Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

- 20 spesi nel vuoto, ha dovuto di fatto prender forma e sostanza da qualcuno dei popoli maggiori che convivono nella sua torbida famiglia militarizzata : per ragione di numero l'Austria non poteva essere che tedesca o slava. Fino a cinquant'anni or sono era apertamente tedesca :· poi, rimanendo tedesca di forma. si è adattata a prendere sostanza slava. Ora che si è accorta che lo slavismo la ucciderebbe fa la guerra alla Russia e alla Serbia. Se riuscisse vittoriosa ridiventerebbe tedesca : appendice politica della Germania anche più che non sia stata ieri. O c'è qualcuno che si immagina un'Austria che, vinto lo slavismo esterno, diventi all'interno, almeno sull'Adriatico, italiana? Trieste, centro della superstite italianità nello stato austriaco, non può illudersi. Fin che esiste un'Austria, e una Germania potente la adopera come lunga mano del germanesimo verso il Mediterraneo e verso l'Oriente. Trieste non ha da scegliere che il modo di snaturarsi : uno snaturamento slavo o uno snaturamento tedesco. Anzi, più probabilmente uno snaturamento duplice: diventare una città slovena ammaestrata a fare gli interessi del germanesimo. Ripudiato tutto il suo passato italiano, recisi i vincoli di sangue e di lingua che la legano all'Italia e. per l'Italia, la attraggono alla civiltà europea di occidente, Trieste - nelle intenzioni austro-germaniche - dovrebbe ridursi alla miseria spirituale di un sottopopolo sloveno, per accogliere poi integralmente i doni magnifici della Kultur germanica. In qualunque caso e in qualunque modo austriaca, la città snaturata. Trieste non più Trieste, sarebbe adoperata come forza politica e come forza economica contro l'Italia. La quale - stato e nazione - sull'Adriatico si ridurrebbe sempre più ad essere, si e no, tollerata. Biblioteca Gino Bianco

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