Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

21 =- L'equlllbrlQdell'Adr1atlço fr' Italiani e Slavi. Per immaginare una soluzione logica del problema è dunq~e indispensabile una pregiudiziale : che lo stato austriaco, e il suo alleato e sostenitore germanico, sieno 'privati di qualunque ingerenza nelle faccende adriatiche. Su questo mare questioni di fatto e questioni di diritto non debbono essere risolte se non dai due popoli che effettivamente vi sono, Italiani e Slavi. L'intrusa è l'Austria, più intrusa la Germania : gli Slavi, anche quelli che furono sino a ieri strumento di dominio austriaco, non hanno nessun interesse a sostenere l'Austria contro I'I talia ; anche meno l'Italia a sostenerla contro gli Slavi. L'Adriatico deve ritrovare tra i due popoli un equilibrio consimile a quello che ebbe prima che l'Austria lo alterasse a suo favore. Sull'Adriatico Italiani e· Slavi si sono già incontrati nei secoli in cui quel mare si chiamò tutto il golfo di Venezia. E quei secoli furono molti e non sono lontani, mentre non sono cento anni - dal 1815 - che si può parlare di un Adriatico austriaco. L'azione austriaca nell'Adriatico si è svolta facendo centro in Trieste italiana. L'Italia, riprendendo la sua città, si sostituisce legittimamente in tutta codesta azione austriaca. Ma più giusta ~ perchè gli Stati nazionali possono rimaner forti anche essendo giusti - divide territori e diritti con gli Slavi liberati. I quali certo sulle coste del!' Adriatico orientale vantano un possesso· non trascurabile. Ma i Serbo-slavi non possono però, in regime di libertà e di giustizia nazionale, estenderlo ai limiti massimi che l'Austria faceva balenare alla cupidigia dei suoi Austro-slavi quando li adoperava contro l'Italia. Biblioteca Gino 81dnco

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