Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

762 IU\'l:>'TACRITIC.\ llP.L SOCIAL\$)10 azioui, ad esr.lusione ,li tutte le altre: quelle che servon o a massimizzare il piacere e minimiz:.-. 11. re lll pena. Il IIOFtro c.-.ampo è ollora ben oircosoritt-0. Dat i del problemtt: l'indiddu o cou i suoi bisogni, lo st1tto della cultura eoo. Scopo: il benessere deriv ato dal godime nto dei beni eouuomici. Con– net.ti ,uno quelle premesse ili fatto :i qnes to scopo subbi etti vo ed abbiamo la teoria della economia. pura Altre teorie del genere dell'Economia pura è J>OS."ibile fure. Le azioni speriruent11li e logiche si presta no più facilmente delle altre a costruzioni · teoriche. - Di tutte però queste teoriche JXJ!f.fibili, solo l'Econo mia è di– ven!Rttt nna scienza ~rfa. -\. I.,' Economia pura i,.\ :1tlia l' h,011w oeco11omic11s, ~ioè l'uotno conside– r11.to "Otto l' miico puut o dl ,,is1adello '-'COJ)O edonistic o, Quest'essere Rstratto si oooupa sol1111Jente delln frn .~far111azione dei beni eoonomini (produ zione e scambio ). Come vi è u111l meooanioa del punto , vi è una economia pura dell'incli\· iduo. L'nual ogiR fra la woooanica razionale e l'economia pura si tra sforma iu una quasi identità. Iufatti, su pponendo che l'nomo possiede due beni A e B, ch'egli vuol trdsfo rmflre l'uno nell'Rltro, e supponen do ohe si possano misu rat e il godi mento ohe producono due Jllooolissime unità cleidue beni, aggiunte al godiment-0 che già dR\'ano le precedenti unità, espo 11endo in formR geometricR <1ueste equnzioni, si hR che la eqnRzione la. <itmle espr ime il 1118.'i.Simo del benesse re, è la ste"SI\ di qnellR che dà l'e– quilibrio del punt o. Ln difficolti1.pri nuipale sembrn ora aver si per questo fot.to: che effet– tivamente noi non possiamo oalcolare e mi.<iur are la soddisfazione che pro• viamo consumando le due i-,i,icole uuitil. di bene, aggiunte alle precenclent; (matemnti c..'lmente: eh~ è impossiihile determinare i differenzial i dell' ofeli– mità). Ma questa ditfioo!tà 11011 é che apparen t,e. 6. Se l'uomo non può 1111mericamente determinar e le ~&idisfazioni ohe gli proom·an o le picoo\issime unità di bene aggiunte a quelle gfa godut e, egli sa però ehe una certa oombinazione delle consumaz ioni è prefer ibile ad nn· altra. Egli sente oioè, o ohe gli con,·iene di lavorare un'al tra ora per produrre nn'altrn dose di bene, o che !-{li è utile cedere un'altr a u– nità di un oertu bei,e per ott ,merne un'altro, o che gli 001wienc di abba s– sarsi ad 1111a ce;·tn addi:donnle dose di paura ecc. Jn a.Itri ter min :, se noi non conosoinmo l'ofe limità elementart, dl tutti i nostr i cons umi giudi cati in<iieme (cioè il differen.,.iale totale dell'ofelimità ) ne oonosciamo però il segno algebri,;o. Per questo m~z o noi pussiamo comparare diflere nti .ipeoie cli utilità marginali totali e stabilire se si eo.1uivn1gonoo si differenzia no ed in che modo. Co ,i è dimi nata. una difiiooltà. che si presentava a molte persone per ammetter·e i pdncipii dcli' Eoonomia pura. Si dice: ma il piaoere non si nusura e la pena nemmeno. E se non p, ssono misnrn rsi, che ne avvien e di nnR scienza che ha. per base questa commensurabilità ? - Si vede adesso come st udian do i fonomeui dell"equilibr io eco11omico qne 0 ta misura esatta non ha import-.anzR.Si tratta semplicemente lli as,1oda1·ese l'incre – mento marginale cliun piR'Cere - (e solo degli incrementi marg inali noi nella \'Ìta pratica ci accorgiamo ) - é più gra nde o mjuore di uu altr o.

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