Enrico Burich - Fiume e l'Italia

- 18 - delle scuole medie governative, tanfo necessaria che subito il primo anno si son dovuti aprire due corsi paralleli e il secondo altri tre corsi. Questo è un chiaro ed imponente indice dello spirito della popolazione. Dalle ultime statistiche che purtroppo non sono in grado di citare, risulterebbe perfino un aumento degli italiani in proporzione alle altre nazionalità. Fino a pochi anni fa si accontentavano di dirsi fiumani gli italiani di Fiume, fiumani per eccellenza; ora, dopo gli anni di lotta, si dicono apertamente italiani per evitare ogni malinteso. Gli slavi, abbiamo detto, sono a Fiume circa 15.000. i La cifra considerata in sè stessa è più rilevante di quanto non lo sia in realtà, per l'influenza lievissima che gli slavi hanno avuto nella vita politica di Fiume. Dobbiamo distinguere anzi· tutto gli slavi autoctoni dagli slavi immigrati. Gli autoctoni sono ben pochi, nè sempre distinguibili nettamente dagli italiani. Sono slavi perchè lo dicono; ma il loro spirito è italiano, la loro cultura e la loro lingua sono italiane. Pochi veramente a Fiume sentono il bisogno o hanno il coraggio di dichiararsi croati. E' un fenomeno del resto stranissimo. Molte volte in una stessa famiglia c'è diversità di sentimenti tra i fratelli: per lo più sono italiani quelli che frequentano scuole italiane, sono croati quelli che ebbero la disgrazia di caP,itare nella scuola media croata dj, Susak la cittadina parassita al di là dell'Eneo. La gran massa degli slavi è costituita però da gente immigrata dall'interno, dalla Croazia, dalla Slavonia, dalla Carniola ·e dalla Serbia, in gran parte chiamati, messi a posto e tenuti uniti dalle grandi organizzazioni slave di collocamento, che si propongono la conquista delle nostre terre con una lenta e sistematica penetrazione. E sono in gran parte inservienti, vetturali, macellai, camerieri, garzoni di negozio. Vivono a Fiume per modo di dire, perchè non danno noia a nessuno e non ci tengono in nessun modo a farsi notare o a contare. Sono bene organizzati e potentemente appoggiati dai loro connazionali. Appena uno di loro mostra intelligenza e intraprendenza trova chi gli mette su un negozio o una bottega assicurandogli perfino i clienti. Forse perchè hanno scarsa Biblioteca Gino Bianco

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