Il Processo Valpreda - n. 3 - 25 febbraio 1972

Bib 2 25 febbraio 1972 Quando giu tiii© fata ' sara (lettera di un proletarioromanosul processo Va/preda) La nostra lotta in occasione del processo Valpreda, non è una lotta per il trionfo della giustizia, ma è una lotta per smascherare la strage di Stato, ma ·questo è solo un aspetto, la nostra lotta deve essere contro la giustizia borghese, contro la magistratura strumento di terrorismo verso il proletariato. Dobbiamo incominciare a chiamare gli amministratori della giustizia con il loro vero nome che è quello di amministratori dell'ingiustizia di classe. raventato in carcere. Nelle carceri il 98 per cento sono proletari. Quando e se sarà riconosciuta l'innocenza di Valpreda noi non diremo « Giustizia è stata fatta ». No! Giustizia sarà fatta solo quando avremo abbattuto lo stato borghese e instaurato il potere proletario. Solo quando la rivoluzione proletaria avrà spazzato via la barbarie del sistema borghese. Solo allora potremo dire: GIUSTIZIA E' FATTA. Uno degli imputati in aula. In ogni processo si pronuncia la formula: « La repubblica Italiana contro l'imputato » Cosi avviene per Valpreda: « la ({epùbblica Italiana contro Pietro VaJpreda ». Questa è una formula ipocrita e falsa, in realtà in ogni processo la vera formula è: « la borghesia contro il proletariato » •. ROMAI - COM~AGNllN.-CQR ..... . .... .. E' sempre così, sia se si giudica un borghese, sia se si giudica un proletario. Il borghese va. sempre assolto é- se proprio ha commesso crimini orrendi viene condannato a pene irrisorie, il proletario è sempre bastonato ferocemente e scaRaese ~çbe gutStiiia ebe ◄'tCQVi Nel 1965 una valanga di ghiaccio seppellì e uccise 88 lavoratori, di cui 56 erano emigrati italiani, a Mattmark, in Svizzera. Il processo ai responsabili si sta facendo solo ora; ha accertato le re- •Sponsabilità dei tecnici, ingegneri e ispettori che non si preoccuparono <li far lasciare le baracche degli operai sotto un punto pericolosissimo (e che fosse pericoloso si sapeva .bene). Ma la legge svizzera è mite con i padroni. Come tutti i paesi dove comandano i padroni e si fanno leggi e giudici su misura. Domani ci sarà la sentenza e sicJramente i 17 imputati, tutta brava gente, pagheranno solo lievi multe. Qualche soldo e neanche un giorno di galera. Lo dice la legge svizzera che per l'omicidio «per negligenza» prevede 150.000 lire di multa. Di omicidi «per negligenza» i padroni ne fanno tutti i giorni. In Italia gli assassini trovano a difenderli perfino presidenti della repubblica: Giovanni Leone, quello che rifiuta l'amnistia, ha difeso gli assassini del Vajont. Quando l'oppressione è legge, la rivoluzione si impone. I ·BUROCRAATLICLIAFINESTRA Ieri a Roma eravamo in quindicimila a manifestare contro la strage dei padroni, contro fascisti, poi iziotti e magistrati che organizzano e dirigono il terrorismo contro le lotte dei proletari. Roma è da due giorni in stato di assedio per garantire I'« ordine repubblicano» intorno al processo Valpreda, per garantire un regolare svolgimento del processo in modo che tutto si risolva dentro l'aula di un tribunale borghese. Ma il servizio d'ordine della borghesia non ci ha fatto paura e mi- . gliaia di compagni sono scesi in piazza per mettere sotto accusa lo stato dei padroni: « Vendichiamo Pinelli, liberiamo Valpreda », « Valpreda è innocente, la strage è di stato», « Calabresi assassino », « Fascisti, padroni, polizia uno per uno vi spazzeremo via », ecc. Siamo passati in via delle Botteghe Oscure, sotto il castello di Berlinguer. Alle finestre c' erano tutti: Amendola, lngrao e gli altri dirigenti del PCI: abbiamo gridato « Revisionismo no. rivoluzione sì », « Stiamo lottando per il comunismo e lo chiamzno estremismo », « Beeh. beeh, .o, lt t. ~I &I IL Berlinguer ». Abbiamo salutato con il pugno chiuso ma nessuno di loro ha risposto. Hanno saputo rispondere sull'Unità di oggi dicendo che « la cosiddetta sinistra extraparlamentare ... ha lanciato i soliti volgari insulti contro il PCI... strumentalizzando la larga adesione raccolta dalla manifestazione ». Però loro alla manifestazione non ci sono venuti ma sono rimasti dietro le scrivanie. Nelle piazze e nelle strade di tutta Italia la lotta continua contro lo stato dei padroni, contro i fascisti e la polizia, per liberare Valpreda e vendicare Pinelli. , 1anco

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