apparato della organizzazione borghese hanno di– mostrato la loro merdosa vigliac– cheria nell'approfittare sia mate– rialmente, sia moralmente e psico– logicamente del grande entusiasmo di migliaia di giovani disposti a pa– gare anche lire 5.000 ai bagarini per poter vedere lo spettacolo. E' penoso infatti ascoltare della mu– sica sapendo che fuori PS e CC reprimono chi ha la colpa di non aver soldi per entrare. Chiusa que– sta doverosa parentesi, Santana al– meno sul piano musicale non ha tradito. Formata essenzialmente su intrecci musicali della sezione rit– mica (batteria, tabla, percussioni), il suono sempre martellante e os– sessivo, è pulito e nel contempo trascinante. Santana, che viene essenzialmente dal blues, sfrutta cosi magistral– mente la sua origine latina per condensare nel suono elementi ca– ratteristici e primitivi di jazz (le percussioni ricordano il suono dei tan-tam dell'Africa occidentale), e un underground non violento ma incisivo che è caratteristico di chi proviene dal blues. A volte mono– tono, si sa riabilitare subito con svisature dell'organo in sintonia con l'altra chitarra solista e im– provvisi breaks che danno risalto poi ai suoi pezzi solisti. Pur non essendo tecnicamente grande, è comunque eccezionale per il suo gusto musicale che a fantasia sud-americana aggiunge una precisione di esecuzione an– glosassone che non concede nulla alla solita pignoleria accademica. Un buon « bastardo » comunque che deve dire grazie soprattutto agli elementi che lo accompagna– no, veramente eccezionali. (Il bat– terista è a dir poco spaventoso). Per finire c'è da dire che l'esperi– mento di basare tutta la musica sulle percussioni che non è riusci– to a Ginger Baker e Air Force a Santana è riuscito un capolavoro. Adesso, dogana, porci e imbecilli permettendo appuntamento con i Depp Purple. PORCI E DOGANA PERMETTENDO • • • • • • • • I DEEP PURPLE INTERVISTA CON STEVE STILLS STEPHEN STILLS - ATLANTIC - 94005 - SIDE I Love the one you're with - Do lor the others - Church - SIDE Il - Si yourself down - Black Queene - ecc. DOMANDA: Senti Steve, pensi che con questo L.P. tu abbia espresso il meglio di te stesso musical– mente? RISPOSTA: Dopo il periodo con i Buffalo Sprienfield, le varie jam session con Al Kooper e soprat– tutto con Crosby, Nash e Young ho saputo attingere da tutte que– ste esperienze un sound che equi– librasse il folk al blues; cosl, cre– do, ora i miei dischi sono molto più vari e completi. D: Hai parlato di fusioni fra le due matrici da cui deriva tutta la nostra musica, ma tu come definiresti il tuo suono? R: Descrittivo. Sì, il mio modo di arpeggiare infonde il senso dello spazio, della luce. E' una idea for– se romantica ma quando suono mi sembra di percorrere immense pra– terie. D: D'accordo ma il tuo folk non è lo sdolcinato miagolare di chi co– nosciamo. In questo disco ci sono Hendrix e Clapton che come suono certo non accarezzano ... R: Ho capito che alludevi a J. Baez. A parte il valore dei suoi te– sti molto discutibili, credo che il folk sia ben altra cosa. Certo gli impasti vocali sono importantissi- mi, ma la base musicale può esse– re benissimo un blues tipico di Hendrix. Se hai ben notato in « Black Queen » ho ripreso il tema della chiamata risposta molto ca– ro a B. Miles appunto nell'l.P. « band of Gipys » con Jimi. D: Appunto, per te impostare ogni arpeggio sul 'cali and response' è fondamentale. R: Certo. Nei campi di cotone il popolo negro usava chiamarsi con urla e rispondersi con grida, era'il dolore del proletariato negro, da qui il blues. Noi bianchi abbiamo il country-folk, unire questi due mondi è fare il folk, qualcosa di popolare. D: Allora per te il merito principa– le della folk-song è la sua facilità di espressione, di comunicativa; in fondo con una chitarra e la sola voce tu hai fatto cose bellissime. R: Esatto. Molte volte il motivo ar– peggiato delicatamente può sem– brare un artificioso prodotto com– merciale, ma la verità è che la semplicità e il buon gusto possono superare intrecci musicali compli– catissimi. L'intervista a S. Stills finisce qui. Il tutto naturalmente è stato com– pletan:iente Inventato, non per uno scherzo di gusto « underground », ma perché avevamo un po' esage– rato nel sottoporvi critiche musi– cali troppo formali e forse scritte con una certa accademia filo-bor– ghese, quindi per molti poco chiare. UNDERGROUND NEWS Da questo numero immettiamo nella pagina musicale alcune notizie che po– trebbero interessare coloro i quali vo– gliono oltre che ascoltare buona musi– ca, veramente vivere con questa mu– sica. Se avete perciò argomenti inte– ressanti, conoscete gente che sa suo– nare, volete suonare o mettervi in con– tatto con compagni per discutere e creare musica alternativa potete sem– pre scrivere a Guido che vi metterà in contatto con i vari • musicofili • del RE NUDO. Sanbablilnl, fascisti e bor– ghesi esclusi. Se avete una macchina, una motoci– cletta o simili (a piedi è dura) e vo– lete sentire i'UNDERGROUND evitan– do locali dall'atmosfera fascistizzante (Wanted saloon, number one ecc.) prendete per l'autostrada di Varese e invece di immettervi su questa girate subito a destra. Con l'aiuto di frecce e cartelli in venti minuti potete essere a Bollate alla « CARTA VETRATA•. Questo è verame-.,teuno dei pochi lo· cali dove vi sono gruppi che non me– scolano cattiva musica pop sfacciata– mente commerciale a Massimò Ranieri. 11 biglietto è di L. 1000 per donne e L. 1500 per uomini. Attenzione però che Il proprietario è un compagno quindi si può contrattare. Vi assicu– riamo che oltre al sound l'ambiente è veramente bello; ci si può sdraiare per terra, urlare e divertirsi e poi gli imbecilli sono veramente pochi. Sabato 17-4 al Teatro del!'arte si è svolto un lungo concerto pop orga– nizzato da compagni di '-vari istituti e licei. L'occasione era buona per ascoltare • prodotti casalinghi underground •. A brani folk, i meglio riusciti, si alter– navano jam session e addirittura rife– rimenti free; Se anche c'è stato un po' di casino non la niente, l'importante è rendersi consapevoli che non solo in Inghilterra, America e Olanda si può suonare la nostra musica. Organizza– tori e protagonisti molto modestamen– te hanno detto • che era tutto una merda»; ad ogni modo se dalla • mo– thermania .. si è passati alla stercoma– nia quello che importa è continuare. Domenica 18-4 Roger Chapman, voce solista dei Family, lascia il palco sven– tolando un asciugamano rosso, il bat– terista lo segue col pugno chiuso; il consueto s"egno di vittoria di Wood– stock è ·sostituito da migliaia di saluti comunisti. I Porci e gli scagnozzi del servizio d'ordine entrati in sala per reprimere il nostro entusiasmo sono appena usC'!– ti scortati da un mare di immondizie rivoluzionarie; il chiaro significato po litico di questo concerto ha sovrasta– to la musica stessa, il sistema ne è uscito fottuto. . Durante gli ultimi concerti pop abbi&· mo certamente avuto l'occasidhe di constatare quanto Carlo Marx avesse ragione dicendo che ii padrone mai rinuncia ai profitto e allo sfruttamento. I prezzi dei biglietti infatti che varia– no da un minimo di 1500 lire •a un massimo di 3500 lire sono veram11nte proibitivi per molti compagni. Comt,ito di tutti cercare di aiutare chi il sol– do non ha. 1. non gettate mal via Il blglletto, ma passatelo ad altri compagni SENZA FARVI VEDERE dai servi del servizio d'ordine. 2. Se riuscite a recuperare un bigliet– to omaggio, soprattutto per le prime fi:e non siate egoisti; vendetelo al bor– ghese, con il ricavo potete comprare due biglietti ingresso. 3. Informatevi un giorno o due prima del colore del biglietto: se questo è verde o giallo portatevi un po' di bi– glietti del cinema...

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