Il Processo Valpreda - n. 3 - 25 febbraio 1972

25 FEBBRAIO 1972 - Numero 3 - Lire 30 I giudici perdonola ■ pazienza In piazza15.000 compagni • Ieri, cinque minuti dopo che era cominciata l'udienza, il presidente Orlando Falco è intervenuto con la pesantezza di un elefante, bloccando l'avvocato Guido Calvi, difensore di Pietro Valpreda, alla seconda frase del suo intervento: - Avvocato Calvi, le ricordo che lei non sta svolgendo la sua arringa ma sta sollevando una eccezione ». Sollevare una eccezione, in gergo giudiziario, significa fare osservare alla Corte che qualche atto compiuto in precedenza dai magistrati è irregolare. Infatti Calvi aveva preannunciato, alla prima udienza, una eccezione di nullità relativa alla deposizione « a futura memoria » di Cornelio Rolandi. Ma appena Calvi ha imboccato il discorso, Falco l'ha bloccato irosamente, con ,a frasf. che s'è detta. E' chiaro che a questo punto difes2. e pubblico ·n aula hanno chi mormorato chi gridato « basta »: più di una voce. dai banchi degli imputati, ha osservato , Ci avete tenuti la bocca chiusa per due anni ed ora ... ». Intanto i compagni, i pochi che erano riusciti ad entrare, fischiavano all'indirizzo di Falco. Il quale, perduta la testa, ha urlato, chioccio ed iroso: - Avverto il pubblico che appena si ripeterà, la seconda volta, questa stessa manifestazione, darò ordine immediato di sgombero dell'aula. Fischi per Falco. Vista la malaparata, l'uomo sposta l'accaduto sul piano tecnico-giuridico, con voce ora suadente: - lo avevo il compito di pregare la coi cesia dell'avvocato Calvi, che è anche professore di diritto e quindi conosce meglio di me le norme di ordine procedurale ... In sostanza, Calvi dice: - Rolandi, ne! suo lettuccio d'ospedale, è stato iMerrogato senza che ci fosse nessuno dei difensori di Valpreda: l'art. 357 CPC non dice nulla al riguardo. ma a Rolandi, in quanto testimone ammalato, è stato fatto prestare giuramento: questo significa clie a sua testimonianza ricade tra vO quegli atti " decisivi e irrinunciabili » a cui la difesa dell'imputato deve partecipare. Senza partecipazione della difesa, la testimonianza deve essere considerata nulla: ed annulla anche la sentenza istruttoria. Un'altra eccezione la muove il secondo difensore di Valpreda, Nicola Lombardi: Sette mesi dopo i fatti del 12 dicembre, egli racconta, il giudice istruttore Cudillo, in compagnia del Pubblico Ministero Occorsio e di un cancelliere, se ne vanno a fare una passeggiata all'altare della patria. Avvertono per caso i difensori di Roberto Mander che, dopo, nella sentenza istruttoria, sarà incriminato per avere deposto una (ed una soltanto) DELLE DUE BOMBE esplose sul monumento? Nemmeno per sogno. Vanno da soli e, inoltre, si scordano di notificare alla difesa questa loro passeggiata. Si giustificheranno, forse, suggerisce Lombardi, col dire che si trattava, tecnicamente, di una " ispezione », e che l'ispezione, secondo il Codice di Procedura Penale non richiede la presenza dei difensori degli imputati·: ma l'ispezione, per e·sserè tale, va fatta allo scopo di cércarè tracce del corpo del reato: E che diavolo di tracce si possono s·perare di trovare sette mesi dopo il fatto? Si tratta quindi, conclude Lombardi, di un esperimento giudiziario, operazione che richiede l'intervento dei difensori. Questa passeggiata dei due compari, Cudillo ed Occorsio, all'altare della patria, fu assai importante perché i due stabilirono che Mander non aveva potuto mettere da solo. materialmente, le due bombe, con i cancelli già chiusi, il carico dell'esplosivo ecc. ecc. Per cui inventarono seduta stante il correo ignoto - dal Milite ignoto al correo ignoto - che gli permetteva di incarcerare il· diciasettenne studente romano. E così è fatta la giustizia « in nome del popolo italiano »!

Bib 2 25 febbraio 1972 Quando giu tiii© fata ' sara (lettera di un proletarioromanosul processo Va/preda) La nostra lotta in occasione del processo Valpreda, non è una lotta per il trionfo della giustizia, ma è una lotta per smascherare la strage di Stato, ma ·questo è solo un aspetto, la nostra lotta deve essere contro la giustizia borghese, contro la magistratura strumento di terrorismo verso il proletariato. Dobbiamo incominciare a chiamare gli amministratori della giustizia con il loro vero nome che è quello di amministratori dell'ingiustizia di classe. raventato in carcere. Nelle carceri il 98 per cento sono proletari. Quando e se sarà riconosciuta l'innocenza di Valpreda noi non diremo « Giustizia è stata fatta ». No! Giustizia sarà fatta solo quando avremo abbattuto lo stato borghese e instaurato il potere proletario. Solo quando la rivoluzione proletaria avrà spazzato via la barbarie del sistema borghese. Solo allora potremo dire: GIUSTIZIA E' FATTA. Uno degli imputati in aula. In ogni processo si pronuncia la formula: « La repubblica Italiana contro l'imputato » Cosi avviene per Valpreda: « la ({epùbblica Italiana contro Pietro VaJpreda ». Questa è una formula ipocrita e falsa, in realtà in ogni processo la vera formula è: « la borghesia contro il proletariato » •. ROMAI - COM~AGNllN.-CQR ..... . .... .. E' sempre così, sia se si giudica un borghese, sia se si giudica un proletario. Il borghese va. sempre assolto é- se proprio ha commesso crimini orrendi viene condannato a pene irrisorie, il proletario è sempre bastonato ferocemente e scaRaese ~çbe gutStiiia ebe ◄'tCQVi Nel 1965 una valanga di ghiaccio seppellì e uccise 88 lavoratori, di cui 56 erano emigrati italiani, a Mattmark, in Svizzera. Il processo ai responsabili si sta facendo solo ora; ha accertato le re- •Sponsabilità dei tecnici, ingegneri e ispettori che non si preoccuparono <li far lasciare le baracche degli operai sotto un punto pericolosissimo (e che fosse pericoloso si sapeva .bene). Ma la legge svizzera è mite con i padroni. Come tutti i paesi dove comandano i padroni e si fanno leggi e giudici su misura. Domani ci sarà la sentenza e sicJramente i 17 imputati, tutta brava gente, pagheranno solo lievi multe. Qualche soldo e neanche un giorno di galera. Lo dice la legge svizzera che per l'omicidio «per negligenza» prevede 150.000 lire di multa. Di omicidi «per negligenza» i padroni ne fanno tutti i giorni. In Italia gli assassini trovano a difenderli perfino presidenti della repubblica: Giovanni Leone, quello che rifiuta l'amnistia, ha difeso gli assassini del Vajont. Quando l'oppressione è legge, la rivoluzione si impone. I ·BUROCRAATLICLIAFINESTRA Ieri a Roma eravamo in quindicimila a manifestare contro la strage dei padroni, contro fascisti, poi iziotti e magistrati che organizzano e dirigono il terrorismo contro le lotte dei proletari. Roma è da due giorni in stato di assedio per garantire I'« ordine repubblicano» intorno al processo Valpreda, per garantire un regolare svolgimento del processo in modo che tutto si risolva dentro l'aula di un tribunale borghese. Ma il servizio d'ordine della borghesia non ci ha fatto paura e mi- . gliaia di compagni sono scesi in piazza per mettere sotto accusa lo stato dei padroni: « Vendichiamo Pinelli, liberiamo Valpreda », « Valpreda è innocente, la strage è di stato», « Calabresi assassino », « Fascisti, padroni, polizia uno per uno vi spazzeremo via », ecc. Siamo passati in via delle Botteghe Oscure, sotto il castello di Berlinguer. Alle finestre c' erano tutti: Amendola, lngrao e gli altri dirigenti del PCI: abbiamo gridato « Revisionismo no. rivoluzione sì », « Stiamo lottando per il comunismo e lo chiamzno estremismo », « Beeh. beeh, .o, lt t. ~I &I IL Berlinguer ». Abbiamo salutato con il pugno chiuso ma nessuno di loro ha risposto. Hanno saputo rispondere sull'Unità di oggi dicendo che « la cosiddetta sinistra extraparlamentare ... ha lanciato i soliti volgari insulti contro il PCI... strumentalizzando la larga adesione raccolta dalla manifestazione ». Però loro alla manifestazione non ci sono venuti ma sono rimasti dietro le scrivanie. Nelle piazze e nelle strade di tutta Italia la lotta continua contro lo stato dei padroni, contro i fascisti e la polizia, per liberare Valpreda e vendicare Pinelli. , 1anco

Gove i Il voto dei Mentre comincia il festival di Sariremo per consolare le masse popolari di tutti i loro guai, si presenta a chiedere la fiducia un governo che per ottenere fiducia, anzi la benedizione dei padroni di titoli ne ha da vendere. Monocolore DC capeggiato da Andreotti, con Rumor ministro degli interni, Gonnella alla giustizia e Pella alle finanze: è un governo-carroarmato, che ha risuscitato le mummie più reazionarie dei tempi della legge truffa; dove l'ultima ombra rimasta di democrazia è lo -sganibetto di DonatCattin che fa finta di non giurare e poi giura, tanto per salvare la faccia. Un governo cos], è l'ultimo passo prima delle elezioni politiche anticipate. E' il governo giusto per preparare l'ultima e più grossa carta che i padroni giocano per deviare, sconfiggere e controllare la lotta proletaria. Che cosa si aspettano di ottenere, che cosa diranno ai proletari dai -palchi della. farsa elettorale? _ I fascisti ·cerchèannò.-·dl ·conqui-· - stare tutto lo spa"zio possibile tra gli elettori che vogliono _l'ord~ne, quel[o dove -i padroni possonò Jare tranquillamente i padroni e gli struttati devono accettarè lo sfruttamen; to, la miseria, l'oppressione. I fascisti si presenteranno come gli unici veri garanti di questo ordine. Intanto scateneranno le loro squadre armate contro· i compagni e i proletari. Nella campagna elett"orale, la prima parola d'ordine dei· proletari e dei compagn·i è: I FASCISTI NON ' H~NNO . DIRITTO DI PAROLA, DISTRUGGERE I FASCISTI E' COMPITO DEI PROLETARI. La DC da parte sua _vuole riconquista(e .!o SP,azio p.er_duto,_per. con- _tr?llare m~glio• l_a crts.i,_ p~r. dirig~rf la repressione, per affrontare le lotte operaie .nei con.tré_ltti.-Si presente- · rà,: çome j .suoi compari• di gqvetro, ·LA DISOCCUPAZIONE," E lt GAR.OVla sfrappare e comprare i voti pro.le- TA, ·E- OGGI VUOL·'.E RAC:CDGLlERE ! tari con le promesse e c::rn gli ingan- FRUTTI. ni. L_a DC deve es·sere attaccata. a fon.do. La sua sconfitta .è .necessaria _per imp_edì°r_eai padronT "di. élVer~. a dispòsizione. il -fulcrò ai ·tù"tf.e· ie l::iro ·manov·re· reaziònariè. · I ( PROCETARI ·oEvoNo · sMAsèHERÀRE. f --DE-NUNc1ARÈ UN SJSTEMA ·or 'G0'Ì/ERNO ·cHI: HA !_.~TTé:r c-R~St;E:RÈ. LA· CRis.,.: 11-PCI· cercherà di riconquistare in ter-mi~i d( vot~_-la~fi_-0u_~fà.:~h:e i prnleJa-ri no_,:i -h9n-no·più1-·P._e-rc;hhéanno· v·i- :s·ro·o·rmaJ conv~ il ;votb :e lé lotte si -allontànà_nosempr:e ptù fra· loro e si ·cor1trappongonò, -cné -èrèsè·è la ricerca dei voti e· diminuisce· ·1a-volontà ·IO·: : DE Va _~: :. -TVTTO .. ;4-L.. ··~.: _:_ .._., · · pèJ°PòL:o· . E ALLOR._A ~-EST/TUISCiLO/ di ;atte.re,. di agir-3, di trasformare le cose. Il PCI userà tutte le occasioni della campagna elettorale per recuperare credito e fiducia. IL.. PROCESSO VALPREDA E LE: ELEZIONI Il processo Valpreda è una di queste occasioni. Sarebbe piaciuto a "tutti farne uso per il loro scopo. Ai padroni, al governo, alla loro stampa, ai_ fascisti, sarebbe piaciuto fare un bel processo a Valpreda autore della strage, simbolo e rappresentante del nemico ch.3 vogliono abbattere, cioè della lotta proletaria. Non ce l'hanno fatta, abbiamo già detto perché. Sono costretti, tutti, a presentare Valpreda come un cittadino che chiede giustizia, anarchico ma non troppo, attaccato alle gnnne della zia e della nonna, che rifiuta il compito di rappresentare, in quanto imputato, un principio e una classe sociale. Quello che si accontentano di fare è chiedere a questo processo la conferma, l'esaltazione delle istituzioni dello stato, della magistratura, della giustizia. L'Italia è divisa in due, dicono, e i-I tribunale borghese deve fare da arbitro. L'Italia è divisa in due, sì, ma non certo tra chi crede Valpreda innocente e chi lo crede colpevole. E' divisa in due schieramenti avversari di classe, e l'arbitro non è certo il giudice Falco. Attorno al processo si è creato 25 febbraio 1972 3 • fJ a .... anche un fronte di democratici, che va dalle giornaliste mondane al PCI: sono quelli che subito dopo le bom• be hanno messo il capo sotto l'ala aspettando che passasse la tempe• sta, quelli che hanno avuto un infin1tà di dubbi pur conoscendo la verità, che hanno partecipato all'attacco rabbioso contro « gli _estremisti » (nessuno dimentica le dichiarazioni di Pajetta e di Amendola). Oggi, _dopo che la montatura padronale è caduta miseramente, dopo che la verità è stata dimostrata per opera di quegli stessi « estremisti », i democratici si sono presentati a raccogliere i frutti. Ma i vantaggi non sono poi molti, a fare i paladini della democraz,a, ma di quale democrazia? a criticare l'illegalità, ma in nome di quale legalità? a chiedere gìustizia, ma quale giustizia? li fronte democratico non può acc:uistare molto credito agli occhi dei proletari, perché la democrazia, la legalità, la giustizia che difende sono quelle dei padroni, che per ì proletari oggi significano l'arbitrio e la violenza più duri. I PROLETARI E LE ELEZIONI I proletari hanno preso un'altra strada. Sono estranei al gioco delle parti che è la politica dei padroni, del parlamento, delle elezioni. I proletari hanno un programma dì obiettivi che corrisponde ai loro bisogni. Coi voti, queste cose non si otterranno mai. ...

·-· Bi 4 25 febbraio 1972 QUELLO HE LO DICIAMO Il giudice Falco sta facendo tutti gli sforzi per dare in questo processo, una verniciata di decoro e di imparzialità alla giustizia. Per questo ha accolto le richieste dei difensori degli anarchici di ammettere come testimoni tutti i fascisti, i poliziotti, gli uomini politici richiesti. Ma bisogna vedere come vanno ,., ." effettivamente le cose. Per esem;_, , hanno fatto il tentativo di far toglie-., re l'imputazione (per un falso alibi"" ~ dato a Merlino) al capo di Avanguardia Nazionale, Stefano Delle Chiaie, detto Caccola. I difensori di Delle Chiaie e i giudici sanno bene che Caccola non solo ha concordato con Merlino la provocazione contro il « 22 marzo », ma che ha sempre tenuto i contatti con le questure e col ministero degli interni, vendendo informazioni, e che faceva da tramite con Ordine Nuovo e Fronte Nazionale. Caccola c'è dentro fino al collo, e il giudice Falco lo sa bene. E Cudillo e Occorsio, come si sono comportati nei confronti di Ordine Nuovo, il gruppo fascista che nella strage c'entra dappertutto? Hanno fatto g!i indifferenti, ma le prove ci sono su tutto. Primo: sulle infiltrazioni di gente di Ordine Nuovo a scopo di spionaggio e provocazione nelle file della sinistra. Secondo: sugli scopi del viaggio La gogna a un fascista all'Università di Roma. o DICO O LORO 01 in Grecia fatto nella Pasqua '68 da un gruppo di fascisti. C'è scritto in una lettera di Ambrosini (un testimone «suicidato») che gli autori degli attentati sono 18 persone di Ordine Nuovo che erano state in Grecia. LASTORIADIORDINNEUOVO Terzo: sul ruolo di personaggi come Paolo Zanetov e Giancarlo Cartocci, di Ordine Nuovo, che sapevano in anticipo delle bombe (Zanetov), o· che si trovavano a passare per caso -'- e di corsa - nei pressi del- .l'altare della patria a Roma pochi mi- _nuti prima dello scoppio il 12 dicembre (Cartocci). · Dato che Ordine Nuovo quindi in ~uesta storia c'entra dappertutto, incominciamo a pubblicarne la storia, dalle origini ad oggi, per spiegare la sua importanza, il suo ruolo al ser- ·vizio dei padroni in questi 15 anni, ·i suoi rapporti coi fascisti legalitari e parlamentari del MSI. o Ordine Nuovo è nato, come gruppo, alla fine del '56. Prima (fino al novembre '56) era stato una «corrente» del MSI, guidata da Rauti, considerato uno dei più promettenti «giovani missini ». Al congresso del novembre '56 del MSI, ci fu lo scontro fra due schieramenti, i «molli» di Michelini e i «duri» di Almirante. Rauti appoggiò il suo amico Almirante, di cui condivideva l'impostazione «militare» (Almirante, non va dimenticato, fin dal 1946 aveva cercato di organizzare insieme con Roberto Mieville i FAR Valpreda e Sottostanti. Chi dei due è salito sul taxi di Rolandi? Fasci Azione Rivoluzionaria che erano un gruppo armato clandestino). Ma poi Almirante preferì mettersi d'accordo e spartirsi la torta e Rauti invece preferì uscire dal MSI. Ma sono rimasti sempre in ottimi rapporti di collaborazione. A quel tempo e in quella situazione (un governo forte e il controllo dei riformisti garantivano un tranquillo sfruttamento ai padroni) il MSI non serviva «armato». Oggi è cambiata la situazione e il MSI serve ad aItri scopi. Dal '56 al '60 Ordine Nuovo vivacchiò, ma strinse contatti con l'estero e si organizzò da un punto di vista tecnico-militare. Questo aspetto era curato soprattutto da Andreani e Graziani (il primo ora è nel MSI, il secondo è rimasto fuori) che erano noti per aver organizzato un::i serie di attentati nel '54 (non gli fecero niente, e soprattutto non vollero incastrare il missino Cesare Pozzo coinvolto nella storia). In questi anni il «Comitato Nazionale» di Ordine Nuovo è composto da Pino Rauti, Clemente Graziani, Rutilio Sermonti, Parina, Stefano Mangiante, Giulio Macer~tini, Nino· Fanelli, Andreani. Ordine Nuovo aderisce al «Nuovo Ordine Europeo» (NOE) che raggruppava i gruppetti neonazisti europei. Il NOE e altre organizzazioni simili che nascono fra il ·50 e il '63 possono contare in tutta Europa solo su un migliaio di aderenti, ma la loro importanza sta nei collegamenti con le centrali spioniste spagnole, portoghesi, americane; nei finanziamenti che ricevono dai padroni belgi (all'epoca del Congo) olandesi e tedeschi; nei contatti con l'OAS francese al tempo della g..e. rra d'Algeria. Anche Ordine Nuovo à in stretto contatto con l'OAS francese. ed è proprio con istruttori dell OAS che cominciano in grande stile I primi corsi di perfezionamento in esplosivi, i primi campeggi parami! tari. Rauti oggi sostiene che in q..e. gl1 anni Ordine Nuovo svolgeva una attività «culturale». Ma per esemp o il capo del gruppo milanese di Ordine Nuovo, -Antonio Monaco, nel '60 venne (per sbaglio) sorpreso dalla polizia con armi a casa. Due me11bri importanti di Ordine Nuovo, Ste;ano Mangiante e Piero Vassallo, sono sotto inchiesta per attività «naz 3°'.:a» (nel '62). E così via. Nel 1963, quando la situazione in Italia ricomincia ad andare un po' male per i padroni, si cerca di ~afforzare anche i contatti fra Or::111e Nuovo e MSI. Un importante irtermediario tra Almirante e Romuald1 è Tommaso Stabile (di Ordine Nuovo di Latina). Un altro è Maceratini, che ora assolve il ruolo opposto, cioe da dentro il MSI tiene contatti cc, gruppi esterni al MSI. Nel 1964 - l'anno del SlrAP e · l'anno dell'assassinio di Paolo Rossi a Roma - Ordine Nuovo com:nc s a trovare spazio adeguato per le sue imprèse. (cot•tinua) Supp emento a " Lotta Continua • - ~ ~g straz,one del Tr,bunale dì Tori:io n. 2042 de' 15-11-69 Dr Resp: Giampiero :\1J-i 1 ni Tipo-Lito DAPCO - Via Dandolo. 8 - "ì'vlA

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