RE NUDO - n. 0 - novembre 1970

PAVIA: ALZA I TACCHI E ANDIAMO VIA Si è concluso a Pavia il processo contro numerosi compagni di Lot– ta Continua che il 24 maggio, nel corso della campagna erettorale, avevano manifestato il loro dissen– so verso la libertà di parola con– cessa al capo del MSI Almirante. Il P.M. aveva chiesto, complessi– vamente, 57 anni di pena detentiva: i giudici hanno assolto tutti i com– pagni imputati dal reato di adunata sediziosa, ne hanno condannati otto per resistenza a quatt~o mesi ed uno a otto mesi per resistenza ed oltraggio, ha condannato gli uni– ci due fascisti imputati a quattro mesi per oltraggio. Un particolare curioso, che di– stingue la sentenza del tribunale pavese da ogni precedente, sta nel– l'avere i giudici concesso l'atte– nuante del « particolare valore mo– rale e sociale • a tutti i compagni condannati: può darsi che nessuno l'abbia mai pensato, ma è possi– bile resistere (e dunque picchiare e tirare sassi) e oltraggiare un pub– blico ufficiale per « motivi di parti– colare valore morale e sociale»: la circostanza certamente consente suggestive ma forse scontate con– siderazioni. La sentenza è stata accolta co– me una vittoria, il che è vero solo in parte. Essa ha certamente costi– tuito una importante vittoria per i compagni del Comitato di difesa e lotta contro la repressione per l'im– postazione dichiaratamente politi– ca della toro difesa; abbandono cioè delle difese tipo « c'ero per caso, se c'ero dormivo »; prepara– zione invece della difesa con il compagno imputato, analisi delle motivazicni politiche dei reati, e denuncia del comportamento pro– vocatorio della polizia. Gli avvo– cati della sinistra tradizionale, che amano definirsi furbescamente tec– nici e che ci hanno spesso accu– sato di mandare allo sbaraglio gli imputati, non hanno mai raggiunto risultati migliori. La sentenza in se per se, non può essere invece con– siderata una vittoria; essa rientra perfettamente nella linea già trac– ciata dal tribunale di Milano per i fatti di Battipaglia e per i fatti della via Larga: a) non porre mai in dub– bio la .. verità• delle testimonianze dei testi in divisa, neppure quando queste sono in netta contraddizio– ne fra di toro; b) ridimensionare la qualificazione giuridica data dal P.M. alla versioné della Questura che spesso in fase istruttoria, vie– ne artificialmente .. montata • per potere giustificare qualche mese di carcere preventivo; c) condannare sì, ma con dolcezza, magari anche scarcerando, ma con quella spada di Damocle che è .. la condizio– nale•. Questa è la prova che il giudice sinceramente democratico, non si riconosce tanto nella misura in cui le condanne sono lievi, ma quando invece ha il coraggio di riconosce– re le macchinazioni della polizia, soprattutto per quel che riguarda i riconoscimenti e gli orari, punti in genere in cui te testimonianze degli agenti si rivelano spesso clamoro– samente contradditorie. Sia quindi il giudice reazionario che condan– na pesantemente, sia il giudice conservatore illuminato che conce– de le attenuanti, svolgc>no puntual– mente il ruolo che la borghesia al potere affida alla magistratura. VASELINA IN CLASSE Riportiamo qui un brano di un volantino di denuncia che ci ha consegnato un compagno dell'isti– tuto tecnico statale di Sesto S. Gio– vanni. Quello che si legge è pazze– sco, per questo non riteniamo ne– cessario nessun commento tranne fare notare che l'episodio '69 e il professore di cui si parla nel testo, quest'anno, INSEGNA ANCORA. a) Nel vecchio Istituto, Scotti face– va comperare per lavare le mani un certo detersivo (KOP); se eventual– mente qualche studente ne porta– va uno diverso, era costretto a por– tare due pacchi del precedente de– tersivo. Questo per una ragione precisa e altamente scolastica: la raccolta delle figurine MIRALANZA. b) A minime infrazioni, costringeva gli alunni a calare i calzoni e le mutande per « sculacciaril "· Se eventualmente uno si rifiutava, era costretto a fare un certo numero di piegamenti sulle braccia. c) Se uno studente si permetteva di andare a lavarsi le mani prima della fine dell'ora, era costretto a strisciare te mani per tutta la lun– ghezza del laboratorio e, una volta ben nere, poteva andare di nuovo a lavarsele. d) Un giorno a Scotti è saltato Il ticchio di spalmare sul sedere di un alunno Il grasso. Ai rifiuto di questi. Scotti ha chiesto aiuto ad un altro aillevo; questo intervento ha provocato uno stato di shock con svenimento. L'esimio prof. chie– se di non rendere pubblico l'acca– duto. e) Altri capricci dei prof.: 1) non tollerava I capelli da lut ri– tenuti lunghi (è arrivato a non fare iscrivere un alunno per la lunghez– za eccessiva dei capeill); se even– tualmente non riusciva nell'intento, obbllgava nella sala macchine a portare la retina (da notare che nella sala macchine c'era solo un trapano a colonna). 2) molto probabilmente la collezio– ne più grossa di anelli in tutta Se– sto è di proprietà del suddetto in quanto non permetteva agii stu– denti di ;:,orlarne. 3) disponeva con larghezza delle ore di lezione di alcuni studenti, al fine di dare agli stessi un campo di ai:;plicazlone pratica delle leggl dei ilquidi e del saponi (in altri ter– mini faceva lavar loro la propria macchina). RE NUDO/ 5 VtEN f AVtJN,l CREf 1110 « ii Borghese " (dalia rubrica: Soccorso tricolore.) Teres·a Bastogi L. 1000 " Per i nostri fratelli angariati, derubati e scacciati dalla teppaglia comunista della quarta Sponda al ser– vizio di Mosca. • .. Un giovane stufo del disordine B.P.L.: L. 1000, con la speranza. un giorno, di poter gridare liberamente viva il duce, viva il re, viva l'Italia. • Mario Mezzetti: ..... ti earem la vittoria, Duce, o l'ultimo respir." L. 2000. Da Roma L. 5000 Leonello Chierinchini: " Sono un epurato mai inginocchiato e sempre pronto anuovo cimento. • . Antonio Bellanova, S. Michele S. L. 5000 " In memoria di tutti gli eroi dell'Italia fascista! B. Mussolini: Presente. " «Oggi" Albert Sordi non ha sempre detto, difatti, che è contro il divor– zio, e che è profondamente cattolico? .. La fede deve essere un fatto di fede. Credere, senza farsi trop– pe domande. E' doveroso credere in qualche cosa. Dio c'è, ec– come. Fanno male quelli che dicono di no, poi perdono i capelli. Per me è lui, che je strappa. Capito? Poi questi preti che se spo– sano. Nun me piacciono. E' una schifezza. Essere preti vuol dire rinunciare a certe cose. Lo so che sono uomini anche loro, ma chi ja detto de far er prete? Se hanno giurato di mortificare la carne, che la mortifichino•. Senta, a proposito di capeill: Alberto Sordi lo vediamo sempre uguale, da anni... perché non se li fa crescere, perché non se– gue la moda? .. Siccome si vive in un mondo di esibizionismo, la gente si esi– bisce in questo momento col capello lungo e le collane sul torso nudo. Non è che voglia occltarmi, io, ma l'esibizionista, lo faccio di mestiere, tutto li giorno. Nella vita voglio essere il più n.:irmale possibilie. Se mi guardo allo specchio, con questa faccia che ho, e mi penso coi capelli lunghi, me vie' da ride. Poi me fa pure schifo. Quando per lavoro mi metto barba e baffi, non ne posso più di levarli. Sti pelacci. «Tempo" .. Re nudo.: questa frase, ripetuta decine di volte sui muri della città, attanaglia la curiosità dei milanesi. La scritta, sem– pre in vernice rossa, a volte è rafforzata da un punto esclama– tivo. A volte è proposta in forma dubitativa. Fra le varie int~r– pretazioni affacciate, due hanno maggiore corso: quella che si tratta del lamento di un gruppo di giovani monarchici contro 11 referendum che ha spogliato re Umberto dai suoi poteri; quella che si tratti di fiancheggiatori dei fedayn, e che la scritta sia una specie di esortazione a svergognare, denudandolo, re Hus– sein di Giordania. « Famiglia Cristiana " (dalla rubrica « Lettere al Padre") ANNA - Ma lui mi tocca; mi tocca sempre ... PADRE - Solo una volta una donna può essere toccata di sorpresa, dopo no. Una sentenza del Trib. di Milano La casa di abitazione, ooi, non è che fosse luogo di riunio,1e di una sana gioventù desiderosa di co– muni mezzi di svago poiché in detta casa si raccoglievano o tro– vavano ricetto i campioni della gioventù bruciata o in corso di avanzata combustione praticanti anch'essi del vizio della drog3 quanto meno dei surrogati costi– tuiti dagli psicostimolanti, non certo consapevoli della regola della continenza e del pudore. In proposito vale quanto de– scritto nel verbale di polizia che dice della sorpresa, in sede di perquisizione, di corpi nudi o se– minudi, aggrovigliati o non di gio– vani di ambo i sessi.

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