Enrico Burich - Fiume e l'Italia

- 20 - .. Italiani e ungheresi . I Veniamo agli ungheresi. Nel 1880 non erano più di 379; ora sono seimilaquattrocento. Se l'Ungheria vent'anni fa si credeva ben difesa e ben rappres~mtata da un paio di centinaia di suoi figli, perchè ha voluto poi tutto ad un tratto aumentare il contingente di guardia? Soltanto per poter effettuare il suo sogno : Fiume ungherese. Io non so se non convenga mettere addirittura in ridicolo la fisima di questa gente che ieri vide per la prima volta il mare e scese le scalette della banchina per gustarnp la salsedine, ed oggi si crede già in grado di poter magiarizzare una intera città sul mare. Proprio . alla Scuola Nautica fu dato il primo colpo, per ottenere una marina ungherese, coi comandi in lingua ungherese, coi libri di bordo in lingua ungheresi:1. Chi li conosce, sa che fu un'illusion~. Non contenti di preparare nella Scuola Nautica di Fiume dei capitani di acqua dolce per il loro patrio Danubio, i magiari· magiarizzarono anche l'Accademia Commerciale, tanto per far dei commercianti che sapessero la lingua dell'interno e non quelle dell'estero. Commercio è commercio, però, e a Fiume è sempre più facile che faccia strada e buoni affari chi sa l'italiano che non chi sa l'ungherese. Non basta: il peggio si è che i giovani dovendo studiare la ragioneria, per esempio, in una lingua che non è la loro, I'apprendono male, tanto che più di una ditta a Fiume stessa, per principio, non assume in servizio chi ha il diploma dell'Accademia Commerciale di Fiume. Ben più furbi i croati che nella vicina Buccari- lasciarono italiana, quasi completamente italiana, soltanto la Scuola Nautica. Ma io non posso ridere di questa illusione ungherese : io penso a tutti i giovani fiumani che non poterono seguire il loro corso di studi per la difficoltà della Biblioteca Gino Bianco

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