Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

14 e i Balcani : i contadini sloveni sono spinti verso il porto italiano perchè vi sostituiscano un po' per volta gli italiani. Ormai gli impiegati del Governo non possono essere che slavi; in tutte le aziende in cui il Governo può ingerirsi, gli Slavi soli devono essere accolti. Si favorisce anche il socialismo perchè si spera in un socialismo slavo. Gli operai italiani che vengono dal Regno sono banditi a gruppi sempre più numerosi : 711 solo nel 1911 ; nel 1912 alla Camera austriaca il deputato Pitacco denuncia che dalla Venezia Giulia la Polizia bandisce in media 50 regnicoli per settimana. In un modo o nell'altro si vuole che gli Italiani vengano decimati. Lo slavismo, che sembra la nuova forza dello stato austriaco, è adoperato contro la città che ha il torto di essere italiana in terra d'Italia. Se c'è un governo che ha creato sul!' Adriatico un pericolo slavo, questo è il Governo austriaco. La città si difende contro gli Slavi alleati del governo, come può, nell 'àmbito angusto e pedante delle leggi austriache. Risorge da tutti i colpi : sciolta la Pro Patria, sciolta la Società Ginnastica - attivi fasci di forze italiane - Trieste con le sorelle irredente crea la Lega Nazionale per la difesa della sua lingua materna. Con i contributi cittadini si aprono nuove scuole, se ne impiantano in tutti i paesi vicini più minacciati. La Lega Nazionale possiede nella Venezia Giulia, nel Trentino, in Dalmazia oltre sessanta scuole sue,. ne sussidia centoquaranta, spende - contributi volontari - oltre mezzo milione di corone ali 'anno nella sua opera di difesa scolastica. Qualunque occasione - una festa o un lutto - è per i Triestini, come per tutti gli Italiani sottoposti ali' Austria, occasione di nuovi tributi volontari alla Lega. Tutti i ricchi si fanno un debi_tod'onore di ricordarla nel loro teB.blioteca G no Bia'1co

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