Enrico Burich - Fiume e l'Italia

- 21 nuova lingua d'insegnamento ed ora sono dei poveri spostati; io penso a quegli altri che inconsciamente vennero imbastarditi ed ora si trovano inferiori e posposti ali 'ultimo mèndicante capitato in città dall'estero. La conclusione di questi sforzi innaturali è che gli ungheresi sono adesso completamente isolati e formano una loro colonia composta in gran parte d'impiegati nei vari dicasteri del governo, di professori, di commercianti che cercano di assicurarsi le forniturt e i premi del governo, di giornalisti e pennaioli pronti à informar male l'opinione pubblica ungherese sul conto di Fiume per poter chiedere dei provvedimenti di cui nessuno sènte il bisogno. Vivono tutti alle spalle e all'ombra del governo : spariranno senza lasciar traccia di sè il giorno in cui il loro governo cesserà. Ritorneranno a casa loro sfregandosi gli occhi e pensando al brutto sogno chç li aveva sedotti. Con questo io voglio dire che l'Italia è ancora in tempo perchè tra le due razze che finora si sono conteso il dominio di Fiume nè l'una nè l'altra è riuscita ad abbattere l'italianità resistente .èd ostinata di questa terra. Gli italiani di Fiume hanno lottato attingendo la loro forza soltanto nella lingua, nella cultura, nella storia, nell'anima della loro città. Vorranno proprio gl 'italiani abbandonarli? E proprio adesso? Fiume dev'essere dell' Italia, La posizione di Fiume è sub judice gia dal '68. Croati e magiari si sono disputati il possesso di questo piccolo Comune italiano dimenticato dalla Gran Madrt. E il semplice fatto che croati e magiari' non sono potuti venire ad un accordo dimostra che Fiume non può essere che italiana. I croati dicevano : Fiume non può essere ungheres_è; tra Fiume e 1'Ungheria ci sono trecento chilometri di Croazia. Gli ungheresi rispondevano : Biblioteca Gino 81dnco

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