Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

- 29 - Austria e Germania d'accordo si monopolizzavano un transito continentale di prodotti che la ferrovia balcanica, con sbocco serbo sul!' Adriatico, non può convogliare che verso l'Italia e verso i suoi porti adriatici, perciò anche Fiume e Trieste. Trieste si inquadrava già nel sistema dei porti italiani nella divinazione di Cavour, che dalla realtà deila piccola Italia disegnava la forma dell'Italia totale. « Le ferrovie - egli scriveva - che uniranno Genova, Livorno, Napoli a Trieste, Venezia, Ancona daranno luogo a un gran movimento di merci a traverso l'Italia, a un viavai tra il Mediterraneo e l'Adriatico. Se poi le Alpi verranno traforate fra Torino e Chambery, fra il lago Maggiore e quello di Costanza, fra Trieste e Vienna, i porti d'Italia saranno in grado di spartirsi con quei dell'oceano e del mare nordico l'approvigionamento dell'Europa in fatto di derrate esotiche ». La realtà oggi è tale da superare le più audaci previsioni dell'eroico ministro. Il Mediterraneo sta per riacquistare una importanza che il taglio dell'istmo di Suez aveva solo preparata. L' assetto nazionale di tutti gli stati balcanici, l'Oriente europeo affrancati dall'inetto e torbido governo turco, il probabile avvicinamento della Russia con tutte le sue immense ricchezze che stanno per essere poste in valore, sono circostanze favorevoli ad una rinascita mediterranea. L'Europa centrale che, perdurando la egemonia germanica, sottrasse quanto più potè di merci ai porti mediterranei per arricchire i suoi porti settentrionali, dovrà novamente ricorrere al mare dell'antica civiltà per approvigionarsi di prodotti agricoli mediterranei e orientali, quando l'espansione economica del Germanesimo sia frenata. E poichè la nuova attività mediterranea si delinea sopra Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==